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SikulaGente

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In Gołkowska 19, nel quartiere varsaviano di Sadyba, c’è un inatteso quanto curioso angolo di Sicilia. Varcata la soglia di SikulaGente vieni accolto da Agnieszka Sawicka, italianista e traduttrice, e se sei fortunato anche da Diego Giannetto siciliano DOC, esperto nella coltivazione di ulivi, entrambi pronti a raccontarti la storia di ciascuno degli oltre 600 prodotti che riempiono gli scaffali del piccolo ma fornitissimo negozio. Una bella storia quella di SikulaGente nata quasi per caso quando degli amici hanno consigliato a Diego Giannetto di provare a portare in Polonia un po’ di autentici prodotti siciliani.

Il successo è stato immediato: “Ogni volta che partecipavamo con qualche stand in Konoser o in Hala Gwardii i nostri prodotti erano richiestissimi e così abbiamo deciso di aprire un punto vendita fisso”, raccontano Agnieszka e Diego. Un progetto che si concretizza all’inizio del 2020 poco prima lo scoppio della pandemia. “Nonostante la situazione complicata abbiamo resistito vendendo online e organizzando corsi di italiano a distanza”, racconta Agnieszka che col passare del tempo e, soprattutto, finita la pandemia, ha creato una vera scuola d’italiano in uno spazio a pochi passi dal negozio. SikulaGente diventa così qualcosa di più di una rivendita di ottimi prodotti siciliani, è un progetto di diffusione di italianità a tutto tondo con la scuola e poi anche degli istruttivi viaggi esperienziali in Sicilia. “Organizziamo piccoli gruppi di polacchi che vogliono vivere una esperienza autentica in Sicilia, lontano dalle mete turistiche, li facciamo provare la raccolta delle olive e mangiare nelle fattorie”, racconta Agnieszka che è appassionata di viaggi e tour leader. Un lavoro premiato dalla clientela crescente, sia al negozio che alla scuola, mentre l’anno scorso è arrivato anche il riconoscimento ufficiale da parte della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia, SikulaGente entra infatti a far parte della rete di negozi certificati “Buy Italy”. Ma il 2022 è un anno di svolta anche perché ad Agnieszka e Diego viene l’idea di organizzare laboratori di cucina siciliana non solo per svelare i segreti antichi di una cucina meravigliosa ma anche per far conoscere i prodotti e mostrare come utilizzarli nelle ricette. SikulaGente è quindi un progetto articolato tra negozio, scuola, viaggi e laboratori in cui gioca un ruolo centrale la volontà di diffondere prodotti autentici siciliani di alta qualità a partire da quelli realizzati dallo stesso Diego ovvero l’olio extravergine d’oliva e le arance bionde, due degli oltre 600 prodotti originali siciliani presenti in negozio tra cui spiccano il caffè, una vasta scelta di pesti e di sughi per la pasta e, ovviamente, la pasta stessa in 70 formati diversi e poi ancora conserve sott’olio e patè, formaggi di latte di pecora, salumi, prodotti ittici, tra cui fantastiche acciughe inserite a mano nei vasetti, e poi tanti dolci tra cui creme di pistacchio, il cannolo e la granita siciliana, e poi vini e perfino oggetti tradizionali di ceramica siciliana. “Ogni prodotto, prima di essere inserito in negozio, viene provato e studiato perchè per noi è importante saper raccontare l’origine del prodotto al cliente. Tutto quello che proponiamo nel nostro negozio ha una sua storia. Il cibo è cultura e noi vogliamo raccontare quella siciliana smentendo abitudini sbagliate come quella diffusa in Polonia secondo cui l’olio d’oliva extravergine è un prodotto di lusso che si usa solo a freddo”, racconta Diego discendente da generazioni di produttori d’olio siciliani. Così l’olio che trovate a SikulaGente è la spremuta di olive autoctone, prevalentemente Biancolilla e Nocellara. La raccolta delle olive avviene in modo tradizionale, manuale, con l’aiuto di attrezzi speciali detti “abbacchiatori”. Per garantire la qualità dell’olio, le olive raccolte devono essere trasportate al mulino entro 48 ore e molite. L’olio così prodotto risulta giallo paglierino con riflessi verdi, odora di erba, pomodoro verde e presenta un gusto piacevole ma leggermente “pizzicoso”. Chi non è esperto pensa che il pizzicore e la sensazione di amaro siano difetti. Con il nostro lavoro quotidiano, con le degustazioni e le spiegazioni ai clienti, siamo riusciti a cambiare la loro percezione e convincerli che queste caratteristiche sono dei valori importanti per distinguere un buon olio extravergine di oliva da uno di dubbia qualità.

“E poi c’è la scuola di italiano che” ricorda Agnieszka “coerentemente con l’approccio di SikulaGente viene organizzata in piccoli gruppi sulle esigenze dei singoli iscritti, utilizzando a volte due insegnati, uno polacco e uno italiano, nella stessa lezione. Spesso organizziamo anche lezioni fuori classe, al parco o al centro commerciale, dove creiamo delle situazioni per parlare l’italiano o favorire l’apprendimento naturale del lessico. E poi cerchiamo di partecipare con i nostri gruppi agli eventi culturali legati all’Italia: tipo visite alle mostre dedicate agli artisti italiani, partecipazioni alle rassegne cinematografiche o a spettacoli italiani e serate conviviali alla scoperta del cibo italiano, preparandoci per fare poi un viaggio di gruppo in Italia! Insomma noi di SikulaGente, nel nostro piccolo, portiamo nelle case dei polacchi i sapori e i saperi della tradizione siciliana quella vera e autentica”.

Le lezioni di Italo Calvino per il XXI secolo

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Italo Calvino, Oslo 1961, fot. Johan Brun; https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Non so se Wisława Szymborska, premio Nobel polacco per la letteratura nel 1996, poetessa, ma anche avida e sofisticata lettrice che divorava libri in un batter d’occhio, abbia mai preso in mano le opere di Italo Calvino. Sicuramente la scrittrice non ha mai dedicato a questo eminente autore del Novecento italiano nessuno dei suoi brillanti saggi, in cui ha parlato della propria e soggettiva scelta di letture e di testi, a volte più a volte meno noti. Sembra, tuttavia, che la scrittura di Calvino potesse davvero affascinare e ispirare Szymborska, data l’ironia e la leggerezza che lo caratterizzava. Sono questi, infatti, i due aspetti della letteratura che, in modo non scontato e, allo stesso tempo, estremamente netto, potrebbero accomunare queste due figure. La leggerezza la intendo qui seguendo l’interpretazione fornita dall’autore stesso all’interno delle sue “Lezioni americane” (1988), una raccolta di interventi che egli avrebbe dovuto tenere durante una serie di conferenze presso l’Università di Harvard. Purtroppo questo progetto non è stato mai realizzato a causa della morte improvvisa di Calvino nel 1985.

La leggerezza, sostiene lo scrittore, è qualcosa che spinge il pensiero a colpire nel segno, a farsi meno pesante, ma non con l’intenzione di scomparire, bensì con quella di raggiungere la propria meta nel modo più veloce e più effi cace possibile. Scrivere con leggerezza signifi ca anche evitare l’astrazione, sostituendola con una elaborata e studiata precisione del linguaggio, dello stile, della descrizione. La precisione invece, come sottolineava già nel secolo scorso il nostro autore-visionario, è una delle chiavi con cui dovremmo andare incontro alla realtà del XXI secolo.

Elencando i vari modi di affrontare il mondo, Calvino non smette mai di sorprenderci, esprimendosi costantemente con la sua pacata e sofisticata ironia. È quindi importante, secondo l’autore, imparare le poesie, poiché sono proprio le opere in versi, registrate e ripetute, a dover accompagnarci costantemente, sviluppando la nostra memoria e assicurando che quest’ultima non scompaia mai. Lo stesso Calvino, tra l’altro, amava la poesia, così come il racconto: due forme letterarie sostanzialmente brevi e ritmate alle quali egli stesso ha dato voce ad esempio in “Marcovaldo, ovvero le stagioni in città” (1963) o ne “Le cosmicomiche” (1965). Quest’ultima raccolta costituisce anche un omaggio al rapporto tra letteratura, scienza e mito, questioni che per lo scrittore non si escludono, non entrano mai in competizione e, tanto meno, in conflitto tra di loro. Si tratta insomma di un approccio comprensibile per un autore nato e cresciuto in una famiglia di matematici e botanici (non solo i genitori di Calvino, ma anche i suoi parenti più lontani si occupavano di scienze esatte), ottenendo già in giovane età una sorta di imprinting che influenzò in modo decisivo il suo approccio al lavoro e alla propria attività letteraria. Calvino, pur dedicandosi inizialmente a studi scientifici, non orientò però mai la sua carriera in questa direzione e nel 1947 discusse la sua tesi di laurea dedicata all’autore inglese di origine polacca, Joseph Conrad. Il fascino per la scienza, tuttavia, rimase un sentimento e un elemento che accompagnò sempre lo scrittore e la sua opera e che si manifestava, ad esempio, in una costante necessità di controllare la narrazione. In effetti, quella di Calvino, lo “scoiattolo della penna” come lo definì Cesare Pavese rimasto fortemente colpito dal suo primo romanzo, non è una narrazione che esplode all’improvviso e che scorre liberamente abbandonandosi inconsapevolmente ai meandri del flusso di coscienza, ma si basa su un lungo ed equilibrato studio della parola. Non a caso un importante modello di scrittura per l’autore ligure, a prescindere dalle fasi che la sua stessa opera abbia attraversato, rimase sempre Galileo, scienziato e, al contempo, narratore, così come Giacomo Leopardi con le sue “Operette morali” e il loro stile scolpito con cura e precisione.

Non c’è da stupirsi dunque che il successivo e apparentemente banale consiglio, che dovrebbe servire come un’ulteriore chiave per comprendere il mondo moderno, di Calvino, grande amante delle scienze esatte, sia di stampo “matematico”. Si tratta dell’atto di fare i calcoli, anche quelli più complessi, a memoria, scrivendo a mano, su un pezzo di carta. Ciò consente, secondo Calvino, di imparare a superare l’eccessiva astrazione, la mancanza di limiti e di cornici, nonché l’esorbitante fluidità che, a loro volta, portano alla scomparsa di ogni essenza delle cose. Quanto anticonvenzionali e, al tempo stesso, quanto attuali paiono le linee guida di questo autore, considerato l’ultimo classico nella storia della letteratura italiana (come lo definì enfaticamente lo studioso e amico Alberto Asor Rosa), di cui quest’anno si festeggia il 100 anniversario della nascita (così come, tra l’altro, della già menzionata Szymborska).

L’ultima raccomandazione di Calvino che riassume e, contemporaneamente, mette in discussione, in parte ironicamente, i due consigli precedenti, riguarda la consapevolezza che tutto ciò che abbiamo raggiunto e ottenuto ci può essere tolto da un momento all’altro. Ciononostante, l’obiettivo di questa affermazione, come sottolinea lo scrittore, non è quello di suscitare rassegnazione, ma di “non farsi mai troppe illusioni” (per citare “La giornata di uno scrutatore” [1963]), nonché di richiamare l’attenzione al fatto che tutto ciò che abbiamo, anche se ci sembra concreto, nitido e ben definito, potrebbe improvvisamente allontanarsi e scompare, inghiottito, come ci dice lo stesso autore, da una nuvola di fumo.

Gazzetta Italia 98 (aprile – maggio 2023)

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L’evocativa copertina di Gazzetta 98, disegnata da Luca Laca Montagliani, raffigura oniricamente la rivoluzionaria Legge Basaglia che, 45 anni fa, aprì le porte dei manicomi italiani spingendo i pazienti al reinserimento nella società. Una scelta avveniristica, se pensiamo a com’era il mondo nel 1978, che su Gazzetta approfondiamo con un ottimo articolo di Santo Rullo. Ma è un numero importante e intenso anche grazie ad una serie di articoli interessanti e divertenti che danno una marea di informazioni letterarie, storiche, musicali, sociologiche, artistiche, culinarie, calcistiche e perfino scientifiche! Citiamo solo alcuni titoli: Trilogia Casanoviana (prima parte: infanzia e adolescenza), Capire i liguri, Milo De Angelis e l’istante eterno della poesia, Le primavere del cuore, Rievocare l’Antica Roma, Forza Napoli anche a Lodz, Associazione Polonia-Italia a Poznan, Come il caffè è diventato espresso. Titoli che sono solo un assaggio dei tanti temi trattati in questo speciale bellissimo numero. Insomma correte negli Empik o chiamateci per avere la Vostra copia di Gazzetta 98.

Gazzetta Italia 101 (ottobre – novembre 2023)

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La suggestiva copertina di Gazzetta 101, disegnata da Agnieszka Molęda-Orella in occasione della XXII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, rappresenta un ponte di parole che unisce diversi paesi e culture, un ponte di comprensione di cui abbiamo tanto bisogno. Dentro il nuovo numero, come sempre, tanti temi interessanti da approfondire tra cui: l’intervista a Marco Saverio Loperfido che spiega come si può proteggere la natura cambiando il modo di viaggiare. Anna Ewa Białkowska ci racconta la sua vita da nomade digitale. Con Luca Palmarini, il professore di Italianistica dell’Università Jagellonica, parliamo della sua esperienza in Polonia. E inoltre ricordiamo Luciano Pavarotti, una delle voci più potenti al mondo, in occasione dell’anniversario della sua morte; e Michela Murgia, scrittrice e femminista, scomparsa lo scorso 10 agosto. Riveliamo il dietro le quinte della Mostra del Cinema di Venezia e parliamo del teatro con l’attore Andrea Pennacchi. Vi aspettano anche le nostre rubriche: cucina, motori, nutriceutica, lingua e tanti libri! Tutto questo con un layout leggermente modificato. Speriamo che vi piacerà! Prendete la vostra copia a Empik, Relay, o Inmedio o comprate direttamente dal nostro sito!

L’Ambasciatore Luca Franchetti Pardo: tra Italia e Polonia un’amicizia storica su cui fondare il futuro

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Luca Franchetti Pardo ha assunto lo scorso febbraio il ruolo d’Ambasciatore Italiano in Polonia dopo aver ricoperto – in una carriera diplomatica iniziata nel 1989 – una lunga serie di incarichi in Italia e all’estero tra cui ricordiamo l’esperienza in qualità di Vice Capo Missione a Tel Aviv, alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico a Bruxelles e poi a Washington. Ambasciatore presso il Consiglio Politico e di Sicurezza della UE e, da ultimo, Vice Direttore Generale per gli Affari Politici e Direttore per la Sicurezza al Ministero degli Esteri.

A Varsavia Franchetti Pardo ha vissuto, diplomaticamente parlando, un battesimo di fuoco con l’arrivo in Polonia delle massime cariche istituzionali italiane: il Presidente della Repubblica Mattarella, due visite del Presidente del Consiglio Meloni, il Ministro del Made in Italy Urso, il Ministro dello Sport e della Gioventù Abodi, il Ministro per il Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro della Cultura Sangiuliano, senza contare l’organizzazione della imponente e partecipata Festa della Repubblica Italiana con circa mille ospiti.

“In effetti è stato un battesimo intenso con la visita della premier Giorgia Meloni solo cinque giorni dopo l’avvio del mio mandato. Una visita molto importante anche dal punto di vista simbolico in quanto svoltasi nel giorno del primo anniversario dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Poi dopo un mese è stata la volta del ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Varsavia e dopo neanche due mesi c’è stata la prestigiosa visita di Stato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una missione lunga e importante che ha portato il Presidente Mattarella anche a Cracovia e ad Auschwitz nel giorno della “Marcia dei vivi” cui hanno partecipato 10 mila persone tra cui tante scuole e alcuni sopravvissuti italiani alla Shoa’”.

Com’è stato l’impatto con la comunità degli Italiani in Polonia?

Pur conoscendo la vivacità della nostra comunità, sono comunque rimasto molto favorevolmente colpito. C’è una rete di imprenditori italiani ben radicata nella società polacca, non sono qui a far affari in modo passeggero ma sono integrati con il paese. E poi c’è anche una intensa interrelazione culturale che si alimenta di tante iniziative ed eventi e che mostra così di portare avanti il testimone delle storiche secolari relazioni tra Italia e Polonia. In proposito, tengo a ricordare la recente visita del Ministro della Cultura Sangiuliano per l’inaugurazione della importante mostra, attualmente in corso, presso il Castello Reale di Varsavia, incentrata sugli albori del Rinascimento italiano.

Oggi la Polonia, vista la sua nuova centralità geopolitica, è un paese ancora più strategico per l’Italia?

La Polonia, per dimensione, demografia e crescita economica è uno dei cinque paesi più importanti d’Europa e in particolare centrale per la sua influenza tra quelli dell’area baltico-danubiana. La guerra in Ucraina ha fatto emergere chiaramente questo dato di fondo. I Polacchi ne stanno prendendo crescente consapevolezza e credo che nell’assumere questo nuovo ruolo cerchino degli alleati. L’Italia sicuramente è un paese amico per la Polonia, sia per le antiche relazioni storico-culturali, sia per l’assenza di retaggi conflittuali che invece esistono verso altri paesi. Un humus di positività tra Roma e Varsavia che ha consentito ai due paesi di sviluppare in questi anni rapporti economici straordinari che raggiungono i 34 miliardi di euro di interscambio. Cifre che, oltre ad essere superiori a quelle che abbiamo con paesi enormi come Brasile e India, mostrano come la strada dell’euro-atlantismo sia un faro di sviluppo. Mi spiego, la pandemia, con l’interruzione delle catene di valore, ha mostrato che l’epoca del globalismo tout court è finita. Oggi il nostro mercato interno è l’Europa ed è in questo contesto che è importante continuare ad investire, perché le catene di valore sono più sicure sia in fatto di distanza sia in fatto di “catene di valori”: ovvero abbiamo a che fare con paesi che hanno standard anche etici simili ai nostri. Questo non vuol assolutamente dire che bisogna fare un “fortino Europa”, tutt’altro, l’Italia ha un’economia fortemente internazionalizzata e ha sempre prosperato dagli scambi internazionali – pensiamo solo al legame economico con gli Stati Uniti – ma ritengo che non bisogna dimenticare quanto sia importante sviluppare le relazioni con i nostri vicini europei.

Alla luce di questa visione cosa succederà il giorno dell’auspicata fine della guerra in Ucraina?

Per prima cosa festeggeremo la fine di una tragedia e, ne sono convinto, una pace giusta per l’Ucraina. In questa prospettiva è chiaro che occorre sin da ora avviare un impegno enorme per la ricostruzione dell’Ucraina, sia a livello infrastrutturale, sia come regole per avvicinare il paese all’Unione Europea che è la sua naturale destinazione. In questa ricostruzione Polonia e Italia possono giocare un ruolo importante, e si stanno già muovendo in questa prospettiva. Degli stretti rapporti polacco[1]ucraini sappiamo tutto ma va sottolineato che anche l’Italia è fattivamente vicina a Kiev: siamo stati infatti tra i promotori della concessione all’Ucraina dello status di candidato ad entrare nell’UE per l’Ucraina. E poi c’è la partita di Expo 2030. La candidatura di Odessa è caduta in conseguenza della guerra e laddove Roma (unica candidatura europea e capitale di un paese, come detto, apertamente schierato a fianco di Kiev) venisse prescelta, si sta muovendo per individuare efficaci formule di collaborazione con Odessa. Mi sembrano tutti ottimi argomenti per sperare di potere contare sul sostegno della Polonia.

Cosa ne pensa della crescita del numero degli iscritti AIRE in Polonia?

La presenza degli italiani in Polonia è in effetti in crescita e mi auguro che questo fenomeno contribuisca a far da volano alle relazioni tra i due paesi. Tra l’altro sappiamo bene che la presenza e la crescita superano ampiamente i dati ufficiali. Come ambasciatore cerco di sviluppare quella che il Vice Primo Ministro del Consiglio e Ministro degli Esteri Tajani chiama “diplomazia della crescita”, ovvero una diplomazia che aiuti l’Italia a crescere economicamente all’interno e nel mondo dove c’è domanda della nostra cultura, economia e lingua: i tre pilastri sinergici dell’italianità all’estero. Per questo siamo attenti anche alla prospettiva di aumentare nei licei polacchi le sezioni in cui si insegni l’italiano e, perché no, anche un istituto integralmente in italiano.

C’è un obiettivo particolare che le sta a cuore e che vuole realizzare in questo suo mandato?

Premesso che il ruolo della diplomazia, e quindi anche il mio, è di dedicare attenzione a tutte le iniziative che rafforzano le relazioni tra Italia e Polonia nei diversi campi, mi piacerebbe che tra le università italiane e polacche si creassero maggiori interscambi e progetti comuni. L’Italia vanta un sistema formativo di base e specialistico di altissimo livello. Siamo un paese che investe in ricerca e innovazione e per questo vogliamo attrarre aziende e giovani dall’estero e naturalmente anche dalla Polonia.

 

Convengo Internazionale: Mezzo secolo di Italianistica a Cracovia. L’Italia e il suo punto culturale, letterario e linguistico

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Convengo Internazionale

 Mezzo secolo di Italianistica a Cracovia.

L’Italia e il suo punto culturale, letterario e linguistico

27-28 ottobre 2023

VENERDÌ, 27 ottobre

10.00-10.30 INAUGURAZIONE, via Krupnicza 33a, sala niebieska (aula blu) con la partecipazione delle Autorità Universitarie e dell’Ambasciatore d’Italia in Polonia

 

10.30-13.00

Emanuela Piemontese, Università di Roma “La Sapienza”, Don Lorenzo Milani e l’educazione linguistica democratica. Quale ruolo ha la “parola” nella scuola e nella società di oggi?

Francesco Avolio, Università dell’Aquila, Nuove prospettive della dialettologia e della geolinguistica italiane a 150 anni dai Saggi ladini di Ascoli

Monika Wożniak, Università di Roma “La Sapienza’. Orate, rifiuti e donne facili: la Sicilia del commissario Montalbano

Piotr Salwa, Università di Varsavia, Ancora sulle traduzioni. Appunti disimpegnati.

 

13.00-14.30 PAUSA PRANZO

 

COLLEGIUM PADEREVIANUM, via Mickiewicza 9B

 

14.30-15.45: SESSIONE IA Letteraria, aula 301

Cecilia Spaziani, Università LUMSA di Roma, La vite e il biancospino nei paesaggi di Pasolini:

«Se tu vieni quaggiù cosa vedi»?

Lucinda Spera, Università per Stranieri di Siena, Calvino: ancora su paesaggi, città e memoria Malgorzata Ślarzyńska, Università Cardinale S. Wyszvński di Varsavia, Altre Italie: i paesagei insoliti di Guido Ceronetti e Giorgio Manganelli

 

14.30-15.45: SESSIONE IB Letteraria, aula 306

Silvia Tolusso, Università Roma Tre, Filippo Sassetti e le lettere dall India: per la diffusione degli esotismi in italiano

Natalia Chwaja, Università Pedagogica di Cracovia, Fuori dal canone. Letteratura italiana in Svizzera

Anna Jamrocik, Università Pedagogica di Cracovia, Il dialogo tra la letteratura italiana e la storia tradizione mitteleuropea nelle opere di Paolo Maurensig

 

14.30-15.45: SESSIONE IC Glottodidattica-Linguistica, aula 502

Luca Palmarini, Università Jagellonica di Cracovia, Un “mezzosangue” contro “i maestri della notte”:

Il linguaggio del fumetto nella serie horror italiana Dampyr

Vesna Koceva, Jovana Karanikik Josimovska, Università Goce Delcev di Stip, Repubblica della Macedonia del Nord, Gli elementi culturali nella classe di italiano LS in contesto macedone: studio di materiale didattico offerto in classi di lingua a livello universitario

Carmela Panarello, Università di Messina, In Aspromonte la grecofonia può dirsi praticamente spenta… (Paolo Martino)

 

14.30-15.45: SESSIONE ID Linguistica, aula 503

Maria Zalęska, Università di Varsavia, Le riflessioni metalinguistiche sull’italiano: dal benessere

al malessere linguistico

Anna Zingaro, Università di Bologna, Se solo avessi le parole: il periodo ipotetico nella canzone italiana

Franck Floricic, Università della Sorbona Nuova, Riflessioni sui costrutti causativi dell’italiano

 

15.45-16.15 PAUSA CAFFE 1

 

COLLEGIUM PADEREVIANUM, via Mickiewicza 9B

 

16.15-17.30: SESSIONE 2A Linguistica, aula 301

Piotr Kowalski, Università di Łódź, Verso una grammatica del romanesco analisi degli approcci precedenti

Katarzyna Maniowska, Università M. Curie-Sklodowska di Lublino, Italiano vero? Perché in italiano si vende meglio

Magdalena Bartkowiak-Lerch, Università Jagellonica di Cracovia, Nuove sfide del linguaggio

non sessista

 

16.15-17.30: SESSIONE 2B Letteraria, aula 306

Anita Kłos, Università di Lublino, L’opera di Italo Caivino nel teatro polacco

Katarzyna Biernacka-Licznar, Natalia Paprocka, Università di Breslavia, Paesagglo dopo la rivoluzione. Sul destino delle case editrici polacche lillipuziane nel 2016-2020

Alicja Paleta, Università lagellonica di Cracovia, L’incontro tra Pietro Metastasio, Caterino Mazzolà e Wolfgang Amadeus Mozart ossia alcune considerazioni sulia Clemenza di Tito di Metastaslo/Mazzolà

 

16.15-17.30: SESSIONE 2C Glottodidattica, aula 502

Aleksandra Kostecka-Szewc, Università SWPS di Varsavia, La tecnologia nei manuali d’italiano

Serafina Santoliquido, Università Jagellonica di Cracovia, Gli usi modali dell’imperfetto nei manuali di italiano per stranieri

Sebastiano Scarpel, Università Pedagogica di Cracovia, Insegnare i tempi passati dell’italiano a studenti di madrelingua polacca: spunti didattici in ottica contrastive

 

16.15-17.30: SESSIONE 2D Linguistica, aula 503

Aleksandra Pronińska, Università Pedagogica di Cracovia. La nomenclatura nosologica italiana in prospettiva deonomastica

Anna Dyda, Università Jagellonica di Cracovia, Etnonimi e toponimi nella terminologia medica

Barbara Stagnitti. Università Cattolica del Sacro Cuore. Brescia, Se avessi dovuto darle un nome». Spigolature antroponomastiche muliebri nell’opera in prosa di Ada Negri

 

18.30 CONCERTO Aula „Florianka” Akademii Muzycznej im. Krzysztofa Pendereckiego, via Sereno Fenn’a 15

 

20.00 CENA ristorante “Trzy rybki, Hotel Stary, via Szczepańska 5

 

SABATO, 28 ottobre

 

9.00-11.30 COLLEGIUM PADEREVIANUM, via Mickiewicza 9B, aula 505

Luigi Marinelli, Università di Roma “La Sapienza“, Il “gioco dell’uguale e del diverso” nella sentenza mariniana e nel suo doppio polacco (in occasione di altri due anniversari)

 Marino Alberto Balducci, Università di Stettino, Pandemia e Alchimia nell Inferno di Dante

Rita Verdirame, Università di Catania, Leonardo Sciascia: la scrittura saggistica e la lezione di Montaigne

Michele Cortelazzo, Università di Padova, Italiano letterario vs italiano neostandard?

 

11.30-12.00 PAUSA CAFFÈ 2

 

12.00-13.30: SESSIONE 3A Letteraria, aula 301

Piotr Podemski, Università di Varsavia, Il populismo invenzione italiana? Le radici dell’antipolitica da Benito Mussolini a Giorgia Meloni

Battista Liserre, Università della Picardia (Université de Picardie, TrAm), Il De bello italico di Bernardo Ruceliai: primo testo di scienza politica moderna

Justyna Łukaszewicz, Università di Breslavia, L’immagine della Sardegna nella traduzione polacca del romanzo La via del male di Grazia Deledda

Leonardo Masi, Università UKSW di Varsavia, Le canzoni italiane in Polonia: aspetti culturali

e traduttologici

 

12.00-13.30: SESSIONE 3B Letteraria, aula 306

Magdalena Wrana, Università Jagellonica di Cracovia, Petrarca à rebours. Traduzioni latine della trilogia degli artifici (RVF 132, 133, 134) in eta moderna

Izabela Napiórkowska, Università di Varsavia, Dante, l’italianità degli italiani e il centenario fiorentino del 1865

Magdalena Maria Kubas, Università di Torino, Una Maddalena dimenticata: sulleredità del Settecento, piemontese ed europeo

Fabio Boni, Università Pedagogica di Cracovia, Avvenimenti, luoghi e persone nei “Giornali

di Napoli” di Domenico Confuorto (sec. XVII)

 

12.00-13.30: SESSIONE 3C Linguistica, aula 502

Anna Grochowska-Rejter, Università di Poznan, L’infisso -ise- e il doppio paradigma verbale nelle grammatiche di italiano per stranieri: un’analisi diacronica dal 500 fino ai giorni

Artur Gatkowski, Università di Lódź, La fortuna di -issimo e di altri suffissoidi italianeegianti nella formazione dei marchionimi polacchi

Ilario Cola, Università di Łódź, Fonetica correttiva e pronuncia emotivamente marcata: una proposta didattica nell’insegnamento dell’italiano come LS

Monica Mosca, Università di Breslavia, La morfolocia verbale dellitaliano L2 in apprendenti israeliani

 

12.00-13.30: SESSIONE 3D Linguistica, aula 503

Agnieszka Kwapiszewska, Università di Varsavia, Gusto o sapore, ovvero come si dice smak in italiano

Ruska Ivanovska Naskova, Università di Skopje, Su alcuni italianismi nel macedone dell’arte e della letteratura

Thomas Scharinger, Università Friedrich-Schiller di Jena, L’apporto dell’italiano al lessico schermistico del francese nel Rinascimento

Katarzyna Kwapisz-Osadnik, Università della Slesia di Katowice, Essere dentro in casa ed essere dentro nella politica: le preposizioni italiane in e dentro sono diverse? Un’analisi in chiave cognitive

 

13.30-15.00 PAUSA PRANZO

 

15.00-16.15: SESSIONE 4A Letteraria, aula 301

Stefano Rosatti, Università d’Islanda, Lo “stilismo lombardo” dei Frammenti lirici di Rebora:

una categoria da rivedere?

Andrea F. De Carlo, Università di Napoli L’Orientale, Dalla Polonia alla Sicilia. La questione contadina nell’opera di J.I. Kraszewski e di G. Verga

Ewa Nicewicz, Università Cardinale S. Wyszyński di Varsavia, Tutti gli usi della parola a tutti.  Sul pensiero pedagogico di Gianni Rodari

 

15.00-16.15: SESSIONE 4B Letteraria, aula 306

Joanna Pietrzak-Thebault, Università Cardinale S. Wyszyński di Varsavia. Aldo Manuzio a Cracovia: vero e falso, pur sempre unico

Maurizio Rebaudengo, Università di Zurigo, “I classici hanno quella potenza emotiva assoluta”: La metanarrazione sinestetica nella drammaturgia di Damiano Michieletto

Elisa Donda, Università di Ferrara, Le “Novellacce” di Giorgio Fano. Verso l’edizione di tre racconti inediti

 

15.00-16.15: SESSIONE 4C Linguistica, aula 502

Eva Klimová. Università della Slesia di Opava. Considerazioni sulle tendenze all’analiticità in italiano a confronto della lingua ceca

Dorota Kozakiewicz-Kłosowska, Małgorzata J. Lewandowska, Università di Varsavia, L’aspetto verbale come patrimonio linguistico-culturale italiano e polacco (a confronto)

Maciej Durkiewicz, Università di Varsavia, Aspetti linguistici e testuali delle tesi universitarie in linguistica redatte in italiano da polonofoni. Analisi a partire da un confronto con gli elaborati dei madrelingua italiani

 

15.00-16.15: SESSIONE 4D Linguistica, aula 503

Alessandro Aresti, Università di Cagliari, La Storia per tutti. Sulla lingua della divulgazione storica in rete

Kamila Miłkowska-Samul, Università di Varsavia, La scrittura digitale e gli algoritmi: strategie

di adattamento

Stefano Ondelli, Floriana C. Sciumbata, Università di Trieste, I luoghi dell’italiano letterario: analisi delle ambientazioni in un corpus di prosa italiana e tradotta (XIX-XXI secolo)

 

16.15-16.45 PAUSA CAFFÈ 3

 

16.45-18.00: SESSIONE SA Letteraria, aula 301

Tanja Habrle, Università di Pula, Una pittrice, attraverso lo sguardo di Enrica Grasso

Stefano Cavallo, Università di Lódź, Risurrezione di Roma (Chiara Lubich) e Viaggio al termine della notte (Louis-Ferdinand Celine)

Rafał Wodzyński, Università di Toruń, Tra identità culturale e identità nazionale – alcune riflessioni in base ai romanzi di Laila Wadia e Igiaba Scego

 

16.45-18.00: SESSIONE 5B Linguistica, aula 502

Fabio Romanini, Università di Ferrara, Fraseologie travisate. Proposte per un repertorio di deformazioni lessicali

Giulio Vaccaro, Università di Perugia, Ahó, a Nando, ti sei attrippato? Il romanesco tra identità linguistica municipale e metadialetto dell’italiano

Franco Finco, Università Pedagogica della Carinzia, Klagenfurt, Identità linguistiche multiple e contrapposte nella cartellonistica del Friuli Venezia Giulia

 

18.00 CHIUSURA CONVEGNO-aula 303

Le aziende italiane vi invitano alla fiera HoReCa di Cracovia e alla conferenza Focus Day Italia

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TESTO: PIBW-CAPI

La Camera degli Affari polacca in Italia, CAPI, e Smart Iting hanno invitato le aziende italiane a esporre dall’8 al 10 novembre 2023 alla fiera HoReCa Gastrofood di Cracovia.

Ospite d’eccezione sarà l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio della Sicilia, che potremo visitare allo stand B33, e che porterà sei aziende che presenteranno le specialità locali: Az. Agr. Fisicaro Sebastiana – Frantoio Galioto, Az. Agr. Lo Grasso Francesco, Tenuta Arena SS Agricola, Frantoio Oleario Gaspare Sarullo, Az. Agr. Agr. Tramontana Rosario, Az. Agr. Ventura Vincenzo.

Avremo modo di conoscere il Gorgonzola DOP con l’Azienda Si INVERNIZZI, rappresentata da Marco Invernizzi quarta generazione della famiglia Invernizzi, che propone presso lo stand B31 il Gorgonzola più famoso in Italia: per informazioni, accedere al sito web dell’azienda gestito anche in polacco, con molte curiosità e ricette: https://www.igorgorgonzola.com

Dal nostro desk: Il Gorgonzola e gli altri formaggi a pasta filata sono ottimi alleati della salute. Lo conferma uno studio dell’Università di Copenhagen, pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical. I ricercatori danesi hanno studiato tre gruppi composti da 39 volontari a cui sono state servite tre diete diverse per 12 settimane. Un gruppo ha consumato almeno 80 grammi di formaggio duro al giorno, tra cui il gorgonzola. Al termine dello studio, nessuno dei volontari di questo esperimento ha registrato un aumento di peso o di zuccheri nel sangue o di colesterolo cattivo LDL. Al contrario, si è registrato un aumento della quantità di colesterolo “buono” HDL. Si potrebbe essere tentati di dire che mangiare gorgonzola vale il peccato! L’occasione per provarne uno di altissima qualità sarà la fiera HoReCa di Cracovia (HORECA Międzynarodowe Targi Wyposażenia Hoteli i Gastronomii)

Programmiamo anche una visita a VYARA con il suo marchio AQUAMARIS, stand E40, rappresentato da Bruno Patanè, che propone uno straordinario gin a base di acqua di mare del Mediterraneo, e l’anteprima assoluta del prodotto dell’azienda in fiera – vi invitiamo a scoprire insieme cosa sarà. Una cosa è certa: un’esperienza incredibile per le papille gustative garantita (www.aquamaris.it)

La Camera degli Affari Polacca in Italia, desiderosa di presentare al meglio le possibilità del mercato italiano il 10 novembre dalle 10.00 alle 13.00, vi invita a una conferenza che si concluderà con una degustazione e un’estrazione a premi – FOCUS DAY ITALIA 10.11.23 Sala Vienna.

Un evento per presentare il settore alimentare italiano con le sue specificità, i suoi prodotti di nicchia e le sue novità. Durante l’evento, i visitatori potranno degustare le specialità italiane e anche porre domande o parlare direttamente con i partner italiani. Per ulteriori informazioni, contattare direttamente la Camera di Commercio Polacca in Italia all’indirizzo www.capiplit.eu, info@capiplit.eu.

 

Adalbert’s Tea immergiti nel mondo del miglior tè dello Sri Lanka

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Tamil women plucking tea leaves near Nuwara Eliya, Sri Lanka ( Ceylon ). Sri Lanka is the world's fourth largest producer of tea and the industry is one of the country's main sources of foreign exchange and a significant source of income for laborers.

Il miglior gusto del tè in una bella confezione.

Osservare le conversazioni quotidiane dei nostri amici davanti a una tazza di tè ci ha ispirato a creare dei Tè Premium unici che non solo sorprendono per il loro gusto unico, ma che meritano anche una confezione elegante e prestigiosa. La nostra ispirazione ci ha portato nello splendido Sri Lanka. E nel luglio 2015 abbiamo potuto gustare il nostro tesoro di Ceylon: una collezione di tè classici Adalbert’s con un accattivante elefante dorato sulla confezione. Questo tè è diventato rapidamente un simbolo di qualità unica, creando un’atmosfera di relax e unicità. Questo ci spinge a creare sempre più gusti, per soddisfare i palati più esigenti.

WOJCIECH DMOWSKI, membro del Consiglio di Amministrazione, Adalbert’s Ltd.

Quando i fondatori del marchio Adalbert’s Tea hanno assaggiato per la prima volta il tè in una pittoresca piantagione dello Sri Lanka, sapevano di dover condividere questo gusto unico con il mondo. Era più di una semplice bevanda: c’era amore in ogni goccia, che ora risiede in ogni tazza di questo tè unico.

Cosa rende Adalbert’s Tea così speciale?

La risposta è semplice: l’origine. E quando parliamo di tè davvero unici, parliamo di Adalbert’s Tea. Questa bevanda unica affonda le sue radici nello splendido Sri Lanka, patria di alcune delle più antiche e apprezzate tradizioni di produzione del tè. Ormai da anni il paese è rinomato per il miglior tè nero del mondo. Grazie alla combinazione ideale di condizioni climatiche, terreno fertile, altitudine variabile e foglie di tè di alta qualità, questo gioiello dell’Asia offre un’esperienza di gusto e aroma senza pari a ogni sorso. Tutti i tè provengono dalla stessa pianta Camellia Sinensis, ma sono disponibili in diverse varietà e cultivar. La selezione del tè è un processo composto da passione e esperienza. Lo selezioniamo con cura da diverse regioni dello Sri Lanka per garantire una tavolozza di sapori variegata e unica. Cerchiamo inoltre le foglie di tè della migliore qualità, che vengono raccolte a mano dalle persone esperte nel settore.

Adalbert’s Tea è l’essenza dello splendido Sri Lanka racchiusa in una foglia di tè.

Come è prodotto Adalbert’s Tea?

Il processo di produzione di Adalbert’s Tea è una combinazione di metodi tradizionali e tecnologia moderna, che rende ogni tazza davvero unica. Primo passo: la raccolta delle foglie. Ogni mattina, prima che il sole raggiunga lo zenit, il nostro personale esperto raccoglie a mano con cura solo le due foglie più fresche e il germoglio delle foglie di tè. Seconda fase: l’essiccazione. Le foglie vengono poi decomposte ed essiccate per inibire il processo di fermentazione. Si tratta di una fase fondamentale che preserva il sapore e l’aroma delicato del nostro tè. Terza fase: la fermentazione. In seguito le foglie vengono delicatamente pressate e sottoposte al processo di fermentazione. È durante questo processo che il Tè Adalbert’s acquisisce il caratteristico colore e l’intensità. Quarta fase: essiccazione e confezionamento. Infine, le foglie vengono nuovamente essiccate e poi confezionate direttamente in Sri Lanka per garantire la massima qualità e freschezza. Lo conferma il logo con un leone stampato su ogni confezione di Adalbert’s Tea di Ceylon.

 Adalbert’s Tea è una sinfonia di sapori, il cui segreto risiede nell’attenta lavorazione e nella conoscenza del suolo di Ceylon. E l’esclusivo logo con il leone dorato sulla confezione ne garantisce l’origine, la freschezza e la massima qualità.

Tamil women plucking tea leaves near Nuwara Eliya, Sri Lanka ( Ceylon ). Sri Lanka is the world’s fourth largest producer of tea and the industry is one of the country’s main sources of foreign exchange and a significant source of income for laborers.

Momenti speciali con Adalbert’s Tea

Adalbert’s Tea non è solo tè di altissima qualità, ma anche un’esperienza gustativa e sensoriale. La varietà di gusti offerti soddisfa le preferenze anche dei clienti più esigenti, poiché oltre alle varietà classiche offriamo composizioni uniche, che nascono dalla combinazione di ricette tradizionali e tendenze moderne. Questo permette ai consumatori di scoprire nuove e insolite miscele di sapori e aromi.

Adalbert’s Tea si distingue anche per l’estetica e l’eleganza, che si possono notare sia nella confezione del tè che nel processo stesso di preparazione e degustazione. Ogni tazza di Adalbert’s Tea è anche uno straordinario momento di riposo e piacere o un gioioso incontro con i propri cari. Ogni tazza offre inoltre un risveglio per il corpo e la mente quando ne avete bisogno. Vi invitiamo a scoprire i nostri tè della collezione classica di Adalbert’s Tea: composizioni di sapori ideali per ogni momento della giornata.

Concedetevi di vivere ogni giorno momenti meravigliosi e speciali con Adalbert’s Tea.

Innamoratevi della collezione natalizia Adalbert’s Tea

Il tè è per noi parte fondamentale del periodo natalizio. Tutto il team di Adalbert’s ama questo periodo. Per questo motivo, su richiesta dei nostri consumatori, quest’anno abbiamo preparato una bellissima collezione natalizia di Adalbert’s Tea. Vogliamo rendere questo periodo speciale e pieno di magia. Vi sorprenderemo non solo con il gusto e l’aroma delle collezioni di tè appositamente selezionate, ma anche con l’originalità progettuale della confezione. Innamoratevi della nostra collezione natalizia! Per maggiori dettagli, consultate il sito www.sklep.adalberts.pl.

Preparando una tazza di tè della collezione natalizia di Adalbert’s Tea porterete la magia e il profumo di Natale nella vostra casa.

 

 

 

Satisfashion Milano 2023

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Emilio Bonadio, fot. Monika Mraczek, @monikamraczek

Nella cornice di Milano Fashion Week, il 24 settembre 2003, presso I Chiostri di San Barnaba, si è svolta la sfilata di moda SatisfashionMilano organizzata da Mystyle-Events. Satisfashion è un evento creato per sperimentare il piacere e la gioia che ci regala la moda. Ogni anno la sfilata riunisce gli stilisti internazionali e anche quest’anno più di venti stilisti e marchi hanno presentato le loro ultime collezioni. Il tutto in una serata all’insegna della moda e del design.

La sfilata era divisa in due parti, ha messo in mostra collezioni di stili e tecniche diverse. Questo straordinario insieme ha offerto agli spettatori una rassegna delle attuali tendenze nella moda. Abbiamo avuto la possibilità di vedere le nuove collezioni di Emilio Bonadio, Gera Skandal, MUSUBI, Katerina Eksioglu, Aline Celi, Feyza Kurtulmus, Monika Gruber, Madame MG Couture, Mon Blanche, Nodesha Fashion, SOURA, Magdalena Arlukiewicz, Joanna Niemiec, Ewa Zbaraszewska, Basia Olearka & K. Paluch, Pudu Design & Dorota Cenecka, Angelika Kauffmann, Momoka Tokyo, Naghmeh Kiumarsi, Roxanne Design e il collettivo di designer Alwayssupportalent di Flavia Cannata.

Pudu Design and Dorota Cenecka, fot. R.Poschmann / @posh_foto

Per tutta la serata gli ospiti dell’evento hanno potuto provare i prodotti cosmetici di Clinect, sponsor di Satisfashion, e degustare i vini e il prosecco di Passiamo, grazie alla generosità di TiM Wine Company, partner di Satisfashion.

L’organizzatore e ideatore di SatisfashionMilano è Mystyle-Events, agenzia di moda con sede in Germania e background polacco e ucraino, diretta da Kasia Stefanów, fortemente impegnata nella promozione e divulgazione della moda d’autore sul mercato globale. Prima di tornare a Milano, Mystyle-Events ha organizzato, con grande successo, eventi di moda nelle principali capitali della moda e in città chiave come Parigi, Berlino, Roma, Lviv, Monaco, Varsavia e Dubai.

Satisfashion Milano è stato organizzato in collaborazione con il Consolato polacco di Milano.

Gazzetta Italia 101

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La suggestiva copertina di Gazzetta 101, disegnata da Agnieszka Molęda-Orella in occasione della XXII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, rappresenta un ponte di parole che unisce diversi paesi e culture, un ponte di comprensione di cui abbiamo tanto bisogno. Dentro il nuovo numero, come sempre, tanti temi interessanti da approfondire tra cui: l’intervista a Marco Saverio Loperfido che spiega come si può proteggere la natura cambiando il modo di viaggiare. Anna Ewa Białkowska ci racconta la sua vita da nomade digitale. Con Luca Palmarini, il professore di Italianistica dell’Università Jagellonica, parliamo della sua esperienza in Polonia. E inoltre ricordiamo Luciano Pavarotti, una delle voci più potenti al mondo, in occasione dell’anniversario della sua morte; e Michela Murgia, scrittrice e femminista, scomparsa lo scorso 10 agosto. Riveliamo il dietro le quinte della Mostra del Cinema di Venezia e parliamo del teatro con l’attore Andrea Pennacchi. Vi aspettano anche le nostre rubriche: cucina, motori, nutriceutica, lingua e tanti libri! Tutto questo con un layout leggermente modificato. Speriamo che vi piacerà! Prendete la vostra copia a Empik, Relay, o Inmedio o comprate direttamente dal nostro sito! Abbonamento Annuale Digitale (6 numeri), Roczna prenumerata wydania CYFROWEGO (6 numerów) or Gazzetta Italia 101 (digitale)