Aumentato di 35 volte il mercato di produzione dei vini regionali in Polonia

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Il mercato della produzione di vino in Polonia è cresciuto nell’ultimo decennio di oltre 35 volte, fa notare Adrian Pizon, sommelier e manager F&B dell’hotel Crowne Plaza Warsaw the Hub. La produzione di vini regionali di alta qualità sta gradualmente raggiungendo la produzione di vodka e i polacchi cercano sempre più spesso i vini che provengono dalle coltivazioni autoctone. Sebbene la pandemia non abbia lasciato indenne alcun ramo dell’economia, molti imprenditori del settore vinicolo hanno approfittato della stagnazione per proporre nuove iniziative. Le enoteche hanno introdotto un abbonamento online per i vini che consistente nella spedizione ciclica al cliente dei vini con un tema selezionato come una determinata stagione, oppure a scelta del sommelier. Tra i consumatori, la popolarità delle varietà di vino è in continua evoluzione: un tempo era Beaujolais Nouveau o Chianti, oggi piuttosto Sauvignon Blanc di Marlborough, oppure Primitivo e Prosecco. Il settore della ristorazione polacca predilige i vini statunitensi o dell’Italia. I più richiesti sono i cosiddetti vini gastronomici: Chardonnay, Riesling, Cabernet Sauvignon, Tempranillo. Sempre più spesso i ristoranti decidono di formare giovani sommelier per poter fornire ai clienti un’esperienza completa, in modo che attraverso il gusto del vino si abbinino adeguatamente gli ingredienti del piatto. D’ultima tendenza sono i vini vegani, analcolici, biologici, biodinamici. Le novità non riguardano solo le proposte enologiche emergenti, ma anche l’alternativa allo champagne: Chardonnay spumante biologico 0,0%.

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