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Lazio, viaggio alle origini dell’Italia

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Il Lazio è inevitabilmente contrassegnato dalla straordinarietà di Roma, città eterna tra le più importanti mete turistiche al mondo, ma allo stesso tempo offre al di là del richiamo della capitale un’incredibile quantità di attrattive storico-ambientali ancora poco note al turismo polacco. Prima della nascita di Roma, questo territorio era già chiamato Latium, etnonimo che deriverebbe dal latino latus, “esteso”, in riferimento al territorio pianeggiante che si differenzia da quello collinare e montuoso dell’Italia centrale, anche se come vedremo la regione Lazio propone molte interessanti destinazioni montane.

BORGHI E CAMMINI

Il Lazio è uno scrigno di territori dal potenziale straordinario, collegati tra loro da cammini suggestivi che rappresentano l’ossatura portante del segmento turistico “slow” e “outdoor”, un turismo lento a misura d’uomo, attraverso il quale riscoprire la vera dimensione del tempo e dello spazio. Quattro i percorsi più importanti: la Via Francigena del nord, da Proceno, ai confini con la Toscana, a Roma, ricalca il diario di viaggio dell’arcivescovo di Canterbury, Sigerico ed è il più classico e conosciuto. La Via Francigena nel sud del Lazio, da Roma ai confini con la Campania e con il Molise rappresenta la via di accesso dalla Capitale all’imbarco per la Terra Santa lungo due direttrici viarie (Appia e Prenestina). Il Cammino di Benedetto, che attraversa il Lazio dai confini dell’Umbria fino a Montecassino unisce luoghi importanti per la storia e la vita del Santo nel Lazio, mettendo in collegamento i bei paesaggi naturalistici dei Monti Lucretili nel reatino con le grandi abbazie benedettine laziali. Il Cammino di Francesco, alla scoperta dei luoghi francescani, dall’Umbria a Roma attraverso la Valle Santa reatina.

Lungo il percorso della Via Francigena del Sud direzione Appia troviamo Castel Gandolfo, immerso nel fresco verde dei Castelli Romani a 435 metri di altitudine, un luogo ricco di natura rigogliosa e di storia, adagiato sulle pendici del Lago Albano. Tante sono le storie che nel corso dei secoli hanno coinvolto questo borgo ma al centro di tutto vi è il suo essere residenza estiva dei papi dall’inizio dei Seicento fino ai giorni nostri. Il lago Albano, o di Castel Gandolfo, è una delle mete preferite dei pescatori, poiché le sue acque sono popolate da una variegata fauna ittica. Sul lago sono, inoltre, praticate la vela e la canoa. Nei dintorni, i sentieri del Parco Naturale Castelli Romani permettono un’ampia scelta di percorsi a piedi, in bicicletta o a cavallo che salgono fino al Belvedere di Marino e le rovine di Alba Longa. Da non perdere nei dintorni: Villa Torlonia che ospitò Goethe e molti altri illustri personaggi. E nelle vicinanze, l’antica Lanuvium e il Santuario di Giunone.

Sermoneta è un borgo che sorge sui Monti Lepini, in posizione dominante sulla Pianura Pontina. Il Castello, residenza della famiglia Caetani, è ancora ben conservato e domina la città, celebrando ancora oggi i fasti della famiglia che annovera tra gli altri suoi componenti Papa Bonifacio VIII.

Il tratto laziale del Cammino di Francesco parte dal Lago di Piediluco, un’area naturale dell’Italia centrale con un paesaggio decisamente appenninico, ricco di sentieri e di mulattiere. Lungo questo Cammino, si incontrano 25 Comuni prima di raggiungere Roma, fra questi il borgo di Rivodutri, immerso nella Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile. In epoca medievale, possedimento dell’abbazia di Farfa, fu segnato dalle lotte fra Guelfi e Ghibellini e quasi del tutto distrutto nel 1436 ad opera del Cardinale Giovanni Vitelleschi che impose il potere dello Stato Pontificio. Altro borgo legato al grande Santo è indubbiamente Greccio, fondato in tempi antichissimi da una Colonia Greca, è un borgo medievale aggrappato alle pendici del Monte Lacerone, si affaccia sulla valle Santa Reatina. L’antico borgo, circondato dagli stupendi boschi di querce, conserva intatta la sua tipica struttura di Castrum fortificato, con i resti del castello dell’XI secolo. Greccio ha assunto un’importanza mondiale dopo aver avuto l’onore di ospitare San Francesco d’Assisi che, proprio qui nel 1223, rievocò per la prima volta, la Natività di Betlemme. Greccio, entrato a far parte dei Borghi più belli d’Italia, detiene (unitamente ai comuni della piana reatina: di Rieti, Colli sul Velino, Labro, Poggio Bustone, Morro Reatino, Cittaducale, Cantalice, Rivodutri e Contigliano), anche il marchio europeo EDEN, European Destination of Excellence.

Viterbo, nota anche come città dei Papi, poiché Alessandro IV nel 1257 vi trasferì la sede della Curia pontificia da Roma a causa dell’ostilità del popolo e della borghesia romana. Il Palazzo dei Papi di Viterbo è, insieme al Duomo, il più importante monumento storico della città. Il Palazzo papale, all’epoca di Clemente IV fu ampliato con una grande sala per le udienze, nota oggi con il nome di “Aula (o Sala) del Conclave” nella quale si tenne il più lungo conclave della storia, durato 1006 giorni tra il 1268 e il 1271. Molte sarebbero le bellezze di Viterbo da menzionare, ma una su tutte lo merita: la Macchina di Santa Rosa ed il suo trasporto ad opera dei cento “Facchini” che ogni anno il 3 settembre la sollevano e la portano a spalla per le vie della città. Le origini di quella che oggi è la festa per antonomasia per ogni viterbese e che dal 2013 è patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, si fanno risalire agli anni successivi al 1258, anno in cui, per volere di Papa Alessandro IV, il corpo di Santa Rosa, vissuta nel XIII secolo, venne fatto traslare dalla Chiesa di S. Maria in Poggio al Santuario a lei dedicato.

Civita di Bagnoregio, affascinante borgo della Tuscia, è la prima località europea per crescita della popolazione turistica, negli ultimi 5 anni. Nel 2017 la Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unesco ha provveduto ad iscriverla, unitamente al suo «Paesaggio Culturale», nella Lista Propositiva Italiana (Tentative List) e farla entrare così nel “ghota” dei beni materiali e immateriali del Patrimonio Unesco. Il Comune suscita da tempo grande interesse per il coniugarsi dei processi geomorfologici ad elevata intensità e la capacità di adattamento dell’uomo ad un ambiente ostile.

Il Lazio propone poi i suoi ‘Borghi marinari’, avendo una delle coste più affascinanti della penisola non solo per la presenza di paesaggi naturalistici e panorami mozzafiato, ma anche e soprattutto per i deliziosi borghi affacciati sul mare, ricchi di storia e di arte: centri storici medievali e rinascimentali ed altri ancora più antichi con resti archeologici che risalgono all’epoca etrusca e romana.

La costa si può suddividere in tre zone: la Riviera degli Etruschi a nord del Lazio, questo tratto della costa, oltre che le bellezze uniche di borghi marinari quali Santa Marinella-Santa Severa, conserva i tesori di una cultura preromana, per molti aspetti ancora misteriosa, quella etrusca, che influenzò la successiva civiltà romana.

La Riviera di Roma, che con Ostia antica ci stupisce per le meraviglie archeologiche romane e, con Anzio e Nettuno, ci trasporta nelle epoche medievale e rinascimentale per i suoi monumenti Forte San Gallo, il Palazzo Baronale, Palazzo Pamphili e in zone di grande valore ambientale quali Tor Caldara e Torre Astura.

La Riviera di Ulisse a sud della Capitale, in cui spicca GAETA, repubblica marinara e luogo di villeggiatura già ai tempi degli antichi romani, che sorge sullo sperone di Monte Orlando.

PROGETTO ALTE TERRE

Spicca l’area di circa 600 km quadrati di incontaminata bellezza, tra alte vette, gole profonde, borghi suggestivi, fiumi, laghi e cascate. Una gemma incastonata nel centro esatto dell’Italia, a un’ora e mezzo da Roma, ma raggiungibile facilmente anche da Umbria, Toscana, Marche e Abruzzo.

Un territorio diviso in quattro aree: Amatrice-Accumoli, Cittareale, Posta, Antrodoco-Cittaducale-Castel Sant’Angelo.

Ognuna di queste presidiata dalle realtà che fanno parte del progetto: ristoranti, agriturismi, produttori pronti ad accogliere i visitatori mettendo a disposizione i propri spazi, le eccellenze agroalimentari, le attrezzature ma, soprattutto, i loro sorrisi e la voglia di raccontare i segreti di queste terre.

Perché qui davvero la “Natura è su Misura”. Che si sia alla ricerca di un’esperienza gastronomica o di un’escursione, di un pomeriggio di relax in riva a un lago o di una gita in moto, di una giornata tra vette silenziose o di una mattinata tra gli animali, il Progetto Alte Terre è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.

GASTRONOMIA

Amatriciana, con il guanciale di Amatrice, carbonara, trippa, coda alla vaccinara, carciofi alla giudia, abbacchio, sono alcuni dei piatti della ricchissima cucina romana e laziale che vanta una delle maggiori concentrazioni di prodotti certificati. Un’area che vanta profumati olii e vini di grande qualità, birre artigianali, formaggi e salumi tipici e scuole di cucina all’avanguardia. Un’eccellenza confermata dai sedici ristoranti con stella Michelin della capitale e altri 8 nel resto della regione. Il successo del turismo rurale, con la sua offerta di prodotti genuini e l’esperienza di vita in zone autentiche, dai ritmi tranquilli, così come quello dell’enoturismo, con le visite nelle vigne e nelle cantine associate e le degustazioni di vino e di prodotti tipici, sono la conferma che i turisti, tra le prime motivazioni di viaggio, pongono ai primi posti il cibo e tutto ciò che ruota intorno ad esso.

Elezioni europee 2019, modalità di voto per gli italiani in Polonia

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Comunicato ufficiale diramato dall’Ambasciata Italiana a Varsavia in vista delle prossime elezioni europee. “Si comunica che sono stati indetti i comizi elettorali per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. In Polonia le operazioni di voto per i rappresentanti italiani presso le sezioni elettorali istituite dalle Autorità diplomatico-consolari si svolgeranno venerdì 24 maggio e sabato 25 maggio. Agli elettori iscritti all’AIRE sarà spedito dal Ministero dell’interno il certificato elettorale con indicati gli orari e la località della votazione. Tale certificato sarà spedito anche agli elettori italiani che si trovano temporaneamente in un Paese dell’Unione Europea per motivi di studio o lavoro, e ai loro familiari conviventi, che abbiano presentato apposita domanda entro il 7 marzo scorso. Gli elettori che, entro il quinto giorno precedente quello della votazione, non avranno ricevuto al proprio domicilio il certificato elettorale, potranno farne richiesta al Capo dell’Ufficio consolare della circoscrizione di competenza. Ai sensi dell’articolo 7, comma 4, della Legge 18/1979, si dà avviso che il decreto di riferimento – DPR 22 marzo 2019, “Indizione dei comizi elettorali per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia” – è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n.71 del 25-3-2019.”

Włoskie filmy na 25. jubileuszowej edycji festiwalu WIOSNA FILMÓW

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W dniach 5-14 kwietnia w Warszawie odbędzie się  25. edycja Festiwalu Filmowego WIOSNA FILMÓW. W programie będzie można zobaczyć filmy nagradzane i doceniane na najważniejszych światowych festiwalach filmowych. 

W sumie pokazanych zostanie 60 filmów z całego świata, wśród których 6 premier, 15 przedpremier i najlepsze filmy sezonu. Seanse odbywać się będą w kameralnym KINIE AMONDO (ul. Żurawia 20) oraz pierwszy raz w historii imprezy w KINIE ELEKTRONIK (ul. Gen. Zajączka 7).

Filmem otwarcia WIOSNY FILMÓW będzie zdobywca Złotego Niedźwiedzia na tegorocznym MFF w Berlinie, izraelsko – niemiecko – francuska koprodukcja “SYNONIMY”, która zostanie pokazana po raz pierwszy w Polsce. Zachęcamy do konsultacji programu, żeby poznać wszystkie sekcje i tytuły festiwalowe.

Miłośnicy włoskiego kina również znajdą coś dla siebie, w programie festiwalowym znalazły się filmy: Dogman, Szczęśliwy Lazzaro, Neapol Spowity tajemnicą i Nadmiar Łaski. Co prawda są to tytuły, które już pojawiły się w kinach dzięki dystrybucji Aurora Films, ale jeśli ktoś coś przegapił to ma niepowtarzalną okazję do nadrobienia zaległości.

GAZZETTA ITALIA 74 (aprile-maggio 2019)

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Gazzetta Italia 74: Con la copertina del nuovo numero di Gazzetta Italia rendiamo omaggio al maestro Leonardo da Vinci in occasione del 500 anniversario dalla sua morte, l’ampio articolo che gli dedichiamo sottolinea il genio e la versatilità dell’artista. Inoltre nel numero troverete tanti temi interessanti: i viaggi attraverso la Milano cinematografica, la magica Toscana e la pittoresca regione Marche. Ci sono anche le interviste dedicate al centenario delle relazioni diplomatiche italo-polacche con l’Ambasciatore Aldo Amati, il Direttore ICE Antonino Mafodda e il direttore d’orchestra Massimiliano Caldi. Da non perdere il testo della nostra nuova collaboratrice Aleksandra Leoncewicz che da questo numero scriverà delle complessità della lingua italiana nell’angolo linguistico. In più le nostre solite rubriche senz’altro offriranno gli spunti interessanti di lettura.

“Maestro, ho capito!”, dizionario polacco delle parole italiane della musica

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Questa sera alle ore 18:00, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Varsavia, ci sarà la presentazione del libro “Maestro ho capito!”, un agile dizionario polacco dei termini musicali italiani pubblicato in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Varsavia. Il volume è la prima opera del suo genere in Polonia. Aleksandra Noszczyk-Kazana, curatrice del libro, così commenta: “Perché il bello si coniuga in italiano, fa parlare in italiano anche chi non l’ha mai studiato. Vale per maestri e artisti meno dotati; per esperti e dilettanti; per i grandi interpreti e il pubblico di filarmoniche, di sale da concerto e, si capisce, di teatri lirici. Quando a Varsavia un italiano in scena infiamma un ungherese in platea, o a Berlino un russo infiamma un francese, o a Chicago un polacco infiamma un greco, l’uomo in platea ringrazia estasiato per la barcarola, la sonata, il legato, lo staccato, l’aria, il recitativo: bravo, bravissimo! Ringrazia nella sua lingua, dunque anche in italiano”. Nell’introduzione al libro, Jarosław Mikołajewski usa queste parole: “Quando parlo di musica, cerco la lingua italiana. Forse perché, conoscendo la musica da bambino, ho ascoltato e riascoltato le nozioni italiane? Sarebbe più semplice pensare e dire così: che, come il ritmo della ninnananna cantatami in continuazione, sono rimasti in me il basso e l’allegro, l’adagio e il moderato, che non voglio “abbandonare”, come non voglio abbandonare la voce di mia madre che cantava fino a farmi addormentare”. Tra coloro che interverranno alla presentazione, oltre alla curatrice, ci sarà anche Massimiliano Caldi, direttore principale della Filarmonica Precarpatica “A.Malawski” di Rzeszów e primo direttore ospite della Filarmonica Polacca Baltica “F.Chopin” di Danzica. L’ingresso all’evento è gratuito.

iicvarsavia.esteri.it

12 start up italiane al “Wolves Summit” di Varsavia

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Si conclude oggi presso il Palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia la due giorni del Wolves Summit 2019, in cui è presente una nutrita compagine di start up italiane, ben 12, organizzate in un ampio stand collettivo dall’ufficio ICE. “Vogliamo fare di Varsavia uno dei luoghi più attrattivi d’Europa nel campo dell’innovazione e delle start up, offrendo le condizioni migliori per far sviluppare nuove realtà in grado di portare innovazione”, ha dichiarato Marcin Ociepa sottosegretario del Ministero polacco per l’Innovazione e lo Sviluppo.

“Con grande piacere registro la presenza di tante start up di giovani imprenditori italiani che hanno avuto la forza e il coraggio di mettersi in gioco portando i loro progetti di creatività italiana in mostra in una delle capitali europee dell’innovazione,” ha commentato l’ambasciatore Aldo Amati che insieme al direttore dell’ICE Antonino Mafodda, ha incontrato e dialogato con i rappresentanti di tutte e 12 le start up. “L’economia italiana può tornare a crescere anche grazie al forte interscambio con la Polonia, paese verso cui nel 2018 abbiamo registrato esportazioni per 11,3 miliardi di euro e importazioni per 10,1 miliardi di euro”, ha aggiunto Mafodda non mancando di sottolineare come il governo polacco, grazie alla disponibilità di fondi europei, abbia in atto diversi programmi atti ad agevolare gli investimenti nello sviluppo e nella automazione delle aziende locali per sostenere la competizione internazionale ed aumentare il livello tecnologico dei prodotti.

Al Wolves Summit hanno partecipato circa 1000 start up provenienti da 69 Paesi, il 50% delle start up erano aziende polacche, secondo paese più rappresentato la Gran Bretagna, terzo l’Italia. Nell’occasione l’ICE ha predisposto e distribuito ai visitatori un catalogo con la descrizione dei prodotti e del “Know how” delle aziende italiane partecipanti che sono: Area WFI, BP, dEDIcated Italia, Evja, Experience, Fuel, Geofunction, GH Zero, Innova Partners, Mark One, My Take It, Prizeme.

L’Università Jagellonica di Cracovia, la seconda più antica in Europa Orientale

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Nel corso della sua plurisecolare esistenza l’Ateneo di Cracovia ha avuto diverse denominazioni: Studium Generale, Akademia Krakowska, Szkoła Główna Koronna e infine Uniwersytet Jagielloński. Le sue aule sono state calcate da numerosi scienziati, umanisti, futuri re di Polonia (tra gli studenti più famosi ci sono Niccolò Copernico e re Giovanni III Sobieski). Di anno in anno l’Università di Cracovia e quella di Varsavia si inseguono senza tregua per conquistare la vetta del podio come migliore università in Polonia, e quando l’una è prima, l’altra è di solito puntualmente seconda e viceversa.

A fondare l’Ateneo cracoviano fu il re Casimiro III, detto il Grande, nel 1364, non prima di aver ricevuto l’assenso di papa Urbano V. Questa data di fondazione fa dell’Università di Cracovia la seconda più antica dell’Europa Orientale dopo l’Università Carolina di Praga (1348). Tre anni più tardi lo Studium era pronto per accogliere i suoi primi studenti, offrendo lezioni di arti liberali, medicina e diritto (il pontefice non aveva acconsentito all’apertura di una facoltà di teologia). La prima sede dell’istituto fu il Castello Reale del Wawel, giacché Casimiro amava circondarsi di intellettuali. Alla morte del re nel 1370, il suo successore Luigi d’Angiò, già sovrano di Croazia e Ungheria, non si curò molto dell’Università di Cracovia, che immancabilmente cadde in disgrazia, negletta nei successivi 30 anni.

La sua resurrezione avvenne nell’anno 1400, quando re Ladislao Jagellone e la regina Jadwiga decretarono che l’istituto fosse ripristinato. Jadwiga donò a tale scopo una parte delle sue ricchezze. E’ per questo motivo che ancora oggi l’Università porta il nome di Jagellonica: venne fondata dall’ultimo sovrano della dinastia medievale dei Piast, ma poi rianimata dal primo della nuova dinastia lituana degli Jagelloni. Questa volta venne inclusa anche una facoltà di teologia e l’Università di Parigi venne presa a pietra di paragone. Molto presto i dotti di Cracovia divennero noti in tutto il continente come esperti di diritto civile e canonico. Nella seconda metà del Quattrocento vennero annoverati tra i membri dell’Ateneo anche matematici, alchimisti e astronomi. Era ancora lontano il tempo in cui sarebbe stato consentito alle donne di studiare all’università, ma c’è una singolare eccezione. Nawojka, figlia del rettore della scuola parrocchiale di Gniezno, riuscì a completare gli studi travestendosi da uomo. Si narra che quando venne scoperta scappò in un convento e si fece suora per evitare di essere bruciata al rogo.

Il Cinquecento fu un secolo di declino per l’Università. Se è vero che questo è un secolo di apogeo culturale e politico per la Polonia, quello in cui i semi della cultura umanistica germogliarono e poi fiorirono, è altrettanto vero che l’ambiente accademico cracoviano si chiuse in un impermeabile anacronismo di fronte alle nuove correnti portate dalla Riforma. Soltanto nel Settecento l’istituto fu salvato da una relegazione ai margini della vita culturale polacca ed europea per opera di Hugo Kołłątaj, che lo riformò. Come lingua dell’insegnamento il polacco soppiantò il latino; lezioni di scienza e letteratura polacca furono introdotte; infine l’Università assunse il nome di Szkoła Główna Koronna (Scuola Principale della Corona). Il suo ruolo fu comunque ridimensionato dalle spartizioni.

Le sorti dell’Università Jagellonica (nome con cui divenne definitivamente nota dal 1817) si risollevarono nella seconda metà dell’Ottocento. Cracovia rientrava nello zabór di competenza austriaca, in cui i polacchi non soffrivano di un’oppressione analoga a quella sopportata da chi abitava nello zabór russo, né dovevano fare i conti con la colonizzazione economica tedesca dello zabór prussiano e con il Kulturkampf bismarckiano. A Cracovia si poteva respirare un’aria di maggiore autonomia che coinvolgeva anche il sistema educativo. E’ in questo periodo che ossigeno e azoto vennero liquefatti per la prima volta nella storia dai professori Wróblewski e Olszewski. L’Ateneo prosperò fino allo scoppio della seconda guerra mondiale: i nazisti lo chiusero e arrestarono la maggioranza dei professori, una parte dei quali fu uccisa. Le cose non migliorarono dopo la fine della guerra: il tentativo di riaprire l’Università venne frustrato dal regime comunista. Soltanto il disgelo politico del 1956 permise all’istituto di tornare a operare.

Varsavia non si opporrà a un posticipo della Brexit

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

La Polonia non opporrà alcun ostacolo per quanto riguarda il rinvio della prevista uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Questo è quanto dichiarato ieri a Bruxelles da Konrad Szymański, ministro per gli affari europei polacco. La premier britannica Theresa May ha annunciato a tal proposito l’invio di una lettera con la richiesta di rinvio al capo del Consiglio Europeo Donald Tusk. Gli Stati membri dovranno raggiungere un accordo unanime sulla questione. La Polonia vorrebbe che la Brexit avvenisse in modo ordinato e consensuale e quindi intende facilitare il percorso politico per la ratifica di un accordo. “Dobbiamo fare di tutto per scongiurare una no-deal Brexit”, ha detto Szymański. Downing Street ha chiesto che l’uscita dall’UE venga posticipata al 30 giugno, tre mesi più tardi dell’iniziale scadenza del 29 marzo. Da parte sua, il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha avvertito il capo dell’esecutivo britannico che una data di proroga successiva alle elezioni europee provocherebbe difficoltà istituzionali e incertezza legale, ragion per cui il divorzio deve avvenire prima del 23 maggio.

polskieradio24.pl

Cashless Congress: Argentea unica azienda italiana presente

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Si è chiuso ieri con la cena di Gala, cui ha partecipato l’Ambasciatore Italiano in Polonia Aldo Amati, la due giorni del Cashless Congress, l’evento più importante del settore dei pagamenti innovativi. L’evento è stato organizzato da FROB (Foundation for the Development of Non-Cash Transactions) e i suoi partecipanti si sono confrontati sulle tendenze del settore: modifiche legali, nuovi prodotti e soluzioni tecniche. Unica azienda italiana presente al congresso è stata Argentea, società che fornisce sistemi di pagamento innovativi, presente sul mercato italiano da oltre trent’anni e approdata da un anno con successo in Polonia. Nella due giorni presso l’Hotel Intercontinental di Varsavia si sono incontrati esperti, polacchi e dei vari paesi europei, provenienti da diversi contesti – scienza, economia e pubblica amministrazione – che hanno dibattuto sul futuro del settore dei pagamenti non in contanti.

50 milioni per la ristrutturazione di Modlin

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Il voivodato della Masovia, che è tra i soci dell’aeroporto di Modlin, ha annunciato la scorsa settimana durante un’assemblea straordinaria della società che assegnerà 50 milioni di złoty per espandere il terminal dell’aeroporto, rinnovare le piste e per altri piccoli interventi di manutenzione dell’infrastruttura aeroportuale. Secondo il presidente del consiglio regionale masoviano Adam Struzik, questo permetterà di salvaguardare il funzionamento dell’aeroporto e condurre i lavori di ammodernamento che gli sono necessari. Attualmente Modlin può sopportare un traffico fino a 3 milioni di passeggeri all’anno. La modernizzazione dovrebbe consentire di portarli a 6 milioni nell’arco di 5 anni. Il parere della Masovia che l’aeroporto vada sviluppato non è condiviso da un altro importante azionista della società aeroportuale, PPL Porty Lotnicze, secondo il quale non ha senso spendere soldi per un aeroporto utilizzato principalmente da una sola compagnia (Ryanair, NdR.).

turystyka.rp.pl