Casa Polonia ai Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026

0
5
Radosław Piesiewicz

Intervista a Radosław Piesiewicz, Presidente del Comitato Olimpico Polacco 

foto: Szymon Sikora/PKOl

 

Dal 6 al 22 febbraio 2026 Milano, capitale dell’innovazione italiana, e Cortina, perla delle Dolomiti, saranno i cuori pulsanti della XXV edizione dei Giochi Olimpici Invernali. Sarà la terza edizione olimpica invernale ospitata in Italia, dopo le edizioni di Cortina nel 1956 e Torino nel 2006, nonché la quarta assoluta includendovi quella estiva di Roma nel 1960. Sarà la prima edizione con ufficialmente due città ospitanti mentre le gare si svolgeranno anche a Rho (MI), Assago (MI), Bormio (SO), Livigno (SO), Predazzo (TN), Rasun-Anterselva (BZ), Tesero (TN). Olimpiadi invernali che saranno l’occasione per il Comitato Olimpico Polacco di realizzare una accogliente Casa Polonia destinata sia ad ospitare incontri tra atleti, tifosi e giornalisti polacchi, sia per far conoscere il Paese di Chopin al pubblico italiano e internazionale. Di questa bella iniziativa ne parliamo con il Presidente del Comitato Olimpico Polacco Radosław Piesiewicz.

“Nonostante ci sia una comprensibile preoccupazione tra i comitati olimpici per il fatto che le Olimpiadi si svolgano in sette luoghi distanti tra loro, contiamo sulla capacità degli organizzatori di gestire tutto con efficienza. Sono sicuro che le condizioni per atleti e allenatori saranno al massimo livello, l’Italia è ben preparata non è la prima volta che ospita i Giochi Olimpici Invernali. Come Comitato Olimpico Polacco, abbiamo già un piano per la gestione gli atleti e per lo staff che sarà impegnato. Intanto nel prepararci all’evento voglio sottolineare che incontriamo molta cordialità da parte degli italiani, in particolare a Cortina. Per noi è importante contare su questo supporto perché per la seconda volta nella storia, e per la prima durante i Giochi Invernali, organizzeremo un Casa Polonia durante i Giochi. Casa Polonia sarà un’occasione per mostrare la tipica ospitalità polacca e i sapori del nostro paese. Casa Polonia sarà presente nei diversi luoghi in cui i nostri atleti gareggeranno, affinché possano sentirsi supportati. Questa iniziativa è dedicata non solo ai nostri atleti ma anche ai tifosi polacchi, italiani e di tutto il mondo che a Casa Polonia troveranno, come durante i Giochi Olimpici di Parigi, una cosiddetta mix zone in cui tifosi, giornalisti, anche a quelli senza accredito, potranno incontrare i nostri atleti e sedersi a parlare delle gare davanti a un caffè o a un bicchiere di vino”.

Casa Polonia sarà un’occasione per fare promozione turistica del Paese?

“Non nascondo che vogliamo incoraggiare gli italiani a visitare la Polonia perché è un paese bellissimo. Abbiamo molto di cui essere orgogliosi: tanta natura, numerose bellezze architettoniche ed una storia ricchissima. E poi vogliamo incuriosire gli italiani a provare i sapori della nostra cucina e anche, lasciatemelo dire, dei nostri vini che seppur non siano al livello di quelli italiani, stanno diventando un prodotto di qualità”.

Intanto i polacchi da anni ogni inverno invadono gioiosamente le Dolomiti.

“I polacchi quando vanno a sciare all’estero scelgono l’Italia. Oltre alle ottime infrastrutture per lo sci l’Italia offre qualcosa che non si può comprare a nessun prezzo: il sole! Le montagne italiane sono poi apprezzate perché la stagione dello sci non finisce a gennaio o febbraio ma ad aprile. Anch’io amo sciare, i miei primi sci li ho ricevuti in regalo alla comunione. Da polacco devo comunque ammettere che riguardo gli sport invernali abbiamo ancora tanto da imparare e in Polonia non abbiamo le alte vette italiane”.

Che attese ci sono verso gli atleti polacchi?

“Innanzitutto mi piace ricordare che la prima delle 23 medaglie olimpiche invernali vinte dalla Polonia è stata ottenuta a Cortina nel 1956 da Franciszek Gąsienica Groń, quindi abbiamo un motivo in più per festeggiare la nostra presenza in questa meravigliosa località proprio come successo alle ultime Olimpiadi di Parigi dove abbiamo celebrato il centenario della prima medaglia olimpica per la Polonia. Per quanto riguarda l’attesa per i nostri sportivi io ho molta fiducia, sono una persona ottimista che ama sognare in grande e poi un presidente del Comitato Olimpico Polacco deve credere nei propri atleti. Detto questo ammetto che non sarà facile vincere medaglie, perché il Ministero dello Sport e del Turismo non ha finanziato in tempo le federazioni. In ogni caso credo che faremo una bella figura nel pattinaggio di velocità, nel biathlon, nel pattinaggio artistico, nello snowboard e nello short-track”.

Justyna Kowalczyk
Kamil Stoch

Non possiamo evitare di parlare dei brutti anni che stiamo vivendo e riflettere come ai tempi degli antichi greci in occasione dei Giochi c’era la “Ekecheiria” (776 a.C.) ovvero “la tregua sacra” proclamata per permettere a tutti di viaggiare in sicurezza per partecipare o assistere ai giochi, mettendo fine alle guerre almeno durante le Olimpiadi. In cuor suo cosa si augura?

“Sogno che tutti i conflitti nel mondo cessino, ma bisogna essere realisti, non sarà possibile, perché i soldi governano il mondo e le guerre portano ad alcuni grande arricchimento. Oggi viviamo guerre combattute come quella tra Russia e Ucraina, o tra Israele e Palestina e guerre ibride come quella che stiamo vivendo al confine orientale dell’Unione Europea. Ad andarne di mezzo sono soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Io personalmente non prenderei decisioni affrettate sull’esclusione di una nazione dai Giochi, perché così si rischia di punire atleti che non hanno alcuna responsabilità o influenza sul governo del loro Paese. Magari desiderano un cambiamento nel loro Paese ma hanno paura. È facile dire che si può protestare, noi polacchi sappiamo quanto costa: quante persone sono morte durante l’insurrezione di Varsavia o nelle altre nostre rivolte? Era necessario? Forse sì perché oggi viviamo in un paese libero. Ma sento il dolore per le vite che sono sacrificate per questa indipendenza, per questa libertà”.