Slide
Slide
Slide
banner Gazzetta Italia_1068x155
Bottegas_baner
baner_big
Studio_SE_1068x155 ver 2
LODY_GAZETTA_ITALIA_BANER_1068x155_v2
ADALBERTS gazetta italia 1066x155
Baner Gazetta Italia 1068x155_Baner 1068x155

Home Blog Page 183

Le riserve della biosfera UNESCO in Polonia

0

Nel 1971 l’UNESCO ha lanciato il programma per l’uomo e la biosfera (MAB), che mira a promuovere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente. All’interno del programma è stata istituita una rete internazionale di riserve della biosfera in cui rientrano anche alcuni siti polacchi:

Białowieża; entrata nella lista delle riserve UNESCO nel 1976, Białowieża è una foresta che ospita il maggior numero di esemplari di bisonte europeo, una specie in passato cacciata un po’ ovunque sul continente, fin quasi alla sua estinzione. Białowieża è anche l’unica foresta primordiale europea sopravvissuta al disboscamento da parte dell’uomo. E’ un luogo eccezionale al confine tra Polonia e Bielorussia e rientra anche in un’altra lista UNESCO, quella dei patrimoni dell’umanità.

Babia Góra; la riserva della biosfera di Babia Góra si estende lungo i pendii delle cime più alte dei monti Beskidy. Le sue foreste contengono grandi mammiferi, soprattutto linci e orsi, e le pareti montuose sono ricoperte da settanta specie di flora alpina.

Lago di Łuknajno; riserva dal 1976 come le precedenti, il lago è un importantissimo rifugio per molte specie di uccelli, tra i maggiori in Europa. Tra le specie più numerose che lo frequentano c’è il cigno reale. Ogni anno tantissimi volatili (fino a 2 mila) raggiungono Łuknajno per compiere la loro muda, il cambiamento annuale delle penne.

Parco Slovinzio; il Parco Slovinzio è noto per le sue dune di sabbia proteiformi e i laghi d’acqua dolce che sono periodicamente inondati dalle acque salate del Baltico.

Carpazi Orientali; entrata nella lista delle riserve della biosfera UNESCO nel 1992, la riserva dei Carpazi Orientali è transfrontaliera. Si estende infatti tra Polonia, Ucraina e Slovacchia. Incorpora tre parchi nazionali ricchi di pascoli e rare specie animali come il colubro di Esculapio, il serpente europeo di maggiori dimensioni (può raggiungere i 2 m, anche se di rado).

Monti dei Giganti; la catena dei Karkonosze, chiamati anche Monti dei Giganti dal loro nome tedesco (Riesengebirge) è situata al confine tra Polonia e Cechia, nella parte più alta dei monti Sudeti. Il singolare microclima di quest’area reca elementi tipici di formazioni postglaciali.

Tatra; i monti Tatra sono i più alti di tutta la Polonia e recano un paesaggio tipicamente alpino. Ai piedi della riserva si trova Podhale, regione abitata dai cosiddetti górale, i montanari polacchi legati alle loro tradizioni ancestrali. La loro distintiva cultura è stata riconosciuta dall’UNESCO.

Kampinos; la foresta di Kampinos è l’unica ampia area boscosa ad essere situata molto vicino a una grande città, in questo caso Varsavia. E’ celebre per le sue dune di sabbia interne, rarissime in Europa, e per le ampie zone paludose. Fu teatro di una sanguinosa battaglia all’inizio della seconda guerra mondiale, durante l’invasione nazista della Polonia.

Polesia Occidentale; la riserva abbonda di paludi, acquitrini e torbe. E’ un’area isolata, nella quale il segno del passaggio dell’uomo è minimo. La regione contiene molte rare specie animali come la testuggine palustre.

Tuchola; nominata riserva della biosfera UNESCO nel 2010, la foresta di Tuchola attraversa aree di vegetazione densa e secca e altre più umide. La riserva, unica per la complessità delle sue forme naturali, ospita specie vulnerabili di piante e animali.

Il Teatro Shakespeariano di Danzica, uno degli interventi più belli del XXI secolo

0

L’architetto Renato Rizzi, docente di progettazione architettonica allo Iuav di Venezia, ha ricevuto in settembre un nuovo riconoscimento per il Teatro Shakespeariano da lui progettato e realizzato a Danzica in Polonia. A consegnargli il premio a Venezia, per conto dell’associazione “Amici Americani del Teatro di Danzica”, è stato il gallerista americano Charles Krause accompagnato dal direttore del Teatro Jerzy Limon. “Questo teatro per la sua forma, la sua potenzialità tecnica e per i suoi significati simbolici è senza dubbio uno degli edifici più interessanti del XXI secolo”, così ha commentato Charles Krause, giornalista, critico d’arte e rappresentante dell’Associazione degli Amici del Teatro di Danzica. È l’ennesimo riconoscimento al professor Rizzi – dopo gli altri tre ricevuti in Polonia, tra cui l’anno scorso il “Premio Gazzetta Italia” dato dalla comunità italiana nella terra di Chopin – per lo splendido teatro che ha la peculiarità d’avere il tetto apribile in modo da riprodurre la scena nello stile del teatro elisabettiano.

“È un teatro dalle forti valenze simboliche per tante ragioni: il bando è stato fatto nel 2004 anno d’entrata della Polonia nella Comunità Europea, la città che lo ospita è Danzica, dove nacque il movimento Solidarność protagonista della riconquista dell’indipendenza della Polonia e in seguito di tutti i paesi dell’ex blocco socialista, inoltre il tetto del teatro si apre alzando due ali nel cielo che ricordano il gesto di vittoria con le braccia al cielo di Lech Wałęsa,” ha commentato il professor Renato Rizzi. “Il teatro è molto apprezzato dal pubblico sia per al sua bellezza architettonica sia per la sua per la sua funzionalità”, ha commentato Jerzy Limon. Il teatro è stato inaugurato alla presenza del Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk nel settembre del 2014. Qui un servizio dedicato dalla Rai all’opera e al suo architetto.

I polacchi che decifrarono Enigma prima di Turing

0

La prima macchina elettro-meccanica per cifrare e decifrare messaggi in codice venne creata da due ingegneri tedeschi alla fine della Grande Guerra. Queste macchine, a cui fu dato il nome di Enigma vennero impiegate dagli anni Venti nella corrispondenza d’affari e poi anche in quella diplomatica e militare. Fino alla fine della seconda guerra mondiale i tedeschi furono convinti dell’inviolabilità delle comunicazioni che avvenivano attraverso l’uso di queste macchine, i cui codici erano costantemente migliorati. In realtà, grazie al lavoro di matematici polacchi, gli Alleati erano riusciti ad avere accesso alle comunicazioni dell’intelligence militare nazista.

La macchina Enigma assomigliava a una banalissima macchina da scrivere: i suoi rotori traducevano i caratteri del testo originale in una serie di lettere apparentemente prive di senso che venivano spedite in forma di telegramma. Il destinatario aveva bisogno di una macchina dello stesso tipo e di una chiave per decifrare il messaggio. Le combinazioni dei tasti e dei rotori erano tali da convincere i britannici e i francesi dell’inviolabilità del codice. Tuttavia, quando il Terzo Reich introdusse le macchine Enigma in ambito militare, decifrarlo divenne una priorità per la sicurezza nazionale della Polonia.

I servizi polacchi organizzarono corsi di crittografia all’Università di Poznań e arruolarono gli studenti migliori, i matematici Marian Rejewski, Henryk Zygalski e Jerzy Różycki. Nel 1931 i francesi ottennero piani su Enigma che, in quanto parziali, non seppero usare. Decisero comunque di condividerli con i polacchi. Sperimentando con la versione commerciale di Enigma e sviluppando propri modelli di lavoro, Rejewski riuscì a capire come veniva modificata la chiave di cifratura dei messaggi. Grazie alle analisi matematiche dei polacchi, Enigma iniziò a svelare i suoi segreti. Entro la fine del 1932 venne decifrato il primo telegramma. I tedeschi cambiarono i metodi di cifratura, le chiavi e il numero e la tipologia dei rotori, ma i matematici polacchi non si diedero per vinti. Questa rincorsa continuò fino al 1938, quando Enigma era diventato così complicato da richiedere l’uso di 60 potenti macchine chiamate “bombe crittografiche” per decifrare i telegrammi. Nel luglio 1939 i polacchi condivisero il frutto del loro lavoro con i francesi e i britannici. Questi ultimi proseguirono l’attività di decifrazione autonomamente, nel centro segreto di Bletchley Park.

Sia la definitiva violazione di Enigma, sia il vitale contributo dei polacchi rimasero segretati fino agli anni Settanta. Nuove versioni di Enigma vennero utilizzate da molti paesi in via di sviluppo anche dopo la guerra.

Pianeta Logistica: il futuro della logistica in Polonia

0

La Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia invita a partecipare al secondo incontro degli “Italian Chamber Business Talks”, dal titolo “Pianeta Logistica: il futuro della logistica in Polonia”. Nel corso dell’evento, che si svolgerà il prossimo 25 settembre all’Hotel Vienna House Easy Angelo di Katowice, verranno analizzati nel dettaglio assieme ad autorevoli esperti lo stato dell’arte e le prospettive future nel settore dei trasporti, della logistica interna, gestione dei magazzini, software e applicazioni a supporto della logistica, nonché il quadro normativo del settore. Ospite d’onore alla conferenza sarà il prof. Paolo Bisogni, primo presidente Italiano dell’Associazione Europea della Logistica (ELA). Interverrà anche l’ing. Andrea Payaro, Vicepresidente dell’SCM-Academy (Associazione di Supply Chain Management) e autore del libro “Organizzare il magazzino”. Il programma e i dettagli dell’evento sono disponibili sul sito della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana. A questo link è invece possibile guardare un video dedicato al precedente incontro dell’8 marzo 2018.

Polonia Oggi: Cracovia, Katowice e Poznań tra le città europee in testa per sviluppo tecnologico

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il rapporto CBRE “EMEA Tech Cities” classifica i maggiori cluster tecnologici in Europa, Medio Oriente e Africa. Cracovia, Katowice e Poznań hanno conquistato rispettivamente il terzo, sesto e ottavo posto nella categoria “Growth Clusters”, ovvero tra le città con il maggiore potenziale di crescita nel settore tecnologico. Il rapporto CBRE ha preso in considerazione due tipi di imprese: da un lato le società tradizionali, ossia fornitori di software, servizi IT, servizi di telecomunicazione e apparecchiature informatiche; dall’altro i fornitori di servizi internet, aziende di e-commerce, di pubblicità e marketing, giochi, sicurezza informatica e informatica finanziaria. A Cracovia nell’arco degli ultimi 10 anni c’è stato un aumento del 66% dell’occupazione nel settore tecnologico (64% a Poznań). Il mercato è dominato da grandi organizzazioni che molto spesso impiegano persone giovani, con meno di 10 anni di esperienza professionale. L’alta posizione in classifica di Katowice è forse la più curiosa, ma è la conferma dei punti di forza della città: l’accesso a personale qualificato, un’eccellente posizione e un’ampia rete di supporto. Sul podio della classifica per la categoria “Growth Clusters” si trovano Derby/Nottingham, Firenze e Cracovia, seguite da Leeds, Vigo, Katowice, Porto, Poznań, Augusta e Vilnius.

portalsamorzadowy.pl

Il battesimo della Polonia

0

Le origini della Polonia sono circondate da un velo di mistero. Sappiamo che la nazione trae origine dalla tribù slava dei Polani, che abitava le terre comprese tra il mar Baltico, i Carpazi, il fiume Oder e il Bug tra IX e X secolo. L’Anonimo Gallo, primo cronachista della storia polacca, menziona Piast, Siemowit, Lestek e Siemomysł tra i primi capi di questa tribù, ma sono figure leggendarie più che storiche. Il primo sovrano ad avere una contingenza storica è Mieszko I, le cui iniziative segnano la direzione che la storia e la cultura polacche seguiranno per i successivi 1000 anni.

Mieszko stringe un’alleanza matrimoniale con la Boemia sposando la principessa Dobrava e nel 966 si converte al cristianesimo. La sua decisione fu probabilmente dettata dalle circostanze. Preoccupato dalla possibilità che l’evangelizzazione del suo popolo avvenisse ad opera di missionari tedeschi, inglobando così la Polonia nella sfera d’influenza del regno di Germania, Mieszko preferì una conversione spontanea, che gli consentiva di mantenere la propria autonomia. In un atto noto come Dagome Iudex sottopose persino il paese alla tutela diretta del vescovo di Roma, per sottolineare che la conversione avveniva senza intermediazioni. Poiché la Polonia prese il battesimo da Roma, e non da Costantinopoli come sarebbe avvenuto pochi anni dopo nelle terre degli Slavi orientali, la nazione divenne parte della christianitas occidentale e il latino venne introdotto nel paese.

Nel 997, durante un tentativo di evangelizzazione delle tribù baltiche pagane, Adalberto, ex vescovo di Praga, venne martirizzato. Il figlio di Mieszko, Boleslao, ottenne la restituzione delle spoglie di Adalberto e le fece seppellire nella capitale Gniezno. Due anni dopo Adalberto fu canonizzato e nell’anno Mille persino l’imperatore Ottone III si recò in visita alla sua tomba. Un cronachista coevo così narra il ricevimento dell’imperatore da parte di Boleslao: “[Ottone] rimosse il suo diadema imperiale e lo pose sulla testa di Boleslao in segno di amicizia, e gli diede i chiodi della Vera Croce e la lancia di san Maurizio, in cambio dei quali Boleslao gli donò una reliquia di sant’Adalberto.” Fu probabilmente anche con l’assenso di Ottone III che l’anno successivo Gniezno divenne sede arcivescovile, consentendo alla Polonia di nominare propri vescovi, un altro tassello nel garantirsi un’autonomia dall’impero. Boleslao è anche il primo sovrano a fregiarsi del titolo di re, che conquista a pochi mesi dalla morte nel 1025.

Non bisogna sottovalutare il ruolo che l’evangelizzazione della Polonia ha avuto sulla sua storia successiva. Il fatto di abbracciare la fede cristiana nella sua veste romana e latina inserisce a tutti gli effetti la Polonia nell’Occidente, giacché la sua evoluzione culturale ha molto più in comune con quella di paesi come l’Italia, che non la Russia. Basta guardare alla storia della sua letteratura, la cui periodizzazione fondamentale non è molto diversa, al di là delle peculiarità nazionali, da quella della letteratura italiana, francese o inglese.

La macchina Enigma andrà in mostra al Museo di Storia Polacca

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

L’inaugurazione della mostra permanente al Museo di Storia Polacca all’interno della Cittadella a Varsavia è previsto nel 2021. La macchina originale ENIGMA usata per decifrare i messaggi cifrati tedeschi durante la seconda guerra mondiale sarà l’attrazione della mostra. Il polacco Marian Rejewski ha decifrato il codice alla fine del 1932 aiutato dagli illustri matematici, Jerzy Różycki e Henryk Zygalski. La società tecnologica americana Prescient ha donato i fondi per l’acquisto della macchina. Robert Kostro, il direttore del Museo di Storia Polacca, ha sottolineato come questa donazione è la maggiore che il museo ha ricevuto dall’estero.

dzieje.pl

14^ edizione del Festiwal Skrzyżowania Kultur

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il 16 settembre al Palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia si aprirà la quattordicesima edizione del Festiwal Skrzyżowania Kultur (Festival incroci di cultura) con artisti di spicco del genere world beat. L’edizione di quest’anno del festival, che durerà sette giorni, è intitolata “Storie di suoni e parole”. Il palco del festival ospiterà artisti dall’Africa, come Mulatto Astake, Orchestra Baobab e Nneka, oltre a artisti provenienti da Irlanda, Slovacchia, Ungheria, Francia e Polonia. Il concerto inaugurale vedrà esibirsi Waldemar Bastos dall’Angola, il cui tema principale della musica sono valori come speranza, riconciliazione e armonia tra le persone, ed il cantautore malese Rokia Traore che combina elementi della musica del suo paese con elementi di rock, blues e soul. Durante il festival, sarà anche possibile ascoltare la musica del carismatico “re” della musica kologo il ghanese King Ayisoba. Il programma del festival includerà anche eventi di accompagnamento, come lo spettacolo in anteprima “Szlakiem Kolberga, Natalia Grosiak & Bronisława Chmielowska”, Żywa Biblioteka (la biblioteca vivente), nonché una serie di incontri e conferenze co-organizzati da “Polityka”, “National Geografic” e Południk Zero. Kuchnia Konfliktu (cucina del conflitto) si occuperà del lato culinario del festival.

pap.pl

Polonia Oggi: 43^ Festival del Cinema Polacco a Gdynia

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Si svolgerà dal 17 al 22 settembre la 43° edizione del Festival del Cinema Polacco di Gdynia, durante la quale saranno proiettate 130 pellicole di cui 50 partecipano a tre concorsi (principale, “Un altro sguardo”, cortometraggi). Il direttore dell’Istituto Polacco d’Arte Cinematografica, Radosław Śmigulski, ha presentato ieri in conferenza stampa il programma dell’evento. Per Śmigulski l’edizione di quest’anno sarà eccezionale per i tanti recenti successi del cinema polacco, dalla vittoria per la miglior regia a Paweł Pawlikowski per “Zimna Wojna” a Cannes a quella dell’Orso d’Argento a Małgorzata Szumowska per “Twarz” al Festival del Cinema di Berlino. Il direttore del festival, Leszek Kopeć, ha dichiarato che ai concorsi partecipano sia celebrati maestri come Zanussi, sia giovani autori. Il concorso “Un altro sguardo” ha cambiato formula e non sarà semplicemente un “ghetto” per pellicole difficili e troppo all’avanguardia. Numerosi anche i cortometraggi: partecipano ben 26 su 90 inizialmente candidati. Tra le proiezioni speciali ci saranno due film usciti recentemente e che raccontano la storia dei piloti polacchi che combatterono per la Royal Air Force durante la seconda guerra mondiale: “303. Bitwa o Anglię” e “Dywizjon 303”.

pap.pl

Polonia Oggi: Due atenei polacchi tra i “Masters in Management” del Financial Times

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

L’Accademia Leon Koźmiński e la Warsaw School of Economics si sono ritagliate un posto nel Global Masters in Management Ranking 2018, una classifica delle migliori scuole che offrono corsi di management redatta dal Financial Times. L’Accademia Leon Koźmiński si è piazzata al 20º posto, tornando in classifica dopo un anno di assenza. La Warsaw School of Economics ha invece conquistato un più che dignitoso 59° posto, risalendo dalla 68° posizione ottenuta lo scorso anno. In testa si è confermata anche quest’anno l’Università di San Gallo in Svizzera, seguita al secondo posto dall’École des hautes études commerciales di Parigi e al terzo posto dalla London Business School. Al sesto posto anche l’italiana Bocconi. Il ranking completo è consultabile sul sito del Financial Times.