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Home Blog Page 273

European Glass Experience

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European Glass Experience

Museo del Vetro di Murano

Mostra: 18 aprile – 7 giugno 2015
Inaugurazione: 17 aprile 2015, ore 18.30

European Glass Experience, progetto internazionale nato per la valorizzazione dell’artigianato vetrario nell’arte contemporanea, approda a Venezia, dopo il tour europeo di mostre che ha toccato Finlandia, Spagna e Portogallo.

Al Museo del Vetro di Murano è in programma dal 18 aprile al 7 giugno 2015 l’esposizione che, curata dalla responsabile del Museo Chiara Squarcina, può essere considerata la più importante, per il maggior numero di opere esposte e per la rilevanza del luogo in cui sarà ospitata.

Qui saranno infatti esposte le 40 opere e i bozzetti selezionati dal comitato scientifico, già precedentemente esposte in Finlandia, Spagna e Portogallo.

[cml_media_alt id='112691']Avian Flu, 2012 by Luke Jerram x[/cml_media_alt]Inoltre la grande novità di questa mostra è appunto che una ventina di bozzetti diventeranno opere in vetro vere e proprie, realizzate dai maestri vetrai del Consorzio Promovetro Murano, concessionarie del marchio Vetro Artistico® Murano, che le interpreteranno secondo le tecniche di lavorazione del vetro di Murano. Tali opere, assolutamente inedite, rappresentano il fulcro di tutta l’esperienza EGE: il mondo dell’arte e quello dell’artigianato vetraio e della sua sapienza tecnica, che si fondono assieme, collaborando per creare qualcosa di unico.

EGE è nato dalla collaborazione del Comune di Venezia con il Consorzio Promovetro Murano e il Museo del Vetro di Murano – Fondazione Musei Civici di Venezia e con il coordinamento scientifico di Cornelia Lauf.

22 i paesi europei rappresentati, con opere di 78 giovani artisti (dai 18 ai 40 anni) austriaci, cechi, finlandesi, francesi, inglesi, irlandesi, italiani, lituani, olandesi, polacchi, svedesi, tedeschi, ungheresi, ma anche internazionali con lavori di artisti argentini, israeliani e turchi.

Nel 2013 il Servizio Politiche Comunitarie del Comune ha ottenuto il sostegno finanziario del Programma “Cultura” della Commissione Europea e ha costruito e coordinato il partenariato internazionale durante i 24 mesi di attività.

Il Consorzio Promovetro Murano, le cui aziende si sono occupate della realizzazione dei bozzetti in vetro di Murano, è nato nel 1985 e attualmente raccoglie una cinquantina di aziende artigiane e industriali Muranesi. Si occupa di promozione e tutela del vetro di Murano e per conto della Regione del Veneto è l’ente gestore del marchio Vetro Artistico® Murano, unica certificazione legalmente riconosciuta per i prodotti provenienti dall’isola.

Il Museo del Vetro, fondato nel 1861 a Murano, fa parte della Fondazione Musei Civici di Venezia. Il Museo è stato riaperto a febbraio con un progetto museografico rinnovato, spazi espositivi quasi raddoppiati, allestimenti e percorsi completamente ridisegnati, che consentono al pubblico di cogliere con più chiarezza gli snodi chiave della suggestiva e millenaria avventura del vetro a Murano. Il percorso espositivo, sviluppato in senso cronologico, presenta capolavori di rinomanza mondiale.

I partner:

Comune di Venezia, Venezia, Italia www.comune.venezia.it

Consorzio Promovetro Murano, Murano Venezia, Italia

www.promovetro.com

Fondazione Musei Civici di Venezia – Museo del Vetro di Murano, Venezia, Italia www.museovetro.visitmuve.it

Museo del Vetro Finlandese, Riihimaki, Finlandia        www.finnishglassmuseum.fi

Fondazione Nazionale del Vetro, La Granja, Segovia, Spagna http://www.fcnv.es/

Partner associati:

International Festival of Glass, Stourbridge, Gran Bretagna, www.ifg.org.uk

The Glass Factory, Boda Glasbruk, Svezia, www.theglassfactory.se

Stained Glass Museum, Krakow, Polonia, www.muzeumwitrazu.pl

Museo del Vetro Portoghese, Marinha Grande, Portogallo,

www.cm-mgrande.pt

 

Ufficio Stampa:

Maria Bonmassar
tel. +39 06 4825370 | c. +39 335 490311 | maria.bonmassar@gmail.com

Comune di Venezia
tel. +390412748967 | Ufficio.stampa@comune.venezia.it

Fondazione Musei Civici di Venezia

tel. +390412405225-32 |press@fmcvenezia.it

[cml_media_alt id='112692']Mixing, 2013, by Sona Trestikova x[/cml_media_alt]

Manuel Barbieri e street fashion a Milano

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Cari Lettori,

in questa puntata ho il piacere di presentarvi un giovane interior e furniture designer, Manuel Barbieri di Villafranca di Verona. Ha 25 anni e da tre anni vive e lavora a Milano, prima di trasferirsi ha studiato Design d’interni presso l’IDP (Istituto Design Palladio) di Verona. Per lui la moda ha un significato molto profondo.

Buona lettura,

La vostra corrispondente di Milano,

Magdalena Makowska

(makowska@gazzettaitalia.pl)

 

MM: Cosa fai nella vita?

Ho aperto a Milano nel 2012 il mio studio Barbieri Design Lab. Fornisco alle aziende, grazie anche a dei partner selezionati, un servizio a trecentosessanta gradi, dal disegno dei prodotti al branding. In questi primi mesi del 2015 il mio studio è diventato la società [cml_media_alt id='113497']Makowska - Barbieri (1)[/cml_media_alt] che divido con il mio socio Marco Magalini. Abbiamo all’attivo diverse collaborazioni con aziende quali Scandola Marmi, Chimento Design, ed Ecoepoque, delle quali sono il direttore creativo, Progetti, Purapietra, Margraf e Linea Zero.

All’attività di designer, affianco anche il mio progetto editoriale online Designspeaking, del quale sono fondatore e direttore. Avviato nel 2012, il mag è uno strumento di informazione e comunicazione orientato alle aziende internazionali del design, con un focus particolare sulle startup, giovani designer ed autoproduzione. Oltre alla diffusione dei contenuti redazionali, Designspeaking organizza temporary store ed esibizioni collettive (per ora a Verona, Milano, Mantova), e supporta le realtà più giovani dal punto di vista commerciale, di comunicazione e di immagine. A questo proposito ho ideato nel 2013 il premio Talent’s Manifesto, giunto oramai alla quarta edizione, pensato proprio per supportare i giovani talenti del product design. Da settembre 2014 è online anche The Press Cloud, del quale sono co-founder con Guendalina Perelli, una piattaforma 2.0 legata al mondo della comunicazione digitale che mette a sistema aziende e giornalisti.

MM: Come descriveresti il tuo stile?

Il mio stile è semplice, adoro le simmetrie e la linearità. Non amo i colori, specie se caldi, e prediligo materiali ricercati e rigidi nella sua struttura. Il mio look quotidiano è jeans scuri, maglietta, maglione e allacciatina, il tutto rigorosamente total black. Spezzo la basicità con occhiali e capispalla ricercati. Adoro il calzino colorato meglio se con fantasie.

 

MM: Cosa significa per te la moda?

Significa design, progettazione, ricerca e sacrificio. La moda è fatica e business prima che creatività e frivolezza. Nel 2015 progetterò una mia linea di cappotti da uomo che ho nel cassetto da diverso tempo e poi chissà… Mi piace contaminarmi di nuovi progetti e nuovi stimoli. Sono uno dei rappresentati della slash generation e il mio cassetto dei desideri non che essere pieno di progetti creativi e trasversali, sempre che di design si parli.

 

Grazie e in bocca al lupo!

Magdalena Makowska

NATO, all’Aeronautica Militare Italiana la guida della missione di pattugliamento aereo nel Baltico

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NATO, all’Aeronautica Militare Italiana la guida della missione di pattugliamento aereo nel Baltico

  1. Aprile 2015, frontiera baltica: aeroporto militare internazionale di Šiauliai. Con quattro velivoli caccia intercettori multiruolo Eurofighter “Typhoon” del 36º Stormo di Gioia del Colle, del 4º di Grosseto e del 37º di Trapani-Birgi rischierati in Lituania, l’aviazione militare italiana guida dal 1º gennaio la missione NATO Baltic Air Policing per tutelare la sicurezza di Estonia, Lettonia e Lituania a Šiauliai, che durante la Guerra Fredda fu uno dei più importanti aeroporti militari sovietici. 
  2. La rotazione era prevista a maggio. Se non che, su esplicita richiesta dei lituani, particolarmente rassicurati dalla presenza in area baltica degli italiani, il Ministro della Difesa Pinotti ha prolungato fino ad agosto la guida della missione affidata al Colonnello Marco Bertoli, alle cui dipendenze sono anche altri quattro caccia MiG 29 della 23 Aerobase Tattica di Mi?sk Mazowiecki, messi a disposizione dalla Polonia che, come noto, dal 12 marzo 1999 fa parte della NATO e dal 1º maggio 2004 dell’Unione Europea.

Il reparto di volo polacco che ha trascorso con noi in Lituania la settimana santa in zona di guerra fredda baltica, fa capo al Maggiore Grzegorz Czubski, comprensibilmente orgoglioso di essere il Vice Comandante di una task force di eccellenza: tale è infatti risultata nelle verifiche di prontezza reattiva giunte da SHAPE, il Quartier Generale NATO in Europa.

  1. Tra la Polonia e l’Italia l’amicizia è radicata da secoli, con reciproche citazioni nei rispettivi inni nazionali. Durante il Rinascimento dal 1518 e per ben trent’anni fu Regina di Polonia la Duchessa di Bari Bona Sforza, andata in sposa al re Zygmunt I il vecchio. Nel Risorgimento il garibaldino bergamasco Francesco Nullo combattè eroicamente nel 1863 a fianco dei polacchi insorti contro la Russia zarista: morì in combattimento e divenne un eroe nazionale.[cml_media_alt id='113490']Losito - NATO (1)[/cml_media_alt]
  2. La nostra Aeronautica Militare ha ricordato lo scorso anno con una cerimonia internazionale di alto profile istituzionale, i piloti polacchi che nel 1944 partirono da Brindisi con aiuti per i patrioti di Varsavia insorti contro i nazisti. La storia e la cultura, qui forse più che altrove, nei rapporti bilaterali contano ancora parecchio.

A parte i legami culturali, peraltro in progressiva valorizzazione anche sul piano diplomatico e governativo come formidabile risorsa propulsiva del sistema-Paese è proprio l’Italia che l’anno scorso ha vinto con l’Alenia Aermacchi di Venegono Superiore (Varese), un’importante gara industriale internazionale per fornire alla Polonia 8 velivoli M-346 da addestramento avanzato, con altri due in predicato, come possible acquisto ulteriore, previo ampliamento contrattuale.

I piloti italiani e polacchi della missione NATO in corso sono poi schierati a poche decine di chilometri di un’altra zona che ricorda gli anni in cui russi e americani si confrontarono per circa mezzo secolo con lo spettro minaccioso della Mutual Assured Destruction. A Plokštin?, esattamente dove l’Unione Sovietica aveva installato il primo poligono missilistico-nucleare sotterraneo progettato negli anni ’50, c’e’ un museo della Guerra Fredda. Noto solo a pochissimi alti esponenti della nomenklatura moscovita, era da lì che avrebbero potuto essere lanciati i temibili missili R 12 con testata atomica che furono rimossi solo nel giugno del 1978. Gli obiettivi venivano cambiati ogni 3/4 anni, con una gittata capace di raggiungere  Norvegia, Germania Ovest, Inghilterra, Spagna, Turchia e i Paesi Mediterraneo. Italia inclusa.

  1. A turbare la serenità dei Paesi baltici è oggi l’impressionante numero di sconfinamenti di aerei russi registrati nel 2014: quadriplicati, rispetto all’anno precedente, secondo un rapporto divulgato dall’European Leadership Network. Intrusioni che risultano assai pericolose anche per il traffico civile, specie se con i transponder disattivati per impedire l’individuazione del codice del velivolo, ovvero senza la prevista comunicazione dei piani di volo. E se a ciò si aggiunge l’aggressiva pressione di intelligence dispiegata dalla nuova strategia militare di Putin (che ha portato a clamorosi arresti di alti ufficiali di Paesi NATO ancora sotto processo a Vilnius ed a Varsavia, con l’accusa di aver ceduto informazioni sensibili in cambio di denaro), lo scenario parrebbe a tutti gli effetti quello di una nuova Guerra Fredda.
  2. Se il Cremlino si sente minacciato nei propri interessi dalla presenza di Paesi aderenti alla NATO al suo confine, gli Occidentali ribaltano l’accusa, recriminando l’intensificata presenza militare russa sia nel Baltico che nell’Artico: in quest’ultimo caso, per via delle allettanti presenze di petrolio e gas. Sullo sfondo, le ancora controverse questioni connesse all’annessione della Crimea ed ai dolorosi avvenimenti in Ucraina.
  3. In questo contesto si situa quindi la missione di pattugliamento aereo Baltic Air Policing tuttora in corso. I piloti al comando del Colonnello Bertoli sono pronti 24/7 a decollare in pochi minuti (dai 5 ai 7 dal momento dell’allarme), per identificare e verificare le intenzioni dell’aereo sconfinato nello spazio protetto dalle leggi internazionali. Sconfinamenti verificatisi anche nell’immediata vigilia di Pasqua ed in almeno altri 20 casi (solo da quando i piloti italiani sono arrivati in Lituania), tutti comunque brillantemente gestiti dalle forze della Baltic Air Policing.

A livello internazionale, la sensazione ch[cml_media_alt id='113491']Losito - NATO (5)[/cml_media_alt]e si percepisce al momento è quella di un dialogo tra sordi, che ricorda le peggiori apprensioni degli anni di Guerra Fredda, con l’incombente possibilità di un incidente anche involontario dalle conseguenze nefaste.

Da Mosca il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov stigmatizza come un pericoloso errore a danno della stabilità europea l’indebita espansione della NATO ai confini della Russia. Di contro, la portavoce della l’Alleanza Nord Atlantica Oana Lungescu, replica che non c’è nessuna minaccia contro la Russia e che sempre più si continueranno a cercare relazioni costruttive con Mosca, coerentemente a quanto prescritto dal Diritto Internazionale.

E se il segretario generale della NATO Stoltenberg incita i Paesi europei a spendere di più nel settore Difesa, il Presidente della Commissione Difesa al Senato USA John McCain ammonisce che se non sarà rafforzata la presenza americana nelle missioni baltiche, l’impossibilità di opporre una realistica deterrenza all’espansione neo-imperialistica della Russia comporterà la fine della stessa ragion d’essere dell’Alleanza.

Come che sia, sappiamo tutti purtroppo che quando si comincia a parlare di posizionamento ed invio di truppe, le prospettive di guerra si fanno sempre meno fredde. E ancor più si arroventeranno se la saggezza non prevarrà su rigurgiti di strategie obsolete. Prima che comincino a riproiettarsi le scene peggiori di un bruttissimo film già visto e che dovrebbe restare all’indice. Dove è stato già messo dalla storia.

Red velvet cupcakes

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Ingredienti per 6-8 persone

 

Per le basi:

250 g farina 00

1/2 cucchiaino di lievito per dolci

1/2 cucchiaino di sale fino

20 g di cacao amaro

115 g di burro morbido

300 g di zucchero semolato

2 uova grandi

240 ml di latte intero

1 cucchiaio di succo di limone

1 cucchiaino di aceto di vino bianco

1 cucchiaino di bicarbonato di sodio

colorante alimentare rosso in gel

 

Per la copertura:

340 g di formaggio spalmabile tipo Philadelphia

1 bacca di vaniglia

240 ml di panna fresca da montare

60 g di zucchero a velo

 

Per la decorazione:

Pasta di zucchero rossa

 

Preparazione:

Miscelare in una brocca il latte con il succo di limone e lasciare riposare per 30 minuti a temperatura ambiente: si otterrà così il latticello. Trascorso questo tempo, aggiungere al latte qualche goccia di colorante alimentare rosso.

Mescolare poi, setacciandoli, in una ciotola, la farina, il cacao, il lievito e il sale.

In un’altra grande ciotola, montare con le fruste elettriche il burro morbido, unire lo zucchero e lavorare fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungere quindi le uova, una alla volta, leggermente sbattute.

Aggiungere un po’ di latticello colorato al composto di burro, zucchero e uova, alternandolo con la miscela di farine e procedere allo stesso modo fino ad esaurimento dei due composti. In una tazzina, a parte, mescolare il bicarbonato con l’aceto, quindi aggiungerlo all’impasto e mescolare.

Preparare la teglia da muffin rivestendo ogni alveolo con un pirottino di carta e porzione l’impasto dentro i pirottini stessi.

Cuocere i cupcake a 175C° per 20 minuti circa.

Sfornare e far raffreddare bene, poi spostare le basi dei cupcake su un piatto da portata.

Preparare la copertura: in una ciotola montare il formaggio morbido con lo zucchero a velo e il contenuto di una bacca di vaniglia; aggiungere a filo la panna fredda e continuare a montare, fino ad ottenere una consistenza spumosa e solida.

Trasferire la crema dentro una tasca da pasticceria con bocchetta zigrinata e creare sulle basi dei cupcake un generoso ciuffo di crema. Riporre i cupcake in frigo. A piacere, decorare con cuori o fiori di pasta di zucchero rossa o con zuccherini rossi.

Il meglio oltre i numeri

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Il vino è un altro miracolo che appartiene a quella conformazione geografica, posta al centro del continente Europeo e che si allunga nel mare fino ad adocchiare le coste del nord-Africa, che viene chiamata Italia e il cui solo nome rievoca bellezza, qualità, eccellenze.

Nel 2014 la produzione di vino in Italia si è assestata in 44,4 milioni di ettolitri (al secondo posto dopo la Francia con 46,2 milioni) con le regioni Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia ai primi posti della produttività (queste regioni danno il 60% della produzione nazionale).

Al di là dei numeri, che possono incuriosire o dare una idea complessiva ma fredda delle cose, è interessante e utile sapere che le varietà di uva da vino in Italia sono ben 493, e oltre ai nomi conosciuti ve ne sono tantissimi a carattere gergale, di fantasia o che assumono nomi diversi in luoghi diversi pur appartenendo alla stessa uva, in un excursus geografico e lessicale incredibilmente vario e pittoresco.

Queste uve portano alla composizione di 73 D.o.c.g. (Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita), 336 D.o.c. (Denominazioni di Origine Controllata) e 118 I.g.t. (Indicazione Geografica Tipica), che creano l’incredibile varietà di prodotti che l’Italia offre, esporta, e racconta in tutto il mondo attraverso i viticoltori, i Consorzi di tutela, i Sommelier, i giornalisti e i blog che ogni giorno (e ogni notte) rendono omaggio a questo dono della natura e del territorio italiano.

Tra le parole ormai di successo e più adeguate per esprimere ampi spa[cml_media_alt id='113469']Lamponi - In vino veritas (1)[/cml_media_alt]zi emotivi oltre che reali vi è la parola “Territorio”. Quando un ospite, un viaggiatore o un turista si informa, acquista o assaggia un vino lo fa anche per riappropriarsi di un territorio che ha conosciuto, che vuole conoscere o che vuole ricordare. L’export dei vini italiani è motivato anche da queste dinamiche e a pensarci bene moltissimi vini italiani di successo hanno il nome del territorio da cui provengono (Chianti, Barolo, Brunello di Montalcino, Amarone della Valpolicella, Bardolino, Custoza, Lugana, Vermentino di Gallura e tantissimi altri); ciò significa che il legame col territorio, col suolo e con il lavoro delle persone che vi abitano è stretto e imprescindibile, portandoci a ricordare che dietro e dentro ogni bottiglia e ogni calice ci sono persone e fatica, risorse, tradizioni, linguaggi e l’ostinato amore per la propria terra da cui si riesce a produrre il meglio di cui è capace, una qualità che è alla portata di tutti coloro che sanno riconoscerla.

 

Sposarsi in Toscana

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Una villa che abbonda di affreschi ornamentali e di note emesse da un’arpa. Io, in un vestito bello e lungo da principessa, con un bicchiere di fresco prosecco in mano e davanti una vista mozzafiato sulle colline che riflettono le luci delle piccole città nascoste tra viuzze a spirale e alberi rigogliosi. Sorrido e sorride anche il mondo attorno a me.

Sembra una pubblicità? Un sogno? No. Anzi, è un copione abbastanza facile da realizzare. Basta sposarsi in Toscana!

Ne sa qualcosa Simona Cappitelli, una Wedding Planner (organizzatore di matrimoni) che da anni rende il giorno del matrimonio di tanti novelli sposi ancora più bello di quanto si possa immaginare. Dal font sugli inviti al colore delle scarpe nelle quali la sposa esprime il magico “si”, e il tutto questo circondato dal Belpaese. “Lavoro” mi pare una parola troppo esagerata. Sarebbe meglio chiamarlo uno svago o al massimo un grande piacere. Ma in realtà è veramente così? Cerchiamo di scoprirne qualcosa di più.

Il mestiere di wedding planner diventa sempre più popolare anche se ancora pochi sanno veramente di che cosa si tratta. Ci spie[cm</a srcset=

Dalla Polonia a Cento per scoprire i segreti delle rinnovabili

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Si è appena conclusa una settimana di scambio Europeo organizzata dalle due Srl centesi Centoform e Phorma Mentis, da anni attive in ambito di progettazione europea in collaborazione con associazioni, aziende, professionisti del settore ed università della nostra provincia.

È terminata la visita di una delegazione di 12 installatori e manutentori dalla Polonia in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Energie Rinnovabili Polaccche si è confrontata con le tecnologie, tecniche di installazione e progettazione presenti sul nostro territorio nell’ambito del progetto “Become a rural…an electrician” finanziato dal Fondo Sociale Europeo della Polonia in partenariato transnazionale con Centoform. “Questo progetto – affermano i responsabili – è un esempio di come progettazioni in ambito europeo che partono dal nostro territorio possano offrire occasioni costruttive di scambio e di contatto tra professionisti, associazioni, aziende, interessate ad ampliare la propria attività in ambito internazionale. Per raggiungere questi obiettivi Centoform e Phorma Mentis lavorano costantemente con imprese, pubbliche amministrazioni locali ed associazioni di categoria per costruire nuove progettualità a ricaduta territoriale su programmi europei quali Horizon 2020, Erasmus +, Cosme, Cooperazione Territoriale”.

In particolare sulla nostra provincia il gruppo polacco è stato ospite al Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara coinvolgendolo in una giornata di studio, aperta anche agli studenti di Unife, con una specifica visita all’avanzata centrale a biogas EnviTec di Migliarino. La delegazione ha poi incontrato nella sede di Unindustria Ferrara – a riprova dell’attenzione alle tematiche energetiche mostrata dall’associazione di via Montebello – alcuni professionisti di Asp Energia, associazione da anni impegnata in molte regioni italiane sullo sviluppo di progetti di riqualifica energetica dei territori, in particolare sul “Patto dei Sindaci”.

“L’obiettivo della visita a Ferrara e Bologna è stato quello di toccare con mano lo stato dell’arte delle tecniche di installazione della nostra Regione per creare ponti di cooperazione settoriale fra il nostro territorio e la Polonia, paese in costante crescita dell’Est Europa”, concludono da Centoform e Phorma Mentis.

PartnersPol Group: in costante movimento

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PartnersPol Group ha iniziato la sua attività nel 1997. Focalizzata sin dall`inizio sul trasporto internazionale, principalmente da e per l`Italia, ha incrementato le sue quote di mercato in virtù dell`ottimo rapporto tra le tariffe e la qualità dei servizi prestati. La necessità di ampliare l’offerta ha consentito successivamente di sviluppare i collegamenti da e per tutti i paesi Europei. La gamma dei servizi si è poi arricchita con la distribuzione nazionale, i servizi di magazzino e lo stoccaggio.

Attualmente PartnersPol Group dispone di una flotta pari a circa 3000 mezzi di trasporto, tra cui camion centinati, isotermici, refrigerati e furgoni. Le consegne sono effettuate con elevati livelli di qualità e puntualità. L`ampiezza dell`offerta in termini di mezzi consente di soddisfare richieste particolari, nonchè di trattare un’ampia gamma di prodotti: elettrodomestici, alimentari, prodotti industriali, materiali da costruzione, macchinari di grandi dimensioni e merci pericolose ADR.

PartnersPol Group effettua carichi completi, parziali, conse gne speciali e trasporti espressi via furgone per Italia, Francia, Inghilterra, Turchia, Portogallo, Spagna, Grecia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Russia, Paesi Baltici. Il 60% delle consegne sono relative alla tratta Italia-Polonia-Italia.

L`ufficio trasporti internazionali vanta un’esperienza più che decennale, con operatori a disposizione dei clienti 7 giorni a settimana, 24 ore al giorno. L`obiettivo è quello di garantire la piena affidabilità, identificata con la sicurezza del carico, la puntualità della consegna, la completa disponibilità dell`operatore. L’elevata professionalità è garantita anche dalle certificazioni ISO 9001: 2008, ISO 14001: 2004, HACCP, IFS Logistic e AEO.

In virtù della collaborazione con operatori specializzati nel trasporto marittimo ed aereo, Partnerspol Group è oggi in grado di garantire la copertura delle consegne in tutto il mondo.

PartnersSpol Group registra annualmente un incremento dell`attività. Nel 2014 è stato superato il numero di 12 mila trasporti internazionali effettuati via strada nel solo continente europeo, che vanno ad aggiungersi ai più di 45.000 carichi effettuati per la distribuzione nazionale nella sola Polonia.

Il budget per il 2015 prevede un ulteriore incremento del 25% e l`acquisizione di nuovi clienti, sia per carichi completi che parziali.

Sito web: www.partnerspol.pl
Facebook: www.facebook.com/Partnerspol-Group-216941611792863

Prossimo summit Nato sarà a Varsavia l’8-9 luglio 2016

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La Nato ha annunciato oggi che terrà il suo prossimo summit l’8 e 9 luglio 2016 a Varsavia e sarà un vertice cruciale, perché si terrà in un momento in cui gli assetti geopolitici stanno cambiando sia a est che a sud. L’ha spiegato oggi il segretario generale Jens Stoltenberg, facendo riferimento ai rapporti deteriorati con la Russia e al conflitto con i jihadisti.

La capitale polacca era la sede del cosiddetto Patto di Varsavia, l’alleanza che raggruppava i paesi dell’Est comunista prima del crollo dell’Unione sovietica. Nell’ultimo summit, a settembre dello scorso anno, i membri della Nato hanno deciso di rafforzare le loro difese a est e hanno accusato Mosca di fornire truppe ed equipaggiamento ai separatisti filorussi in Ucraina orientale.

“Il prossimo summit viene in unmomento cruciale per l’alleanza, mentre le placche tettoniche della sicurezza euro-atlantica si spostano sia a est che a sud”, ha spiegato Stoltenberg. “Noi – ha continuato – stiamo già realizzando il più grande rafforzamento della nostra difesa collettiva dalla fine della guerra fredda”.

I leader dei 28 paesi Nato, compresa la superpotenza militare Usa e diversi ex satelliti dell’Urss, decideranno in quella sede come adattare al meglio le strutture di risposta alle minacce percepite. “La Nato resta pronta a difendere tutti gli alleati contro ogni minaccia da ogni direzione”, ha detto ancora Stoltenberg. Una dichiazione, questa, che sembra destinata a rassicurare soprattutto i tre paesi baltici – Estonia, Lituania e Lettonia – che hanno espresso forti preoccupazioni per l’attivismo russo.

La Nato, inoltre, è in allarme anche per quanto sta accadendo sulla sponda Sud del Mediterraneo e in Medio Oriente, dove il gruppo dello Stato islamico (Isis) ha guadagnato terreno in Iraq, in Siaria e anche in Libia.

Prestige: il meglio dell’enogastronomia “made in Italy”

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Il marchio Prestige nasce come sinonimo di ricerca e passione nel mondo dell’enogastronomia italiana. La visione del brand è che “le cose buone vanno sempre condivise”, e il marchio opera in Polonia con l’obiettivo di proporre, ogni giorno, il meglio dell’offerta food & beverage autenticamente “made in Italy”. Lo fa sia attraverso una rete commerciale dedicata al settore Ho.Re.Ca., sia grazie ai punti vendita: il negozio storico di Bielsko-Biala, il nuovo punto vendita di Varsavia (che verrà inaugurato il 28 Maggio, per i dettagli visitare il website Prestige) e le prossime apertura a Cracovia e Wroclaw.

[cml_media_alt id='112676']Articolo_GI_02[/cml_media_alt]

I principali punti di forza del marchio stanno nella capacità di offrire prodotti freschi (non solo salumi e formaggi, ma anche carne, pesce, frutta e verdura) e nel proporre prodotti di nicchia come oli, vini e altre tipicità di alta gamma che in Polonia non possono essere reperiti altrove. Alcuni esempi: una ricca selezione di formaggi regionali DOP che rappresenta la tradizione casearia italiana da Nord a Sud, i salumi italiani apprezzati in tutto il mondo come culatello, prosciutto crudo DOP 24 mesi e bresaola, prelibatezze dal mare come ricci, granseola, canestrelli e bottarga, vini di etichette molto rinomate come Bolgheri e Bellavista.

Ogni giorno grazie a Prestige sarà possibile gustare a casa, o proporre nel proprio ristorante, questi e moltissimi altri prodotti enogastronomici che hanno fatto della cucina italiana un’icona di gusto e stile amata in tutto il mondo. Prestige: from Italy, every day.

Prestige: from Italy, every day. 

www.prestigeimportexport.pl

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