Botticelli racconta la storia

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Per le vacanze estive il Castello Reale di Varsavia ha preparato un evento che interesserà tutti gli appassionati d’arte, in particolare gli amanti del Rinascimento italiano. Per la prima volta arriveranno a Varsavia diverse opere eccezionali prese in prestito dalla collezione dell’Accademia Carrara, un’eccellente pinacoteca di Bergamo, luogo particolarmente vicino ai polacchi in viaggio verso il nord Italia. Le opere dei maestri italiani del XV e XVI secolo, raramente prestate all’estero, saranno esposte per tre mesi nella Galleria dei Capolavori al piano terra del Castello.

Il vero protagonista della mostra sarà Sandro Botticelli, autore del monumentale dipinto le Storie di Virginia. Questa “spalliera” del 1500 circa è un dipinto realizzato su una tavola, originariamente parte del raffinato arredamento del soggiorno di una casa patrizia appartenente a uno dei rappresentanti della famiglia fiorentina Vespucci (il cui figlio fu il famoso navigatore). Il dipinto, insieme alle Storie di Lucrezia (ora a Boston), è un’opera unica nell’intera produzione di Botticelli che, solo in quell’occasione, illustrò temi della storia dell’antica Roma.

Sandro Botticelli, Storie di Virginia, circa 1500

Virginia, la cui storia è interamente rappresentata in quest’opera, è stata nell’antichità, e più tardi anche nei tempi moderni (dagli inizi della cultura umanistica in Italia), simbolo di libertà e opposizione all’impunità della tirannia e del giudizio ingiusto. La sua tragica morte scatenò un moto di ribellione nel popolo romano che portò al rovesciamento dei decemviri allora al governo e, di conseguenza, all’introduzione di un sistema più resistente agli abusi di potere.

La storia descritta prima da Tito Livio e Valerio Massimo, e poi ancora da Boccaccio, ha una dimensione eterna. Tanto che anche oggi tocca problemi e questioni attuali, ovvero l’importanza dei valori fondamentali nella vita pubblica, lo stato di diritto o la dignità dell’individuo a contatto con una magistratura corrotta. La storia di Virginia – un tragico intreccio del destino di una ragazza comune con la politica, la caduta di un tiranno e di un sistema corrotto – è il motivo più importante, ma non l’unico, per visitare la mostra. La mostra presenterà anche le opere di altri grandi artisti della collezione dell’Accademia Carrara e (per la prima volta!) due straordinari acquisti del Castello Reale del 2021.

La selezione delle opere riflette la topografia dell’arte italiana di quel periodo: ci sono dipinti provenienti dai centri più importanti, dalle città che hanno sviluppato forti ambienti artistici locali, come Venezia, Firenze, Ferrara, Bergamo o Verona. La mostra presenterà opere di giganti della pittura come Giovanni Bellini, Cosmè Tura, Vittore Carpaccio, Lorenzo Lotto, Defendente Ferrari, Giovanni Battista Moroni, Jacopo Bassano e Paolo Veronese.

La mostra è presentata nel più importante interno rinascimentale del Castello Reale di Varsavia: l’ex Camera dei Deputati, invece l’allestimento che utilizza un gioco di forme geometriche e di luci fornisce al pubblico un’esperienza unica.

La mostra è accompagnata dal catalogo scientifico bilingue che contiene i saggi e i dettagli sulle opere in esposizione.

dr Mikołaj Baliszewski, curatore della mostra al Castello Reale di Varsavia

Botticelli racconta la storia. Opere dei maestri rinascimentali della collezione dell’Accademia Carrara.
21 giugno–18 settembre 2022 Castello Reale di Varsavia
La mostra è visitabile con un biglietto per la Galleria dei Capolavori

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Italiana e inserito nella celebrazione del 100° anniversario della Convenzione Commerciale tra il Regno d’Italia e la rinata Repubblica di Polonia.

“Il dialogo italo-polacco si arricchisce di una mostra preziosa e speciale ospitata in una cornice sontuosa come il Castello Reale di Varsavia. E l’incontro Bergamo-Varsavia si impreziosisce di un altro capitolo “rinascimentale” che va ad arricchire il già voluminoso libro dei rapporti tra due città intrise di fascino. Al Castello Reale vengono presentati i maggiori artisti bergamaschi e maestri insuperabili come Bellini, Botticelli o Veronese. Bergamo, come avamposto più occidentale della Repubblica di Venezia, ha prodotto una preziosa stirpe di pittori che crearono un linguaggio artistico marcatamente realistico, orientato al quotidiano, che rivoluzionò l’iconografi a religiosa dell’epoca, segnando uno spartiacque per i successivi sviluppi caravaggeschi. È mio auspicio che siano numerosi i polacchi e gli italiani che visiteranno una mostra di altissimo valore che ha indotto a venire a Varsavia la Direttrice dell’Accademia Carrara Rodeschini, il Sindaco di Bergamo Gori e il Rettore dell’Istituto Universitario di Bergamo Sergio Cavalieri.”

Aldo Amati, Ambasciatore d’Italia in Polonia

traduzione it: Agata Pachucy
foto: Enrico Fontolan