Dal western all’horror, dalla fantascienza alla storia. Gli eroi del fumetto italiano (I)

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Da più di un decennio anni ormai i supereroi americani spopolano al cinema, battendo regolarmente ogni record dʼincassi. Bisogna ricordare, però, che gli eroi della Marvel e della DC Comics esistono da molti decenni e, molto prima del successo a Hollywood, sono stati protagonisti di innumerevoli storie disegnate. Anche lʼItalia, del resto, ha i suoi “supereroi”, personaggi che hanno divertito e appassionato intere generazioni di lettori e le cui avventure ancora oggi escono regolarmente ogni mese. Sono gli eroi di una casa editrice che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia del fumetto italiano: la Sergio Bonelli Editore.

Tutto iniziò con una piccola redazione creata all’inizio degli anni Quaranta dallo sceneggiatore Gianluigi Bonelli (1908-2001). Dopo diversi cambi di nome, la casa editrice, diretta ormai dal figlio di Gianluigi, Sergio Bonelli (1932-2011), divenne un autentico colosso sul mercato del fumetto in Italia. Lo stesso formato degli albi Bonelli (16×21 cm, 96 pagine in bianco e nero di cui 94 di storia) è diventato talmente iconico che altri editori hanno finito perpubblicare serie nello stesso formato, comunemente chiamate “bonellidi”.

Le molte collane Bonelli appartengono ai più diversi generi della cultura pop, prevalentemente di ispirazione angloamericana: fumetti d’avventura, western, horror, giallo, fantascienza, fantasy e così via. Il primo (e ancora oggi il più iconico) personaggio della casa editrice è Tex Willer, creato nel 1948 da Gianluigi Bonelli insieme al disegnatore Aurelio Galeppini. Tex è il classico eroe senza macchia e senza paura dei vecchi western americani, sempre coraggioso e invincibile. È un ranger del Texas, ma è anche amico e alleato della tribù dei Navajo. Le sue prime avventure, certamente figlie del proprio tempo, contenevano tutti gli stereotipi del genere western; ancora oggi “Tex” rimane la collana più classica e, se vogliamo, “conservatrice” della Bonelli, anche se tanto i personaggi quanto il mondo rappresentato nelle loro avventure hanno conosciuto una certa modernizzazione e svecchiamento nel corso dei decenni. La serie mensile con le avventure del cowboy più famoso d’Italia esce ininterrottamente dal 1958 e conta ormai più di 700 numeri, senza contare gli innumerevoli albi speciali, serie spinoff, ristampe e simili.

Un’altra serie western, anche se più ricca di elementi fantastici, è “Zagor”. L’omonimo protagonista, creato nel 1961 dallo sceneggiatore Guido Nolitta (in realtà uno pseudonimo di Sergio Bonelli), molto legato alle popolazioni  native dell’America, è un eroe almeno in parte più moderno di Tex. Nel 1966 nasce invece la serie “Comandante Mark”, ideata dal terzetto di autori noti come EsseGesse. Il fumetto, pubblicato fino al 1990, è ambientato durante la rivoluzione americana e presenta entrambe le parti del conflitto, ma anche gli stessi nativi americani, in maniera molto innovativa per l’epoca. Ancora più lontana dalle rappresentazioni canoniche e stereotipate del Far West è la serie “Ken Parker”, creata nel 1974 da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo e pubblicata almeno inizialmente dalla Bonelli. Le avventure di Ken mostrano la storia americana in una luce fortemente realistica e problematica, evitando l’ennesima celebrazione dell’epopea del West. Nel 1975 appare la serie avventurosa “Mister No”, con la quale la casa editrice italiana si allontana finalmente dal genere western (l’azione del fumetto si svolge a metà Novecento, perlopiù in Sudamerica).

Tomasz Skocki, l’autore dell’articolo

Un periodo interessante per la casa editrice milanese sono stati gli anni Ottanta. In quel decennio nascono alcuni dei suoi personaggi più celebri, in primis Dylan Dog, l’“indagatore dell’incubo” creato nel 1986 da Tiziano Sclavi, Claudio Villa e Angelo Stano. Già nel 1982 era apparso il mensile dedicato alle avventure di Martin Mystère, il “detective dell’impossibile” ideato da Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini. Oltre all’horror e al fantastico, bisogna ricordare anche il giallo, ben rappresentato dalla serie “Nick Raider”, nata nel 1988. Del 1991 è invece un’altra celebre serie, “Nathan Never”, che attinge a piene mani dall’immaginario fantascientifico e in particolare dal genere cyberpunk, popolarissimo in quegli anni.

Non mancano ovviamente i personaggi femminili: basti ricordare Legs Weaver, inizialmente un personaggio comprimario di “Nathan Never”, che ha avuto una propria serie regolare dal 1995 al 2005, o ancora Julia Kendall, protagonista del mensile “Julia – Le avventure di una criminologa”, creato nel 1998 da Giancarlo Berardi. Negli ultimi vent’anni la Bonelli ha creato varie nuove collane che hanno ottenuto un notevole successo, ispirandosi nuovamente ai più diversi generi del fantastico e
dell’avventura: la fantasy (“Dragonero”), la storia alternativa (“Morgan Lost”), la fantascienza postapocalittica (“Orfani”), l’horror (“Dampyr”), senza dimenticare la storia italiana (“Volto Nascosto”, “Mercurio Loi”).

foto: Sławomir Skocki, Tomasz Skocki