Gli Amanti: In arrivo nuovo album “Strade e Santi”

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Se dovessimo suonare all’estero ci piacerebbe omaggiare la cultura del paese che ci ospita cantando uno dei nostri brani in un’altra lingua.

Gli Amanti è una nuova band italiana del filone cantautori nata nel 2011 a Milano. Il capoluogo della Lombardia è riuscito a riunire il talento di quattro ragazzi della Puglia, Sardegna e Calabria, amanti della vita e dell’amore, in un EP (extend play) omonimo prodotto da Sonorika.com nel 2012 e, recentemente, in un nuovo album in uscita quest’autunno intitolato “Strade e Santi”. I loro testi, piccoli gioielli poetici, scritti da Domi Tinelli e Piero D’Aprile, raccontano delle storie quotidiane, parlano con brividi dei sentimenti, delle delusioni e degli incontri inaspettati in città o in luoghi immaginari. I loro brani rock, blues, jazz, folk, sebbene siano cantati solo nella lingua italiana, nel sound e nella forma guardano alle realtà internazionali. La loro musica è fresca come  “La Primaveragattanera” (titolo di una delle canzoni) e coinvolge, chi li ascolta, in un viaggio emozionante pieno di contrasti e di un certo “drammatismo” lirico. Dopo un lungo tour per l’Italia (Napoli, Puglia, Sicilia, Bologna ecc.) Gli Amanti a maggio sono tornati a Milano, dove mi hanno concesso una veloce intervista nel loro locale preferito: il Bar Cuore.

Nonostante siate una nuova band siete già riusciti a collaborare con artisti come Il Pan Del Diavolo, Green Like July, L’Officina della Camomilla, Paletti ecc. esibendosi su alcuni dei palchi più importanti d’Italia. Come vi siete conosciuti?

È nato tutto dalla semplice esigenza di fare musica che avevamo in comune con Piero, amico d’infanzia che non incontravo da tempo e che scherzando, mentre eravamo in Puglia per il BucoBum Festival, chiese di raggiungermi a Milano per suonare un po’ insieme. Di li iniziammo da subito a proporre pezzi nostri con il nome Gli Amanti ma eravamo soltanto in due… Poco dopo, al Massive Arts Studios di Milano, conoscemmo Fabio, il nostro attuale tastierista, con cui registrammo in pochissimo tempo il nostro primo EP omonimo grazie anche al supporto di Sonorika.com che ci ha aiutati ad emergere bene (si spera). Oggi siamo in quattro perchè sulla nostra barca abbiamo deciso di far salire il naufrago Peppe, batterista tanto atteso e con cui stiamo lavorando alla realizzazione del nostro prossimo disco “Strade e Santi”.

Qualche mese fa siete tornati da un lungo tour. Le vostre riflessioni?

L’Italia è davvero un bel Paese e ci piacerebbe portare la nostra musica ovunque… Questo dipende però da chi organizza gli eventi e quindi non siamo noi a scegliere dove suonare. Suoneremmo sempre e ovunque se solo fosse possibile…  I ragazzi che oggi vanno ai concerti e ascoltano musica dal vivo sono sempre più appassionati ed attenti, seguono molto le riviste di settore e sono apertissimi alle novità che gli vengono proposte. Fanno parecchio caso al testo e ai messaggi che si vogliono trasmettere, hanno voglia di ascoltare e lasciarsi trasportare e coinvolgere dalla musica stessa, sarà per questo che per ora ci è sempre andata bene?

Il produttore che ha creduto nel vostro talento è il Sonorika.com di Massimo Morgante. Come descriveresti la vostra collaborazione? Avete intenzione di fare un altro disco insieme?

Eravamo al Rocket per una data e a fine concerto si avvicina Massimo chiedendoci di poter contribuire al progetto. Scopriamo in quell’occasione di essere anche vicini di “Studio”. Di li è nata una grande amicizia prima che un rapporto lavorativo. Infatti più che una produzione vera e propria, ci siamo impegnati a collaborare visto che probabilmente è stato il nostro primo fan (è lui che si definisce così) e che come noi ha voluto credere nel progetto. Abbiamo stampato il disco e di li abbiamo iniziato il nostro lungo viaggio che speriamo di non concludere mai. Dobbiamo tanto a lui e Sonorika ma le nostre strade si sono divise per impegni vari e abbiamo deciso di registrare il nuovo disco in maniera completamente indipendente, supportati da chi, come Massimo, crede davvero nel nostro progetto. Infatti “Strade e Santi” – si chiamerà così –  cercheremo di realizzarlo con il sostegno di chi vorrà contribuire tramite il sito di crowdfunding Musicraiser, fondato da Giovanni Gulino – voce del gruppo Marta Sui Tubi – e dalla sua compagna Tania Varunie. Dobbiamo raggiungere un obiettivo per tirar su i soldi sufficienti alla sua realizzazione… Basta andare sul sito e acquistare il pacchetto che si desidera. Insomma, incrociamo le dita e contiamo su di voi!

Avete già suonato all’estero?

Al momento no, non c’è mai stata occasione ma sarebbe davvero una grande esperienza poter proporre la nostra musica, in lingua italiana, all’estero. Siamo davvero curiosi dell’effetto che potrebbe fare.
La Polonia è un Paese molto interessato alla cultura italiana come conferma il gran successo della nostra Gazzetta Italia. Ci siete mai stati? Verreste per un concerto?

Non siamo mai stati in Polonia ma siamo grandi viaggiatori e ogni nostro viaggio diventa un pezzo delle nostre canzoni. Ogni luogo ha culture e paesaggi che vale la pena di visitare e se ne avessimo la possibilità viaggeremmo sempre e ovunque! Suonare in un Paese come la Polonia e quindi confrontarci con una cultura differente, potrebbe essere davvero stimolante per noi. Crediamo sia un paese con una cultura e un storia che sono un tesoro da scoprire. Ha luoghi naturali che lascerebbero sicuramente senza fiato e che sarebbero di grande ispirazione per chiunque….e poi c’è anche la vodka polacca! Non è tra le migliori? Sì, ci suoneremmo davvero volentieri!
Avete intenzioni in futuro di cantare anche in inglese?

Per ora scriviamo e registriamo i nostri brani in italiano, ma non ci precludiamo nulla. In passato, per gioco, ci è piaciuto ad esempio cantare “Bonjour”, una delle nostre canzoni, addirittura in cinese. Per fortuna a questo esperimento goliardico hanno assistito solo pochi amici. In verità se dovessimo suonare all’estero ci piacerebbe omaggiare la cultura del paese che ci ospita cantando uno dei nostri brani in un’altra lingua. Crediamo che il pubblico gradirebbe e perdonerebbe eventuali errori di pronuncia!

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