Il gusto del cioccolato digitale, perché i libri cartacei hanno il “sapore del cioccolato vero”?

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traduzione it: Anna Zalewska

Alle 5:00 del mattino suona la sveglia digitale sul telefono; dalle 7:00 usiamo laptop e telefono, a volte entrambi, tablet e diversi monitor. Quattro caricatori. Posta elettronica, social media, giornali on-line, consigli online, acquisti su un unico schermo. Un diluvio di informazioni. Spesso scritte in fretta, in modo provocatorio, che si mescolano in rete con articoli di qualità.

Su Internet non cerchiamo quasi nulla da soli, cerco per ore, perché non esiste una scorciatoia. In rete c’è tutto, così tanto che il dosaggio di questa conoscenza dipende dalla qualità del posizionamento. Cerco contenuti utili in un Internet sconfinato, tra notizie e post di poco valore (circondati da pubblicità e consensi ai cookie). C’è qualcosa di assuefacente e coinvolgente in tutto questo, in qualsiasi momento della giornata, assorbire tutti quei colori che a volte colorano la realtà, può anche far sentire più felici. Per un attimo. Vedo una certa dipendenza. Mia figlia, quando guarda gli schermi, è molto più incline alla rabbia, all’irritazione, rispetto a quando le interrompo la lettura di libri di carta. La nostra razionalità di adulti tiene a bada i nervi, se veniamo interrotti dalla lettura su Internet non ci irritiamo immediatamente, ma ci sentiamo comunque più agitati e impazienti. Un’altra dipendenza, più preoccupante, è questa: via via che diminuisco la lettura di giornali e libri su carta, e sempre più li sfoglio in formato digitale, meno so. Davanti al laptop non riesco a concentrarmi sul contenuto come quando tengo la carta tra le mani. È come se guardassi, ma non vedessi.

La scrittura a mano è mille volte più preziosa e coinvolgente dei like, c’è qualcuno al mondo che possa negare questa magia?

Ho chiesto alla mia bambina di dieci anni cosa la convince a stare a letto con il naso immerso nei fumetti di carta, e a correre sul divano al mattino per leggerli. “Qui tutto è come vorrei, posso immaginare il mondo della fiaba che leggo, e nessuno decide per me cosa deve succedere. Non devo controllare il livello di carica del mio telefono. I libri non si rovinano sulla spiaggia per la sabbia, non si rompono. Mamma, leggendo i libri non mi fanno male gli occhi, posso leggerli anche in aereo”.

Un ottimo articolo, un libro è ore di scrittura, ispirazione, estro, non ci sono parole messe a caso, non conta l’analisi della popolarità delle parole su Google. C’è anche un elemento di gioco, arte, il piacere di possedere qualcosa di magico tra le mani. Ha un inizio e una fine, e dentro c’è una sorpresa racchiusa in una copertina curata con attenzione. 

E quando ti rendi conto che l’ordine delle pagine non è casuale, ti chiedi quante altre sorprese ci siano ancora da scoprire. Avete notato che nelle versioni cartacee anche le pubblicità sono carine? Incastonate sottilmente tra le pagine accuratamente selezionate.

Leggere su carta è un piacere che da anni sta lentamente scomparendo. Se facessimo un passo indietro, aprissimo un libro, entrassimo in una biblioteca, ci ricorderemmo cosa significava davvero. È difficile staccarsi dal mondo online quando tutto il mondo è sotto al pollice, veloce… Ma dove corriamo così tanto? La sera resta un vuoto: cosa abbiamo ricordato di tutta la giornata e cosa rimarrà impresso nella memoria, oltre agli occhi che bruciano?

Una serie di fumetti perfettamente curata e splendidamente illustrata

Da dove nasce questa impazienza? Nel libro, voltando pagina passo dopo passo, cerchiamo di capire, la concentrazione arriva da sé. Il ritmo lo decidiamo noi, ciò che leggiamo lo ricordiamo.

“Guardare la televisione è invece un’attività così banale che non è mai stata riscontrata una difficoltà a farlo da parte di nessuno. Dopotutto, la scrittura è la base della civiltà…” Questa citazione appare in molte pubblicazioni online (nomen omen, è proprio quello di cui parlo: su Internet c’è una ripetitività drammatica dei contenuti, a volte è difficile capire chi ha copiato da chi). È però una citazione molto azzeccata, che si può riferire non solo ai video, ma anche a gran parte dei contenuti pubblicati in rete. La carta non è vulnerabile alle pubblicità e grazie ai testi ben scritti abbiamo un vocabolario più ricco che ci permette di esprimerci liberamente, con leggerezza e senza errori. Serve così poco per diventare più intelligenti.

Come autrice di un blog seguo alcuni siti piacevoli e vedo che solo pochi riescono a mantenersi senza pubblicità. Un tempo c’erano bellissime foto artistiche, tanto testo, a volte non riuscivo più a distinguere tra un libro e le storie che leggevo nei post. Nei libri questo si è preservato in quanto sono senza tempo e manca poco al loro tornare di moda, perché la classe non passa mai.