Viaggio sulle tracce dei misteriosi nuovi arrivati dal Sud, l’epopea della famiglia Kanelli

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    Nel 2010 ho deciso di spiegare e scoprire quali documenti sono stati conservati sulla famiglia Kanelli, di cui sapevo solo che erano i miei antenati. Mi chiedevo perché il loro nome avesse un’ortografia diversa da una tipica ortografia italiana. Attualmente, i cognomi di origine greca sono registrati in questo modo. La mia ricerca è in corso da nove anni.

    La prima fase di ricerche negli archivi e nelle biblioteche di Varsavia è stata coronata dall’articolo “Misteriosi nuovi arrivati dal Sud”, apparso in Gazzetta Italia nel febbraio 2014. La fase delle ricerche a Varsavia è finita nel malandato cimitero evangelico della vecchia Modlin. Nelle mie conversazioni con la gente del luogo ho colto che lo chiamavano cimitero tedesco. Poiché non riuscivo ad interessare le autorità locali e la Missione Evangelica delle sue condizioni, ho consegnato il caso all’ambasciata tedesca che ha promesso di prendersene cura. Se il mio trisnonno, un tedesco-italiano, sia stato sepolto in questo cimitero, resterà un mistero per sempre. Secondo le informazioni contenute nel certificato di morte di Krystian Kanelli, incluso nell’articolo precedente, c’era il luogo della sua nascita. Sfortunatamente, nella sezione degli archivi di Varsavia a Grodzisk Mazowiecki, nessuna evidenza di questo fatto è stata trovata. Fatto comprensibile dato che sono passati oltre duecento anni. Sono comunque riuscita a trovare negli archivi di Płock i certificati di morte di Rudolf Kanelli che è morto nel 1845 (n. 90), figlio di Piotr e Anna, e anche di suo figlio Stanisław Borgoniusz che è morto nel 1844 (n. 203). Il suo secondo nome indica anche il rapporto di questa famiglia con l’Italia. Borgoniusz è un nome maschile con radici latine (ad esempio, Perrus Borgonius). Era tradizione locale in Piemonte che i figli nella generazione successiva avesse lo stesso nome? Questo è già un argomento per una ricerca separata, anche se ci sono molti famosi abitanti della regione che hanno un secondo nome.

    Rudolf Kanelli era un misuratore governativo e un disegnatore. Il suo nome indica che la sua famiglia doveva essere stata ispirata dalla cultura tedesca per qualche motivo. I miei diversi anni di ricerche mi hanno fatto capire che molti rappresentanti di questa famiglia sono venuti in Polonia, ecco il perché di questa dedizione nel seguire le tracce di questa famiglia. Oggi è impossibile stabilire le relazioni di parentela che collegavano i vari rami della famiglia, ma questo tipo di ricerca non mi interessa. La città Canelli, adagiata su una collina vicino a Torino, dalla quale probabilmente sono partiti tutti verso la Polonia, è affascinante, piena di bei monumenti e stretti vicoli. È anche una città con una storia molto turbolenta e ricca di vigneti da cui si producono buoni vini da generazioni. Il film che ho visto nel locale Museo del vino, mi ha permesso di capire come la storia del vino in questa zona sia stata sanguinosa. Le famiglie dei vignaioli si combattevano a vicenda e la battaglia continua ancora oggi anche se con modalità più tranquille. Lo scopo del contendere è dimostrare la superiorità di un marchio rispetto agli altri. Negli archivi della parrocchia locale di San Tommaso ho scoperto che il primo Kanelli è apparso in questa città alla fine dell’Ottocento. Tuttavia, mi sono ricordata di quanto mi dissero al consolato polacco di Milano ovvero che nel XX secolo c’è stato un’alluvione in questa città che ha distrutto anche parte delle collezioni archivistiche. Inoltre non ci sono attualmente molti residenti che vivono quì con questo cognome. Al municipio mi hanno detto che alcuni di loro si erano trasferiti in Sicilia. La domanda, quindi, è: dove si è svolta la produzione del vino di questo marchio? Ricordo che verso la fine degli anni settanta e ottanta del secolo scorso, era possibile acquistarlo nei negozi polacchi. Forse troverò la risposta a questa domanda in Sicilia. Durante la visita a Canelli, non ho potuto ottenere tali informazioni anche perchè ho trovato solo cantine moderne. Inoltre, è necessario ricordare che “caneli” è anche un modo per chiamare la cannella, quindi fin dall’inizio della sua storia, la città è stata fondata per nutrire e dar da bere agli ospiti.

    Era necessaria una visita a Canelli anche perchè, oltre alle ricerche archivistiche, si apprezzava l’atmosfera del luogo. Giravo per la città con la macchina fotografica, suscitando l’interesse dei residenti. Tuttavia, ulteriori informazioni legate alla storia della famiglia Kanelli sono riuscita a trovarle in posti lontani da questa città. In allegato al testo, la fotografia in bianco e nero è stata messa a mia disposizione da un parente lontano e defunto dalla Russia. La donna seduta è Emilia Kanelli, madre di quattro figli. Ha dato la sua bellezza alle figlie, giovani donne, anch’esse presentate in questa fotografia insieme ai loro mariti. Probabilmente la fotografia è stata scattata a Terespol, nell’est della Polonia, in cui la famiglia è rimasta periodicamente. Secondo le informazioni ottenute presso l’ufficio anagrafico di questa città, attualmente non ci sono tra i residenti persone che hanno questo cognome. Nella chiesa di Santa Croce distrutta durante l’insurrezione di Varsavia, ci sono solo le informazioni sul funerale di Kazimierz Czernichowski, figlio di Natalia Kanelli, morto il 30 ottobre 1939, che si è svolto in questa chiesa. Il suo certificato di morte non si è salvato perché la chiesa è stata completamente distrutta. Tutto ciò che si sa è che era un medico impiegato in un luogo di detenzione a Bereza Kartuska, dove il suo compito era quello di prendersi cura della salute dei detenuti. Dalla mia defunta madre, nipote di Emilia Kanelli, so che Czernichowski è morto dopo la liquidazione del campo e che è sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero Powązki. 

    Ho programmato viaggi in Sicilia e in Bulgaria per continuare le ricerche. E colgo l’occasione per chiedere ai lettori di contattarmi all’indirizzo mariadybowska@interia.eu in caso qualcuno sia a conoscenza di fatti sulla storia di questa famigliao.

    Fonti dell’articolo: 

    Maria Dybowska, Tajemniczy przybysze z Południa,  Gazzetta Italia, 15 luty 2014
    W.H. Gawarecki Pamiątki  historyczne Łowicza , s.192
    Poczet BB. Składających Świątynię Minerwy, Warszawa Wschodnia, pr. r.5821 poz.103
    Riviste polacche dei periodi in cui hanno vissuto Kanelli.
    La letteratura sulla storia del vino è disponibile sulle pagine della Biblioteca comunale di Milano. Non solo in italiano.