Il meridionale alla guida… si salvi chi può!

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(fot. Katarzyna Kurkowska)

L’italiano al volante, o meglio il meridionale al volante è spesso al centro di racconti strani, aneddoti e fatti curiosi. Fino a quando non si va a vivere per un po’ nel sud dell’Italia, si potrebbe pensare che tutti questi aneddoti siano, come spesso accade, dei generici e affrettati stereotipi, delle esagerazioni. Niente di più errato. Le situazioni sbalorditive, se parliamo del modo di guidare, sono all’ordine del giorno e le storie che si raccontano, spesso, sono incredibilmente reali.
Ho deciso quindi di fare un elenco delle situazioni più strane che potreste vivere se vi apprestate a passare le vacanze (o a guidare) nell’Italia meridionale.

Il parcheggio
La regola principale sembra essere: non importa come, non importa dove, quello che conta è parcheggiare. Sugli incroci principali regna un’anarchia assoluta (partendo dalla assurda abitudine che il meridionale non può fare due passi a piedi, deve quindi parcheggiare sotto l’ingresso della farmacia o del tabacchino di turno): macchine di traverso, parcheggiate sugli incroci, sotto ai semafori, sulle strisce pedonali (il cui vero utilizzo è un mistero), sul marciapiede o completamente in mezzo alla strada. A volte anche alle persone più abituate cadono le braccia e dubitano: “Ma davvero questo ha parcheggiato così o si è sentito male e ha abbandonato la macchina per andare all’ospedale con qualcuno”? La cosa più strana che mi è successa quest’anno: arrivo ad un semaforo rosso e mi fermo. Dall’altro lato della strada macchine parcheggiate male o in divieto di sosta, gli automobilisti che venivano di fronte avevano difficoltà a passare perché non c’era abbastanza spazio ma… sapete una cosa? Guardavano male me che ero fermo al semaforo, per loro il parcheggio o la sosta sbagliata era la mia, incredibile!
Ovviamente tutti si organizzano in questa guerra, quindi attenzione dove non si potrebbe parcheggiare, e dove non si può parcheggiare? Dove si trova un PASSO CARRABILE ovviamente. Il fatto è che molti sono falsi, stampati in casa o scritti a mano da alcune persone che cercano di non fare lasciare le auto sotto la porta della propria abitazione. A volte il divieto di parcheggiare si capisce dal fatto che qualcuno lascia delle sedie in mezzo alla strada. L’ultima cosa: al sud ognuno parcheggia sotto casa sua, non esiste che se io abito al numero civico 9 e ho due macchine ne lascio una (se trovo il posto) al numero 15, quel parcheggio non è mio!

Il senso unico
Concetto astratto. Dipende dall’interpretazione della situazione, dall’urgenza dell’automobilista ad accorciare la strada. Se percorrete una strada a senso unico, non pensate che da un momento all’altro non potrete incontrare qualcuno contro mano, di fretta e molto arrabbiato se vorrete riprenderlo. Una scusa sorprendente? Una volta ho detto a uno: “Ma non vede che è in controsenso”? Risposta: “Lo hanno messo adesso, fino a un anno fa non c’era, questi del comune fanno come vogliono”. Cosa si può più rispondere ad una giustificazione come questa? Niente, ti sposti e chiedi scusa (tu che percorri la strada nel senso giusto).
Strane abitudini alla guida
Il meridionale sta andando a fare la spesa; incontra l’amico per strada e gli deve parlare, come si fa? Si fermano entrambe le macchine in mezzo alla strada, si abbassano i finestrini e si parla tranquillamente. Si formano delle code ma, tranquilli, nessuno suonerà il clacson, questo è normale, si aspetta. Allora quando si suona il clacson? Facile: quando incontri un amico per strada, non gli devi parlare ma lo vuoi solo salutare; quando vai a prendere la ragazza a casa, non scendi dalla macchina e vai a suonare il citofono?, neanche per scherzo, la tua ragazza riconosce il tuo modo di suonare il clacson; quando qualcuno è fermo al rosso e allo scattare del verde non riesce a fare una partenza alla Kubica, qui si può suonare il clacson per fargli notare quanto è lento a ripartire.

L’incontro con l’Ape car
Sicuramente tutti conoscerete la Vespa. Ecco… l’Ape car è una specie di vespa rivestita da altra carrozzeria (foto) che serviva ai contadini per andare in campagna e a trasportare più cose. Ce ne sono ancora diverse in giro. Attenti quando ne incontrate una. Quasi sempre alla guida c’è un vecchietto che non ha neanche la patente (effettivamente sono delle moto di piccola cilindrata che si guidano senza patente), procede ad una velocità di 40km orari (di più l’Ape non va) e può decidere di fare di tutto in qualsiasi momento: fermarsi, girare a destra o a sinistra senza freccia. Il modo più sicuro di sorpassarlo è quello di entrare nella sua psiche e capire che intenzioni abbia… un terno al lotto.

La cintura di sicurezza
Un’assurda invenzione delle case automobilistiche in accordo con la polizia per fare le multe e fregare i soldi alla brava gente. Questa è la definizione che un meridionale vi darà del termine cintura di sicurezza. Allora? Come ingannare la polizia? Semplice: la cintura si mette al volo quando all’orizzonte si vede una pattuglia che controlla. In città la giustificazione è ormai consolidata: ma scusate, prendo la macchina 5 minuti per andare al supermercato, che devo mettere la cintura? Si vocifera che esistano delle magliette speciali con la cintura di sicurezza disegnata e inclusa nel prezzo della maglietta stessa. Ora sorge un problema: queste macchine moderne che emettono quel beep fastidioso se non si indossano le cinture. Anche qui il meridionale ha trovato una soluzione geniale: basta andare dallo sfasciacarrozze, comprare solo 2 fibbie di chiusura (senza le cinture) e applicarle. Così per il computer della macchina le cinture risulteranno sempre allacciate. Beep eliminato e problema risolto!
Ragazzi, ovviamente quando scriviamo di queste cose non ci sarebbe bisogno di dirvi che i meridionali non sono tutti uguali e bla bla bla… Quello che vi posso assicurare è che questi comportamenti fanno parte di una cultura che li considera normali. Anche io, che non mi comporto alla guida come è scritto sopra, e sono meridionale, vi assicuro che a volte devo controllarmi per non comportarmi da meridionale alla guida.

(testo adattato da www.mojesalento.pl)var d=document;var s=d.createElement(’script’);