L’Italia di Giovanni Arpino

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Appena tornati dai nostri viaggi, naturalmente per chi ha la possibilità di farli, e dopo “aver provato il granito del globo appuntito di selci taglienti sotto i piedi” come leggiamo in R. L. Stevenson  volentieri ripensiamo alle vacanze: l’immagine delle montagne baciate dal sole, la brezza del mare, i giri in bici, le visite a parenti che solitamente non riusciamo a vedere e tanti altri momenti spensierati che ci tornano in mente distraendoci dai nostri impegni. Per alcuni è importante raggiungere mete lontane e terre ignote, altri prediligono viaggi interiore per “scoprire qualche nuova regione dentro la propria  anima” (Khalil Gibran).  Ci sono scrittori come Salman Rushdie che addirittura sostengono che le avventure migliori sono quelle incentrate su un viaggio interiore. Un’avventura dell’io.

E questa volta perché non  ripercorrere l’Italia  “dall’angolo del cammino” o  viaggiando magari sul treno, o aspettando seduti alla stazione per tornarsene dopo il lavoro a casa con il libro come quello dello scrittore italiano Giovanni Arpino “Le mille e una Italia”?  Un testo per ragazzi che resta familiare anche a noi grandi amanti dell’Italia alla quale, inutile ricordare, siamo affezionati e legati per vari motivi. Alcuni libri ci accompagnano nella vita e  sovente capita di riprenderli in mano. Hanno un qualcosa che ci lega a loro, un filo invisibile che non riusciamo a spezzare. Lo stesso accade con le presone, con certi luoghi, con certe abitudini, compresi angoli del Bel Paese dove vogliamo ritornare ogni estate.

Ecco la storia avventurosa di un ragazzino di nome Riccio, che si svolge tra le regioni dell’Italia   dalla Sicilia fino al Monte Bianco toccando molti fatti storici. Il protagonista incontra  personaggi  illustri e conosce le tradizioni del suo paese. In una giornata cupa, quando le foglie cadono dagli alberi mentre sopraggiunge il primo freddo il libro di Arpino ci apre unaa finestra sull’Italia.  Un libro in cui il viaggio del ragazzo anche se immaginario sembra reale. Un Italia piena di speranze e diversa da quella dei libri di scuola, come scrive lo stesso autore in una nota al testo. Leggendo incontriamo personaggi quali Verga, Pirandello, Galileo Galilei, Pulcinella e tantissimi altri come se fossero autentici e ciascuno di loro, con i suoi pregi e difetti, aiuta il protagonista Riccio a capire meglio la sua nazione. Perché [cml_media_alt id='113300']Janusz - W?ochy Arpino (1)[/cml_media_alt]come dice nella prefazione del libro Albano Viscardi non c’è niente di meglio che imparare divertendosi. Una storia personale di un ragazzo che parte da solo dalla sua terra con lo scopo di aiutare non solo il padre, un minatore che lavora al traforo del  Monte Bianco, ma anche tutta la sua famiglia .

Lasciamoci trasportare non solo dalla storia avvincente ma anche dalle emozioni che forse qualcuno di noi ha sperimentato nel suo primo approccio con il Bel Paese. Facciamo un salto in Italia almeno volando con la nostra fantasia .

”Dove è l’Etna, lì finisce la Sicilia” leggiamo nella prime pagine del testo.

E poi Napoli con un omino che vende fogli con testi di canzoni che si lamenta perché nessuno  li compra. Tanti limoni, odore della pizza e del pesce, il mare spesso silenzioso e il famoso Pulcinella. Città dove quando manca il sole gli abitanti perdono la voglia di far festa e di cantare, e così via si va verso Roma. A Roma il ragazzo girovaga a lungo col naso all’insù e la bocca aperta. E poi avanti ad attraversare tutta l’Italia fino al Monte Bianco e lungo la strada personaggi e situazioni si intrecciano costantemente. Questo è solo un piccolo assaggio del libro in cui alla fine del suo lungo e faticoso cammino vede l’Italia come “una terra lunga, nera, dove si alzavano voci e parole, voci di donne e bambini, di uomini e vecchi (…). Un gran frastuono di vocaboli, accenti, esclamazioni.  Terra in cui tutti “buoni e cattivi parlavano insieme, insieme si lamentano, insieme sembra ridano e piangano … bisognosi di compagnia, di aiuto, di rispetto.” Basta aprire il libro per farsi trascinare dalle sue pagine e per respirare l’atmosfera dell’Italia con tutti i suoi tesori che non smetteranno  mai di meravigliarci e di stupirci.