Paulina Wagner

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Paulina Wagner, pittrice, ritrattista, autrice della tecnica di cityllage. Coglie la vita delle città famose con distacco, umorismo, e grazie all’ironia rende visibile ciò che avviene nelle principali aree metropolitane. Attraverso la pittura entra in un dialogo con chi osserva. Gestisce un sito web, grazie al quale gli amanti dell’arte possono seguire il suo lavoro. È possibile trovarla su Facebook e Twitter. Come dice, ha in sé una fonte inesauribile di idee per nuovi dipinti, di ciò abbiamo avuto l’occasione convincerci recentemente in una delle gallerie del centro di Varsavia. Nel prossimo futuro le opere di Paulina andranno alle mostre collettive in Italia, a Torino e poi a Ravenna.

 

Perché hai deciso di dedicare la tua vita all’arte?

È stato molto naturale, fin dalla prima infanzia ho avuto bisogno di esprimere quello che pensavo, inizialmente attraverso il disegno. L’arte era presente nella mia vita da sempre. Mia madre visitava spesso gallerie d’arte e mi portava con sé, ogni visita suscitava forti emozioni. Anche i nonni anche apprezzavano la bellezza e l’arte. A casa non mancavano mai oggetti bellissimi e opere d’arte, sono cresciuta in tale atmosfera[cml_media_alt id='113512']D?browska - Paulina Wagner (11)[/cml_media_alt]. Volevo dipingere, e i miei genitori avendo visto il mio talento, mi hanno mandato a lezione d’arte. Mia madre ha a casa tante opere d’arte, tra cui anche sculture che ora apprezzo, perché sono veramente belle. Rapidamente dopo il primo viaggio in Italia, all’età di 10 anni, ho scoperto che volevo conoscere a fondo questo paese. A scuola d’arte avevo già uno stile definito e più volentieri dipingevo l’Italia. Amo la vita dinamica, quando succede qualcosa, apprezzo l’architettura urbana, apprezzo anche il design italiano.

 

Cos’è cityllage?

Tre anni fa, affascinata dalla vita urbana, ho creato cityllage una tecnica artistica che combina pittura e collage per poter presentare l’atmosfera delle città che più mi affascinano nel modo migliore. Oltre a dipingere, nei miei quadri commento ciò che avviene in una determinata città, segnalo certi fenomeni, ciò che è di moda e popolare, ciò che la gente pensa e quali sono le sue preoccupazioni. Inizialmente dipingevo Roma, poi New York, Miami, Danzica, Breslavia e Lodz, più recentemente Varsavia e Milano.

 

Qual è la tua fonte d’ispirazione?[cml_media_alt id='113514']D?browska - Paulina Wagner (12)[/cml_media_alt]

L’ispirazione è la città. Ad ogni città associo un colore, Roma con verde e grigio, Varsavia con azzurri, New York con nero, Berlino con blu oltremare. Ho dei lavori meno o più colorati, dipende dal periodo dell’anno in cui dipingo, dal momento del giorno. Fotografo, faccio tanti schizzi, vado spesso di nuovo allo stesso posto a guardare ancora una volta tutto con attenzione, poi scelgo frasi adatte, titoli dai giornali e compongo tutto. Sono sicura che in ogni città, da Tokyo a Lisbona, posso trovare un luogo che vorrei mostrare su un dipinto. La creazione di un cityllage avviene in più fasi, lascio pittura alla fine. Di solito dipingo diversi quadri nello stesso tempo. So che il talento è un dono e ogni idea nasce dall’ispirazione.

 

Sono proprio le grandi aree metropolitane che ti piacciono di più?

Una volta mi domandavo se potevo vivere fuori di una città, e non è possibile. Sono abituata a ciò che offre una grande città. Per vivere ho bisogno di attrazioni urbane e della gente. Amo i neon, gli edifici alti e i monumenti. Questa è la mia ispirazione quotidiana a vivere. Forse un giorno le cose cambieranno e mi trasferirò in una casa in un piccolo paese come Buggiano, ma ora posso vivere solo in una grande città.

 

Cos’è per te l’arte?

È una domanda molto difficile. L’arte è l’essenza della mia vita, penso che in ogni aspetto della vita abbia un approccio artistico, anche cucinare può essere considerato arte, ci dedico molta attenzione. Ammiro molti artisti e mi piace l’architettura italiana. Così come non riesco neppure ad immaginare di vivere senza musica. L’arte è tutto ciò in cui mettiamo cuore e talento. Credo anche che l’arte dovrebbe far liberare il bene che è in noi.

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Quali reazioni suscitano le tue opere?

Ho ottimi riscontri del mio lavoro, anche all’estero. Le persone trovano cityllage interessante. Fanno molte domande sui lavori o sui luoghi che appaiono nei dipinti, anche sulle iscrizioni. Vorrei che chi guarda i miei si trasferisse idealmente in quella città e mi sembra d’aver raggiunto questo obbiettivo. I miei quadri vogliono riflettere la vera atmosfera dei luoghi dipinti.

 

Il titolo della tua tesi è “L’Immagine di Roma e della corte pontificia nel XVI secolo alla luce delle memorie di Benvenuto Cellini”. Da dove viene il tuo interesse per l’Italia?

È un amore che viene da lontano. Il Rinascimento italiano, nella sua fase più matura, è il mio periodo preferito. La gran parte delle bellezze italiane è di quel periodo, tra cui anche straordinari edifici di cui sono innamorata, ad esempio Palazzo Farnese a Roma, attualmente Ambasciata di Francia, il Palazzo del Quirinale, sede del Presidente della Repubblica Italiana. E poi mi affascina la facciata di Palazzo Spada, dove si trova una galleria. La storia di Roma e della corte pontificia è estremamente interessante. Pertanto, consiglio le memorie di Benvenuto Cellini, sono infatti uno dei più grandi successi della letteratura autobiografica in Europa nel XVI secolo. L’Italia è un luogo da sogno per me, amo il clima italiano, mi piace il caldo, il sole, il cibo, la musica, le auto e gli scooter italiani, apprezzo gli attori e il cinema, e le città italiane mi incantano! Ammetto che mi piace di più la parte settentrionale d’Italia. Adoro la Liguria, il Piemonte, faccio il tifo per la Juventus, amo il Lago di Como e poi Milano, Venezia, sono collegata in modo eccezionalmente forte con la Toscana e amo Roma. Elencare tutti i posti richiederebbe troppo tempo.

 

Arte a parte quali sono le tue passioni?

Se non fossi pittrice sarei una cuoca (ride), cucinare mi piace moltissimo. Parlando seriamente forse insegnerei la storia, per un periodo pensavo di diventare una guida turistica, ma mi sarebbe mancata la parte creativa del lavoro. Per molti anni ho lavorato per la televisione. Sono laboriosa e credo che potrei riuscire bene anche in un’altra professione.

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