La regione fortificata di Międzyrzecz, una Maginot sul fronte orientale

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La Regione Fortificata di Międzyrzecz (Międzyrzecki Rejon Umocniony, MRU), o Festungsfront Oder-Warthe-Bogen in lingua tedesca, fu un fronte fortificato tra i fiumi Oder e Warta  che mirava a proteggere Berlino da un potenziale attacco polacco. Estesa per una lunghezza di circa 100 km, da Skiewrzyna attraverso l’area di Międzyrzecz e fino alle rive dell’Oder, includeva un centinaio di installazioni militari tra bunker, postazioni di artiglieria e e fortificazioni varie. Il tutto era collegato da quella che all’epoca era la più estesa rete di gallerie sotterranee, che includevano magazzini per cibo e munizioni, pozzi, una ferrovia sotterranea e centrali elettriche. Gli accessi in superficie erano protetti da piloni di cemento piazzati a distanza uniforme e chiamati “denti di drago”, necessari ad arrestare l’avanzata di carri armati e mezzi di artiglieria mobile.

La Repubblica di Weimar iniziò la costruzione del progetto nel 1925, spaventata dalla prospettiva di una invasione della Polonia dopo che quest’ultima aveva vinto la guerra polacco-bolscevica. Il trattato di Versailles firmato alla fine della Grande Guerra non consentiva ai tedeschi di riarmarsi e formare un esercito regolare, ragione per la quale il governo di Berlino decise di costruire queste infrastrutture difensive.

I lavori iniziarono nei pressi di Słońsk ma le potenze vincitrici della prima guerra mondiale intimarono ai tedeschi di fermarli. La costruzione proseguì clandestinamente, occultata da lavori di edificazione di infrastrutture idrologiche, canali, polder e chiuse. Per mantenere segreta l’operazione i cieli sopra l’MRU furono dichiarati una no fly zone e l’area non poteva essere attraversata senza permesso. Nel 1935 un entusiasta Adolf Hitler visitò la regione confermando i lavori in corso.

Il progetto avrebbe dovuto concludersi nel 1951 ma le cose andarono diversamente. Nel 1938 il Terzo Reich interruppe i lavori in conseguenza del cambio della sua dottrina militare: la guerra di posizione, di cui il primo conflitto mondiale fu l’apice, fu sostituita da rapidi attacchi con unità corazzate che rendevano fortificazioni e bastioni obsoleti.

Durante la seconda guerra mondiale l’MRU tornò comunque utile alle truppe tedesche. Sul finire della guerra le strutture abbandonate furono convertite in fabbriche belliche in cui i prigionieri di guerra erano costretti a produrre parti di aeroplani e veicoli corazzati. Le gallerie sotterranee vennero anche usate come magazzino in cui conservare opere trafugate da cinque musei polacchi. La linea fu rotta senza troppe difficoltà dalle truppe sovietiche tra il gennaio e il febbraio del 1945, quando bastarono tre giorni di bombardamenti pesanti per metterla in ginocchio. Dopo la guerra i bunker furono disarmati, parzialmente demoliti e negli anni Cinquanta il metallo venne recuperato per essere impiegato altrove.

Oggi l’MRU gode di grande popolarità tra i turisti ma anche tra… i pipistrelli. L’estesa rete di gallerie sotterranee, con una temperatura stabile intorno a 10° C, è un rifugio invernale ideale per 12 specie di questi mammiferi alati. La loro popolazione locale conta circa 32.000 esemplari, il che fa di questo luogo la maggiore colonia invernale di pipistrelli in Europa centrale.