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Polonia Oggi: Gli indiani vogliono lavorare in Polonia, il consolato fatica a smaltire le richieste

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Al consolato polacco a Nuova Delhi arrivano così tante richieste di visto che non riesce a tenere il passo. Jacek Zieliński di Promoman, azienda specializzata nel reperire lavoratori asiatici per le imprese polacche, dice che ci sarebbero almeno 30 mila indiani in attesa di trasferirsi in Polonia per lavorare. Le imprese polacche soffrono una carenza di manodopera che nemmeno l’immigrazione dall’Ucraina riesce a lenire. Mancano saldatori, muratori, sarte, ecc. Non solo, ma ultimamente gli ucraini sono spesso attirati dalle retribuzioni più alte offerte loro in paesi come la Germania. I lavoratori indiani sono un’ottima alternativa: conoscono l’inglese e generalmente non bevono. Non mancano richieste di visto anche da parte nepalese e bengalese. In Nepal mancano offerte di lavoro per molti e un numero crescente di abitanti cerca fortuna all’estero. Ogni anno i migranti economici nepalesi sono oltre 400 mila.

money.pl

La Polonia a Terra Madre Salone del Gusto 2018

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Organizzato da Slow Food, in collaborazione con Regione Piemonte e Città di Torino, Terra Madre Salone del Gusto, il più importante evento internazionale dedicato al cibo artigianale di qualità, si terrà a Torino dal 20 al 24 settembre 2018. Oltre 5.000 delegati provenienti da 140 Paesi, oltre 800 espositori, 300 Presidi Slow Food e 500 Comunità del Cibo di Terra Madre si riuniranno in città.

Le delegazioni da Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia saranno composte da contadini, produttori, chef, membri dello Slow Food Youth Netwok (SFYN), studenti e rappresentanti delle istituzioni. A Torino sarà presente anche il Consigliere internazionale di Slow Food per l’Europa centrale, l’austriaco Philipp Braun. Parlando di Terra Madre Salone del Gusto, Philipp dichiara: “Sono molto orgoglioso di far parte del network internazionale che è Slow Food e di rappresentare una delegazione che parteciperà a Terra Madre Salone del Gusto 2018. Il tema di questa dodicesima edizione è Food For Change e sono certo che, attraverso lo scambio di idee e il dialogo con persone diverse per cultura, lingua e costumi, ognuno di noi tornerà a casa più ricco e con nuovo entusiasmo per costruire un futuro migliore per il nostro pianeta.”

Durante Terra Madre Salone del Gusto sarà presentato il progetto Slow Food – Central Europe: cultura, patrimonio, identità e cibo che coinvolge Polonia, Ungheria, Italia, Croazia, Repubblica Ceca e altri 11 partner. Finanziato dall’Unione Europea, questo partenariato sta lavorando congiuntamente allo sviluppo di una strategia comune transnazionale per la promozione del patrimonio culturale alimentare e gastronomico dell’Europa centrale. I delegati di questi Paesi parteciperanno al Forum di Terra Madre Food and the City (22 settembre ore 22.30 – Torino Lingotto Fiere), durante il quale contribuiranno a dimostrare come il patrimonio culturale gastronomico possa essere integrato nelle politiche urbane. Inoltre, il progetto Slow Food Central Europe sarà presentato ai giornalisti durante la conferenza stampa che si terrà sabato 22 settembre alle ore 16.00.

Presso il Mercato Internazionale, situato al Lingotto Fiere e Oval, il pubblico potrà trovare una selezione di prodotti provenienti da questi paesi. Dalla Polonia, i delegati del Mercato della Terra di Cracovia – Targ Pietruszkowy porteranno alcuni prodotti locali, tra cui l’Oscypek (Presidio Slow Food), un formaggio a base di latte di pecora Zackel. Dalla Repubblica Ceca, la comunità di Slow Food Palava presenterà la birra Mamut. La comunità slovacca di Slow Food Tatry presenterà il formaggio dei Carpazi Ovčia bryndza (Arca del Gusto), il Parenica (Arca del Gusto) della regione di Podpol’anie e le birre della Microbirrificio Buntavar, con sede in una piccola città chiamata Svit. L’Ungheria sarà rappresentata dal Presidio Slow Food della Salsiccia di Mangalica, che sarà anche uno dei protagonisti del Laboratorio del Gusto Dall’Ungheria al Sudafrica: Tecniche di Conservazione a Confronto (21 settembre ore 19.00 – Torino Lingotto Fiere). All’interno del Mercato, uno stand sarà dedicato al progetto Slow Living Hungary: otto Comunità di Terra Madre presenteranno diversi prodotti tipici ungheresi, come la marmellata di prugne e amarene di Noszvaj e Szomolya, la razza bovina grigia autoctona di Egerszólát, i tradizionali formaggi a latte crudo della regione del Mátra e dell’Eger, la paprika di Kalocsa e Szeged, e il miele prodotto presso il castello di Graefl e la fattoria biologica vicino al lago di Tisza. Questi prodotti tradizionali saranno accompagnati da una selezione di vini ungheresi provenienti dalle regioni vinicole di Eger, Szekszárd, Tokaj e Mátra.

Il Mercato Internazionale ospiterà anche le Cucine di Terra Madre, che riuniranno il meglio della gastronomia mondiale in un unico spazio. Chef dai quattro continenti prepareranno piatti autentici, utilizzando prodotti provenienti dai loro paesi d’origine. Dalla Polonia, Paulina Gulajska, chef e membro del Mercato della Terra di Cracovia – Targ Pietruszkowy, insieme ad Adam Chrząstowski, chef e co-proprietario del ristorante Ancora a Cracovia, porterà a Torino i sapori della cucina polacca.

Quest’anno, il cuore pulsante di Terra Madre Salone del Gusto saranno le aree tematiche #foodforchange, dedicate a cinque grandi temi che Slow Food ha individuato: Slow Meat, Slow Fish, Semi, Cibo e Salute, Api e Insetti. I delegati dei paesi dell’Europa centrale saranno coinvolti nei seguenti eventi:

All’interno dell’area tematica dedicata ai Semi, Stefan Wojcicki, produttore e membro del Mercato della Terra di Cracovia – Targ Pietruszkowy, parteciperà al Forum di Terra Madre I Semi Oleosi (20 settembre ore 14.00 – Torino Lingotto Fiere), durante il quale verrà approfondita la  vasta e diffusa famiglia dei semi oleosi e le loro proprietà.

All’interno dell’area tematica Cibo e Salute, agli eventi incentrati sul tema delle mense scolastiche, ci saranno:

Blanka Turturro, leader di Slow Food Praga, che ha lanciato, insieme ad altri delegati, il progetto Dream Canteen, e che parteciperà al Forum di Terra Madre Dalle Sugar Tax agli Slow Snacks: Cosa Possiamo Fare Contro il Junk Food (23 settembre alle ore 11.00 – Torino Lingotto Fiere). Questo progetto, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’educazione alimentare nelle mense scolastiche, ha contribuito alla ratifica del cosiddetto Decreto Titbit, che vieta la diffusione di snack industriali presso i distributori automatici nelle scuole, promuovendo la distribuzione di snack più sani, come frutta e verdura.

Tomáš Vaclavik, leader di Slow Food Brno e project manager del progetto Slow Food – Central Europe: cultura, patrimonio, identità e cibo, parteciperà al Forum di Terra Madre Mense nelle Scuole: Buone Pratiche e Stato dell’Arte (22 settembre alle ore 15.30 – Torino Lingotto Fiere), durante il quale si discuterà dell’importanza dei pasti nelle mense scolastiche, considerando che un numero sempre maggiore di studenti mangia almeno un pasto fuori casa.

Polonia Oggi: l’età minima d’impiego scende a 15 anni

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A partire dal 1 settembre sono entrate in vigore nuove norme che abbassano l’età minima d’impiego da 16 a 15 anni. La legge prevede che i minori fino a 18 anni possano svolgere lavori a patto che questi offrano opportunità formative e non mettano a rischio la loro salute. A tale scopo è previsto l’obbligo di ottenere un certificato medico. Impieghi ammissibili sono, per esempio, il volantinaggio, la raccolta stagionale della frutta e semplici mansioni d’ufficio. La giornata lavorativa di un minore può durare fino a 8 ore, ma al datore è fatto obbligo di tener conto del tempo da dedicare allo studio. Durante l’anno scolastico i giovani possono lavorare solo 2 ore al giorno. Secondo Work Service questo non influirà sul mercato del lavoro perché generalmente i minori cercano un’occupazione durante le vacanze.

money.pl

Polonia Oggi: Rafał Zawierucha sarà Roman Polański nel prossimo film di Tarantino

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L’Hollywood Reporter scrive che l’attore polacco Rafał Zawierucha apparirà nel nuovo film di Quentin Tarantino intitolato “Once Upon a Time in Hollywood”. La pellicola racconterà una storia che ha per protagonisti l’ex-star dei film western Rick Dalton (interpretato da Leonardo DiCaprio) e il suo amico stuntman Cliff Booth (Brad Pitt) nella Hollywood del 1969. Entrambi cercano di trovare il loro posto in un ambiente cinematografico che è cambiato dai tempi della loro giovinezza. Zawierucha interpreta il regista polacco Roman Polański. Nel cast ci sono anche Margot Robbie nel ruolo di Sharon Tate (all’epoca moglie di Polański, uccisa nell’agosto del ’69 dalla setta di Charles Manson), Lena Dunham, Damian Lewis e Luke Perry. L’uscita del film è prevista per il 26 luglio 2019. Rafał Zawierucha è nato a Cracovia nel 1986. Ha frequentato l’Accademia Teatrale di Varsavia e attualmente lavora al Teatr Współczesny, dopo aver collaborato con Och-Teatr e con il Teatro IMKA.

pap.pl

Polonia Oggi: Poznań prossima capitale europea del turismo smart?

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10 città lottano per il titolo di Capitale Europea del Turismo Smart 2019. Tra di loro c’è Poznań, che compete con Bruxelles, Helsinki, Lubiana, Nantes, Lione, Malaga, Valencia, Palma di Maiorca e Tallinn. Queste sono le dieci finaliste del concorso che premia le città che offrono qualcosa di più della buona cucina e dei monumenti da visitare. Il premio è un’iniziativa europea per la promozione del turismo innovativo e sostenibile. Tra i criteri oggetto di valutazione per l’assegnazione del premio ci sono la qualità dei trasporti, del patrimonio culturale e della creatività e l’accessibilità dei servizi informatici. La città vincitrice otterrà un sostegno alla promozione della sua immagine. L’UE finanzierà uno spot promozionale, iniziative varie e la costruzione di un monumento a commemorazione della vittoria. Quattro finaliste riceveranno invece riconoscimenti speciali in quattro distinte categorie e saranno celebrate in occasione della Giornata Europea del Turismo il 7 novembre 2018. Secondo i dati del municipio di Poznań, nel 2017 i turisti che hanno soggiornato in città sono 900 mila. La maggior parte proviene da Regno Unito e Germania ma cresce il numero di turisti dall’Asia, in particolare dalla Cina, e da Israele.

Polonia Oggi: 50° Festival Internazionale del Folclore Montanaro

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A Zakopane ha preso il via la 50° edizione del “Międzynarodowy Festiwal Folkloru Ziem Górskich” (Festival Internazionale del Folclore delle Terre di Montagna, ndr). 20 squadre di montanari provenienti da varie parti del mondo, inclusa l’Italia, prendono parte all’edizione di quest’anno per sfidarsi in una gara di danza e di musica. La gara sarà seguita da una giuria internazionale di esperti guidata dalla dott.ssa Bożena Lewandowska, etnomusicologa dell’Istituto di Musicologia dell’Università Jagellonica di Cracovia. Il festival viene stato organizzato a Zakopane dal 1968. I partecipanti competono in tre categorie: tradizionale, artistica e stilizzata. L’evento terminerà con un concerto sabato prossimo. Durante le celebrazioni di chiusura il pubblico scoprirà quale squadra ha vinto la Złota Ciupaga, il bastone alpino d’oro.

Polonia Oggi: XV Festival “Warszawa Singera” a Varsavia

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Il XV Festival della Cultura Ebraica “Warszawa Singera” si svolgerà a Varsavia dal 25 agosto al 2 settembre, organizzato dalla Fondazione Shalom in collaborazione con il Teatro Ebraico. Polska Agencja Prasowa è tra i partner dell’evento, che prevede concerti, spettacoli, proiezioni di film, workshop culinari, mostre, incontri letterari e molto altro. Gołda Tencer, direttrice del Teatro Ebraico, ha sottolineato che l’obiettivo principale del festival è avvicinare il pubblico alla cultura ebraica. Il vicesindaco di Varsavia Renata Kaznowska ha ricordato in conferenza stampa che l’edizione di quest’anno commemorerà il premio Nobel Isaac Bashevis Singer. Tra i concerti previsti ci sono quello del cantante israeliano David Broza e di Sława Przybylska.

L’Insurrezione di Varsavia, simbolo della resistenza polacca

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Sebbene l’Insurrezione di Varsavia sia terminata con la capitolazione, è divenuta simbolo del valore e della determinazione polacca nella lotta contro l’occupante tedesco. Dispute sul significato della rivolta e sulla sua continuazione proseguono anche oggi. L’Insurrezione non ottenne risultati significativi, militari o politici che fossero, e molti cittadini, intellettuali e giovani perirono. Tra di loro ci furono poeti giovanissimi come Baczyński e Gajcy. Alla fine della guerra l’85% della città era un cumulo di macerie e molti tesori della cultura polacca giacevano distrutti o erano stati depredati. La memoria dell’Insurrezione, nonostante la sua fine tragica, è sopravvissuta nel dopoguerra e ha ispirato la resistenza all’occupante sovietico e la lotta per una piena sovranità.

Alla fine del settembre 1939 Varsavia era ormai occupata dai nazisti. Esecuzioni pubbliche, raid, deportazioni nei campi di lavoro e torture nel quartier generale della Gestapo in via Szucha erano all’ordine del giorno nella città. A maggio 1943 i nazisti posero fine ad una precedente insurrezione, quella del ghetto ebraico, che venne liquidato e i cui sopravvissuti furono internati nei campi di concentramento.

Il 31 luglio 1944 l’Armata Rossa arrestò la sua avanzata sulla riva orientale della Vistola e Tadeusz Komorowski, comandante dell’Armia Krajowa, l’esercito polacco clandestino, ordinò l’inizio dell’Insurrezione. L’obiettivo era quello di liberare la città dai nazisti e organizzare un embrione di Stato polacco prima dell’arrivo delle truppe sovietiche. Si presumeva che gli scontri sarebbero durati al massimo 4 o 5 giorni e invece l’Insurrezione proseguì per ben 65 giorni.

Il 1 agosto 1944 alle ore 17:00 gli insorti, mal equipaggiati ma ben organizzati e motivati, iniziarono le loro operazioni. Le SS riuscirono a impedire alle varie unità di insorti di unirsi e nel corso della rivolta sterminarono migliaia di civili come rappresaglia. Stalin approfittò della situazione a suo vantaggio e impedì un intervento dell’Armata Rossa contro i tedeschi, auspicato dai suoi ufficiali Žukov e Rokossovskij. Fino al 10 settembre non fu consentito ad aerei alleati di atterrare in territorio sovietico per aiutare gli insorti, che il 2 ottobre capitolarono. Morirono tra i 130 e i 150 mila civili e circa 10 mila soldati. 5 mila insorti rimasero feriti e 7 mila furono i dispersi. I nazisti, su espresso ordine di Hitler, rasero al suolo la città.

Dal 2004 il Museo dell’Insurrezione di Varsavia commemora quegli eventi e il sacrificio di chi vi prese parte.

Il 2019 sarà l’anno di Gustaw Herling, autore di “Un mondo a parte”

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Il parlamento polacco ha deciso di dedicare il 2019 alla memoria di Gustaw Herling-Grudziński (1919 – 2000). Herling, scrittore e saggista tra i maggiori esponenti della letteratura concentrazionaria polacca, passò diversi anni di prigionia nel campo di lavoro di Ercevo, vicino ad Archangelsk, si unì al II Corpo d’Armata del generale Anders ed elesse l’Italia a sua seconda patria nel dopoguerra.

Dal 1955 all’anno della sua scomparsa Herling visse a Napoli con la moglie Lidia, terzogenita di Benedetto Croce. Collaborò con la rivista “Kultura”, punto di riferimento per gli esuli polacchi a Parigi. Collaborò anche con riviste e giornali italiani, come “Tempo presente” di Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte, “Il Mondo” di Pannunzio, il “Corriere della Sera” sotto la direzione di Giovanni Spadolini, “Il Giornale”, la “Stampa”, la “Fiera letteraria” e “Il Mattino”. La pubblicistica italiana di Herling, raccolta in volume di prossima pubblicazione, comprende 470 titoli. Tornò in Polonia soltanto nel 1991 e gli furono conferite lauree honoris causa dall’Università di Poznań (1991), Lublino (1997) e Cracovia (2000).

Sulla facciata di villa Ruffo a Napoli, dove abitò ed ebbe il suo studio, una targa lo commemora dal 20 novembre 2012, quando è stata apposta alla presenza dei Presidenti della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, della Repubblica di Polonia Bronisław Komorowski e della Repubblica federale tedesca Joachim Gauck. Nel 2016 anche l’attuale Presidente polacco, Andrzej Duda, vi ha reso omaggio.

Nelle motivazioni addotte dal parlamento polacco a sostegno della decisione di dedicare il 2019 alla memoria di Herling si legge: “Il suo libro Inny świat (Un mondo a parte, Oscar Mondadori 2017) artisticamente perfetto, colmo di pietas umana e speranza, è stato il primo nella letteratura mondiale a testimonianza del martirio dei prigionieri dei lager sovietici vissuta dall’autore appena trentenne”. In Europa una parte significativa dell’élite intellettuale ha a lungo disconosciuto il valore di quella sua testimonianza. Nella legge si ricorda che la vita e l’opera di Herling sono “la testimonianza delle sofferenze e delle azioni di un uomo sopravvissuto ai tempi della violenza totalitaria e della crisi di valori”.

Prigioniero in un lager sovietico, soldato dell’esercito di Anders, partecipante alla battaglia di Monte Cassino, esule a Napoli, collaboratore di “Kultura” e “Radio Free Europe”, sostenitore dell’opposizione polacca anticomunista, autore ammirato in patria e nel mondo, autore di Un mondo a parte, di racconti e del Diario scritto di notte, editi in Italia da Feltrinelli e ora da Mondadori, Gustaw Herling “con straordinario coraggio racconta la tragedia di un uomo alla ricerca di un ordine morale e di verità”.

Viene altresì sottolineato che i racconti di Herling sono “narrazioni sui segreti metafisici del destino umano profondamente radicate nella cultura europea”. E il suo Diario scritto di notte è “una cronaca straordinariamente originale, saggistica, personale della storia polacca ed europea del XX secolo, vista attraverso gli occhi di un esule in Italia, patriota polacco ed europeo”.

 

La vodka, bevanda nazionale polacca

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Così come l’Italia e la Francia sono rinomate per i loro vini e la Cechia per le sue birre, la Polonia produce vodka famosa in tutto il mondo. Le classifiche stilate annualmente dimostrano che tra le 30 tipologie di vodka più vendute, molte sono di origine polacca. Wyborowa, Żubrówka e Żołądkowa Gorzka sono marchi riconosciuti ovunque.

Benché le prime distillazioni siano probabilmente avvenute nel bacino del Mediterraneo 1.500 anni fa, e furono gli Arabi a migliorare il processo dando al prodotto il suo nome distintivo (al koh’l), è soltanto dell’Alto Medioevo che la produzione di vodka su vasta scala è cominciata in Europa centrale e Orientale. La prima menzione della vodka in Polonia risale al 1405. Due ulteriori secoli dovettero passare prima che fosse perfezionato il processo di tripla distillazione che produceva la cosiddetta okowita (acquavite). All’epoca la vodka sostituì gradualmente la birra come bevanda nazionale. La produzione fu a lungo riservata alla nobiltà. L’okowita, uno spirito creato mediante fermentazione, veniva diluito con l’acqua per creare la cosiddetta wódka szynkowa.

L’industrializzazione della produzione di questa bevanda in tempi più recenti non ne ha diminuito la qualità. Oggi, accanto alle vodke pure prodotte mediante fermentazione di cereali o patate e diluite con acqua al 40%, esistono vodke aromatizzate alla frutta, alle erbe e al miele. Possono essere bevute in quantità ridotta come aperitivo, assieme a un dessert o all’interno di cocktail.

Tra gli altri alcolici per i quali la Polonia è rinomata ci sono anche l’idromele e la birra.