Francesco Nullo

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(Schede di Alberto Macchi, con il contributo della Dott.ssa Angela Sołtys del Castello Reale di Varsavia)

In questo primo mese dell’anno 2013 ricorre il 150° Anniversario della “Rivolta di Gennaio”. Essa è stata la più lunga rivolta dei polacchi, dei lituoni e dei bielorussi, tutti contro l’Impero russo. E’ iniziata il 22 gennaio del 1863 e si è protratta al punto che nel 1865 alcuni insorti combattevano ancora. Iniziò come protesta spontanea da parte di giovani polacchi contro l’esercito russo, a cui si unirono politici polacchi e anche alti ufficiali dello stesso esercito dello Zar.

Intanto, per dar manforte agli insorti, nel 1863, fuori dal paese, un gruppo di uomini, una formazione raccogliticcia di circa seicento volontari, tra italiani e francesi, che comprendeva una sessantina di camicie rosse, con a capo Francesco Nullo si stava mobilitando.

Francesco Nullo era figlio di Arcangelo e Angelina Magno; era nato a Bergamo il 1º marzo del 1826 e ivi era divenuto socio in un’azienda tessile. Animato però da un grande spirito patriottico, nel 1859 egli si unì a Garibaldi nelle file dei Cacciatori delle Alpi per combattere contro gli austriaci. Seguirà poi l'”Eroe dei Due Mondi” anche nell’Impresa dei Mille; e durante questa spedizione sarà protagonista di atti di valore. Fu lui, il 27 maggio del 1860 a piantare il primo tricolore a Palermo.

Durante il viaggio di trasferimento dall’Italia in Polonia, altri piccoli gruppi di cacciatori polacchi in esilio, insieme ai cosiddetti “Zuavi della Morte”, guidati dal tenente François Rochebrune, si unirono a questa legione franco-italiana. Francesco Nullo rimarrà ucciso in battaglia il 5 maggio del 1863 a Krzykawa in provincia di Olkusz, sotto il fuoco cosacco e qui verrà sepolto.

Tanto, tantissimo è stato scritto sulla sua vita, per cui io qui mi limito a ricordare quest’italiano elencando, qui di seguito, una serie di particolari che lo riguardano e pubblicando due sue immagini rare, un’incisione ottocentesca e una cartolina dei primi del novecento:

– Francesco Nullo in Polonia è considerato un eroe nazionale.

– Il Compositore Giovanni Bottesini ha scritto “Fantasia funebre a grande orchestra alla memoria del Colonnello Nullo”.

– Il Governo Polacco gli ha conferito il grado di Generale.

– Un Console polacco si è recato a Bergamo per rendergli omaggio ai piedi del monumento che la sua città natale gli ha dedicato.

– In Polonia gli sono state dedicate diverse strade e scuole.

– Un cacciatorpediniere italiano, in servizio dal 1926 al 1941, ha portato il suo nome.

– Varie città italiane, come Milano, Bologna e Bergamo gli hanno dedicato una strada.

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Cosi quell’eroe, non transigendo mai col dovere, colle convinzioni, colla coscienza, ha consumato fino all’ultimo il sacrificio di sè stesso per la causa dell’umanità ed ha pagato, almeno in parte, il debito che l’Italia aveva pel sangue versato in suo favore dai figli eroici della Polonia. Possa il suo sangne esser fecondo per quella terra e per quella rivoluzione, ch’è in oggi presaga della grande rivoluzione Europea, e far ripullulare, le mille volte più feconda e gigantesca, la grande idea della rigenerazione dei popoli.

Luigi Stefanoni, Milano 1863

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Signor Stefanoni, accetto la dedica del vostro opuscolo sulla vita del mio caro amico e compagno d’armi — Francesco Nullo — nella certezza che sarà Ispirato dal santo amor di patria e libertà a cui questo prode e valente ufficiale consacrò anima e vita.

Vostro G. Garibaldi. Caprera, I giugno 1863.

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Fratelli di Polonia! — i nostri padri hanno, voi lo accennate, combattuto sotto gli stessi segni. Illusi dalle stesse speranze, diedero insieme il loro sangue per cemento ad un trono che poteva diventare il trono della civiltà, e non fu che quelto d’ un uomo. Fratelli di Polonia! — qualche cosa ci dice che nelle lotte parziali inevitabili a toccare l’intento comune, noi combatteremo anche una volta insieme. Ma quelle battaglie non c’inganneranno nei risultati, perchè saranno combattute per noi e da noi, perchè saranno te battagtie non d’ un uomo ma d’un Principio.

Giuseppe Mazzini, 1832

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Alla madre del Generale Nullo, Donna! cui devo affetto di fratello — perdonatemi se mi addentro nel santuario del vostro dolore — perdonatemi s’io vengo ad immischiarmi nell’amor vostro di madre — che un uomo non può apprezzare ma che mi sento il diritto di condividere — perchè anch’io amavo il nato dalle vostre viscere. Io amavo sì, e stimavo il prode dei prodi d’una falange, per cui l’Italia sentirà meno certamente, il peso delle sue vergogne! Egli è caduto da valoroso per una causa santa — e quando gli uomini capiranno tutta l’altezza del sacrificio del vostro Francesco – oh t allora l’umanità potrà decantare senza sacrilegio — Libertà, virtù, eroismo. Sono con tutto l’affetto dell’anima mia.

Vostro G. Garibaldi. Caprera 27 maggio.

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Del Russo il ferro apersegli

Ampia nel sen ferita

Polonia, Italia uditelo,

Amando in voi spirò.

Conclusione d’una poesia in memoria de Generale Nullo

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A FRANCESCO NULLO,

BERGAMASCO DI NASCITA ITALIANO DI PRINCIPII DI ASPIRAZIONI

MILITE DEL PROGRESSO DEL MONDO

MORTO GLORIOSAMENTE SUI CAMPI POLACCHI

PEL TRIONFO DELLA DEMOCRAZIA

E LA INDIPENDENZA DEI POPOLI.

IL POPOLO IRPINO.

Al sommo della Porta d’ingresso del Tempio

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1. VISSE DA PRODE

SOFFRI’ DA MARTIRE

COMBATTÈ COME GL’ ITALIANI SANNO COMBATTERE

MORI’ DA EROE.

2. ROMA, VENEZIA, COMO, VARESE, MARSALA,

SARNICO ASPROMONTE.

POLONIA

FEDE GLORIA MARTIRIO DELLO ILLUSTRE ESTINTO.

3. NULLO

CONSACRO’ LA FRATELLANZA DELLE NAZIONI

COL BATTESIMO DI SANGUE.

NOI COMPIAMOLA COL CULTO DOVUTO AI MORTI PER ESSA.

4. ITALIANI,

SAREMO LIRERI, GRANDI,

AFFRETTEREMO IL TRIONFO DELLA UMANITÀ’ SOFFERENTE

QUANDO VIVREMO.

COMBATTEREMO, MORREMO COME NULLO

ED I SUOI COMPAGNI DI OLKUSZ.

Ai quattro lati del Sarcofago

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I Russi medesimi onorano la memoria del forte. Per comando del generale russo Szachowski il frale di Nullo è sepolto a Miechow con pompa imponente. Una cassa coverta di velluto rosso, sormontata da un berretto rosso da zuavo e da due spade in forma di croce, lo rinchiude. Alcune signore, pietoso uffizio e gentile! si tolgono il carico di portarne la bara ; due prigiorieri italiani son donati della libertà per rendere gli ultimi onori al loro colonnello; una folla compatta accompagna il feretro sino all’ultima dimora; e quando la salma è deposta nella toniha, un distaccamento di fanteria russa esegue la triplice scarica di uso. O Polonia, prosegui la tua pugna — non passerà tempo, e tu sarai libera al pari di noi. — Dove le arti diplomatiche non giungeranno, arriveranno le nostre braccia, i nostri petti — Polonia! Italia ! voi siete i baluardi della libertà; il vostro trionfo è il trionfo de’ popoli, la vostra mina la loro ruina. Seguitate il vostro cammino, o generose; l’opera del Cristo sarà presto compiuta.

Giuseppe da Forio, Napoli 1863

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Cartolina del Novecento        Incisione dell’Ottocento