Maria Callas – la Divina con l’Italia nel destino

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Maria Callas alla Mostra del Cinema di Venezia, foto: Gianfranco Tagliapietra

Maria Callas è una delle più grandi cantanti d’opera di tutti i tempi. Nonostante il passare degli anni e una carriera relativamente breve, il cui apice è durato meno di vent’anni, rimane un’icona della musica classica e del teatro. La storia della sua vita è tanto affascinante quanto la sua voce, che abbracciava tre ottave. È segnata da numerosi alti e bassi, trionfi straordinari e sconfitte tragiche, il tutto legato da un forte rapporto con l’Italia, dove visse i suoi più grandi successi.

Sophie Cecelia Kalos, nata il 2 dicembre 1923 a New York, crebbe tra due culture: quella americana e quella greca. Fin dall’infanzia mostrò un talento musicale eccezionale e mosse i primi passi nell’opera in Grecia alla fine degli anni ’30. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si trasferì in Italia, dove collaborò con i più grandi teatri lirici. La Scala di Milano divenne la sua seconda casa. Le registrazioni della sua voce, sebbene suscitino ancora dibattiti dal punto di vista tecnico, restano tuttora modelli di interpretazione operistica. La Divina era celebre per il timbro straordinario, che univa la profondità drammatica del soprano alla capacità di eseguire passaggi coloratura leggeri. Tuttavia, a causa delle intense esibizioni, della drastica perdita di peso e dello stress legato alla sua turbolenta vita privata, all’inizio degli anni ’60 la voce della Callas iniziò a perdere il suo antico splendore. Divenne sempre più instabile, rendendole difficile l’emissione delle note acute e il controllo del timbro. Uno dei simboli dei suoi problemi vocali fu la celebre interruzione della rappresentazione di Norma di Bellini al Teatro dell’Opera di Roma. Tra il pubblico vi erano numerose personalità, tra cui il presidente italiano Giovanni Gronchi e sua moglie. Dopo aver eseguito la difficile aria Casta diva, Callas si ritirò nel camerino lamentando gravi problemi alla voce e non tornò più in scena. Il pubblico reagì con furia, abbandonando il teatro in un’atmosfera di grande imbarazzo. L’episodio scatenò uno scandalo enorme, amplificato dalla presenza del presidente e dall’immagine già controversa della cantante, considerata difficile da gestire. Pochi anni dopo si ritirò definitivamente dalle scene. Tentò una nuova carriera come insegnante di canto, tenendo corsi di perfezionamento alla Juilliard School di New York. Nel 1973 provò un ultimo ritorno con una tournée mondiale di concerti, ma la sua voce non era più lo strumento che un tempo incantava il pubblico. Si ritirò presto dalla vita pubblica e trascorse gli ultimi anni in solitudine a Parigi.

Maria Callas a destra, foto: Gianfranco Tagliapietra

La vita di Maria Callas al di fuori della scena fu tanto drammatica quanto le sue esibizioni. Nel 1949 sposò Giovanni Battista Meneghini, un uomo d’affari italiano che si dedicò completamente alla sua carriera, diventandone il manager. Per sostenerla nella scalata al successo, sacrificò i propri interessi professionali. Tuttavia, il loro matrimonio non resistette alla prova del tempo: se inizialmente sembrava stabile, con il tempo emersero tensioni, soprattutto quando all’orizzonte apparve l’imprenditore greco Aristotele Onassis. La loro relazione, durata un decennio, fu uno degli scandali più eclatanti nella storia dello spettacolo. Callas lasciò il marito per lui, ma la loro storia si concluse bruscamente quando Onassis sposò Jacqueline Kennedy, vedova dell’ex presidente degli Stati Uniti. Distrutta, Callas non riusciva a credere che quella relazione, che considerava indissolubile, fosse giunta a una fine così improvvisa. Questa separazione la lasciò in un profondo vuoto emotivo, con gravi ripercussioni sulla sua psiche e sulla sua carriera, dalle quali non riuscì mai a riprendersi completamente. Poco tempo dopo, Callas conobbe Pier Paolo Pasolini, intellettuale, scrittore e artista italiano, con cui instaurò un legame speciale, sebbene platonico. Il loro incontro portò alla realizzazione del film Medea, in cui la diva greca interpretò il ruolo della protagonista. Fu il suo debutto sul grande schermo, un’occasione per riscoprirsi e presentarsi al pubblico sotto una nuova luce, quella di attrice. La loro relazione si basava su un’intesa intellettuale profonda, un reciproco rispetto della sensibilità dell’altro e un atteggiamento ribelle nei confronti della società. Il legame tra loro era intimo e fondato sulla comprensione reciproca. Pasolini morì tragicamente nel 1975, infliggendo a Callas un altro duro colpo che acuì il suo senso di solitudine. Dopo la sua scomparsa, si chiuse sempre più in se stessa, fino ad allontanarsi completamente dal mondo.

Poster film “Medea”, arch. Antonio Bettanini

Maria Callas continua a essere, da anni, una fonte inesauribile di ispirazione per il mondo del cinema, che cerca di raccontare la sua vita turbolenta. L’ultima opera a rendere omaggio alla cantante è il film Maria, diretto lo scorso anno da Pablo Larraín, con Angelina Jolie nel ruolo principale. Ogni biografia aggiunge una nuova prospettiva sul personaggio di Callas, ma in cosa questa produzione si distingue dalle precedenti? “Beh, innanzitutto, non si tratta di una biografia, ma piuttosto di un racconto degli ultimi giorni di vita di Maria Callas, arricchito da una serie di flashback. […] Ci concentriamo sugli ultimi otto-dieci giorni della sua esistenza, quindi non si può parlare di una biografia nel senso stretto del termine. Altri film hanno raccontato l’intero arco della sua vita, mentre questa pellicola si focalizza su un periodo molto specifico. Ed è proprio questa la differenza fondamentale”, spiega Alessandro Bressanello, l’attore veneziano che interpreta il marito della Callas, Giovanni Battista Meneghini. Il ruolo principale è affidato ad Angelina Jolie, la cui scelta ha suscitato grande interesse fin dall’annuncio del progetto. Il regista Pablo Larraín l’ha voluta non solo per la somiglianza fisica con la cantante, ma anche per la sua eleganza, sensibilità e capacità di restituire l’intensa emotività della protagonista. Jolie interpreta con grande maestria la malinconia e la solitudine di Callas, nonché la sua incrollabile passione per la perfezione. Per prepararsi al ruolo, ha studiato minuziosamente i gesti, le espressioni facciali e il modo di muoversi della cantante. Per immedesimarsi completamente nel personaggio, ha approfondito le fonti d’archivio e studiato la sua biografia. Durante una conferenza stampa, l’attrice ha rivelato di aver preso lezioni di canto lirico per circa sette mesi, scoprendo di essere un soprano naturale. Nel film utilizza le sue nuove competenze vocali, mescolando la propria voce con registrazioni originali della Callas, per rendere l’interpretazione il più realistica possibile. La sua performance ha ricevuto ampi consensi dalla critica e le è valsa diverse nomination ai più prestigiosi premi cinematografici.

Foto dal set di “Maria”

Oltre ad Angelina Jolie, il film vanta un cast eccezionale, che contribuisce a restituire il dramma della primadonna del secolo. Il ruolo di Aristotele Onassis, il miliardario greco e grande amore della Callas, è interpretato dall’attore turco Haluk Bilginer. La loro relazione è il fulcro della narrazione e ne determina il tono. Il film esplora sia la passione che li ha legati sia il dolore della loro separazione. Nelle scene iniziali appare anche Giovanni Battista Meneghini, marito e manager di Callas, interpretato da Alessandro Bressanello. Il suo personaggio illumina le origini della carriera della cantante. L’attore, interrogato sull’influenza di Meneghini sulla vita della Callas, sottolinea quanto sia stato determinante per il suo successo: “Ovviamente Maria aveva un talento straordinario, ma ogni talento ha bisogno di qualcuno che lo valorizzi: un produttore, un manager, qualcuno che sappia guidare, organizzare, promuovere, curare ogni dettaglio, persino l’immagine. I grandi artisti devono molto a chi lavora dietro le quinte. E Meneghini, oltre a essere il suo manager, era anche suo marito, quindi aveva un coinvolgimento ancora più profondo. La amava davvero.” Interrogato sull’essenza del film Maria, Bressanello sottolinea: “Il vero tema è proprio questo: la caduta di un artista nel momento in cui perde le proprie capacità. È un aspetto molto interessante, perché siamo abituati a vedere le grandi star nel loro momento migliore, all’apice della carriera. Ma raramente assistiamo alla loro decadenza, alla perdita del talento e alla fragilità che ne deriva. Ed è proprio l’analisi della caduta di un’icona a rendere il film così potente.”

Angelina Jolie, Alessandro Bressanello, Alba Rohrwacher

Una cosa è certa: Maria Callas è stata una cantante straordinaria, diventata un fenomeno internazionale. Il suo lascito continua a suscitare emozioni ed è ancora oggi oggetto di vivaci dibattiti. Sebbene alcuni appassionati d’opera possano mettere in discussione l’accuratezza o l’autenticità di alcune scene nei racconti che la riguardano, una cosa rimane invariata: la leggenda di Callas vive ancora, e la sua voce continua a incantare il pubblico. Per tutti coloro che desiderano approfondire la sua arte, questo è il momento perfetto per immergersi nel suo mondo e scoprire il talento magico de La Divina, comprendendo così perché Maria Callas resta un’icona eterna dell’opera.