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Polonia Oggi: Polonia in testa per numero di posti di lavoro creati da investimenti diretti esteri

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

La Polonia è stata promossa al primo posto in Europa per numero di posti di lavoro creati per effetto di investimenti diretti esteri. Si tratta di oltre 99 mila nuovi posti di lavoro, che la collocano davanti a Regno Unito (80 mila) e Russia (70 mila). Questo è quanto si legge nel rapporto “fDi Intelligence: Global greenfield investment trends” relativo al 2017. Il numero di progetti di investimento in Polonia è aumentato su base annua di quasi un quarto (da 272 a 338). L’importo totale stimato delle spese degli investitori stranieri nel paese è aumentato di quasi la metà ed è pari a 14,8 miliardi di dollari. Nella categoria del numero di progetti d’investimento Varsavia (81) sorpassa città come Berlino (76) e Mosca (64). Varsavia è una delle capitali europee che esercita la maggiore attrattiva, soprattutto per gli investitori del settore dei servizi alle imprese.

forsal.pl

Il Governo polacco mette a rischio l’indipendenza della Corte Suprema

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Lo scorso martedì 3 luglio la Polonia ha approvato una legge che limita notevolmente l’indipendenza della Corte Suprema rispetto al potere esecutivo. Si tratta dell’ennesima iniziativa legislativa che l’attuale Governo di destra, in carica dal 2015, ha intrapreso nonostante le critiche da parte delle istituzioni europee e sebbene metta a rischio il principio di separazione dei poteri. La Commissione Europea ha già detto di avere avviato una procedura di infrazione contro la Polonia, ma nel frattempo la riforma è entrata in vigore.

La nuova normativa abbassa retroattivamente l’età pensionabile dei giudici della Corte Suprema da 70 a 65 anni, mettendo a riposo 27 giudici su 74. L’intenzione dell’esecutivo, almeno a parole, è quella di licenziare la “casta” dei giudici, incapace e legata alla vecchia classe dirigente comunista. La riforma non si ferma tuttavia qui. I membri della Corte salgono a 120 e le nuove nomine saranno decise dal Governo, che si troverà dunque a controllare ben due terzi dell’organo.

I 27 giudici ultrasessantacinquenni potevano chiedere una proroga del mandato al capo dello Stato, il quale la può concedere a sua discrezione. Undici di loro si sono tuttavia rifiutati e tra di loro c’è anche il Primo Presidente della Corte, Małgorzata Gersdorf. Forte di quanto stabilito nella costituzione polacca, Gersdorf ritiene che il suo mandato debba proseguire fino al 2020 e che il Governo non abbia diritto di rimuoverla. Nel tentativo di mettere il bastone fra le ruote al Presidente Duda, Gersdorf è andata brevemente in ferie, nominando come suo supplente il giudice Józef Iwulski. Il Governo sottolinea invece che Iwulski ha sostituito Gersdorf sulla base di quanto stabilito dalla nuova legge.

Più di recente il Senato polacco ha approvato un emendamento per rendere più spedita l’elezione di un nuovo Presidente della Corte Suprema. Sessanta senatori hanno votato a favore, trenta hanno votato contro e un senatore si è astenuto. Alle proteste dell’opposizione dopo il voto si sono unite quelle di un migliaio di manifestanti fuori dall’aula. Il disegno di legge è già stato votato dal Sejm e deve ora essere firmato dal Presidente della Repubblica, Andrzej Duda.

Festival Internazionale dei Film e dell’Arte “Dwa Brzegi”, dal 28 luglio a Kazimierz Dolny sulla Vistola

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Dal 28 luglio al 5 agosto a Kazimierz Dolny e Janowiec sulla Vistola si terrà il Festival Internazionale dei Film e dell’Arte “Dwa Brzegi”, che promuove il cinema e gli autori immersi nell’ampio contesto artistico. “Il cinema che unisce” è il leitmotiv dell’edizione di quest’anno. In effetti, oltre alle proiezioni, in programma ci sono numerosi concerti, vernissage, dibattiti con gli artisti polacchi e stranieri, perché l’idea del Festival è unire diverse discipline a cui si ispira la decima Musa. Sul palco musicale vedremo, tra gli altri, la cantante Kasia Nosowska e il gruppo Raz Dwa Trzy insieme ai suoi ospiti. Al cinema invece potremo ammirare film di tutto il mondo, le prime, i film più importanti dell’anno scorso e le pellicole che sono state cruciali per la cinematografia mondiale. Il programma include ben quattro produzioni italiane: “Mia figlia” di Laura Bispuri, “Napoli velata” di Ferzan Ozpetek, “Troppa grazia” di Gianni Zanasi e “Dogman” di Matteo Garrone, il cui attore protagonista è stato premiato con la Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes. Due dei film italiani, “Napoli velata” e “Troppa grazia”, saranno distribuiti in Polonia da Aurora Films.

Polonia Oggi: Oggi a Gdynia parte il Globaltica World Cultures Festival

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Il Globaltica World Cultures Festival è un evento indirizzato a chiunque voglia conoscere altre culture, tradizioni, religioni, a tutti coloro che vogliono conoscere suoni sconosciuti, sia lontani che vicini. Tra i musicisti che si esibiranno nell’edizione di quest’anno ci sono artisti da tutto il mondo: Kapela Niwińskich (Polonia), Moonlight Benjamin (Haiti), Oxus Ensemble (Uzbekistan), Chico Trujillo (Cile), Elida Almeida (Capo Verde) e molti altri. Durante l’evento si svolgeranno anche workshop di musica, danza, artigianato, presentazoni e incontri. Globaltica World Cultures Festival inizierà domani e proseguirà fino al 29 luglio presso Park Kolibki a Gdynia.

globaltica.pl

Polonia Oggi: Per Bloomberg la Polonia è la seconda economia emergente più sicura

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Secondo gli economisti di ING Bank Śląski l’economia polacca potrebbe sopportare una crisi generata dalla guerra dei dazi tra USA e UE meglio del previsto, mentre Bloomberg ritiene che il paese sia la seconda economia emergente più sicura al mondo in tutte le categorie prese in considerazione: valute, azioni e obbligazioni. Secondo l’istituto di ricerca CesIfo, l’introduzione dei dazi da parte americana potrebbe ridurre il PIL polacco solo di uno 0,03% e le perdite sarebbero contenute anche se i dazi venissero estesi ad altri prodotti. Il rallentamento avrebbe inoltre un impatto limitato sul settore bancario.

businessinsider.com.pl

Raccolta di scioglilingua polacchi (parte seconda)

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Scioglilingua! Si può dire che per un parlante italiano la lingua polacca sia tutta uno scioglilingua. Si sa che, dal nostro punto di vista, le lingue slave sono tutte abbastanza aspre, ricche di combinazioni consonantiche alle quali non siamo abituati, e tuttavia, pure per gli standard slavi, il polacco è sicuramente una delle più complicate. Anche coloro che lo studiano da anni faticano a parlarlo con disinvoltura senza mai incartarsi. Qui di seguito altri 4 celebri scioglilingua che mettono in difficoltà anche i nativi:

Czy rak trzyma w szczypcach strzęp szczawiu czy trzy części trzciny

(‘Un granchio tiene tra le chele un pezzo di romice o tre pezzi di giunco?’)

La combinazione di fricative e affricate (c, ć, cz / dz, dź, dż) non è tra le più semplici. Secondo una testimonianza apocrifa, l’attrice francese Sarah Bernhardt, a cui fu chiesto se le piaceva la lingua polacca, avrebbe risposto: “Molto. E’ come se qualcuno stesse masticando del vetro. Di seguito ulteriori esempi:

Czy trzy cytrzystki grają na cytrze,

czy druga gwiżdże, a trzecia łzy trze?

Lojalna Jola i nielojalna Jola

(‘Jola leale e Jola sleale’)

Qui la sfida sta nell’alternanza tra l’approssimante j e la laterale l, ma non è sicuramente lo scioglilingua più fastidioso del mondo (se si ignora il sottotesto sessista che vi è contenuto!).

Pójdźże, kiń tę chmurność w głąb flaszy

(‘Andiamo, metti la nuvola in fondo al fiasco’)

Questa frase priva di senso, più che uno scioglilingua, è un pangramma, vale a dire che contiene tutti e 32 i caratteri dell’alfabeto polacco.

Soczewica, koło, miele młyn

(Lenticchie, ruota, il mulino macina’)

Questo è lo scioglilingua polacco di cui abbiamo la testimonianza più antica, risalente al XIV secolo. La tradizione narra che i soldati del re Ladislao I usarono questa frase per separare i cittadini di Cracovia leali al sovrano dai rivoltosi, che erano per lo più di origine tedesca. Questi ultimi non riuscivano a pronunciare le parole correttamente e furono quindi decapitati.

 

La rinascita di Łódź, la Manchester polacca

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Łódź è una delle maggiori città della Polonia, la terza per dimensioni dopo Varsavia e Cracovia. Sebbene meno celebre e a lungo considerata poco attraente per la sua passata vocazione industriale e il declino subito dopo la caduta del comunismo, oggi la “Manchester polacca” sta vivendo un periodo di rinascita, culturale e non solo. Gli edifici abbandonati sono tornati a nuova vita grazie ai murales. Le vecchie fabbriche dell’industria tessile sono state riqualificate e ospitano hotel, boutique, ristoranti, bar all’aperto. Un vantaggio è anche il fatto che si tratti di una località tutto sommato economica, perché non ancora presa d’assalto dal turismo di massa. Anzi, è frequentata più da uomini d’affari che da viaggiatori, e i voli e i prezzi degli hotel sono più bassi nei fine settimana se confrontati con quelli di altre città polacche più “gettonate”.

Fuori dal neo-rinascimentale Grand Hotel si trova la cosiddetta “Holly-Łódź”, la Walk of Fame lungo la quale si trovano le stelle di personaggi del calibro di Roman Polański, diplomato alla scuola di cinema della città, e del pianista Arthur Rubinstein. Il primo parco pubblico della città, Źródliska, è stato fondato nel 1840 come punto d’incontro per i lavoratori del cotonificio. Un’orchestra di fabbrica suonava regolarmente sul palco, osservata da una folla che sorseggiava vodka e brandy di ginepro. Oggi è facile incontrare le famiglie che fanno picnic sull’erba o passeggiate per la Palm House. Di Łódź colpiscono innanzitutto i colori. Al Rosa’s Passage è possibile ammirare un’installazione di Joanna Rajkowska, un mosaico di vetri che coprono le pareti ai lati della strada e brillano alla luce del sole.

La Piotrkowska è una lunga strada piena di sorprese, fra le più lunghe della Polonia. 4 chilometri che vanno da Plac Wolności al Parco im. Legionów, in un percorso lungo il quale si possono osservare numerosi palazzi in stile liberty. All’incrocio con Ulica Pilsudskiego, alzando lo sguardo, si può vedere il più grande murales della città, che raffigura il municipio, Plac Wolności e una barca a vela in legno. Il Palazzo Izrael Poznański, del XIX secolo, è un grande esempio dell’architettura eclettica della città, con dettagli neo-rinascimentali e neo-barocchi, vaste sale con soffitti a volta, giardini punteggiati da sculture. Era la residenza del secondo cittadino più ricco di Łódź, un ebreo polacco magnate dell’industria tessile, e oggi ospita un complesso commerciale, ristoranti e luoghi di intrattenimento. Bastano 16 złoty, meno di 4 euro, per entrare nel Muzeum Sztuki, nel quale si può osservare l’arte del XX e del XXI secolo, distribuita su 4 piani, con una sezione dedicata alla cultura polacca. Il biglietto include anche l’ingresso al Palazzo Herbst, in origine dimora di una delle famiglie industriali più ricche della Polonia.

Polonia Oggi: I tedeschi a caccia di investitori polacchi

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I conducenti che viaggiano lungo l’autostrada A2 in direzione della Germania possono notare un gigantesco cartellone del marchio Giganto che promuove investimenti in Brandeburgo al grido dello slogan “Vivi, investi, lavora!”. Attualmente in Germania non c’è soltanto bisogno di manodopera polacca ma anche di investimenti. Oltre ai cartelloni pubblicitari come quello menzionato, esiste anche un sito web dedicato, brandenburgia-wschodnia.com. E’ stata persino attivata una linea telefonica di assistenza in polacco. “Aiutiamo i polacchi a conoscere meglio le aziende tedesche […], Non è necessario conoscere il tedesco, vi aiuteremo in polacco”, ha dichiarato Anna Gazdecka di Investor Center Uckermark, aggiungendo: “In generale vogliamo promuovere la cooperazione con la Polonia. Invitiamo i polacchi a trascorrere il loro tempo libero nel Brandeburgo e a trasferirvisi. Naturalmente anche gli investitori sono i benvenuti”.

money.pl

Polonia Oggi: La mafia polacca dei rifiuti guadagna dalle importazioni dal Regno Unito

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Pollution concept. Garbage pile in trash dump or landfill.

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Il quotidiano britannico Telegraph ha descritto domenica in un articolo come funziona l’esportazione di rifiuti dal Regno Unito alla Polonia, dove vengono bruciati in circostanze poco chiare. La “mafia dell’immondizia” guadagna così milioni di złoty. Il giornale ha spiegato che, dopo che a gennaio la Cina ha vietato l’importazione di plastica da riciclare, la Polonia è diventata il sesto maggior importatore di rifiuti britannici al mondo e il secondo in UE, subito dopo l’Olanda. Dall’inizio di quest’anno sono avvenuti più di 60 incendi illegali di rifiuti che sono prevalentemente, se non esclusivamente, dolosi. Chi importa rifiuti sfrutta un escamotage consentito dalla legge polacca, che prevede che la spazzatura possa essere conservata per 3 anni prima di essere incenerita o riciclata. Invece di spedirla a un inceneritore o comprare la tecnologia per farlo autonomamente, alcuni preferiscono dare fuoco all’immondizia in modo illegale per risparmiare denaro. Il Ministero dell’Ambiente britannico ha sottolineato che sta lavorando per ridurre la quantità di rifiuti esportati all’estero, mentre il Premier polacco Mateusz Morawiecki ha minacciato di vietare completamente l’importazione di rifiuti fino a quando la normativa non sarà corretta.

pap.pl

Polonia Oggi: Andrzej Bargiel conquista il K2 e scende con gli sci

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Ieri mattina Andrzej Bargiel ha raggiunto la cima del K2 (8611 m) e poi ha sciato dalla vetta fino ai piedi della montagna, primo nella storia a compiere quest’impresa. La discesa con gli sci verso il campo 1 è durata 6 ore e mezza, con un’interruzione intorno agli 8000 m: il trentenne di Zakopane è stato costretto dalla forte nuvolosità a fare una pausa di un’ora in attesa che la visibilità tornasse buona. Bargiel aveva tentato l’impresa già l’anno scorso ma sebbene avesse raggiunto anche allora la vetta, le cattive condizioni meteorologiche non avevano permesso la discesa con gli sci.

rp.pl