Parocchia, diavolo, angelo

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L’etimologia è una scienza meravigliosa, che fa parte della linguistica. Ed è una disciplina interessante per tanti studenti e appassionati di linguistica soprattutto se si ha la curiosità di scoprire la provenienza dei vocaboli che usiamo quotidianamente nel nostro parlare o di scoprire le origini dei nomi delle persone.

L’etimologia, come indica il nucleo greco della parola “ἔτυμον”, è una disciplina che cerca di rivelare il vero ed originale senso delle parole, anche se può succedere che il filo che unisce i vocaboli odierni a quelli che li hanno originati a volte si perda in angoli morti. Un buon esempio da studiare sarebbero le “Etymologiae” del santo Isidoro di Siviglia che scrisse tra l’altro che il nome latino dell’orso “ursus” proviene dalla frase “ore suo” (con la sua bocca) perché gli orsi sarebbero nati come un pezzo di carne senza forma, da cui la madre leccandolo forma le membra.

Quando si parla della terminologia religiosa di solito si capisce subito quali parole provengono dal latino, sono tantissime e di grande importanza, ma guardandole dal punto di vista di un polacco all’inizio sono incomprensibili, ad esempio i vocaboli: ostensorio, tabernacolo etc. Ci sono poi le parole che riguardano la religione ma che sono usate quotidianamente come qualcosa di ordinario che è entrato stabilmente nel lessico della lingua. Spesso, quando si usano queste parole, non ci si rende davvero conto di quel che si dice cioè del loro significato intrinseco, che a volte può essere sorprendente.

Parrocchia
Molto interessante etimologicamente è la parola “parrocchia” che proviene dalla stessa parola da cui deriva la polacca “parafia” (che in passato anche in polacco era “parochia”). È una parola che proviene dal greco antico e che è giunta fino all’italiano e al polacco passando per il latino “parochia” o “paroecia”. La parola greca “παροικία” proviene dal verbo “παροικέω”, che si compone di due elementi: prefisso “παρα” che significa “vicino, accanto” e il verbo “οἰκέω”, che significa “io abito”. La parola “παροικία” significa letteralmente “una casa situata vicino”, ma in realtà questa parola era usata nel senso di “una casa temporanea nel terreno straniero”, il che aveva un grande senso perché per i cristiani la vera casa era il Regno dei Cieli, la terra invece era solo una fase di passaggio per l’anima immortale.

Diavolo
Diavolo è una parola popolarissima e presente in tantissimi modi di dire, come per esempio “come il Diavolo e l’acqua santa” o “Parli del diavolo e spuntano le corna”. La parola “diavolo”, usata ogni tanto come un sinonimo per “Satana”, è una parola che proviene dal greco e anche questa poi giunta in italiano e polacco passando per il latino. Il punto di partenza è la parola greca “διαβάλλω”, che significa prima di tutto “lancio attraverso” ma ha anche il significato di “calunnio”, “accuso”. Da questo secondo significato fu creata la parola “διάβολος”, cioè “l’accusatore” (in questo significato appare per esempio nei dialoghi di Platone) o “calunniatore”. Questa parola nel corso di tempo usata dai cristiani cominciò a significare semplicemente il diavolo e passà dal greco al latino “diabolus” e poi nelle altre
lingue.

Angelo
Ora che conosciamo l’etimo di diavolo, cioè mentire e calunniare a danno degli altri, è necessario pensare al significato etimologico del vocabolo angelo. La parola “angelo” si usa, così come “diavolo”, al di fuori del contesto religioso, è usatissima per esempio nei romanzi fantasy. Anche la parola “angelo” proviene dal greco antico: la sua fonte è il sostantivo “ἄγγελος”, che significa “messaggero” (la parola ebraica per l’angelo nella Bibbia aveva lo stesso significato), perché questo era il ruolo che gli angeli avevano per Dio. Molto interessante è anche il fatto che in seguito le traduzioni latine differenziarono il messaggero umano “nuntius” da quello divino “angelus” dando così per sempre a questa parola una connotazione religiosa che è arrivata fino alle lingue moderne.