V Europejski Kongres Samorządów już na początku kwietna w Krakowie
All’aeroporto di Modlin si potrà arrivare direttamente in treno
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La costruzione di una linea ferroviaria fino al suo terminal passeggeri è uno degli investimenti più importanti per l’aeroporto di Modlin ed è a cura della compagnia statale PKP Polskie Linie Kolejowe. Il progetto prevede la costruzione di una tratta ferroviaria elettrificata di 5 km e i lavori dovrebbero cominciare a fine 2020/inizio 2021, concludendosi nell’arco di 24 mesi. Marcin Danił, vicepresidente della società dell’aeroporto di Modlin, ha dichiarato che la fermata ferroviaria sorgerà sul lato destro dell’ingresso dell’area aeroportuale. Il tempo di percorrenza dall’aeroporto al centro della capitale si ridurrà fino a 30 minuti ed eliminerà la necessità di prendere l’autobus per raggiungere la stazione più vicina.
L’archivio Eiss è giunto in Polonia
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Ha raggiunto la Polonia l’archivio Eiss, che raccoglie informazioni sulle attività dei diplomatici polacchi che in Svizzera si impegnarono a trarre in salvo gli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Il Presidente Duda, che ha avuto modo di sfogliare i documenti al Palazzo del Belvedere, ha ricordato con orgoglio l’opera di Aleksander Ładoś, Konstanty Rokicki e di Chaim Eiss, che dà il nome all’archivio stesso. Erano membri del cosiddetto “gruppo di Berna”, che mise a disposizione della popolazione ebrea in Europa numerosi passaporti falsi per consentire la loro fuga e scampare alla deportazione nei campi di concentramento. L’archivio Eiss sarà trasferito al Museo di Auschwitz-Birkenau. “Spero che le persone che da tutto il mondo visitano quel luogo, che è una terribile testimonianza di bestialità, […] possano osservare anche l’attività dei diplomatici polacchi ed ebrei nel salvare gli altri”, ha dichiarato Duda.
Almhof Hotel, la casa dei polacchi nel cuore delle Dolomiti
La Val Pusteria per i suoi paesaggi mozzafiato, per lo splendido e organizzatissimo comprensorio sciistico, per i caratteristici paesi di montagna e le infinite possibilità di escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo è senza dubbio una delle valli più note e amate delle Dolomiti. Un angolo di Paradiso che da qualche tempo sta diventando anche una meta ricercata dal turismo polacco che in Val Pusteria trova un’alta qualità di servizi unita ad una natura montana rigogliosa e affascinante in tutte le stagioni e ad una gustosa cucina locale. Nell’Alta Pusteria a due passi dallo splendido Borgo di San Candido la migliore accoglienza il turista polacco la trova senza dubbio all’Almhof Hotel che da un anno è gestito dalla simpatica coppia italo-polacca, Massimiliano Xodo di Como e Magdalena Kasinska di Bielsko Biała.
“Sono nata a Żywiec ma poi cresciuta a Bielsko Biała e quindi in montagna sciando a Szczyrku. Sono in Italia dal 2004, ho abitato otto anni al lago di Como e d’inverno venivamo sempre a sciare a San Candido dalla nonna di mio marito. Un luogo che mi è entrato subito nel cuore finché abbiamo trovato l’occasione di prendere questo hotel in una delle zone più belle delle Dolomiti, ben nota agli amanti della montagna che qui la possono apprezzare al massimo sia d’inverno grazie al nuovo modernissimo comprensorio sciistico 3 Zinnen; sia d’estate per le famose tre cime di Lavaredo e le infinite opportunità di escursioni tra cui la pista ciclabile che va da San Candido a Lienz.”
L’Almhof Hotel è un gioiello incastonato nel bosco con una vista spettacolare sulla Val Pusteria e sulle piste del Monte Elmo da cui dista solo 2,5 km. Un luogo ideale – a soli 5 chilometri dal confine con l’Austria – quale base per scoprire l’Alta Pusteria, la Val Fiscalina e la Valdaora. Un’area montana contrappuntata dai paesi di San Candido, Dobbiaco, Sesto, dal favoloso lago di Braies a 1.496 metri sul livello del mare, dal comprensorio 3 Zinnen, con il Monte Elmo e la Croda Rossa, e dal non lontano snowfun village di Plan de Corones, il tutto in uno scenario caratterizzato da toccanti chiesette di montagna, malghe, rifugi e boschi incontaminati.
E dopo lo sci o le escursioni non resta che ritemprarsi nella spa wellness dell’Almhof Hotel che dispone di 2 Jacuzzi, 2 saune, bagno turco, bagno di fieno, sala ad infrarossi. Un’area relax con attrezzi per il fitness e sala giochi per i più piccoli. Nella sala da pranzo con vista sul monte Elmo vengono invece servite le colazioni a base di marmellate fatte in casa e la cena con le deliziose ricette locali come i Casunziei o i Canederli. Le camere in legno profumano di cirmolo e sono tutte dotate di balcone che si affaccia sul panorama mozzafiato della Val Pusteria. Insomma l’Almhof Hotel è un angolo di Paradiso con accenti polacchi dedicato a tutti quelli che amano la montagna più autentica.
Almhof Hotel
Indirizzo: Via Jaufen 9, 39038 San Candido
Alto Adige – Italia
Tel.: +39 0474 966755
Sito web: www.almhof.it
E-mail: info@almhof.it
Pablo Picasso al Museo Nazionale
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Pablo Picasso al Museo Nazionale
Il Museo Nazionale di Varsavia ha organizzato una mostra di 30 opere di Pablo Picasso che i visitatori raramente possono vedere. Da martedì scorso e fino a domenica 24 sono esposte ceramiche e disegni del pittore spagnolo che erano conservati nei magazzini del museo. Con questa mostra il Museo Nazionale intende inaugurare un ciclo di esposizioni in cui presenterà le opere più significative provenienti dai suoi fondi. La mostra in corso esibisce peraltro soltanto una metà del materiale di Picasso di cui il museo dispone. Picasso visitò la Polonia nel 1948, in occasione del Congresso mondiale degli intellettuali in difesa della pace a Breslavia. Nelle due settimane che trascorse nel paese visitò anche Cracovia, Auschwitz e Varsavia.
L’ICE porta 31 aziende italiane alla maggiore fiera di edilizia e costruzioni
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Si è aperta stamattina a Poznań la 28^ edizione di Budma la maggiore fiera polacca dedicata all’industria delle costruzioni e dell’edilizia, evento associato all’esposizione WINDOOR-TECH che mette in mostra macchinari e componenti per la produzione di finestre, porte, portoni e facciate. Imponente la presenza italiana, con 31 aziende in un’area di 650 mq, organizzata da ICE-Agenzia di Varsavia in collaborazione con le associazioni di categoria dei rispettivi settori. “Registro con piacere una presenza forte e coesa dell’Italia a questa fiera, la Polonia è un paese in grande sviluppo e quindi è importante che le nostre aziende si ritaglino uno spazio in questo mercato. Stamattina” ha spiegato l’Ambasciatore Italiano in Polonia Aldo Amati “ho anche incontrato il Voivoda della WielkoPolska e il vicesindaco di Poznań per sviluppare, insieme all’ICE, delle giornate dedicate all’interscambio italo-polacco, un modo per celebrare al meglio il 2019, anno in cui si festeggia un secolo di relazioni diplomatiche tra Italia e Polonia.” “Il settore costruzioni in Polonia è un mercato tanto interessante quanto difficile ma le nostre aziende”, ha puntualizzato il direttore dell’ICE Antonino Mafodda “sanno ritagliarsi delle nicchie di mercato puntando su produzioni di alta qualità, che è quello che contraddistingue il nostro Paese che in questo settore registra peraltro una quota crescente nelle importazioni polacche subito alle spalle di Germania, Spagna e Austria.” BUDMA e WINDOOR-TECH saranno aperte fino al 15 febbraio.
Morto Jan Olszewski, leggenda di Solidarności
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Ieri sera dopo una lunga malattia è morto Jan Olszewski classe 1930. Una persona molto apprezzata sul panorama politico, un uomo di grande classe che sapeva parlare con tutti. Nato a Varsavia, partecipò alla Rivolta di Varsavia, dopo la guerra divenne avvocato e fu un grande oppositore del regime comunista, difensore di numerosi prigionieri politici. All’inizio degli anni ottanta fu uno dei protagonisti di “Solidarność” e fu anche uno dei responsabili della preparazione del primo statuto legale di “Solidarność” . Avvocato difensore di Lech Wałęsa durante la legge marziale fu arrestato nel 1983. Nel 1984-85 fu avvocato accusatore delegato dal primate Józef Glemp nel processo contro l’assassinio di padre Popiełuszko. Olszewski fu primo ministro nel 1991-92. Partecipò anche alle elezioni presidenziali del 1995 ma senza successo. Fu anche Vice Presidente del Tribunale di Stato della Repubblica di Polonia.
Polonia Oggi
“100% Autentico Italiano”, Biedronka e ICE promuovono i prodotti italiani in Polonia
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È iniziata oggi presso oltre 2000 punti vendita di “Biedronka”, la più importante catena polacca del settore agroalimentare, la campagna “100% Autentico Italiano” incentrata sui prodotti tipici della cucina italiana: paste alimentari, olio d’oliva, frutta fresca, formaggi, salumi, biscotti e dociumi. La campagna è stata supportata dall’Ice-Agenzia (Italian Trade Agency), nell’ambito delle campagne promozionali che l’Ente conduce in tutto il mondo a favore del “Made in Italy”. “L’idea di organizzare una campagna promozionale in Polonia insieme ad una importante catena quale “Biedronka”, dichiara Antonino Mafodda, direttore dell’Ufficio Ice di Varsavia, “si è finalmente concretizzata e conferma l’importanza del mercato polacco anche nel settore agro-alimentare nel quale, nel corso del 2018, le nostre esportazioni hanno raggiunto la cifra di un miliardo di euro. L’obiettivo della campagna è quello di accrescere la consapevolezza del consumatore polacco sulla varietà e la qualità dei prodotti che sono alla base della nostra cucina, famosa in tutto il mondo. Non c’è miglior modo di far conoscere i nostri prodotti che farli arrivare vicino alle case dei consumatori e questo, nei grandi mercati, può avvenire principalmente tramite i canali della GDO.” “100% Autentico Italiano” presenta una vasta gamma di prodotti sia di marchi già noti, che di nuove aziende, oltre ad una nuova linea di “private label” prodotto in Italia con marchi della catena “Biedronka”.
Ignacy Domeyko, apostolo della scienza e dell’educazione in Cile
Geologo, mineralogista e docente, Ignacy Domeyko è una vera e propria istituzione in Cile. Nato a inizio Ottocento in una Polonia ormai occupata, si iscrisse all’Università di Vilnius all’età di 14 anni. Lì conobbe e divenne amico del maggiore poeta romantico polacco, Adam Mickiewicz, una delle tante personalità eccellenti che calcarono le aule dell’Ateneo di Vilnius all’epoca. Come il poeta, Domeyko entrò a far parte della società segreta dei Filomati, che non aveva particolari velleità irredentiste ma era pur sempre un’organizzazione clandestina e di ispirazione patriottica, dunque una conventicola pericolosa agli occhi delle autorità russe.
I suoi membri furono quindi arrestati e incarcerati, oppure condannati alla deportazione in Siberia. Lo stesso Mickiewicz fu confinato al territorio russo e poté andarsene soltanto nel 1829. A Domeyko, che stette in prigione un anno, fu risparmiato l’esilio grazie agli sforzi della famiglia, ma fu comunque sottoposto a sorveglianza e agli arresti domiciliari. Le autorità russe lo privarono dei titoli di studio e gli vietarono di fare domanda per un lavoro nell’amministrazione pubblica. Nei sei anni che seguirono, Domeyko lavorò nella fattoria di famiglia.
Allo scoppio dell’Insurrezione di Novembre (1830), Domeyko non esitò a unirsi ai ribelli. Catturato dai russi, riuscì per miracolo a sfuggire alla fucilazione. Come tanti insorti scelse la via dell’esilio quando divenne chiaro che la rivolta era fallita e la Polonia non avrebbe riconquistato l’indipendenza. Si riunì a Mickiewicz a Dresda, mentre quest’ultimo stava scrivendo i Dziady, Parte III, e si diresse poi in Francia.
A Parigi Domeyko si diede allo studio matto e disperatissimo, laureandosi in ingegneria mineraria. Ricevette poi un’offerta di lavoro dall’altro capo del mondo, dal Cile, uno Stato nato soltanto 20 anni prima. Il Cile era giovane, ambizioso, ricco di risorse naturali e affamato di competenze, conoscenze e tecnologie. Il viaggio di Domeyko verso La Serena, una cittadina di provincia di circa 6.000 abitanti, richiese 4 mesi. La località ospitava una scuola di mineralogia di cui Domeyko divenne direttore. Nel frattempo si dedicò anche alla scrittura di manuali didattici.
Il suo impegno sul fronte dell’istruzione fu premiato con la nomina a rettore dell’Università del Cile di Santiago, ufficio che mantenne per 16 anni. Era enormemente ben voluto dai suoi studenti e dava valore all’esperienza più che all’accumulo passivo di saperi. Incoraggiava i suoi studenti a sperimentare, organizzava tirocini e i più meritevoli ottenevano borse di studio per andare a studiare in Francia.
Durante le sue spedizioni scientifiche percorse a piedi, a cavallo e via nave qualcosa come 7.000 km, scoprendo depositi di oro, argento, rame e carbone, nonché minerali fino ad allora sconosciuti, di cui uno porta oggi il suo nome, la domeykite. Fu tra i primi a riconoscere l’importanza economica dei depositi di salgemma del deserto cileno, i maggiori al mondo.
I suoi interessi erano in ogni caso eclettici e fu impegnato anche nella difesa dei popoli indigeni del Cile, i Mapuche. Domeyko era un oppositore della colonizzazione, della schiavitù e dello sfruttamento.
Sebben nei suoi diari confessi la nostalgia che prova per la madrepatria, gli infiniti impegni lo trattengono in Cile, dove peraltro trova anche l’amore. Tornerà in Polonia una sola volta prima di morire nel 1889.
Confermata la presenza di Netanyahu alla conferenza sul Medio Oriente
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Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu sarà presente il 13 febbraio al vertice sul Medio Oriente che si terrà a Varsavia. All’evento parteciperanno anche il vicepresidente americano Mike Pence e il Segretario di Stato Mike Pompeo, che raggiungeranno la Polonia in anticipo per una visita bilaterale con le autorità polacche. Numerosi anche i rappresentanti dei Paesi europei e del Medio e Vicino Oriente. Il vertice è stato preannunciato a inizio gennaio dal Dipartimento di Stato USA e dal Ministero degli esteri polacco e sarà dedicato alla pace e alla sicurezza dello scenario mediorientale. Prima ancora che fosse confermata la presenza di Netanyahu i media israeliani hanno rivelato che il Premier farà un discorso molto duro contro l’Iran. Teheran ha criticato la scelta della Polonia di ospitare questa conferenza e di averla organizzata congiuntamente agli Stati Uniti. “Mentre l’Iran ha soccorso i polacchi durante la seconda guerra mondiale, oggi [la Polonia] è anfitrione di un disperato circo anti-iraniano”, ha scritto su Twitter il Ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif.