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Home Blog Page 170

A Breslavia la prima edizione dell’Energy Industry Mixer, Italia paese partner

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Si è svolta ieri al centro congressi dello stadio di Breslavia la prima edizione di Energy Industry Mixer, incontro internazionale di networking per le aziende del settore elettroenergetico. L’evento, organizzato da Bosetti Global Consulting, si fonda sul presupposto che i consumatori di energia in Polonia stanno affrontando importanti cambiamenti. Dal 2018 assistono a rapidi aumenti dei prezzi, e al contempo cresce anche la popolarità di fonti di energia rinnovabile e di cosiddette microinstallazioni (es. pannelli fotovoltaici). Energy Industry Mixer è stato un appuntamento nel quale indagare in che modo queste tendenze influenzeranno le imprese polacche e gli utenti domestici e come le aziende possono minimizzare i costi energetici e investire in soluzioni che aumentino l’efficienza energetica o persino guadagnare sull’energia. Durante l’evento c’è stata una conferenza scientifica sulle questioni chiave e attuali della politica energetica polacca ed europea. Sono seguite una serie di tavole rotonde dedicate alla riduzione dei costi per l’industria, alle infrastrutture energetiche e a soluzioni SmartCity e nuovi investimenti nella produzione e distribuzione. Ovviamente ci sono state anche opportunità di incontri B2B. L’Italia è paese partner di questa prima edizione e le circa 80 aziende presenti erano per il 70% italiane.

energymixer.eu

Ragazzo italiano muore cadendo dal quinto piano di un palazzo a Varsavia

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Un ragazzo italiano è morto nei giorni scorsi in Polonia durante una vacanza insieme ad alcuni amici precipitando per circostanze ancora non chiarite dal quinto piano di un appartamento preso in affitto a Varsavia. La vittima è Salvatore Cipolletti, 24enne originario di Ponsacco (Pisa), e si trovava nella capitale polacca dal 7 marzo insieme a due amici anche loro provenienti dalla Valdera. La morte risale a sabato scorso e sull’episodio indaga la polizia di Varsavia. Secondo quanto si è appreso, il giovane sarebbe precipitato durante una serata trascorsa insieme ai due amici italiani e ad altri due polacchi, ma non sono ancora state chiarite le circostanze della caduta. Non escludono diverse ipotesi: dall’incidente, alla caduta accidentale in seguito a un malore per l’eventuale abuso di sostanze, fino all’omicidio. I familiari del giovane si trovano in Polonia e sono assistiti dall’ambasciata italiana ma la salma di Cipolletti non è ancora stata restituita alla famiglia e tornerà in Italia insieme ai parenti solo nei prossimi giorni, quando le autorità polacche avranno terminato gli accertamenti scientifici sul corpo del ventiquattrenne.

L’ICE porta 12 start up italiane al “Wolves Summit” di Varsavia

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È iniziata stamattina presso il Palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia la due giorni del Wolves Summit 2019, in cui è presente una nutrita compagine di start up italiane, ben 12, organizzate in un ampio stand collettivo dall’ufficio ICE. “Vogliamo fare di Varsavia uno dei luoghi più attrattivi d’Europa nel campo dell’innovazione e delle start up, offrendo le condizioni migliori per far sviluppare nuove realtà in grado di portare innovazione”, ha dichiarato Marcin Ociepa, sottosegretario del Ministero polacco per l’Innovazione e lo Sviluppo. “Con grande piacere registro la presenza di tante start up di giovani imprenditori italiani che hanno avuto la forza e il coraggio di mettersi in gioco portando i loro progetti di creatività italiana in mostra in una delle capitali europee dell’innovazione,” ha commentato l’ambasciatore Aldo Amati che insieme al direttore dell’ICE Antonino Mafodda, ha incontrato e dialogato con i rappresentanti di tutte e 12 le start up. “L’economia italiana può tornare a crescere anche grazie al forte interscambio con la Polonia, paese verso cui nel 2018 abbiamo registrato esportazioni per 11,3 miliardi di euro e importazioni per 10,1 miliardi di euro”, ha aggiunto Mafodda non mancando di sottolineare come il governo polacco, grazie alla disponibilità di fondi europei, abbia in atto diversi programmi atti ad agevolare gli investimenti nello sviluppo e nella automazione delle aziende locali per sostenere la competizione internazionale ed aumentare il livello tecnologico dei prodotti.

Torna Cinema Italia Oggi, la rassegna del nuovo cinema italiano in Polonia

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CinemaItaliaOggi, l’atteso appuntamento annuale con il meglio della nuova produzione cinematografica italiana giunge all’ottava edizione con l’intento ambizioso di proporsi a un pubblico molto più vasto e nel formato rinnovato nel 2017. Questo importante traguardo è dovuto alla collaborazione tra Istituto Luce Cinecittà e gli Istituti di Cultura di Varsavia e Cracovia, insieme al sostegno istituzionale dell’Ambasciata d’Italia e dei Consolati onorari delle città coinvolte nella Rassegna. Gazzetta Italia è media partner dell’evento. CinemaItaliaOggi continua ad avere una portata nazionale: undici pellicole tra le più riuscite e apprezzate in Italia nel 2018 saranno proiettate in prestigiose sale cinematografiche di ben otto città polacche: Varsavia, Cracovia, Łódź, Breslavia, Poznań, Stettino, Katowice e Gdynia. Un progetto ambizioso, pensato e realizzato per valorizzare il nuovo cinema italiano in Polonia, in un contesto culturale importante e per un pubblico competente e sensibile. Allo sforzo organizzativo ha contribuito in modo decisivo Istituto Luce Cinecittà, facendosi anche interprete presso importanti distributori italiani della rilevanza di una sfida intesa a promuovere il cinema italiano anche fuori dai tradizionali circuiti di diffusione. Anche quest’anno si è aggiunto il prezioso contributo di alcuni distributori polacchi, a conferma dell’interesse locale per la nostra cinematografia contemporanea. CinemaItaliaOggi va nella direzione indicata dal Ministero degli Affari Esteri con “Fare Cinema”, una settimana dedicata al cinema italiano contemporaneo (20-26 maggio) in tutto il mondo. Anche in quell’occasione i due Istituti di Varsavia e Cracovia non mancheranno di organizzare proiezioni e incontri, seminari e conferenze, incontri con registi, attori, sceneggiatori, produttori e professionisti del mondo del cinema. Di seguito il programma completo della rassegna:

VARSAVIA | CRACOVIA | BRESLAVIA | ŁÓDŹ | POZNAŃ | KATOWICE | STETTINO | GDYNIA

VARSAVIA – Kino Muranów

Saremo giovani e bellissimi (Będziemy bardzo piękni i młodzi)
2018, 92’, regia di Letizia Lamartire
28.03.2019 ore 20.00

Ovunque proteggimi (Wszędzie mnie chroń)
2018, 94’, regia di Bonifacio Angius
29.03.2019 ore 18.00

Succede (Zdarza się)
2018, 94’, regia di Francesca Mazzoleni
29.03.2019 ore 20.30

Hotel Gagarin (Hotel Gagarin)
2018, 93’, regia di Simone Spada
30.03.2019 ore 18.00

Quanto basta (Do smaku)
2018, 92’, regia di Francesco Falaschi
30.03.2019 ore 20.30

Troppa grazia (Nadmiar łaski)
2018, 110’, regia di Gianni Zanasi
31.03.2019 ore 18.00

La profezia dell’armadillo (Przepowiednia pancernika)
2018, 99’, regia di Emanuele Scarnigi
31.03.2019 ore 20.30

Il vizio della speranza (Nałóg nadziei)
2018, 96’, regia di Edoardo de Angelis
01.04.2019 ore 18.00

A casa tutti bene (W domu wszystko ok)
2018, 105’, regia di Gabriele Muccino
01.04.2019 ore 20.30

Lazzaro felice (Szczęśliwy Lazzaro)
2018, 130’, regia di Alice Rohrwacher
02.04.2019 ore 18.00

Puoi baciare lo sposo (Puoi baciare lo sposo)
2018, 89’, regia di Alessandro Genovesi
02.04.2019 ore 20.30

 

CRACOVIA – Kino Pod Baranami

La profezia dell’armadillo (Przepowiednia pancernika)
2018, 99’, regia di Emanuele Scarnigi
08.04.2019 ore 19.15

Saremo giovani e bellissimi (Będziemy bardzo piękni i młodzi)
2018, 92’, regia di Letizia Lamartire
09.04.2019 ore 19.15

A casa tutti bene (W domu wszystko ok)
2018, 105’, regia di Gabriele Muccino
10.04.2019 ore 19.15

Puoi baciare lo sposo (Puoi baciare lo sposo)
2018, 89’, regia di Alessandro Genovesi
11.04.2019 ore 19.15

Ovunque proteggimi (Wszędzie mnie chroń)
2018, 94’, regia di Bonifacio Angius
12.04.2019 ore 19.15

Il vizio della speranza (Nałóg nadziei)
2018, 96’, regia di Edoardo de Angelis
12.04.2019 ore 21.15

Quanto basta (Do smaku)
2018, 92’, regia di Francesco Falaschi
13.04.2019 ore 19.15

Succede (Zdarza się)
2018, 94’, regia di Francesca Mazzoleni
13.04.2019 ore 21.15

Hotel Gagarin (Hotel Gagarin)
2018, 93’, regia di Simone Spada
14.04.2019 ore 19.15

 

BRESLAVIA – Kino Nowe Horyzonty

Ovunque proteggimi (Wszędzie mnie chroń)
2018, 94’, regia di Bonifacio Angius
29.03.2019 ore 18.00

A casa tutti bene (W domu wszystko ok)
2018, 105’, regia di Gabriele Muccino
29.03.2019 ore 20.15

Il vizio della speranza (Nałóg nadziei)
2018, 96’, regia di Edoardo de Angelis
30.03.2019 ore 18.00

Hotel Gagarin (Hotel Gagarin)
2018, 93’, regia di Simone Spada
30.03.2019 ore 20.15

Quanto basta (Do smaku)
2018, 92’, regia di Francesco Falaschi
31.03.2019 ore 18.00

Troppa grazia (Nadmiar łaski)
2018, 110’, regia di Gianni Zanasi
31.03.2019 ore 20.15

Saremo giovani e bellissimi (Będziemy bardzo piękni i młodzi)
2018, 92’, regia di Letizia Lamartire
01.04.2019 ore 20.15

Puoi baciare lo sposo (Puoi baciare lo sposo)
2018, 89’, regia di Alessandro Genovesi
02.04.2019 ore 20.15

Succede (Zdarza się)
2018, 94’, regia di Francesca Mazzoleni
03.04.2019 ore 20.15

La profezia dell’armadillo (Przepowiednia pancernika)
2018, 99’, regia di Emanuele Scarnigi
04.04.2019 ore 20.15

 

ŁÓDŹ – Kino Charlie

A casa tutti bene (W domu wszystko ok)
2018, 105’, regia di Gabriele Muccino
04.04.2019 ore 20.00

Il vizio della speranza (Nałóg nadziei)
2018, 96’, regia di Edoardo de Angelis
05.04.2019 ore 17.00

Saremo giovani e bellissimi (Będziemy bardzo piękni i młodzi)
2018, 92’, regia di Letizia Lamartire
05.04.2019 ore 19.00

La profezia dell’armadillo (Przepowiednia pancernika)
2018, 99’, regia di Emanuele Scarnigi
06.04.2019 ore 17.00

Quanto basta (Do smaku)
2018, 92’, regia di Francesco Falaschi
06.04.2019 ore 19.00

Ovunque proteggimi (Wszędzie mnie chroń)
2018, 94’, regia di Bonifacio Angius
07.04.2019 ore 17.00

Puoi baciare lo sposo (Puoi baciare lo sposo)
2018, 89’, regia di Alessandro Genovesi
08.04.2019 ore 17.30

Succede (Zdarza się)
2018, 94’, regia di Francesca Mazzoleni
08.04.2019 ore 19.00

Hotel Gagarin (Hotel Gagarin)
2018, 93’, regia di Simone Spada
09.04.2019 ore 19.00

 

POZNAŃ – Pałacowe Centrum Kultury Zamek

La profezia dell’armadillo (Przepowiednia pancernika)
2018, 99’, regia di Emanuele Scarnigi
12.05.2019 ore 18.30

Ovunque proteggimi (Wszędzie mnie chroń)
2018, 94’, regia di Bonifacio Angius
13.05.2019 ore 16.30

Il vizio della speranza (Nałóg nadziei)
2018, 96’, regia di Edoardo de Angelis
13.05.2019 ore 18.30

Lazzaro felice (Szczęśliwy Lazzaro)
2018, 130’, regia di Alice Rohrwacher
13.05.2019 ore 20.30

Saremo giovani e bellissimi (Będziemy bardzo piękni i młodzi)
2018, 92’, regia di Letizia Lamartire
14.05.2019 ore 16.30

Succede (Zdarza się)
2018, 94’, regia di Francesca Mazzoleni
14.05.2019 ore 18.30

Puoi baciare lo sposo (Puoi baciare lo sposo)
2018, 89’, regia di Alessandro Genovesi
14.05.2019 ore 20.30

A casa tutti bene (W domu wszystko ok)
2018, 105’, regia di Gabriele Muccino
15.05.2019 ore 18.30

Quanto basta (Do smaku)
2018, 92’, regia di Francesco Falaschi
16.05.2019 ore 18.30

Troppa grazia (Nadmiar łaski)
2018, 110’, regia di Gianni Zanasi
16.05.2019 ore 20.15

Hotel Gagarin (Hotel Gagarin)
2018, 93’, regia di Simone Spada
17.05.2019 ore 18.30

 

KATOWICE – Kinoteatr Rialto

A casa tutti bene (W domu wszystko ok)
2018, 105’, regia di Gabriele Muccino
29.03.2019 ore 19.00

Puoi baciare lo sposo (Puoi baciare lo sposo)
2018, 89’, regia di Alessandro Genovesi
02.04.2019 ore 20.00

Il vizio della speranza (Nałóg nadziei)
2018, 96’, regia di Edoardo de Angelis
03.04.2019 ore 20.00

Ovunque proteggimi (Wszędzie mnie chroń)
2018, 94’, regia di Bonifacio Angius
06.04.2019 ore 15.30

Hotel Gagarin (Hotel Gagarin)
2018, 93’, regia di Simone Spada
06.04.2019 ore 20.00

Quanto basta (Do smaku)
2018, 92’, regia di Francesco Falaschi
07.04.2019 ore 20.00

Saremo giovani e bellissimi (Będziemy bardzo piękni i młodzi)
2018, 92’, regia di Letizia Lamartire
08.04.2019 ore 20.00

Lazzaro felice (Szczęśliwy Lazzaro)
2018, 130’, regia di Alice Rohrwacher
09.04.2019 ore 20.00

Succede (Zdarza się)
2018, 94’, regia di Francesca Mazzoleni
10.04.2019 ore 20.00

 

GDYNIA – Gdyńskie Centrum Filmowe

Lazzaro felice (Szczęśliwy Lazzaro)
2018, 130’, regia di Alice Rohrwacher
22.04.2019 ore 20.20

Puoi baciare lo sposo (Puoi baciare lo sposo)
2018, 89’, regia di Alessandro Genovesi
23.04.2019 ore 20.20

Troppa grazia (Nadmiar łaski)
2018, 110’, regia di Gianni Zanasi
24.04.2019 ore 20.20

Saremo giovani e bellissimi (Będziemy bardzo piękni i młodzi)
2018, 92’, regia di Letizia Lamartire
25.04.2019 ore 20.20

A casa tutti bene (W domu wszystko ok)
2018, 105’, regia di Gabriele Muccino
26.04.2019 ore 20.20

Quanto basta (Do smaku)
2018, 92’, regia di Francesco Falaschi
27.04.2019 ore 18.20

La profezia dell’armadillo (Przepowiednia pancernika)
2018, 99’, regia di Emanuele Scarnigi
27.04.2019 ore 20.20

Succede (Zdarza się)
2018, 94’, regia di Francesca Mazzoleni
28.04.2019 ore 18.20

Hotel Gagarin (Hotel Gagarin)
2018, 93’, regia di Simone Spada
28.04.2019 ore 20.20

 

STETTINO – Kino Pionier 1907

La profezia dell’armadillo (Przepowiednia pancernika)
2018, 99’, regia di Emanuele Scarnigi
12.04.2019 ore 18.00

Saremo giovani e bellissimi (Będziemy bardzo piękni i młodzi)
2018, 92’, regia di Letizia Lamartire
13.04.2019 ore 18.00

A casa tutti bene (W domu wszystko ok)
2018, 105’, regia di Gabriele Muccino
14.04.2019 ore 18.00

Ovunque proteggimi (Wszędzie mnie chroń)
2018, 94’, regia di Bonifacio Angius
15.04.2019 ore 18.00

Il vizio della speranza (Nałóg nadziei)
2018, 96’, regia di Edoardo de Angelis
16.04.2019 ore 18.00

Quanto basta (Do smaku)
2018, 92’, regia di Francesco Falaschi
17.04.2019 ore 18.00

Hotel Gagarin (Hotel Gagarin)
2018, 93’, regia di Simone Spada
18.04.2019 ore 18.00

Jerzy Stuhr dirige “Il barbiere di Siviglia” per l’Opera di Cracovia

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Jerzy Stuhr ha curato la regia de Il Barbiere di Siviglia per l’Opera di Cracovia. E’ la seconda opera buffa diretta da Stuhr dopo il Don Pasquale nel 2016. La prima si terrà venerdì. La scelta di Stuhr è ricaduta sull’opera buffa perché è un genere a suo dire poco rappresentato nei teatri polacchi e che gli offre ampio margine di manovra. Nella conferenza stampa di presentazione tenutasi ieri, Stuhr ha osservato che gli spettatori guardano le opere comiche con piacere ma ridono poco. Lui vorrebbe invece che il suo pubblico ridesse, e non per le facce buffe, ma per la comicità delle situazioni inscenate. Secondo il regista Il Barbiere di Siviglia è una delle più belle opere del suo genere, un vero e proprio capolavoro, e sotto la sua direzione non mancano elementi surreali. Il direttore musicale Tomasz Tokarczyk, valuta che, in ragione della celebrità dell’opera, essa non richiede presentazioni e offre ai solisti grandi opportunità di esibirsi. Monika Korybalska e Dania Powder recitano nel ruolo di Rosina, mentre il Conte d’Almaviva è interpretato da Adam Sobierajski e dal colombiano Pablo Martinez. La scenografia è stata affidata a Natalia Kitamikado e i costumi sono stati disegnati da Joanna Klimas.

pap.pl

“Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher, una parabola sulla bontà

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Da venerdì 8 marzo è arrivato nelle sale cinematografiche polacche l’ultimo film di Alice Rohrwacher, vincitore del premio per la miglior sceneggiatura allo scorso festival di Cannes.

“Lazzaro felice” è una storia che in modo onirico racconta gli ultimi cinquant’anni dell’Italia, di preciso il passaggio dalla mezzadria ai tempi moderni dell’era industriale. La mezzadria (un termine derivante dal latino che indica “colui che divide a metà”) è un contratto agrario d’associazione con il quale un proprietario di terreni (chiamato concedente) e un coltivatore (mezzadro), si dividono (normalmente a metà) i prodotti e gli utili di un’azienda agricola (podere). In Italia la mezzadria è stata vietata solo 45 anni fa, cioè dal 23 settembre 1974. Il film ci trasporta in tempi apparentemente lontani, dove ci sono i padroni e i mezzadri, i contadini praticamente sono in regime di schiavitù, vivono in condizioni difficili ma non conoscendo una realtà diversa si accontentano di quel poco che hanno.

Il podere di Inviolata stabilisce i confini della loro esistenza. La nostra attenzione si focalizza su Lazzaro, un uomo buono che non ha nessun tipo di giudizio o pregiudizio verso il prossimo. È umano nel più profondo senso del termine. Per lui il tempo non passa perché rappresenta i valori senza tempo. Lazzaro è sfruttato, maltrattato, non apprezzato nonostante si dedichi agli altri senza aspettare niente in cambio. Nel corso della storia seguiamo i protagonisti anche quando viene scoperto che il mondo in cui vivevano era un grande inganno e fuori dalla loro realtà ne esiste un’altra, migliore (?). In questo nuovo mondo la mezzadria è stata sostituita con il precariato, i marchesi con i direttori delle multinazionali e con gli imprenditori che, invece di agricoltori, sfruttano i migranti e tutti quelli che combattono per la sopravvivenza. Nel mondo “civilizzato” e “sviluppato” vince chi è più furbo, mentre la bontà e le buone intenzioni sono emarginate e quindi è più facile credere che qualcuno ci voglia imbrogliare piuttosto che avere pensieri positivi.

Attraverso una narrazione fiabesca, il film della Rohrwacher ci spinge ad una riflessione amara. Nel mondo odierno pieno di falsi valori siamo ancora in grado di riconoscere un uomo buono e fidarci di lui o forse lo deridiamo con pietà e lo lapidiamo con accanimento?

Cracow Fashion Week 2019, a Cracovia la moda incontra la cultura

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Il SAPU, una delle più importanti scuole di moda in Polonia, è l’organizzatore della Cracow Fashion Week 2019, in programma dal 9 al 17 marzo. L’evento raccoglie sfilate e appuntamenti dedicati alla nuova rampante moda polacca. Ad aprire la settimana della moda lo scorso sabato è stato il gala Cracow Fashion Awards, nel quale sono stati premiati i più interessanti progetti degli studenti laureati presso la Szkoła Artystycznego Projektowania Ubioru di Cracovia. Le creazioni proposte dai giovani stilisti polacchi hanno mostrato quanto la moda possa essere multiforme. Non sono mancati abiti richiamanti antichi guerrieri nella collezione di Kordian Mędrala, progetti ultrafemminili, colorati e scintillanti nella visione di Klaudia Klimas oppure sfilate inquietanti come quella di Aleksandra Białk. Grande successo per Anna Nowak Curyło, la cui collezione Identity è stata premiata diverse volte durante la serata. La giovane artista ha presentato progetti dedicati alla moda maschile che hanno attirato l’attenzione del pubblico con forme geometriche, collari esuberanti e soprattutto con l’interessante utilizzo delle nuove tecnologie. Uno dei modelli infatti ha sfilato con uno zaino-schermo. A mostrare le proprie collezioni sono stati invitati stilisti dalla Cina come Huaiqun Sun con i suoi abiti ispirati allo spettacolo Hua Dan dell’opera di Pechino o Rebecca Stein, che ha rappresentato la scuola di moda di Hannover.

Antonino Mafodda, direttore ICE: “Italia primo fornitore di vini in Polonia, con una quota del 22% del mercato”

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Si è svolta il 21 febbraio all’Hotel Marriot nella capitale polacca la 3^ edizione della Borsa Vini organizzata dall’Ufficio ICE di Varsavia, evento a cui hanno partecipato 30 imprese provenienti da Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia. “L’Italia si conferma primo fornitore di vini della Polonia, con una quota di mercato che, secondo i dati dell’Istituto di statistica polacco (GUS), ha raggiunto il 22% nel 2018, per un valore di circa 65 milioni di euro. Continuiamo quindi a guadagnare quote di mercato e l’Italia”, spiega Antonino Mafodda, “non solo difende la sua posizione ma la migliora e aumenta la distanza dal secondo maggior fornitore di vini in Polonia ovvero gli Stati Uniti, molto forti grazie alla vendita di vino sfuso californiano poi imbottigliato in Polonia.”

Un successo italiano che passa soprattutto attraverso la distribuzione Horeca? “Il mercato polacco non è facile, è frammentato in una miriade di piccoli operatori. Ed il fatto che il nostro Paese ottenga il primo posto distribuendo soprattutto attraverso il canale Horeca conferma la bontà del nostro prodotto.” In Polonia i vini italiani noti sono sempre quelli delle 3 P? Ovvero Prosecco, Pinot e Primitivo? “Sostanzialmente sì”, conferma Mafodda “ma si nota una significativa ricerca di nuovi vini. Noi come ICE lavoriamo molto sotto l’aspetto dell’educare e anche in questa Borsa Vini abbiamo organizzato due Masterclass dedicate ad importatori e giornalisti del settore.”

Le donne che lottarono per l’indipendenza della Polonia e per la loro emancipazione

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Nell’Ottocento l’iconografia e l’immaginario polacco erano dominati dalla figura della Matka Polka, la madre polacca che si prendeva cura dei figli, futuri soldati, mentre i padri erano altrove impegnati a combattere. All’epoca questo cliché era una forma di apprezzamento, ma ovviamente era il portato di una società che privava la donna della possibilità di giocare un ruolo attivo nella sfera pubblica, confinata com’era a quello di madre e di moglie. La scrittrice Maria Dąbrowska riteneva questa divisione stereotipata dei ruoli un vero e proprio dramma sociale: la donna era simbolo di una vita da persona sistemata e appagata; l’uomo era marito, ma anche girovago a caccia di nuovi sentieri. I due si incontravano provenendo quasi da mondi separati. Tuttavia, si chiedeva Dąbrowska, possibile che “non esist[a] un mondo di donne guerriere e di donne vagabonde?” La lotta per l’indipendenza della Polonia offrì alle donne polacche la possibilità di rispondere positivamente a questa domanda retorica.

La loro partecipazione alla causa patriottica assunse varie forme: dall’organizzazione di sistemi di istruzione clandestina, alla diplomazia culturale, alla cospirazione. Tuttavia, ciò che è più importante è che il loro protagonismo nella lotta per l’indipendenza fu foriero della nascita di un movimento di emancipazione femminile. A coloro che, in un precursore ottocentesco dell’odierno benaltrismo, affermavano che l’uguaglianza era questione triviale rispetto ai veri problemi della nazione, la pittrice e femminista Maria Dulębianka rispondeva: “Forse la donna è separata dalla sua nazione?” Per evitare facili accuse le prime organizzazioni femministe enfatizzavano comunque il loro patriottismo e il loro coinvolgimento nella causa indipendentista. Alcune di loro erano sinceramente convinte che l’indipendenza fosse condicio sine qua non della loro emancipazione, che sarebbe stata naturale conseguenza della rinascita di una Polonia libera.

La lotta per la ricostituzione dello Stato polacco passava necessariamente per la sensibilizzazione internazionale intorno alla questione. Le donne di cultura avevano una posizione privilegiata nel perseguire questo obiettivo. Sebbene abbia raramente lasciato la cittadina di Grodno, Eliza Orzeszkowa, uno dei grandi nomi delal letteratura positivista polacca del secondo Ottocento, contribuì comunque al riconoscimento internazionale della Polonia scrivendo un capitolo di On Women in Europe, testo inglese in cui descrisse la condizione delle donne polacche. Un’altra romanziera, Maria Szeliga (oggi dimenticata) risiedeva a Parigi e faceva nello stesso periodo invettive contro la russificazione e la germanizzazione dei territori polacchi nelle mani di Russia e Prussia che venivano ascoltate nei circoli internazionali femministi e pacifisti. La soprano Józefina Reszke divenne celebre nei teatri di tutta Europa e faceva mostra di donare quanto guadagnava a sostegno dell’irredentismo polacco. Lo stesso faceva l’attrice Helena Modrzejewska, che in una sua lettera scriveva: “Ci hanno tolto la libertà, ma non possono toglierci il talento. […] Conquistiamo la fama all’estero senza chiedere il loro permesso”. Il fatto stesso che un’attrice polacca avesse fatto carriera in Gran Bretagna e negli Stati Uniti era motivo di orgoglio per i polacchi, ma Modrzejewska si spinse oltre. Nel 1893 partecipò al Congresso internazionale delle donne a Chicago e il suo intervento a sostegno delle donne polacche fu più volte interrotto da scroscianti applausi. Divenne nota come “l’ambasciatrice delle tre partizioni” e una traduzione del suo discorso circolò in Polonia. Le autorità zariste reagirono proibendole di entrare in territorio russo a vita.
Un altro importante campo di battaglia dominato dalle donne era quello dell’istruzione clandestina impartita in polacco, rivolta soprattutto ad altre donne e alla popolazione contadina. Cresceva anche la domanda femminile verso un’istruzione universitaria. Le prime studentesse si iscrissero all’Università Jagellonica di Cracovia nel 1896, mentre a Varsavia poterono farlo solo dal 1915. Nel frattempo era nata un’università clandestina nel 1882, detta Uniwersytet latający, ovvero l’università volante, perché si spostava spesso per fuggire ai controlli. Non va dimenticato che per il sistema scolastico e universitario polacco la fallita Insurrezione di gennaio del 1863 aveva avuto conseguenze nefaste. Nel zabór sotto il controllo di Mosca, la lingua russa era diventata l’unica ammissibile nel mondo dell’istruzione. L’Università volante ebbe studenti illustri come Maria Curie-Skłodowska e l’antropologa Maria Czaplicka. L’attivismo pedagogico nelle campagne cercava di rafforzare il legame del mondo contadino con la cultura e dunque con la nazione. Tra le organizzazioni più attive su questo fronte c’era il Kobiece Koło Oświaty Ludowej (il circolo femminile di educazione popolare).

Erano spesso le donne a offrire un aiuto ai prigionieri e ai deportati, a partecipare ad attività di contrabbando e ad essere protagoniste di azioni di vero e proprio terrorismo. L’attentato fallito nel 1906 contro il Generale Georgij Skalon, allora governatore russo a Varsavia, fu attuato quasi esclusivamente da donne: Wanda Krahelska, Zofia Owczarkówna e Albertyna Helbertówna. Lontani insomma erano i tempi in cui la partecipazione femminile alla lotta per l’indipendenza passava soltanto per attività di beneficenza, il contrabbando di letteratura proibita o la cura dei feriti.

Ci sono anche donne che imbracciarono i fucili. Di alcune conosciamo il nome e sono celebrate ancora oggi, da Emilia Plater, icona dell’Insurrezione di novembre del 1830, ad Anna Henryka Pustowojtówna, simbolo di quella del gennaio 1863. La loro trasformazione in figure leggendarie è stata rafforzata dalla letteratura. Plater, per esempio, è commemorata ne La morte del colonnello. Molte altre hanno nomi che sono caduti nell’oblio. Quando scoppiò la Grande Guerra, il maresciallo Józef Piłsudski decise che le donne non avrebbero partecipato ai combattimenti, ma piuttosto ad attività collaterali quali lo spionaggio. Ci sono però testimonianze di donne che si spacciarono per uomini per poter combattere, come il soldato di fanteria Leszek Pomianowski, il cui vero nome era Zofia Plewińska.

Il coinvolgimento diretto e indiretto nella guerra divenne un utile carta da giocare nella successiva partita del suffragio femminile, che le donne infatti conquistarono nel 1918.

Broken Nature, che cosa può fare il design per ricomporre il rapporto uomo-natura?

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Il 1 marzo al Palazzo dell’Arte di Milano, più volgarmente noto come “La Triennale”, è cominciata la 22° esposizione internazionale della Triennale di Milano, intitolata Broken Nature: Design Takes on Human Survival. L’esposizione, che proseguirà fino al 1 settembre, è stata curata da Paola Antonelli, già curatrice del dipartimento di Architettura e Design presso il Museum of Modern Art di New York e direttore ricerca e sviluppo dello stesso museo, insieme ad Ala Tannir, Laura Maeran e Erica Petrillo.

Si tratta di un’indagine approfondita sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale e che nel corso degli anni sono stati profondamente compromessi, se non completamente distrutti. Broken Nature, analizzando vari progetti di architettura e design, esplora il concetto di design ricostituente e mette in luce oggetti e strategie, su diverse scale, che reinterpretano il rapporto tra gli esseri umani e il contesto in cui vivono, includendo sia gli ecosistemi sociali che quelli naturali.

L’esposizione raccoglie oltre cento opere tra sculture, installazioni, immagini e molto altro, create da autori internazionali. E’ presente anche un padiglione polacco, la cui installazione indaga se, in un’epoca nella quale la connessione tra Uomo e Natura è sempre più flebile e sfilacciata, esiste la possibilità di un design fondato sulla collaborazione con altre specie, invece che sullo sfruttamento e la competizione; un design che si sviluppi in modo indipendente dalle logiche della crescita, del consumo e della produzione.

MYCOsystem è un laboratorio di riflessione su un nuovo paradigma di sostenibilità e design che vada oltre la semplice imitazione dei cicli naturali: un approccio che abbandona l’antropocentrismo insito nei concetti di produzione, accumulo, consumo e scarto e guarda piuttosto ad un ritorno al ciclo trasformazionale della natura. Il team creativo dietro a questa installazione, nella quale alberi, funghi ed esseri umani si confondono in un sistema interconnesso, sono Agata Szydłowska, professoressa alla Facoltà di Design dell’Accademia di Belle Arti di Varsavia, la visual artist Małgorzata Gurowska e l’architetto e designer Maciej Siuda.

Il punto focale è una grande e astratta struttura lignea, una piattaforma inclinata la cui superficie è bucherellata per consentire uno sguardo sulla terra sottostante: è un invito ad avere una prospettiva allargata e a non rivolgere il proprio sguardo soltanto a ciò che sta sopra alla superficie (alberi, uomini, ecc.), ma anche a ciò che sta sotto (radici, funghi, muffe, ecc.). I visitatori sono accolti da un’evocativa colonna sonora composta da Joanna Halszka Sokołowska e da infografiche ipnotiche e pittogrammi che attirano l’attenzione sul legno, di cui la Polonia è uno dei maggiori esportatori al mondo, e sulla sua relazione con uomini, alberi e funghi. Per l’uomo, l’albero è fonte di legname e dunque di una materia prima da trasformare in oggetti da usare, consumare e da trattare chimicamente per impedirne il decadimento. Per gli alberi, il legno è la “carne viva” dei loro corpi, in cui circolano linfa e nutrienti. Per i funghi, il legno è fonte di nutrimento ma anche compagno di una relazione simbiotica.

E sono i funghi il vero paradigma della sostenibilità e i protagonisti del progetto. I funghi micorrizici entrano in una relazione simbiotica con le radici delle piante, migliorandone la capacità di sottrarre nutrienti al terreno. Al termine del ciclo vitale della pianta, altri funghi, i saprofiti, si nutrono della materia organica in decomposizione, restituendo fertilità al suolo e creando le condizioni per la prosperità di una nuova generazione di vegetali e di funghi. E’ un modello di collaborazione perfetto, o almeno finemente regolato, tra specie differenti. MYCOsystem si chiede se siamo pronti a rinunciare al nostro approccio egoista alla vita e al controllo sulle cose materiali, per unirci invece al ciclo della biodegradabilità che esiste nel mondo della natura.