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Majówka: un “super-ponte” del Primo Maggio

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Una gita fuori porta, il barbecue, passeggiate e soprattutto qualche giorno lontano dall’ufficio. Questo è majówka, una sorta di ponte del primo maggio, ma con un bonus rispetto a quello italiano. In Polonia l’inizio del mese è infatti caratterizzato dal susseguirsi di un numero maggiore di ricorrenze: la festa dei lavoratori, che cade il 1 del mese come in Italia e altrove, la festa della bandiera polacca del 2 maggio e la festa della costituzione del 3 maggio. Quest’anno il calendario è stato eccezionalmente favorevole ai polacchi: coloro che non lavorano il 30 aprile e il 2 e il 4 maggio godranno infatti di un lungo ponte di ben 9 giorni.

La festa del popolo dei lavoratori”, “Evviva l’unità del popolo” sono solo alcuni degli slogan che avremmo potuto leggere ai tempi della Polonia popolare (PRL), durante i cortei del primo maggio. Sebbene la festa dei lavoratori nasca negli Stati Uniti, dove venne festeggiata la prima volta nel 1889, sono stati i regimi comunisti a farne un proprio vessillo. In Polonia il primo maggio è festa nazionale dal 1950.

Dal 2004 si celebra anche la festa della bandiera nazionale, una ricorrenza che mira a promuovere l’identità polacca e i suoi simboli. Si tratta però di un giorno lavorativo, almeno per coloro che non fanno il ponte. Molti polacchi indossano spille con i colori della bandiera, il bianco e il rosso, colori di cui si tingono un po’ tutte le città, per le bandiere esibite alle finestre e gli eventi di ispirazione patriottica. La celebrazione della festa della costituzione del 3 maggio 1791 risale invece al 1919, all’indomani della riconquista dell’indipendenza della Polonia l’anno precedente, e poi nuovamente al 1990.

I polacchi approfittano di questi lunga pausa per trascorrere qualche giorno al mare, se le previsioni lo consentono, o per fare escursioni in montagna. In ogni caso, majówka segna spesso l’inizio della bella stagione, delle gite fuori porta e dei pasti consumati all’aperto. Diffusa è l’abitudine di cuocere carne alla griglia. Siccome quest’anno il 3 maggio cade di venerdì e molti cattolici polacchi osservano ancora l’astinenza dal consumo della carne tutti i venerdì dell’anno e non solo quelli di Quaresima, l’arcivescovo di Poznań Stanisław Gądecki ha dispensato i fedeli della sua diocesi da tale digiuno.

Bieszczady: natura e cultura nel cuore della Mitteleuropa

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I monti Bieszczady si trovano nell’estremo Sud-Est della Polonia, nella regione della Precarpazia. Si tratta di due catene appartenenti ai monti Beschidi Est che sono parte del sistema montuoso dei Carpazi Orientali Esterni. Si dividono in Bieszczady Ovest, situati in territorio polacco, slovacco e ucraino, e Bieszczady Est situati in Ucraina. È un territorio estremamente interessante dal punto di vista naturalistico e storico.

Nel 1854 sul territorio di Bieszczady, all’epoca facente parte della Galizia governata dall’Impero Austro-ungarico, è nato il primo sito dell’estrazione di petrolio. Durante la seconda guerra mondiale invece Bieszczady è stato teatro di violenti combattimenti tra gli eserciti tedeschi, slovacchi, l’armata rossa, l’esercito insurrezionale ucraino e Armia Krajowa (l’esercito nazionale polacco). I monti Bieszczady sono il maggiore polmone verde della Polonia in cui ci si può sbizzarrire tra tante escursioni a piedi, a cavalo e in bici, immersi nella natura del Parco Nazionale di Bieszczady. I sentieri più frequentati sono Połonina Wetlińska e Caryńska, Mała e Wielka Rawka, Tarnica (1346m), il monte più alto dalla parte polacca della catena, oppure Krzemieniec (1221m), il picco dove si incontrano tre confini: ucraino, slovacco e polacco. I paesaggi delle dolci colline con le infinite sfumature di verde e l’aria fresca sono il miglior rifugio dal traffico e dall’inquinamento delle grandi città.

Tra le altre attrazioni della zona ci sono la ferrovia a scartamento ridotto che porta in gita tra i boschi, per gli amanti dell’acqua sul lago Solina si possono fare uscite in barca o in kayak. Non mancano le proposte per gli appasionati dell’arte. Non tutti sanno che in Slovacchia, a Medzilaborce poco dopo aver lasciato il confine polacco, si trova il primo museo interamente dedicato al re della pop art Andy Warhol. L’artista nacque negli Stati Uniti ma i suoi genitori erano emigrati lemchi, un popolo etno-linguistico di origine ucraina diffuso nelle aree carpatiche della Polonia, e originari di Miková, paese situato nell’odierna Slovacchia nord-orientale. Il museo è stato fondato, tra l’altro, grazie all’iniziativa dei fratelli di Warhol, John e Paul. A 150 chilometri a est, attraversando il confine ucraino ci troveremo a Leopoli, la città del leone, con il bellissimo centro storico inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Allontanandosi dal territorio di Bieszczady verso Nord ci si può fermare a visitare il Castello Krasiczyn sul fiume San dove correva il confine Ribbentrop-Molotov. Il castello finì nel lato dell’armata rossa e fu semidevastato. Adesso è ricostruito nel suo originario stile rinascimentale-manieristico. Spostandosi ancora di 10 chilometri si arriva a Przemyśl, ritenuta la seconda più antica città polacca dopo Cracovia. Esistono resti di un insediamento monastico che risalgono al nono secolo. È chiamata anche la città delle chiese visto che è un punto di incontro delle tre religioni: cattolica, ortodossa e ebraica. Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale vi risediavano circa 16.500 ebrei. Con l’invasione della Polonia da parte della Germania e dell’Unione Sovietica, la città si ritrovò tagliata in due dal confine, lungo il fiume San, che divideva le zone d’occupazione dei due eserciti.

I monti Bieszczady e i dintorni, sia dalla parte polacca, sia dalla parte dei paesi confinanti, sono una zona un po’ selvaggia e non così nota tra i turisti stranieri come invece lo sono altre parti della Polonia. Una buona base di partenza può essere la zona vicino a Polańczyk al lago di Solina. La nostra esperienza personale ci ha portato alla struttura “Zielona Żabka” il cui proprietario è un appassionato dei luoghi e capace di soddisfare ogni curiosità e domanda che abbiate. È un posto perfetto per scappare dalla frenesia della vita quotidiana e tuffarsi nella natura e nella storia.

A Danzica il primo concorso culinario “La Cucina Italiana”

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Due ore di tempo per sfornare un prelibato piatto di pasta fatta completamente a mano. Questo il tempo concesso agli otto studenti di varie scuole alberghiere, sette polacchi e un italiano, per sfidarsi a suon di aromi e gusti e conquistare i tre posti del podio con i relativi premi. Un concorso svoltosi lo scorso 24 aprile nella Scuola culinario-alberghiera di Danzica con il patrocinio ed il supporto di Mieczysław Struk, presidente della provincia della Pomerania, di Monika Kończyk, sovrintendente delle scuole della Pomerania, e poi di Claudia Filippi- Khodorkovsky, console onorario della Repubblica d’Italia, di Giancarlo Russo, presidente dell’Associazione Cuochi Italiani in Polonia, di Krzysztof Szulborski, presidente dell’Associazione dei Cuochi Polacchi, di Sebastiano Giorgi, caporedattore di “Gazzetta Italia”, e di Roberto Polce, presidente della Fondazione “Ital-Gedania”.

Ad imporsi, secondo pronostico, è stato l’unico italiano in gara, il palermitano Salvatore Guardi, studente dell’Istituto per i Servizi enogastronomici e l’Ospitalità Alberghiera Pietro Piazza, ma a contendergli fino all’ultimo la vittoria sono stati Kacper Serafińczuk del Complesso Gastronomico e Alberghiero di Danzica, giunto secondo, e Aleksander Kopras del Powiatowy Zespół Szkół nr 1 di Kościerzyna.

Una bella iniziativa che è stata l’occasione per promuovere e diffondere la cultura del mangiare italiano tra gli studenti che hanno partecipato al concorso discutendone insieme a molti rinomati cuochi italiani e polacchi tra cui: Giancarlo Russo, Krzysztof Szulborski, Marco Bernardi, chef del Ristorante San Marco, Andrzej Ławniczak, presidente dell’Accademia Culinaria della Pomerania, Andrea Checcarelli, chef del Ristorante I Pazzi, Grzegorz Nakrajnik, chef del Ristorante La Cucina, Łukasz Ciesiński, chef del Ristorante Mon Balzac, Piotr Sawczenko, chef del Ristorante Dziki Gon. Un ringraziamento particolare va anche alle aziende che hanno sostenuto il premio: Masiar Majer, la città di Danzica, Liberum Hotel, ristorante Elephant, ristorante Mon Balzac, Społem Kielce, ristorante San Marco, Ristorante La Cucina, Dom Wypoczynkowy U Jędrka e Hania Zakopane.

 

 

La protesta delle persone disabili mette alla prova il governo

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Dallo scorso 18 aprile un gruppo di famiglie di persone disabili sta svolgendo un sit-in di protesta all’interno del Sejm polacco, dopo aver già compiuto una simile iniziativa nel 2014. Chiedono un incontro con Jarosław Kaczyński, leader del partito di maggioranza PiS, l’aumento degli assegni per l’assistenza ai disabili e l’introduzione di un’indennità per la riabilitazione di 500 złoty. Il gruppo, composto da 18 persone, è andato al Sejm su invito di Joanna Scheuring-Wielgus, parlamentare di Nowoczesna.

Nel 2014 avevano già compiuto una simile iniziativa con l’occupazione di un corridoio del medesimo edificio. All’epoca il governo a guida PO-PSL aveva in parte soddisfatto le richieste di chi protestava, ma la portavoce del gruppo, Iwona Hartwich, sostiene che ad oggi resta ancora molto da fare: “[L’allora premier] Donald Tusk ci disse che dovevamo scegliere una sola richiesta. Scegliemmo quella che ci appariva più importante.”

All’epoca, i deputati di PiS sostenevano la protesta e lo stesso Kaczyński fece promesse. Con l’avvicendamento di PiS alla guida dell’esecutivo, le famiglie con figli disabili speravano di ricevere un maggiore aiuto ma, dice Hartwich, così non è stato. “Fino ai 18 anni i nostri figli godono del programma 500+ ma raggiunta la maggiore età perdono questo assegno”, dice Ryszard Pawkin, che partecipa alla protesta con il figlio 23enne, affetto da sindrome di Down. Dopo i 18 anni c’è solo l’assegno di assistenza sociale, che non raggiunge i 1000 złoty. Due sono le richieste fondamentali che queste persone, innanzitutto madri, rivolgono al governo: l’introduzione di un assegno per le attività di riabilitazione per i disabili maggiorenni non autosufficienti, pari a 500 złoty mensili; l’innalzamento dell’assegno minimo di assistenza sociale, da integrare con la quota per l’inabilità al lavoro.

I protagonisti del sit-in hanno incontrato alcuni politici, tra i quali il ministro delle politiche sociali Rafalska, che li ha invitati a spostare la discussione altrove, e il presidente della Repubblica Duda. A quest’ultimo hanno fatto ascoltare alcune registrazioni di quello che diceva a sostegno dei disabili quando il suo partito era ancora all’opposizione. Anche il premier Morawiecki ha avuto un incontro e ha promesso l’introduzione di una tassa di solidarietà sui redditi più alti allo scopo di finanziare l’assistenza sociale. Si tratta di una promessa che tuttavia contraddice le intenzioni più volte espresse dai rappresentanti dell’esecutivo di non aumentare il prelievo fiscale. Più di recente, in visita ai protagonisti della protesta è stato anche l’ombudsman polacco Adam Bodnar.

Nemmeno la chiesa polacca, che solitamente non se ne sta in silenzio e partecipa a discussioni politiche accese su temi sensibili come l’aborto, sembra volersi tenere alla larga dalla questione. L’arcivescovo Henryk Hoser, intervistato alla radio RFM FM, ha detto che “la chiesa non è una delle parti di questa disputa.”

Da parte delle famiglie che protestano ci sono state aperture al compromesso ma su un punto restano inamovibili: non se ne andranno finché non sarà approvata e promulgata una legge che metta per iscritto quello che finora è stato loro promesso soltanto a parole. Continuano inoltre a chiedere un incontro con il leader di PiS, Jarosław Kaczyński.

L’industria cosmetica polacca al Cosmoprof di Bologna

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Si è svolta a Bologna dal 15 al 18 marzo la fiera cosmetica Cosmoprof, giunta quest’anno alla sua 51° edizione. Si tratta dell’evento più importante al mondo per l’industria cosmetica. Quest’anno ha attratto il numero record di oltre 250 mila visitatori e 2822 espositori da 70 paesi del mondo. Tra di loro la Polonia, che è stata rappresentata da 164 imprese che si occupano di prodotti per la cura della persona, per capelli, unghie, accessori, ma anche macchinari produttivi e imballaggi. L’Agenzia Polacca di Investimento e Commercio (PAIH) ha inoltre promosso l’immagine dell’industria cosmetica nazionale con uno stand dedicato.

Il settore cosmetico è uno dei rami dallo sviluppo più dinamico nell’economia polacca, con una tradizione che risale ormai alla metà del XIX secolo. Attualmente nel mercato polacco della cosmesi operano 400 tra piccole, medie e grandi imprese, che esportano i propri prodotti in oltre 160 paesi. Il valore complessivo ti questo mercato ammonta a 16 miliardi di złoty. La Polonia è il sesto produttore in Europa ma è anche il paese che cresce più in fretta in questo settore.

Nell’ambito dell’attività di promozione del PAIH, si sono svolti incontri B2B tra rappresentanti delle aziende polacche e potenziali contraenti. Durante tutti e quattro i giorni della fiera è stato anche messo a disposizione dei visitatori un esperto, il quale ha avuto il compito di informarli sul potenziale dell’industria cosmetica polacca e più in generale sull’andamento dell’economia nel paese. Nello stand del PAIH sono stati inoltre distribuiti materiali informativi e proiettati filmati promozionali.

Durante il terzo giorno si è svolta una conferenza alla quale hanno partecipato Adriana Jakubowska, redattrice della rivista “Cosmetic Reporter”, Rossano Bozzi, direttore della fiera, giornalisti internazionali, ospiti stranieri e rappresentanti delle imprese polacche. Al termine sono state rivolte domande agli ospiti dell’incontro.

Lo stand nazionale polacco è stato allestito dal PAIH nell’ambito di un programma di promozione dedicato, il cosiddetto “Program Operacyjny Inteligentny Rozwój” (programma operativo di sviluppo intelligente). Entro la fine del 2019, è prevista l’organizzazione, tramite lo stesso programma, di attività promozionali e informative in altri 6 eventi analoghi a Cosmoprof, che si svolgeranno in località quali Dubaj e Hong Kong.

Ulteriori informazioni all’indirizzo: https://cosmetics.trade.gov.pl/pl/aktualnosci/274348,inauguracja-branzowego-programu-promocji-sektora-kosmetycznego-na-targach-w-bolonii.html

 

Polonia Oggi: Astaldi costruirà un nuovo tratto della metro di Varsavia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Un consorzio formato dall’azienda turca Gülermak e dall’italiana Astaldi ha presentato lo scorso 18 aprile il suo progetto per la realizzazione di un nuovo tratto della metropolitana di Varsavia. Si tratta di una porzione di quasi 4 km che dovrebbe estendere in direzione nord-est la linea 2 della metro cittadina. Nella gara indetta dalla municipalità di Varsavia, l’offerta di Astaldi è risultata prima classificata. La città ha destinato all’investimento la somma di 1.464.228.900 złoty lordi (il costo dell’offerta italo-turca ammonta a 1.397.895.000, IVA inclusa). L’intervento, che si prevede abbia durata quadriennale, comprenderà la costruzione delle tre nuove stazioni di C19 Zacisze (ulica Figara/Rolanda), C20 Kondratowicza (ulica Kondratowicza – area del municipio di Targówek), C21 Bródno (ulica Kondratowicza e ulica Rembielińska). Con questo progetto sale a tre il numero di lotti della metropolitana affidati ad Astaldi.

Fonte: warszawawpigulce.pl

Polonia Oggi: Il PIL pro capite può raggiungere la media UE entro 10-15 anni

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Il PIL pro capite polacco ha la possibilità di raggiungere entro i prossimi 10-15 anni il livello medio europeo. Ne è convinto il primo ministro Morawiecki, che ha dichiarato la sua speranza durante un incontro tenuto sabato scorso a Peplin, in Pomerania. Secondo il premier la Polonia è sulla strada giusta, una strada “difficile, in salita, lungo la quale talvolta inciampiamo, commettiamo errori, ma è la strada verso una Polonia più forte”. “Il vero successo – ha sottolineato – viene dal nostro cuore, dalla nostra volontà, dal fatto di credere di lottare per una Polonia migliore. Dobbiamo risparmiare di più, investire, essere orgogliosi”. Parole accolte da uno scroscio di applausi dalle platea di partecipanti all’incontro, per lo più attivisti e consiglieri di PiS nella regione.

Fonte: forsal.pl

Polonia Oggi: Giornata nazionale italiana al Collegio d’Europa

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Si è tenuta venerdì 20 aprile al Collegio d’Europa di Natolin la Giornata nazionale italiana. Nel pomeriggio si è svolta una conferenza dal titolo “Da Riace a Bruxelles: una prospettiva multi-livello sulla politica migratoria”, alla quale hanno partecipato l’ambasciatore Alessandro De Pedys, l’europarlamentare Elly Schlein e il sindaco di Riace Domenico Lucano. Quest’ultimo ha portato la testimonianza del suo piccolo comune, celebre soprattutto per i bronzi, ma più di recente anche per l’impegno profuso nell’integrazione di 500 migranti da 20 paesi diversi, che ha reso Riace un modello vincente di accoglienza. Nel suo intervento De Pedys ha detto che l’immigrazione è una sfida reale per i paesi di frontiera come l’Italia, dove mette alla prova le capacità di accoglienza e integrazione e può essere causa di tensioni sociali. Tuttavia, in casi come quello della Polonia, la minaccia è soltanto percepita. “Stando alle statistiche di Frontex, dal 2015 al 2017 circa 2,5 milioni di migranti illegali hanno raggiunto il continente, ma in quantità decrescente: nel 2015 erano 1,8 milioni, nel 2017 approssimativamente 200 mila. In un continente di mezzo miliardo di persone questo numero dovrebbe essere gestibile con facilità, se avessimo una politica migratoria europea credibile”, ha dichiarato l’ambasciatore. Problematica è soprattutto la prospettiva per il futuro, per ragioni innanzitutto demografiche: “L’Europa sta invecchiando in fretta, ma in Africa la situazione è opposta. Le statistiche internazionali ci dicono che entro il 2050 la popolazione africana raggiungerà quota 2,2 miliardi”.

Polonia Oggi: Il monopolio di PKP è giunto al termine?

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Il monopolio di PKP Intercity nel trasporto ferroviario a lunga percorrenza potrebbe essere agli sgoccioli. L’Ufficio del trasporto ferroviario (UTK) ha recentemente concesso alla società Arriva RP l’autorizzazione ad attivare un collegamento tra la Pomerania a Varsavia. Arriva RP è controllata da Deutsche Bahn e al momento sta aspettando l’approvazione di PKP PLK, società del gruppo PKP. Gli esperti del settore manifestano ottimismo nei confronti del progetto ma non è detto che PKP esprima il suo benestare. La Polonia è uno di pochi paesi europei dove il trasporto ferroviario a lunga percorrenza è ancora in regime di monopolio. Altrove l’apertura alla concorrenza ha determinato una riduzione dei prezzi dei biglietti e il miglioramento delle condizioni di viaggio. Il principale problema di Arriva RP è di essere sprovvista di treni in grado di raggiungere i 160 km/h. Dopo la modernizzazione della linea Varsavia-Pomerania, i treni più lenti potrebbero bloccare il passaggio dei treni di PKP. Proprio questo potrebbe essere motivo di un rifiuto da parte di PKP di concedere l’accesso alla rete.

Fonte: money.pl

Polonia Oggi: Mostra di cimeli di Napoleone a Varsavia

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E’ stata inaugurata venerdì scorso al Palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia una mostra di oltre cento oggetti autentici appartenuti a Napoleone Bonaparte. Tra gli oggetti, che provengono dalle collezioni della Fondation Napoléon e dal Musée de l’Armée Invalides di Parigi, ci sono effetti personali, abiti, armi, decorazioni, mobili, documenti. C’è persino il cappello che Napoleone portava durante la battaglia di Waterloo. La mostra è particolarmente significativa perché l’imperatore francese occupa un posto speciale nella coscienza nazionale polacca. Negli anni delle campagne napoleoniche in Europa, la Polonia coltivò la speranza di riacquistare l’indipendenza. Il sogno si infranse con il fallimento della campagna in Russia. Pochi originali cimeli napoleonici sopravvivono nei musei polacchi perché la maggior parte di questi furono devastati durante la seconda guerra mondiale. La mostra proseguirà fino al 30 giugno.

Fonte: pap.pl