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GAZZETTA ITALIA 62 (aprile-maggio 2017)

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L’aria di primavera scalda il cuore e fa venir voglia di Italia. E ci sono pochi luoghi come Genova e le coste della Liguria in cui si possono apprezzare meglio lo sbocciare dei fiori e il profumo del basilico. Ed è per questa ragione che abbiamo dedicato la copertina alla Superba, città magnifica e piena di tesori da scoprire!

Questo nuovo numero di Gazzetta è poi caratterizzato dagli articoli dedicati a due miti dell’italianità: Monica Bellucci, icona della bellezza mediterranea, ed Ennio Morricone, il grande compositore che ha recentemente incantato Cracovia.

Due interessanti interviste raccontano invece la storia di due italiani di successo in Polonia: il cuoco, stella Michelin, Andrea Camastra, che spiega la sua cucina plurisensoriale che potete provare al ristorante Senses di Varsavia, e il baritono, reduce dal trionfo del Guglielmo Tell all’Opera Narodowa, Davide Damiani.

Ma è primavera e allora spazio alla passione con l’articolo “L’amore ad ogni latitudine!” e alla vita sana mangiando bene con la nostra esperta Tiziana Cremesini che parla dei superfoods.

Nel nuovo numero di Gazzetta farete poi conoscenza con due grandi pittori: Annigoni, cui parte della collezione è ora in Polonia, e Kazimier Zieleniewski, artista con una vita spesa tra Polonia e Italia.

Naturalmente non mancheranno rubriche e articoli su moda, lingua, storia, cibo, vino e viaggi con un importante focus sulla straordinaria, incredibile, emozionante città di Matera.

Polonia Oggi: Polonia, il paese che ama la birra

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il consumo di birra in Polonia è il maggiore in Europa. Da un rapporto dell’Agenzia Statale per la Soluzione dei Problemi dovuti all’Alcol (PARPA), risulta che la birra costituisce il 60% delle bevande alcoliche consumate dai polacchi. Tra le cause dell’ampio consumo ci sono i prezzi economici: la guerra di sconti tra le catene di supermercati permette di acquistare una lattina di birra per poco più di 2 złoty. Anche la vodka è molto popolare, complice la sua ampia accessibilità. “In passato la vodka era un prodotto di lusso, difficilmente accessibile. Alla fine degli anni Ottanta lo stipendio medio permetteva di acquistare 40-50 bottiglie. Oggi se ne possono comprare persino 200”, dice Jacek Moskalewicz, del Dipartimento di Ricerca su Alcolismo e Tossicodipendenza dell’Istituto di Psichiatria e Neurologia di Varsavia. Sebbene i polacchi sappiano di avere un problema con l’alcol, non sono favorevoli all’introduzione di limiti al suo acquisto.

Polonia Oggi

Polonia Oggi: Ennio Morricone in concerto a Łódź in ottobre

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il grande compositore Ennio Morricone, autore delle musiche per oltre 500 film, si esibirà il prossimo 14 ottobre all’Atlas Arena di Łódź. In 60 anni di attività, Morricone ha vinto con le sue colonne sonore più di 40 premi, tra cui due Oscar e tre Golden Globe. Il musicista italiano ha iniziato a comporre le sue prime melodie all’età di sei anni e ha raggiunto la fama mondiale grazie alle musiche prodotte per i western all’italiana, come “Per un pugno di dollari”. La vendita dei biglietti per il concerto di Łódź inizierà domani.

pap.pl

Polonia Oggi: Al via il primo volo diretto Varsavia-Los Angeles

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La compagnia di bandiera LOT inaugura oggi un collegamento diretto tra Varsavia e Los Angeles. L’aereo decollerà questo pomeriggio intorno alle 16.30 e la durata del volo sarà di 13 ore. Questo è il settimo viaggio a lunga percorrenza eseguito dalla compagnia polacca ed è anche il più lungo. Le altre destinazioni intercontinentali sono Chicago, New York, Toronto, Pechino, Seoul e Tokyo. L’obiettivo di LOT è diventare la prima scelta per i passeggeri non solo della Polonia, ma anche dei paesi dell’Europa centrale e orientale.

Polonia Oggi

Polonia Oggi: Il design polacco al Salone del Mobile di Milano

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Dal 4 al 9 aprile a Milano, durante il Salone del Mobile, il più importante evento mondiale nel campo del design, avrà luogo la mostra “POLISH DESIGN. Tomorrow is today“. La mostra sarà presentata nell’ambito del SUPERDESIGN Show presso Superstudio Più ed è curata da Dorota Koziara. Non si tratta solamente di una mostra di opere e progetti, ma piuttosto di una presentazione dell’approccio unico della Polonia al design contemporaneo e della specificità delle varie accademie artistiche polacche. Un tempo ciascuna si distingueva in base a specifiche competenze, come la progettazione di tessuti e abbigliamento a Łódź o la lavorazione di vetro e ceramica a Breslavia. Oggi le differenze sfumano, tuttavia ogni istituto mantiene un proprio carattere. Alla mostra parteciperanno 8 accademie di belle arti, tra cui quelle di Danzica, Katowice, Cracovia e Varsavia.

culture.pl

Polonia Oggi: Massimiliano Caldi torna in concerto a Varsavia

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Il direttore italiano Massimiliano Caldi torna giovedì prossimo a Varsavia per un concerto sinfonico che vuole ricordare il centenario della prima esecuzione assoluta de “La Rondine” di Giacomo Puccini, avvenuta a Montecarlo il 27 marzo 1917. La cornice dell’evento sarà la Sala della Filarmonica Nazionale e la serata inizierà alle 19.30. Il concerto si terrà nell’ambito del prestigioso Ludwig van Beethoven Easter Festival, giunto alla sua XXI edizione e in programma a Varsavia dal 2 al 14 aprile. L’esecuzione prevede una selezione dei brani de “La Rondine” di Puccini, oltre che di frammenti di altre opere del grande compositore italiano. Il maestro Caldi dirigerà l’Orchestra Sinfonica della Radio Polacca di Varsavia e sul palco si esibiranno anche la soprano Ewa Vesin e i tenori Edgaras Montvidas e Leopoldo Lo Sciuto. Il concerto si svolgerà con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia e con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura della capitale polacca.

Polonia Oggi

Polonia Oggi: Fuga di Pasqua, Italia tra le mete più gettonate

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Gli utenti polacchi di Skyscanner – motore di ricerca di voli – i quali hanno acquistato biglietti per trascorrere la Pasqua all’estero, hanno scelto soprattutto Spagna, Italia e Regno Unito, che erano già sul podio dell’anno scorso. L’interesse per i voli verso l’Italia è cresciuto del 20%, mentre quello per la Gran Bretagna è calato del 18%. La sorpresa più grande riguarda però l’Ucraina, con un incremento dei voli del 142%. Decisamente meno popolari sono i voli interni, che registrano un calo del 17%.

Polonia Oggi

Borse di studio dello Stato Italiano per stranieri e cittadini italiani residenti all’estero

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Borse di studio offerte dal governo italiano a stranieri e cittadini italiani residenti all'estero (scadenza per la presentazione della domanda: 10 maggio 2017).

Borse di studio offerte dal governo italiano a stranieri e cittadini italiani residenti all’estero (scadenza per la presentazione della domanda: 10 maggio 2017).

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) offre borse di studio in favore di studenti stranieri e studenti cittadini italiani residenti all’estero (IRE), per l’Anno Accademico 2017-2018, con l’obiettivo di favorire la cooperazione culturale internazionale, la diffusione della conoscenza della lingua, della cultura e della scienza italiana e la proiezione del sistema economico e tecnologico dell’Italia nel mondo.

Le borse di studio sono offerte per svolgere programmi di studio, formazione e/o ricerca presso Istituzioni italiane statali o legalmente riconosciute. Le candidature online devono essere trasmesse, utilizzando l’apposito Portale, a partire dal 27 marzo 2017 e entro la mezzanotte (ora italiana) del 10 maggio 2017.

Prima di inoltrare la propria candidatura, si raccomanda di leggere attentamente il Bando e di consultare il portale del MIUR “Universitaly”, contenente informazioni sul sistema universitario italiano, così come la pagina http://www.studiare-in-italia.it/studentistranieri/.

Ulteriori informazioni sul sito del MAECI:

http://www.esteri.it/mae/it/ministero/servizi/stranieri/opportunita/borsestudio_stranieri.html

Il discorso dell’Ambasciatore Alessandro De Pedys per i 60 anni dei Trattati di Roma

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Polonia e Unione Europea: 60 anni dai Trattati di Roma

Qui di seguito riportiamo il discorso ufficiale in lingua inglese pronunciato dall’Ambasciatore d’Italia Alessandro De Pedys, in occasione della celebrazione per i 60 anni dalla stipula dei Trattati di Roma. L’importante evento si è tenuto lo scorso 25 marzo presso l’Hotel Bellotto di Varsavia.

President Kwasniewski,
President Komorowski,
Excellencies, distinguished guests, Ladies and gentlemen,

First of all, let me tell you how privileged I feel in addressing such a distinguished audience today. I am sorry I am not good enough to do it in Polish. It is truly a great honour to be with you on this very special anniversary. Thank you for having me. The Treaties of Rome marked a turning point in recent European history. I think we can say this without any rhetoric. On this day, sixty years ago, the six founding nations turned their back on the murderous past of Europe and started to build their future together. After the ravages of two terrible wars, that decision reflected the desire to build a new order in Europe, no longer based on power politics and spheres of influence but on cooperation, shared values and open markets, after the visionary dream of Altiero Spinelli and Ernesto Rossi, depicted in their famous manifesto for a free and united Europe. That idea was so powerful that before long other European nations decided to join the group and the process continued over the years, with new candidates knocking at Europe’s door even today. We enjoyed the legacy of that fateful event: sixty years of peace, prosperity, rule of law, social progress, respect of human rights. Such a result, in my view, can only be disparaged by those who know little history or who choose to forget how the savage rivalry among European nations almost annihilated a whole continent and put an end to its global leadership.

Why then our celebrations have such a somber tone? Shouldn’t we be proclaiming our achievements much more loudly?

The reality is that, notwithstanding everything said before, in recent years Europe has become somewhat dysfunctional. For the first time since 1957 a member State is actually planning to leave the Union and all over the continent dissatisfaction with the European project is record-high. In fact, European citizens accuse their leaders of being indifferent to their problems, deplore the weakening of the social contract between EU institutions and the peoples of Europe. And they are afraid. They are afraid for their jobs, for their welfare and their physical security in the face of a protracted economic crisis, uncontrolled migration, political instability, the constant threat of terrorism. Some even say that the propulsive force of integration that began 60 years ago is at an end.

We may disagree with these opinions but they cannot be easily disregarded, because the concerns of our citizens are entirely legitimate and very real. Something clearly went wrong and it is important for us to understand why, if we want to learn from past mistakes. In my opinion, it is a toxic mix of misguided policies and slow reaction to the changing economic and political environment that brought us to this point. When I speak of misguided policies I am also referring to the fact that too often Europe stopped halfway. Let me give a few examples. With the Stability Pact we removed – or at least strongly limited – the Member States’ capacity to stimulate their economies but we did not replace them with adequate European instruments to be used in times of crisis. With the Schengen Treaty we decided to abolish border controls between the member States but we did not think of replacing them at the same time with a European system of border control; we are doing it now, when it’s clearly far too late. The Banking Union: we agreed that it had to rest on three pillars but we only realized two, thus leaving the system unbalanced, ineffective and in some cases even counterproductive. Again: with the Lisbon Treaty we introduced the figure of the High Representative for Foreign Affairs and Security Policy, but the levers of foreign policy decisions remained firmly in the hands of national governments.

I could go on, but what I want to underline is that the price of this indecisive approach has been paid by our citizens. In the economic field, in the first place: inequalities deepened in our societies, exposed to globalization and to the disruption brought by technological innovation on labour markets. In foreign policy: we suffer the consequences of the vast arc of instability at our borders without being capable of seriously influencing events, while non-European other actors play a major role.

This is because Europe failed to react united to the different challenges. Too often, instead of supporting each other, member states blamed each other. Old fractures and new fault lines appeared. As a result we are divided. There is a North-South division on economic policy; an East West division on migration policies; we are divided on trade policies, on institutional issues, on where and how to project European political and military power. Compromise – which is the glue keeping the Union together – has become more and more difficult to achieve.

In such a situation, it is no wonder that masters of illusion are at play to exploit the legitimate concerns and sentiments of displacement that derive from the ongoing changes of society. They offer a range of deceptively easy, short term solutions to deep rooted problems. It is easy to say “Europe is not working, I want to take back control”. And this is precisely what populist, eurosceptic
movements – left wing and right wing – are telling people all over Europe. Right or left makes no difference, populism is a language, not an ideology. It plays on fear, on the temptation to blame the other, to shut the door and leave the world outside, to seek shelter behind the national borders and find refuge in the national identity.

This phenomenon, the closing of the European mind, is in my view the biggest threat we are facing in Europe. And this is what we must fight, together.

And we can fight it, it is not a lost battle. Isolationism, protectionism, they are clearly not the answer. Honestly, the idea of unshared sovereignty in 2017 is entirely delusional. Outside the EU single European nations would not be any more sovereign than they are today; on the contrary, they would be utterly dependent on decisions made by much bigger actors. Therefore, if we don’t want to be pro-European out of principle, then we must be pro-European out of necessity. The best way to make our voice heard, to protect national sovereignty, is to share it within the Union, that can act as a multiplier of national strength. Besides, I am convinced that this is what the peoples of Europe want – with perhaps the exception of the British who have never overcome their original misgivings. They have not given up on the European ideal but they want a Europe capable of addressing their concerns.

In this perspective, the debate on more or less Europe is irrelevant. We all agree that we want a more efficient Europe, which does not mean moving towards a European super-State or diminishing the nation State, it means pooling common resources in key areas where no single country can have a significant impact. EU action is not supposed to hamper or limit the action of national governments but to
strengthen it.

The priorities are clear. Reduce inequalities while generating prosperity – that means putting the word “growth” back in the Growth and Stability Pact; complete and deepen the single market – energy, digital, services; devise trade and industrial policies that will boost growth and strengthen competitiveness; streamline the decision-making progress in foreign policy and move forward in Security and Defence, in cooperation with our North American allies; agree on a truly European system to manage migration, in both its external and internal dimensions – let me remind you that in recent years 15.000 people, men women and children, were swallowed by the Mediterranean sea, together with their hopes, their aspirations and their dreams.

There is nothing impossible in this, nothing impossible, if we only remember that together we are more than the sum of our parts. Indeed – and I am about to finish – at the roots of all our problems there is the fact that Europeans seem to have lost the feeling of belonging to a community that is larger than the nation State, of truly belonging to a Union. It is this feeling that we need to retrieve. The European Union is an extraordinary achievement, despite its present shortcomings, and we should be proud of it: a unique space of peace, freedom, tolerance and diversity that too many people take for granted. If it is not working properly we need to fix it, not discard it. Appropriate technical solutions – single speed, multispeed, enhanced cooperation – can always be found if the political will is
there, if we are just capable of raising our gaze above the walls that we ourselves have been building.

I wish to conclude by asking one question: is being together and working together still the best way to face the common challenges? I believe the answer to this question is YES. YES, it is worth the effort. YES, it is the right way. YES, it is the right time.

Thank you for your attention.

Polonia Oggi: Concerto in ricordo di Dalida a Varsavia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Venerdì prossimo al Teatro Kamienica a Varsavia si terrà un concerto in ricordo della cantante italo-francese Dalida, in occasione del 30° anniversario della sua morte. Il concerto includerà alcuni dei componimenti più belli del suo repertorio, come “Paroles, paroles” e “Besame mucho“, interpretati per l’occasione da Justyna Bacz e dai suoi ospiti Anna Riveiro e Sergio Bettas. Gli arrangiamenti sono firmati da Mariusz Dubrawski, che dirigerà un gruppo di eccellenti musicisti. Tra gli enti patrocinanti dell’evento ci sono Gazzetta Italia e le Camere del Commercio e dell’Industria italiana e francese.

Polonia Oggi