“Jak jest zbudowany plemnik”, “Come è fatto lo spermatozoo”,

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“Jak jest zbudowany plemnik”, “Come è fatto  lo spermatozoo”,  è il titolo della conferenza che si è tenuta nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura lo scorso 4 dicembre. Relatore d’eccezione il Prof. Massimo Mazzini, Prof Ordinario di Zoologia alla Facoltà di Scienze dell’Università della Tuscia e attualmente esperto scientifico presso  l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia. Il Prof. Mazzini, usando un linguaggio semplice e chiaro, ha guidato il numeroso pubblico presente in sala in un viaggio alla scoperta della cellula germinale maschile partendo dalle osservazioni dello scienziato olandese Antoni  van Leeuwenhoek che nel 1677, osservando ad un rudimentale microscopio un campione di eiaculato di un paziente affetto da sifilide, descrisse  per primo quelli che egli stesso chiamò  “animalculi”. Solo con l’avvento del microscopio elettronico, quasi 300 anni più tardi,  è stato possibile studiare gli spermatozoi, la loro morfologia e la loro funzione in modo più approfondito e dettagliato. A partire dai primi anni Settanta  il Prof  Mazzini, avvalendosi delle nuove tecnologie, si è dedicato allo studio delle cellule germinali del regno  animale. Ci ha presentato quindi, attraverso  il racconto delle sue ricerche iniziate a Siena sotto la guida del Prof. Baccetti  e proseguite in varie università italiane e all’estero, una carrellata di bellissime immagini molte delle quali da lui stesso realizzate. Un’indagine comparativa su numerosi modelli di spermatozoi presenti nel regno animale, partendo dal modello classico di spermatozoo. Il relatore ha illustrato quindi i processi evolutivi che hanno portato lo spermatozoo a divenire aflagellato, biflagellato, immobile ad assumere a volte forme aberranti. Le varie morfologie, la struttura interna, i difetti e le malformazioni di molti spermatozoi rappresentanti tutti i phyla animali. Alla fine della relazione le numerose domande, alcune tecniche e altre di pura curiosità, hanno portato i presenti ad una riflessione sul processo di evoluzione di  questa cellula nel tempo e soprattutto sugli effetti negativi che il cambiamento dell’ambiente, dovuto in particolar modo all’inquinamento da metalli pesanti come il piombo, il mercurio, l’alluminio, produce sulla sua funzionalità tanto da compromettere in modo significativo la fertilità maschile. Una conferenza scientifica quindi ricca e interessante condotta dal relatore in modo stimolante e accattivante che ha permesso ad un pubblico attento e interessato di conoscere più a fondo questa cellula che è alla base della vita sul nostro pianeta.