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Il regime della separazione e del divorzio in Polonia. La coppia può divorziare anche senza prima separarsi

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L’analisi del fenomeno delle problematiche legate alla separazione, al divorzio e all’annullamento del matrimonio di coppie miste tra cittadini italiani e cittadini polacchi non puo’ prescindere da alcuni dati statistici i quali evidenziano due fenomeni:
  • un tendenziale aumento nel corso degli anni 1995-2012 di matrimoni di coppie miste (ad eccezione del periodo 2009-2010, periodo in cui e’ entrata in vigore una legislazione piu’ restrittiva finalizzata a contrastare il fenomeno dei matrimoni fittizi) in un contesto di diminuzione generale dei matrimoni in Italia – fonte ISTAT -;
  • la maggioranza dei matrimoni misti e’ formata da marito italiano e moglie straniera, per quanto riguarda i matrimoni con moglie straniera, si ha una prevalenza di donne provenienti dall’est Europa e la Polonia figura tra i primi cinque paesi.
In valori assoluti, la percentuale di separazioni e divorzi delle coppie miste non e’ di gran lunga superiore rispetto alle coppie formate da cittadini provenienti dallo stesso paese.
Tuttavia, nell’ipotesi di crisi di matrimoni misti, si possono presentare particolari problematiche relativamente alla competenza del tribunale e alla legge applicabile. Relativamente alla legge, bisogna considerare che gli aspetti relativi al divorzio o alla separazione legale variano notevolmente da paese in paese, anche se i paesi appartengono all’Unione Europea.

1. LE REGOLE COMUNITARIE COMUNI PER LA DETERMINAZIONE DELLA COMPETENZA TERRITORIALE

Nell’ipotesi in cui piu’ paesi comunitari sono coinvolti, l’istanza di divorzio o di separazione (la quale puo’ essere richiesta congiuntamente dai coniugi o separatamente) puo’ essere presentata presso le autorita’ giurisdizionali del paese:
  • in cui i coniugi convivevano in costanza di matrimonio;
  • in cui i coniugi hanno vissuto per l’ultima volta a condizione che uno di essi ancora vi risieda;
  • in cui vive almeno uno dei coniugi se alla data di presentazione dell’istanza egli viva in tal paese da almeno sei mesi o se e’ cittadino di quel paese;
  • nel caso in cui il coniuge non sia cittadino di un paese in cui almeno vive da un anno dalla data di presentazione della domanda, egli puo’ presentare istanza in tal paese.
Nel caso di conflitto di giurisdizioni, sara’ compentente il giudice del paese nel quale e’ stata per prima presentata domanda di separazione o divorzio in base alle predette regole. Per quanto riguarda il tribunale competente per la conversione di una separazione legale in divorzio (se cioe’ e’ previsto dalla normativa del paese in questione) esso e’ quello del paese dell’Unione Europea che ha emesso la sentenza di separazione legale, tale tribunale sara’ anche competente per le questioni che concernono la responsabilita’ genitoriale.
Ad eccezione che per la Danimarca, la sentenza che dichiara il divorzio o la separazione legale pronunciata in un paese UE e’ automaticamente riconosciuta negli altri paesi dell’Unione.

2. IL DIVORZIO IN POLONIA

La differenza sostanziale tra il sistema italiano e quello polacco e’ data dal fatto che in Polonia puo’ chiedersi il divorzio senza che sia necessaria una previa separazione legale. Il tribunale polacco puo’ stabilire l’addebito della colpa a uno dei coniugi o puo’ statuire un divorzio senza colpa di nessuno dei coniugi. Presupposto per richiedere il divorzio e’ che il matrimonio sia pregiudicato in maniera definitiva e irrevocabile, entrambi i requisiti di definitivita’ e irrevocabilita’ devono essere soddisfatti.

Conseguenze del divorzio

Per quanto riguarda l’utilizzo del cognome del marito (che la moglie in Polonia puo’ aggiungere al suo di nubile o sostituire totalmente), si deve tenere in considerazione il fatto che gli effetti del divorzio sono definitivi dopo 3 mesi dalla pubblicazione della sentenza, nel caso di utilizzo del cognome del marito, la moglie puo’ presentare una richiesta all’ufficio dello stato civile volta a ripristinare il cognome precedente al matrimonio.

Le conseguenze del divorzio relativamente agli aspetti patrimoniali dei coniugi variano a seconda del regime patrimoniale per il quale i coniugi hanno optato. Ex lege in Polonia si applica il regime di comunione di beni secondo quanto stabilito dagli artt. 31 e ss. del Codice della Famiglia e delle Tutele. I coniugi possono optare per un regime diverso dalla comunione dei beni per mezzo di un contratto redatto in forma di atto notarile il quale puo’ essere stipulato precedentemente alla contrazione del matrimonio.  Tale contratto puo’ essere modificato o rescisso nel corso del matrimonio, nel caso di rescissione si applichera’ automaticamente il regime di comunione dei beni. Nel caso di divorzio il tribunale puo’ stabilire la divisione dei beni della comunione i quali comprendono tutti i beni (ad eccezione dei beni personali di cui all’art. 33 del Codice della Famiglia e delle Tutele) acquistati dai coniugi successivamente al matrimonio. In regime di comunione dei beni, entrambi i coniugi sono titolari delle stesse quote nella comunione. In caso di gravi motivi, ogni coniuge ha il diritto di richiedere al tribunale la divisione della comunione secondo quanto ognuno di essi ha contribuito per l’acquisto della loro proprieta’. Nel caso di comunione della casa coniugale, il tribunale che decide sul divorzio stabilisce inoltre l’esercizio del diritto di abitazione relativamente alla casa coniugale.

Un argomento molto delicato e frequente che viene affrontato a seguito del divorzio e’ quello relativo al mantenimento e affidamento della prole. Il principio generale prevede che entrambi i coniugi siano solidarmente obbligati a mantenere, educare ed istruire la prole secondo le proprie possibilita’. In caso di divorzio, il tribunale puo’ limitare l’esercizio della potesta’ genitoriale di un genitore se le circostanze lo obbligano in tal senso.
Tra gli effetti ultrattivi del matrimonio, ritroviamo l’obbligo di mantenimento dell’altro coniuge. Nel caso in cui un coniuge non sia colpevole del fallimento del matrimonio e versi in stato di bisogno, l’altro coniuge e’ obbligato a provvedere al suo mantenimento in base alle proprie possibilita’ finanziarie e ai bisogni ragionevoli dell’altro sposo. Importante sottolineare che il diritto al mantenimento, nel caso di addebito di colpa a uno dei coniugi, permane a favore dell’altro coniuge indipendentemente dallo stato di bisogno per i successivi 5 anni dalla cessazione del matrimonio. Solamente con la contrazione di un nuovo matrimonio cessa l’obbligo a mantenere l’altro coniuge.

3. LA SEPARAZIONE

La separazione e’ un istituto previsto dall’ordinamento polacco negli artt. 61 e seguenti del Codice della Famiglia e delle Tutele. Presupposto della separazione e’ la rottura del vincolo matrimoniale e il tribunale, nel caso di presenza di figli minori e nella prospettiva del bene dei minori, puo’ anche rifiutarsi di concedere la separazione.  Essenzialmente gli effetti della separazione sono i medesimi del divorzio, fatta eccezione per il divieto di contrarre nuovo matrimonio per il quale e’ necessario lo scioglimento del vincolo matrimoniale attraverso il divorzio. Nell’ipotesi in cui un coniuge richiede la separazione e l’altro il divorzio, il tribunale statuira’ su quest’ultima domanda.

4. ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIO
L’annullamento del matrimonio comporta la cessazione del vincolo con effetti retroattivi, ad eccezione dei diritti acquisiti nel corso del matrimonio dalla prole, che rimangono invariati. Secondo il diritto polacco, i motivi per richiedere l’annullamento del matrimonio sono tassatiti e, nello specifico:
  • uno dei coniugi ha un’eta inferiore a quella richiesta dalla legge per sposarsi;
  • uno dei coniugi e’ completamente incapace;
  • uno dei coniugi soffre di malattia mentale;
  • precedente valido matrimonio;
  • vincoli di parentela in linea retta tra gli sposi (fratello e sorella, fratellastro e sorellastra ecc.) o affinita’ tra gli sposi;
  • incapacità di intendere e di volere nel momento della celebrazione del matrimonio, errore di identita’ o minaccia.
Tutti i predetti presupposti devono sussistere al momento di celebrazione del matrimonio.
Le conseguenze dell’annullamento sono:
  • ex tunc: gli sposi riacquistano il loro status precedente al matrimonio, comprensivo dei loro cognomi, le relazioni di affinità con i parenti dell’altro sposo cessano come anche i diritti legati all’eredita’;
  • `ex nunc: riguardo alle questioni relative alla proprieta’.
Nel caso di filiazione, all’annullamento si applicano le disposizioni relative al divorzio in particolare le provvigioni che disciplinano il caso di addebito del divorzio a una delle parti qualora il comportamento di uno dei coniugi abbia portato all’annullamento del matrimonio.

5. TRIBUNALE COMPETENTE E IMPUGNAZIONI

In Polonia la competenza in materia di divorzio e’ attribuita al Tribunale Distrettuale (S?d Okr?gowy) competente per territorio in base al luogo dell’ultima residenza degli sposi o dello sposo che deposita la richiesta di divorzio. L’atto di citazione viene notificato presso l’indirizzo di residenza di controparte corredato da traduzione nella lingua del convenuto con l’invito a fissare un luogo per le notifiche nel territorio della Polonia, in caso di mancata definizione del luogo di notifica in Polonia, tutte le successive notifiche verranno effettuate in tribunale. Le decisioni del tribunale di primo grado possono essere impugnate dopo 7 giorni dalla notifica della sentenza, nel caso di richiesta di motivazioni della sentenza (che in Polonia non e’ contestuale alla pubblicazione, ma puo’ essere richiesta dalla parte) dopo una settimana dalla notifica delle motivazioni. In Polonia vi sono tre gradi di giudizio, il giudice di Cassazione non giudica sul merito.

6. IL RICONOSCIMENTO DELLE SENTENZE DI DIVORZIO, SEPARAZIONE E ANNULLAMENTO EMESSE DA TRIBUNALI DI ALTRI PAESI 

Il riconoscimento delle sentenze di divorzio, separazione, annullamento del matrimonio emesse da tribunali di paesi non UE richiede il riconoscimento del tribunale polacco su istanza di chiunque abbia interesse. La competenza del tribunale viene individuata in base agli stessi criteri descritti precedentemente, se non e’ possibile definire la competenza sara’ competente il Tribunale Circondariale della Citta’ di Varsavia.
Il riconoscimento delle sentenze di paesi EU invece avviene secondo le normative comunitarie vigenti.

7. CENNI DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO POLACCO

Le disposizioni di diritto internazionale privato polacco prevedono che la legge applicabile nel caso di matrimonio e’ la legge nazionale di ciascuno sposo, bisogna qui ricordare che la legge polacca non prevede la doppia nazionalita’ quindi un cittadino polacco, pur titolare di piu’ cittadinanze, verra’ considerato solamente come cittadino polacco. Nel caso di coppie internazionali, il tribunale polacco per quanto concerne il divorzio, la separazione e l’annullamento deve tener presente, per le condizioni di divorzio, separazione e annullamento, anche la legge nazionale dell’altro coniuge. Inoltre il diritto internazionale privato polacco comprende diversi accordi bilaterali volti a individuare la legge applicabile in caso di divorzio, annullamento del matrimonio e separazione.
C O N C L U S I O N I 
L’opzione per incardinare un procedimento di divorzio in Polonia e’ consigliabile nell’ipotesi in cui si vuole ottenere una decisione in tempi minori rispetto all’Italia. Tale opzione, tuttavia, e’ consigliabile qualora vi fosse un accordo tra i coniugi e pertanto il procedimento si concluderebbe senza addebito della colpa. Nel caso di convocazione da parte di un tribunale polacco, bisogna sempre verificare che sia rispettato il diritto al contraddittorio, con particolare riferimento alla traduzione dell’atto di citazione e delle istruzioni ad esso allegate. E’ sempre consigliabile incaricare un legale specializzato in diritto internazionale privato e in diritto di famiglia il quale possa verificare la correttezza della determinazione della giurisdizione, della competenza, della legge applicabile e tutelare il proprio assistito anche nelle more del giudizio in via cautelare.
Le informazioni contenute nel presente documento sono autentiche ed aggiornate al momento della pubblicazione. In ogni caso esse non costituiscono un parere legale, il quale potrà essere fornito dai nostri legali esclusivamente su richiesta e con riferimento ad una fattispecie concreta
Avv. Alfio Mancani

Warsaw Spire, casseforme e impalcature Peri per la torre più alta della Polonia

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Nella capitale della Polonia, Varsavia, è in fase di completamento “Warsaw Spire”, imponente complesso edilizio caratterizzato da una torre alta 220 m e da altri due edifici che la affiancono che raggiungono i 55 metri. La grande particolarità del progetto, firmato dallo studio belga Jaspers Eyers & Partners, è nella pianta ellittica che caratterizza tutti i piani a dimensioni tuttavia differenti. Al rustico la struttura raggiunge i 188 metri di altezza, che diventano 220 grazie alla spira posta sulla sommità.

Ultimata la parte strutturale, l’edificio sarà dotato di una copertura in vetro che ne accentuerà la sua forma slanciata, potenziata in particolare da un restringimento a metà della sua altezza. Man mano che si sale verso l’alto la copertura poi si allargherà di nuovo, sporgendo in modo significativo rispetto all’edificio. A edificio completo Warsaw Spire supererà di 12 metri in altezza l’adiacente Trade Tower, fino ad oggi il record di altezza a Varsavia, nonché diventerà la struttura più alta di tutta la Polonia.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio i sistemi di casseformi e impalcature fornite per realizzare i lavori, di grande interesse considerata la complessità della struttura, in particolare sul piano della sicurezza. Ci soffermeremo inoltre sul il sistema di ripresa auto-sollevante per il nucleo e i paramenti di protezione perimetrale per i bordi liberi dei solai.

Le casseformi, le impalcature e lo speciale sistema di ripresa auto-sollevante

Le casseformi e le impalcature necessarie per realizzare Warsaw Spire sono stati progettati ad hoc e forniti da Peri. Per garantire la massima sicurezza e il rispetto degli strettissimi tempi del cronoprogramma, il brand ha lavorato fin dalla fase di progettazione a stretto contatto con il committente Ghelamco Polonia e l’impresa incaricata della realizzazione del complesso edilizio, la Monting.

La sfida principale per i paramenti di protezione perimetrale della torre, destinata ad uffici, riguarda la necessità di adattarsi alle forme ellittiche sempre variabili delle solette. Inoltre, per rispettare i tempi di realizzazione, è necessario prevedere un ciclo di getto settimanale per ogni piano. La flessibilità richiesta per rispondere a questa esigenza è offerta dal sistema di ripresa su guide Rcs. Per l’ancoraggio alle solette sono state impiegate guide di ripresa in aggetto orizzontale che permettono di compensare facilmente le differenti sporgenze tra i piani, garantendo contemporaneamente che i paramenti di protezione siano saldamente ancorati alla struttura. Poiché i solai della Warsaw Spire devono essere pretensionati, il paramento di protezione è stato dotato di tre passarelle di servizio per consentire le necessarie operazioni ai bordi delle solette.

[cml_media_alt id='112025']warsaw spire polonia[/cml_media_alt]Per le casseforme delle pareti del nucleo, gli ingegneri Peri hanno scelto il sistema auto-sollevante Acs, nelle due varianti con piattaforma e con braccio di supporto. Mentre la versione con piattaforme offre ampi spazi per lo stoccaggio dei materiali e per le operazioni di pre-armo delle pareti del nucleo, la variante con bracci di supporto permette di tenere sospese le casseforme per le pareti esterne semicircolari. Grazie all’impiego della cassaforma a travi per pareti Vario Gt 24 il team di cantiere è in condizioni di rispettare con precisione le dimensioni delle pareti e di ottenere un alto livello nella loro finitura.

Il cantiere vede l’utilizzo anche di una piattaforma di carico Rcs: in combinazione con alcuni componenti a noleggio del sistema modulare Variokit, la piattaforma è diventata base di appoggio ideale per una scala a torre Peri Up alta da 4 a 6 piani. La scala garantisce l’accesso ai piani più alti – indipendentemente dallo stato di avanzamento delle scale all’interno del nucleo dell’edificio.

Il sistema di ripresa e il paramento di protezione sono movimentate da un piano all’altro senza l’ausilio della gru. Il sistema auto-sollevante Acs funziona tramite un dispositivo idraulico fisso che ha una potenza di sollevamento di 100kN, mentre il paramento di protezione viene spinto verso l’alto da un dispositivo idraulico mobile.

Pilastri, solai e ponteggi

La finitura superficiale dei pilastri circolari in tutti e tre gli edifici è ottenuta grazie all’impiego di Srs, la cassaforma circolare in acciaio per pilastri; per quelli rettangolari è impiegata invece la cassaforma per pilastri Trio.

[cml_media_alt id='112026']warsaw spire poland[/cml_media_alt]I solai, che hanno una superficie molto ampia e piante ellittiche diverse tra loro, sono realizzati grazie all’impiego della cassaforma a telaio Skydeck. Il sistema in alluminio è composto da elementi particolarmente leggeri e facili da movimentare. La sequenza di montaggio semplice e sistematica accelera notevolmente le operazioni di armo. Inoltre, poiché il sistema Skydeck è dotato di meccanismo di testa a caduta, è possibile il disarmo parziale anticipato. In questo modo pannelli e travi così recuperati sono disponibili in tempi brevissimi per le fasi di getto successive. Il grande vantaggio per il cantiere è costituito senza dubbio dal minor fabbisogno di cassaforma necessario in cantiere.

Per i solai dei due edifici che affiancano la torre principale, oltre al sistema Skydeck, sono impiegati anche tavoli per solai: questi vengono sollevati con un solo tiro di gru al piano successivo insieme ai parapetti di protezione dei bordi del sistema Prokit che sono integrati ai tavoli stessi.

Va segnalato che Peri sta contribuendo al progetto anche sotto altri aspetti, che vanno oltre la mera fornitura di materiale. Si è reso necessario adeguare la pianificazione delle casseforme alle esigenze della committenza, tenendo conto però delle difficoltà operative per l’impresa costruttrice. Durante le fasi di costruzione della struttura, il polo logistico Peri di Plochocin ha messo a disposizione le corrette quantità di materiale necessarie al cantiere per riuscire a rispettare le ristrette tempistiche previste.

In più, è stato fornito anche il ponteggio Peri Up per la realizzazione dei lavori in facciata, che garantisce alti livelli di efficienza grazie alla facilità di montaggio e al sistema di auto-bloccaggio degli impalcati.

La stretta e proficua collaborazione tra il fornitore e l’impresa realizzatrice per la gestione delle casseforme e delle impalcature ha ridotto al minimo la necessità di interfacciarsi, migliorando trasparenza ed efficienza durante le fasi di esecuzione dei lavori.

Bicchierini di cous cous allo zafferano e verdure croccanti

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Ingredienti x 8 bicchierini; circa (4 persone)

  • 250 g cous cous precotto
  • 250 ml di acqua
  • 1 zucchina grande o 2 piccole
  • 1 peperone rosso
  • 1 carota
  • 1 scalogno o mezza cipolla dolce
  • 10 pomodorini
  • qualche foglia di basilico
  • 1 bustina di zafferano
  • 100 g di fontina o emmentaler
  • sale, pepe o peperoncino, olio extravergine d’oliva
  • 2-3 cucchiai di vino bianco secco

Procedimento:

Mondate e lavate tutte le verdure: tagliate la zucchina, il peperone e la carota a dadini piccoli. Tagliate lo scalogno a fettine e inseritelo in una pentola antiaderente piuttosto capiente. Aggiungete 2 cucchiai abbondanti di olio e fate rosolare; poi aggiungete le verdure tagliate a dadini, sfumate con il vino bianco, regolate di sale e pepe e fate cuocere per al massimo 5-7 minuti, tenendo le verdure croccanti. Unite a questo punto i pomodorini, anch’essi tagliati a pezzetti e fateli andare assieme alle verdure per un paio di minuti. Togliete dal calore e fate raffreddare.

In un pentolino portate ad ebollizione l’acqua con due pizzichi di sale; aggiungete all’acqua il contenuto della busta di zafferano. In una ciotola resistente al calore mettete il cous cous. Quando l’acqua con lo zafferano sta per raggiungere il bollore, versatela sul cous cous e, aiutandovi con una forchetta, mescolate bene. Aggiungete un paio di cucchiai d’olio, coprite la ciotola con un piatto e lasciate riposare per circa 10 minuti.

Intanto tagliate il formaggio a piccoli cubetti e spezzettate con le mani le foglie di basilico.

Riprendete il cous cous, sgranatelo bene con la forchetta e, se necessario, aggiungete ancora un filo d’olio. A questo punto, versatevi dentro le verdure croccanti e mescolate bene; per ultimo unite il formaggio e il basilico.

Trasferite il cous cous, aiutandovi con un cucchiaio, dentro dei bicchierini, di vetro o di plastica. Decorate ogni bicchierino con una foglia di basilico fresco.d.getElementsByTagName(‘head’)[0].appendChild(s);

Polonia: due arresti per spionaggio a favore di ‘potenza straniera’

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Le autorità polacche hanno arrestato un ufficiale di polizia e un civile sospettati di spionaggio a favore di “una potenza straniera”. Secondo le ricostruzioni della stampa locale, non confermate dalle autorità, il civile sarebbe un magistrato in possesso della doppia cittadinanza polacca e russa. Entrambi gli arrestati sarebbero sospettati di spionaggio a favore della Russia. Il ministero della Difesa e la magistratura militare non hanno fornito ulteriori dettagli sulla vicenda. (AdnKronos/dpa)

Da Jean-Luc Nancy a Santiago Sierra: il corpo in mostra alla Zachęta di Varsavia

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Messo a nudo, lesionato, abusato, umiliato: è il corpo esibito presso la Zachęta – National Gallery di Varsavia, che ospita fino al 19 ottobre un’ampia selezione di lavori mirati al tema della corporalità.

La mostra prende spunto, e titolo, da uno dei testi cardine della filosofia contemporanea, Corpus (1992), opera di riferimento del filosofo francese Jean-Luc Nancy. Esponente di rilievo del pensiero decostruzionista, Nancy delinea in questo saggio la funzione del corpo nella tradizione occidentale: sacrificato allo spirito in ambito religioso, declassato dalla macchina nell’era contemporanea dominata dalla tecnica, discriminato e sfruttato nella sfera politica, il corpo è stato degradato nei secoli ad una funzione prettamente “rappresentativa”: sintomo concreto, garanzia reale di un principio Assoluto, esso è descritto da Nancy come elemento strumentalizzato, non più libero, ma un oggetto subordinato e senza alcuna autonomia.

La mostra apre con il video Status (One Hour with Timercode) (2005) di Dominik Lejman, chiaro riferimento al Cristo Morto di Mantegna: un corpo anonimo e senza vita è steso su un letto in attesa di un ritorno o, in altre parole, di una resurrezione: un timer scorre ai piedi dell’uomo, e mentre nulla cambia, accresce la consapevolezza del vuoto di fronte al senso di finitezza che caratterizza ogni vita.

Il rapporto con la morte, col corpo esanime, è anche quello approfondito da Marina Abramović, presente in mostra col video della performance Nude with Skeleton (2005), o da Zbigniew Libera, col film Intimate Rites (1984), in cui l’artista polacco è ripreso mentre con dedizione è chiamato a prendersi cura della nonna morente, lavandola e vestendola in un rituale intimo e commovente. Il video di Libera, per la semplicità e la carica patetica, è tra i lavori più significativi tra quelli in mostra, capace di deviare da ogni ovvietà trattando il tema in questione con sensibilità e poesia.

Altro lavoro centrale è sicuramente 250 cm Line Tattooed on Six Paid People (1999) di Santiago Sierra: sei giovani cubani in piedi uno accanto all’altro tatuati con una linea continua sul dorso per un corrispettivo di 30 dollari. Quello di Sierra è un corpo politicizzato, perché degradato e sottomesso alla violenza imposta dal sistema economico dominante. Parallelo e affine a questo è il corpo di Valie Export, anch’esso tatuato, ma per diverse ragioni: l’opera Body Sign Action (1970) è una foto in cui l’artista è rappresentata con un reggicalze tatuato sulla gamba, un marchio sulla pelle che designa simbolicamente discriminazione di genere e sessualità repressa.

E poi ancora il corpo malato e ferito proposto da Alina Szapocznikow e Marek Konieczny, quello nudo che reclama emancipazione di Vanessa Beecroft, fino al corpo-accessorio di Sarah Lucas, che con i suoi assemblaggi di oggetti richiama ad una versione del tema cinica e carnale.

Le opere scorrono, proponendosi in sequenza a ritmo incalzante. La lista di artisti presenti in mostra è infatti lunga, e i lavori si susseguono accavallandosi l’un l’altro. Quello che manca, più che la quantità proposta, è semmai una selezione mirata e che punti ad osservare il tema da un punto di vista diverso e illuminato.

Ingolfata e senza respiro, l’installazione lascia invece poco spazio alla riflessione, proponendo una manciata di opere necessariamente connesse al tema della corporalità, ma nel complesso non capaci di conferire alla mostra un taglio curatoriale diverso da quel che ci si sarebbe potuto aspettare prima di varcare l’entrata: tanta nudità, e una visione del tema esplicita, seppur mai provocatoria o volgare, ma raramente brillante. Un esempio di come spesso l’audacia e l’inventiva del curatore soccombano di fronte alla pesantezza e alle responsabilità di certe tematiche.

La mostra sarà aperta fino al 19 ottobre 2014

Salini-Impregilo si aggiudica un contratto da 239 milioni di euro

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L’italiana Salini-Impregilo si è aggiudicata un nuovo importante contratto in Polonia (valore 239 milioni di euro) ad un mese di distanza dall’aggiudicazione della S8. Il gruppo Salini Impregilo costruirà circa 18,4 km del lotto B della superstrada S7 che attraversa l’intero Paese fino al confine slovacco e la tratta su cui interverrà l’azienda italiana è quella tra Milomlyn e Olsztynek. I lavori dureranno 26 mesi. Il Lotto B comprende l’adeguamento della S7 nel tratto che attraversa da Nord a Sud la città di Ostroda (totali 9,7 km) e la variante della strada DK16 (totali 8,7 km) che rappresenta il bypass di Ostroda. Considerata l’importanza e la vocazione turistica della città di Ostroda, nonché il sistema di laghetti e corsi d’acqua comunicanti attraversati dal tratto urbano della S7 da adeguare, grande attenzione è stata posta al progetto per la protezione dell’ambiente. Con questo nuovo contratto Salini-Impregilo conferma la sua competitività e consolida la propria presenza nel settore infrastrutture della Polonia, paese dov’è l’azienda italiana è già impegnata nella A1 e S8. “L’aggiudicazione di nuovi ordini ci permette di conservare una consistenza del portafoglio ordini tale da costituire una base solida per la crescita del Gruppo nei prossimi anni» ha commentato l’amministratore delegato Pietro Salini. (Polonia Oggi)

Wikipedia avrà il suo monumento celebrativo in Polonia

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Dopo la sua nascita nel 2001, Wikipedia si è mostrata una risorsa sempre più utile, in alcuni casi indispensabile ed è entrata ormai nell’uso collettivo e quotidiano nelle abitudini di tutti gli internauti sparsi per il mondo. Non stupisce quindi che oggi, forse potremmo dire “finalmente”, sia stato dedicato un monumento alla creatura di Jimmy Wales, che è entrata nella nostra vita quotidiana da parecchi anni e che probabilmente ci resterà per altrettanti.

L’idea è partita da Krzysztof Wojciechowski, professore del Colegium Polonicum, che si è messo alla ricerca di un luogo dove le autorità locali dessero il via al suo progetto. Lo ha trovato nella cittadina di Slubice in Polonia, ai confini con la Germania: la statua, alta circa due metri rappresenta il logo di Wikipedia sostenuto da quattro persone, ed è realizzata in fibra e resina laminate, per apparire color ottone; l’inaugurazione è prevista per il prossimo 22 ottobre nella piazza della cittadina.

Il costo è di circa 15.000 euro, cifra che la città di Slubice ha sborsato volentieri, speranzosa che il monumento possa attirare turismo nella zona e nella cittadina stessa, per far girare anche un po’ l’economia in un momento in cui l’Europa di certo non se la passa bene. Quindi tutti pronti a partire per andare a vedere il primo monumento dedicato a Wikipedia, e magari farsi un bel selfie da pubblicare su Facebook.

(fonte: www.macitynet.it)

Sapevate che i babà non sono napoletani ma polacchi?

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I babà nascono in Polonia. Sembra che l’inventore fu il re della Polonia Stanislaw Leszczynski che, dicono le fonti, non amava particolarmente il babka, un dolce tipico polacco che egli trovava troppo asciutto.

La leggenda narra che un giorno Stanislaw, stufo dello stucchevole dolce, l’abbia scaraventato dall’altra parte della tavola dove per puro caso si trovava una bottiglia di rum, che cadde sopra il babà e lo rese gradevole per il sovrano. Sempre il re, lettore appassionato de “Le mille e una notte” decise di chiamarlo Alì Babà, come un famoso personaggio di questi racconti. dalla Polonia, il babka arrivò in Francia e dalla Francia a Napoli che si impadronirono della ricetta e del dolce succulento.

Ingredienti per 22 babà 

-Farina manitoba fredda 600 gr
-Uova medie 12 fredde
-Sale 10 g
-Zucchero 30 g
-Lievito di birra disidratato 4 gr
-Acqua 25 gr
-Burro ammorbidito 200 gr

Ingredienti per la bagna

-Acqua 2 l
-Zucchero 800 g
-Arance scorza 40 gr
-Limoni scorza 20 gr
-Rum chiaro o scuro 400 ml

Per spennellare i babà
-Confettura di albicocche 400 gr

Iniziate sciogliendo il lievito di birra disidratato in 25 gr di acqua e versate lo in una ciotola con 30 gr di farina, presa dalla dose totale della ricetta; impastate fino ad ottenere un impasto morbido. Ricoprite l’impasto con della pellicola trasparente e lasciate lievitare per almeno 30 minuti fino al raddoppiamento del volume iniziale. Versate la rimanente farina fredda di frigorifero in una tazza di una planetaria munita di foglia e aggiungete il lievito già lavorato.Rompete con una forchetta i tuorli delle uova fredde da frigorifero, e mischiateli agli albumi. Versatele a filo sulla farina, mentre la planetaria è in azione; dopo unite lo zucchero.

Impastate con la foglia fino a miscelare il tutto e a sviluppare il glutine. L’impasto sarà pronto quando si staccherà dai bordi della planetaria e si attorciglierà attorno alla foglia. Solo a questo punto togliete la foglia e montate il gancio. Aggiungete a poco a poco il burro, ammorbidito a temperatura ambiente su cui avrete versato il sale, sempre mentre il gancio è in azione. Dopo ricoprite l’impasto con della pellicola trasparente e lasciate lievitare il tutto per 3 ore. Preparate adesso la bagna: con 40 gr di scorza d’arancia e 20 gr di scorza di limone da immergere in acqua in una pentola alta e stretta, unita allo zucchero. Quando l’acqua bollirà e lo zucchero sarà sciolto, spegnete il fuoco aggiungete il rum, così che non evapori, quindi coprite con un coperchio e lasciate in infusione. Passate al setaccio la confettura di albicocche, e diluitela con 2-3 cucchiai di bagna e mettetela da parte. Appena l’impasto sarà lievitato, imburrate e infarinate gli stampini da babà. Sgonfiate con la mano l’impasto dei babà e raccoglietene un po’ in una mano. Premetelo nella mano, fate fuoriuscire e staccate, stringendo il pollice e l’indice, delle palline del peso di circa 65-70 gr l’una che andrete a riporre negli appositi stampini. Lasciate lievitare gli stampini fino a che l’impasto non sarà arrivato al bordo.

Infornate a questo punto i babà nella parte più bassa del forno preriscaldato a 180° C per circa 35 minuti finchè non saranno cotti. Dopo la cottura lasciateli intiepidire; toglieteli poi dagli stampini e fateli raffreddare e asciugare per bene su di una gratella. Quando i babà saranno freddi immergeteli nella bagna calda quanto basta per renderli morbidi. Spennellateli con la confettura di albicocche, per renderli ben lucidi e poneteli in frigorifero dentro ad un contenitore chiuso ermeticamente se non li consumate subito. Potete decorarli con della panna o crema pasticcera a vostro piacere.

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?ód? – III edizione del Festival Viva l’Italia

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[cml_media_alt id='111947']festival viva italia lodz gazzetta italia logo[/cml_media_alt]Si è concluso con successo la III edizione del Festival Viva l’Italia che si è tenuto a ?ód? il 28 settembre scorso.

L’evento, patrocinato dall’Ambasciata Italiana di Varsavia, è stato organizzato in concomitanza con un altro festival locale “il ?ód? Street Food Festival” in una delle aree  piu’ trendy del momento “Piotrkowska 217”. La partecipazione è stata numerosissima: quasi  15.000 persone hanno aderito.

[cml_media_alt id='111945']aude poland gazzetta italia[/cml_media_alt]Oltre alle aziende che vendevano e facevano degustare prodotti enogastronomici italiani (Del-Italy, Kadewin, Bixio Poderi, Distilleria Marzadro, Vero Lucano, Gusti Lucani) tra gli espositori erano presenti anche realtà importanti del tessuto industriale locale come Aunde Poland e Indesit.

Aunde Poland ha esposto durante la manifestazione alcuni dei suoi capolavori. Presente da oltre 10 anni nel settore dell’automotive con 600 dipendenti, Aunde Poland produce i sedili per le più grandi case automobilistiche italiane.

Indesit, azienda italiana di eccellenza nel settore degli elettrodomestici, ha inaugurato il suo 15  ? anniversario in Polonia offrendo agli ospiti dei squisiti piatti preparati dal cuoco Fiore Contestabile con le cucine Hotpoint.

Alla manifestazione ha aderito anche Serenissima Polska, azienda storica nel settore della ristorazione collettiva. I suoi primi e secondi piatti sono andati letteralmente a ‘ruba’.

Molte le persone che hanno aderito al concorso “Scegli e vinci” con in palio magnifici premi: un weekend in Italia nello splendito Agriturismo “Le Vescovane’ in una zona tra le più suggestive dei Colli Berici, una cucina Indesit e molti prodotti tipici italiani.

[cml_media_alt id='111946']festiwal viva italia lodz gazzetta italia[/cml_media_alt]Il cantante Alberto Amati e la splendida conduttrice Aneta Anio? hanno simpaticamente accompagnato e allietato il pubblico per l’intera durata della manifestazione.

La Fondazione InteRe, organizzatrice di questa manifestazione, ringrazia ancora una volta tutti coloro che hanno aderito e vi invita a partecipare numerosi alla prossima edizione!

Silvia Rosato – Presidente Fondazione InteRe

Foto di Micha? Sitkowski

[cml_media_alt id='111949']InteRe logo gazzetta italia[/cml_media_alt]

Oggi si apre il 30° Warszawski Festiwal Filmowy

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Oggi comincia la 30^ edizione del Warszawski Festiwal Filmowy. Nel programma ci sono 111 film di 60 paesi. “Gazeta Wyborcza” consiglia ai lettori quale film scegliere, presentando la trama di alcuni di essi.

Il fotografo” di Waldemar Krzystek: è un thriller che richiede una grande attenzione dello spettatore. L’azione del film si sposta tra Mosca e Legnica in Polonia, dal XXI secolo agli anni ’70 del XX secolo, dove a Legnica era presente l’esercito russo. Il regista intreccia diverse trame, suggerisce le soluzioni e poi le allontana. Il protagonista, il fotografo, è un serial killer, che le autorità russe non riescono a prendere. Muore chiunque lo incontri, tranne una giovane poliziotta, la quale riesce a trovare una lingua in comune con il killer.

Plemi?” di Miros?aw S?aboszpitski: è un’idea originale di un film muto pieno però di brutalità. Storia di un ragazzo non udente, il quale comincia gli studi nella scuola per non udenti, dove però vigono regole brutali, e la criminalità e la prostituzione sono la quotidianità. Invece “Dziewczyna z bandy” (“La ragazza della banda”) di Céline Sciamma, è una storia di una ragazza 16-enne, la quale cerca amiche che siano simili a lei, ovvero giovani ribelle. La protagonista nella sua vita si concentra sul divertimento e stringe l’amicizia con la ragazza-capo di una banda di Parigi.

Su questo link www.wff.pl/pl/bilety/ trovate i cinema dove vengono fatte le proiezioni che vi interessano, come e dove comprare i biglietti e il loro prezzo.

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