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Recensione spettacolo della Compagnia Teatrale Esperiente a Varsavia

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Dopo quattro anni in cui non ha più presentato spettacoli di largo richiamo con nuove opere in repertorio, finalmente la Compagnia Teatrale Esperiente di Varsavia ha battuto un colpo. E che colpo!

Sabato 7 Marzo, presso la Galeria Freta il gruppo guidato da Alberto Macchi si è esibito in ben 3 pièces, due in lingua italiana ed una in polacco, davanti a circa 150 spettatori suscitando il loro pieno entusiasmo e, ha fatto contemporaneamente scaturire una domanda legittima: Se tale è il successo di pubblico che si riscontra presentando nuove commedie, perché è stato fatto passare tanto tempo?

Dal “Cecè” di Pirandello, rappresentato con successo nel 2011 al Teatro Ochota, la Compagnia ha dato l’impressione  di essersi addormentata. Quanto è stato fatto nel frattempo, invece, seppure di minor coinvolgimento esterno, non merita di essere trascurato. Eppure, con la comunità italiana a Varsavia in costante crescita aumenta di pari passo anche l’esigenza di connazionali -ma anche di coloro che parlano italiano, lingua tra le più studiate in Polonia- di poter assistere a spettacoli in lingua italiana, posto che i nuovi arrivati sono per lo più giovani e di un discreto livello culturale. Dunque esiste, o meglio, dovrebbe esistere, un pubblico  abbastanza ampio da indurre la Compagnia Esperiente, l’unica in Polonia che recita opere (anche) nell’ idioma “del bel paese là?dove?’l?sì suona” , a salire più spesso sul palco.

Tornando allo spettacolo del  7 Marzo, legato alla festa della donna del giorno successivo,  diciamo che in tutte e  tre i pezzi rappresentati gli attori hanno convinto e divertito coloro che vi hanno assistito avendo presagito che sarebbe valsa la pena  passare un paio d’ore godendo di uno spettacolo dal vivo impostato al brio e alla riproduzione  teatrale di scene di vita quotidiane esasperandone la componente ironica tipica dello stile del Vaudeville.

Si sono esibiti, oltre ad Adriana Calovini, autentica colonna portante della Compagnia Esperiente dai tempi del “Caravaggio”, che non solo recita nelle commedie ma cura i costumi, i trucchi, le locandine e chissà cos’altro,   ed hanno dimostrato il loro talento altri 5 attori esordienti  dimostrando un livello di bravura e padronanza della scena inaspettato.

La prima commedia, di Feydeau, scritta dal grande commediografo nel 1883 come “Amour et piano”  è stata interpretata da Antonella Chillemi, Saverio Fabbri e Pietro Basso. Il testo, già di per sé divertente e basato su un equivoco tra persone che viene mantenuto fino alla fine, è stato vieppiù reso comico dai movimenti apparentemente impacciati  e dalle espressioni fortemente caratterizzate degli interpreti che hanno amplificato il risultato comico.

La seconda pièce, in polacco, benché di minore durata -10 minuti in tutto- , ha fatto apprezzare un’ottima recitazione rivelandosi quale azzeccata mescolanza di trovate esilaranti in un contesto di contorno drammatico che ha incontrato il favore del pubblico presente. Gli interpreti sono stati Lucia Pascale, Domenico Rizzo e Remek Smiechowski, quest’ultimo ha anche realizzato la traduzione in polacco  del testo.

La terza commedia è stata scritta a beneficio della Compagnia, appositamente per la serata, da un autore di Varsavia che ha chiesto di rimanere anonimo. Sarà questa  una trovata di Alberto Macchi per indurre quella curiosità sempre provocata dall’ alone di mistero? In fondo non importa molto, se è questo il risultato! Essa tratta in chiave umoristica, e in una cornice normale quale la visita a sorpresa della mamma  -di qui il titolo “La mamma a Varsavia” –  il tema attuale del divenire della nostra,  una società multietnica  vista da una prospettiva strettamente familiare con le tre scene decisamente godibili  in cui si vedono i personaggi  interagire tra  battute originali e mutevoli atteggiamenti nel gioco delle parti. Gli interpreti sono Adriana Calovini, la madre in visita,  Lucia Pascale e Saverio Fabbri (entrambi visti nelle altre piéces della serata)

Bravi tutti e 7 gli attori apparsi sul palco dimostratisi convincenti e sufficientemente disinvolti nei loro rispettivi personaggi e ruoli. Il folto pubblico presente ha mostrato di divertirsi così tanto che, a volte,  le risate che scoppiavano copiose dalle prime file hanno spesso impedito a quelli che sedevano dietro di sentire le battute immediatamente successive.

Tra le poche, pochissime, cose che andrebbero, tuttavia,  migliorate, c’è anche questo: il ritmo delle battute potrebbe essere più lento, considerando che non tutti gli spettatori possono avere una tale dimestichezza con la lingua italiana o polacca da consentire loro di cogliere immediatamente e in pieno l’aspetto ilare delle battute.

Un lavoro di rifinitura per quanto riguarda i cambi di scena va altresì consigliato, posto che le musiche iniziali e di intermezzo sono durate forse troppo, probabilmente per consentire i cambi i quali, appunto  per questo, andrebbero resi più spediti.

Non resta, quindi, che essere solidali col rammarico di coloro che non hanno potuto godere di una serata così divertente e piaciuta così tanto a chi c’era – è stata graditissima la presenza tra gli spettatori dell’Ambasciatore d’Italia e Signora- da chiedere, già subito dopo lo spettacolo,  quando vi sarà la prossima replica.  Già! quando sarà?

La Compagnia Esperiente rappresenta, infatti,  una realtà viva e pulsante della cultura italiana in Polonia a cui non dobbiamo e non vogliamo rinunciare e siamo convinti che spettacoli a cadenza più breve, magari in calendario per tutto l’anno, porterebbero anche a raccogliere intorno alla Compagnia Esperiente quel pubblico ansioso di assistere alle prossime rappresentazioni che finora non ha potuto crearsi proprio per la sporadicità delle occasioni offerte.

Comprendiamo le grandi difficoltà insite nell’attività di una compagnia amatoriale, ma visto che gli attori -e bravi-ci sono, i testi adatti si trovano -e adesso sappiamo che possono venire scritti ad hoc anche qui-, gli Italiani  che amano il teatro sono molti, che cosa manca ancora per non dover aspettare anni per un’altra ghiotta occasione di divertimento come sono le rappresentazioni della “nostra” Compagnia Esperiente?

di Daniele Mosconi

K&L Gates – Italian Business Day

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A business mixer and cocktail reception for Italian community in Poland.

The Polish and Italian partners of K&L Gates are pleased to invite you on April 23, 2015 to “ITALIAN BUSINESS DAY”, a business mixer and cocktail reception for the Italian community in Poland.

The cocktail reception will be preceded by a panel discussion on positive experiences leading to the expansion of business but also on pitfalls and surprises that may be encountered by Italians doing business in Poland.

We hope that this meeting will provide a forum for discussing the ongoing situation in Poland as well as related potential challenges and create an ideal platform for networking. We are pleased to announce that the honorary guest will be the Italian Ambassador in Poland, Mr. Alessandro De Pedys.

PROGRAM

Welcome Speech:  Maciej Jamka, Administrative Partner of K&L Gates’ Warsaw office and Giampaolo Salsi, Administrative Partner of  K&L Gates’ Milan office

Opening Speech:  Alessandro De Pedys, Italian Ambassador in Poland

Panel Discussion:

  • Alessandro Mazzola, Project Director, Saipem
  • Donato Di Gilio, President and CEO,  Investments Group (tbc)
  • Roberto Privitera,  Italian Law School, Warsaw University
  • Dariusz Karwowski, Polish Information and Foreign Investment Agency
  • Piotr Augustyniak, Partner, Head of the Tax Department, K&L Gates’ Warsaw office

Segafredo coffee and cuisine prepared by Italian Chef will be served at the event.

For car enthusiasts there will be an opportunity to sign up for a drive in a Ferrari at a chosen date.

April 23, 2015
5 p.m.

Venue:
K&L Gates Jamka sp. k.
Pl. Ma?achowskiego 2
00-066 Warsaw

R.S.V.P.
events.warsaw@klgates.com

Colomba di Pasqua “veloce”

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Ingredienti:
Lievitino:
30 g di acqua tiepida
3 g di lievito di birra disidratato (o 9 g di quello fresco)
50 g di farina Manitoba

Primo impasto:
200 g farina Manitoba
50 g burro
100 g zucchero semolato
1 uovo medio
la scorza di 1 arancia
la scorza di 1 limone
semi di 1 bacca di vaniglia
55 g di latte tiepido
2 g di sale

Secondo impasto:
75 g di burro
1 uovo medio
50 g di farina Manitoba
40 g scorze d’arancia candite
40 g uvetta
il succo di 1 arancia
12 g di rum

Glassa:
8 g di amido di mais
40 g di mandorle pelate intere
50 g di albume
15 g di farina di mais fine
40 g di nocciole pelate intere
50 g di zucchero di canna
mandorle intere non pelate – zucchero in granella

Procedimento (per una colomba di 750 g):
Preparazione del lievitino: ponete in una ciotola la farina e il lievito disidratato setacciati. Versate l’acqua tiepida e impastate il composto fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo, lavorate l’impasto con le mani, potete fare questa operazione direttamente nella ciotola oppure se siete più pratici direttamente su un piano.
Ricopritelo con pellicola trasparente e lasciatelo lievitare in un ambiente tiepido (come il forno di casa spento con la luce accesa) per circa 1 ora o fino a quando non avrà raddoppiato il volume. Procedete con il primo impasto: nella ciotola di una planetaria munita di foglia, versate la farina setacciata, lo zucchero, la scorza del limone grattugiata e anche quella dell’arancia, l’uovo e il lievitino, il sale e i semi di vaniglia, azionate la macchina per amalgamare gli ingredienti e poi sostituite la foglia con il gancio e incorporate anche il latte tiepido versandolo a filo. Per ultimo unite il burro a pezzetti poco alla volta attendendo che si sia incorporato il precedente prima di aggiungerne un altro pezzo. Continuate ad impastare finché l’impasto non si sarà incordato al gancio, poi trasferitelo in una ciotola, copritelo con pellicola da cucina e lasciatelo lievitare per un’ora e mezza in un luogo tiepido (come il forno spento con la luce accesa). Intanto mettete in ammollo l’uvetta nel succo di arancia e tagliate a cubetti le scorze di arancia candite. Riprendete l’impasto lievitato e ponetelo nella planetaria munita di gancio, aggiungete la farina, l’uovo e il rum. Azionate la macchina per raccogliere gli ingredienti e mentre la macchina impasta incorporate il burro a pezzetti, poco alla volta aspettando che si sia assorbito il precedente prima di aggiungere il successivo. Quando l’impasto si sarà incordato, spegnete la macchina, ora avete due alternative: potete trasferire l’impasto in una ciotola, coprirlo con pellicola e lasciarlo lievitare in frigorifero per 12 ore, e poi tirarlo fuori e riportarlo a temperatura ambiente. Oppure, se non disponete di questo tempo potete proseguire la preparazione aggiungendo subito i canditi e l’uvetta scolata e mescolare con il gancio per distribuirli nell’impasto. Quindi togliete l’impasto dalla planetaria, dividetelo in due parti: una da 250 g e uno da 470 g, prendete quest’ultimo, stendetelo in un rettangolo e arrotolatelo iniziando da una delle estremità più corte. Ponete il filoncino nella parte più larga di uno stampo da colomba da 750 g. Il restante impasto dovrà pesare circa 250 g, dividetelo in due parti uguali, ponetele nelle due parti laterali che sono rimaste vuote. Preparate la glassa per guarnire tritando nel mixer le nocciole e le mandorle  insieme allo zucchero di canna. Trasferite il trito nella planetaria con la frusta e aggiungete l’amido di mais, la farina di mais fioretto e l’albume, azionate la frusta per amalgamare gli ingredienti, la glassa dovrà risultare cremosa non liquida. Guarnite la superficie della colomba con la glassa aiutandovi con un cucchiaio, lasciate lievitare per 1 ora e 30 minuti in forno spento con luce accesa, fino a quando l’impasto non avrà raggiunto il bordo dello stampo. Prima di infornare, decorate con la granella di zucchero, le mandorle a filetti e le mandorle intere. Cuocete la colomba in forno statico preriscaldato a 160° per 50 minuti (o in forno ventilato a 140° per 40 minuti), poi coprite con un foglio di alluminio e cuocete ancora per altri 10 minuti. Sfornate la vostra “colomba veloce” e capovolgetela mantenendola sospesa con dei sostegni (potrete utilizzare ad esempio due ferri da maglia lunghi, due pentole o due rotoli di carta da cucina): questo sistema farà si che non collassi al centro.

Perugia, cultura, tradizioni e centro dei media accademici

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Con l’attuale direttore della radio studentesca Radio Sygna?y (Opole), Mateusz Herba, prendiamo il volo da Wroclaw, per arrivare in un’ora a Monaco di Baviera. Sul posto, grazie all’ottima qualità delle linee Lufthansa prendiamo un caffè, e dopo aver letto l’edizione giornaliera di The Times, conosciamo i nostri colleghi di Radio LUZ (Wroclaw).

Nell’aereo diretto a Roma sono seduta al fianco di una coppia italo-messicana, lei mi chiede se sono diretta a Roma, rispondo spiegando che la meta finale è Perugia, città ben conosciuta da questa signora che me ne parla in toni entusiastici, e si rivelerà che aveva ragione! Bellissimi paesaggi, stradine strette, atmosfera fantastica e … scale! Molte scale, che abbiamo dovuto affrontare dopo un ottimo pranzo.

Perugia non è una città tipicamente turistica, ma è un luogo ricco di cultura e tradizioni. Le mura ricordano ancora i tempi etruschi e in ogni angolo della città troviamo bar che servono squisiti caffè. Il Palazzo dei Priori, la Cattedrale e la Fontana Maggiore, situate nel cuore della città rendono la città ancora più speciale.

Il capoluogo dell’Umbria è pieno di studenti. Qui si trova la seconda, dopo Siena, Università per Stranieri, e a Perugia ce ne sono molti di provenienza po[cml_media_alt id='113417']Kurtyka - Perugia (13)[/cml_media_alt]lacca. I giovani qui possono approfittare delle delizie al cioccolato, come i famosi “Baci”, durante la festa Eurochocolate o ascoltare buona musica durante l’Umbria Jazz Festival. Nel 2014 Perugia ha anche organizzato il primo Festival dei Media Studenteschi, con il patronato di Radiophonica.com. Nella prima edizione sono state presenti radio da: Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Svezia, Gran Bretagna e Polonia. L’evento aveva come scopo la creazione di una rete internazionale di radio studentesche.

Questa e altre iniziative culturali hanno spinto Perugia a candidarsi quale Capitale Europea della Cultura, ma a vincere è stata Matera che nel 2019 sarà Capitale della Cultura Europea.

Aldo Manuzio, il padre del libro moderno

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Provate a collegare immediatamente alla parola “libro” un’immagine, un formato, un carattere e una punteggiatura. Fatto? Bene, sono certo che quasi tutti voi avrete immaginato un volume a stampa, tascabile, con il punto come chiusura di periodo, con le virgole, gli apostrofi, gli accenti ed ovviamente anche con abbondanti punti e virgola. Ma tutto questo, prima che Aldo Manuzio non avesse fondato la sua tipografia a Venezia, semplicemente non esisteva. Quest’anno ricorrono i 500 anni dalla morte del padre del libro moderno, quell’Aldo Manuzio, nato in un piccolo borgo della campagna laziale, che ebbe l’intuizione di dedicarsi alla nuova arte della stampa, trasferendosi a Venezia, dove nel 1494 aprì una tipografia nella contrada di Sant’Agostin, all’insegna del motto: “festina lente”, ovvero “affrettati con calma”, che apparve per la prima volta nel 1498 nella dedica delle opere di Poliziano. Con la pubblicazione delle Terze rime di Dante nel 1502, comparve anche l’oggi mitico simbolo raffigurante un’ancora con un delfino, immagine che Manuzio aveva ricavato da un’antica moneta romana donatagli da Pietro Bembo: l’ancora stava infatti a indicare la solidità, mentre il delfino la velocità. E con la velocità d’un delfino, rapidamente, in tutt’Europa, i suoi volumi, quelli che oggi chiamiamo “edizioni Aldine”, divennero celebri. Nel 1500 dette l’avvio a una collana di libri di dimensioni e di prezzo ridotti, in cui per la prima volta venne utilizzato il carattere corsivo greco, che assomigliava alle lettere dei manoscritti greci da cui i libri a stampa erano copiati; e sarà da quei “car[cml_media_alt id='113411']Bortoluzzi - Aldo Manuzio (1)[/cml_media_alt]atteri aldini” che trarrà il nome l’Accademia Aldina, che Manuzio fondò per accogliere i numerosi artisti e studiosi che erano fuggiti da Bisanzio per rifugiarsi a Venezia. Nel 1501 comparve poi la sua edizione di Virgilio in quel carattere corsivo che aveva fatto incidere dal bolognese Francesco Griffo, che diventò tanto celebre da essere d’allora in poi imitato da tutti. Non solo: il volume era anche “in ottavo”, e quindi in un formato molto ridotto rispetto ai grandi e maestosi volumi “in folio” (cioè un foglio piegato in due, ossia quattro pagine) o a quelli “in quarto” (cioè di otto pagine). La “enchiridion forma” rese così il libro, per la prima volta, letteralmente maneggevole, leggero e quindi facilmente trasportabile, cambiando radicalmente le occasioni e le abitudini di lettura. Le opere stampate da Aldo Manuzio ancora oggi, a più di cinque secoli di distanza, suscitano interesse e meraviglia: le circa 130 edizioni in greco, latino e volgare da lui pubblicate in 20 anni di attività sono infatti tuttora studiate in tutto il mondo, e si può ben dire che il suo catalogo costituì una specie di enciclopedia del sapere umanistico.

Pokazy Nowego Kina Włoskiego w kinie Muranów Cinema Italia Oggi | 26 – 30 marca

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Włoski Instytut Kultury w Warszawie z udziałem Cinecitta Luce oraz we współpracy z Kinem Muranów już po raz czwarty zaprasza na przegląd najnowszych filmów z Półwyspu Apenińskiego: Cinema Italia Oggi.

W programie przeglądu znalazło się 9 filmów, uznanych na europejskich i światowych festiwalach filmowych, z których 8 to najnowsze włoskie produkcje zrealizowane w 2014 roku. Uwadze widzów polecamy przede wszystkim cztery tytuły, bardzo dobrze przyjęte zarówno przez krytykę, jak i włoską publiczność. „Jestem z Neapolu” („Song ‚e Napule”) braci Manetti jest próbą walki
z obrazem zdemoralizowanego Neapolu, który stara odkupić swoją krwawą historię przy pomocy… piosenek. Film „Bogacz, biedak i kamerdyner” („Il ricco, il povero e il maggiordomo”) przybliży polskiej publiczności legendarne we Włoszech komediowe trio „Aldo, Giovanni & Giacomo”, które film napisało, wyreżyserowało oraz… w nim zagrało. „Rzucę kiedy zechcę” („Smetto quando voglio”) to odkrycie włoskie minionego roku, opowiadające o nietypowym sposobie wyjścia z opresji i bezrobocia w epoce kryzysu. Ostatnim proponowanym tytułem są „Cuda” („Le meraviglie”), zwycięzca Grand Prix MFF w Cannes, prawdziwa historia dorastania w ekscentrycznej rodzinie, mieszkającej w wielkim, starym domu w Toskanii.

Z repertuaru klasycznego zaprezentowana zostanie odrestaurowana kopia filmu „Szczególny dzień” („Una giornata particolare”) z 1977 roku, w reżyserii Ettore Scoli, laureata Złotego Globu oraz Nagrody Cezara, w obu przypadkach dla Najlepszego Filmu Zagranicznego. W jednej z głównych ról niezapomniana Sophia Loren.

Bilety na przegląd Nowego Kina Włoskiego w cenie 16 zł.

 

PROGRAM:

26 marca / czwartek

20.00 Jestem z Neapolu (Song’e Napule), reż. Marco Manetti, Antonio Manetti | 114′, 2014

 

27 marca / piątek

18.00 Cuda (Le meraviglie), reż. Alice Rohrwacher | 111′, 2014

 

20.30 Cudowny młodzieniec (Il giovane favoloso), reż. Mario Martone | 137′, 2014

 

 

28 marca / sobota

18.00 Przestanę kiedy zechcę (Smetto quando voglio), reż. Sydney Sibilia | 100′, 2014

 

20.30 Jak na razie, wszystko dobrze (Fino a qui tutto bene), reż. Roan Johnson | 80′, 2014

 

29 marca / niedziela

  1. 18.00 Znów zazielenią łąki (Torneranno i prati), reż. Ermanno Olmi | 80′, 2014

 

20.30 Bogacz, biedak i kamerdyner (Il ricco, il povero, il maggiordomo), reż. Aldo Giovanni

e Giacomo, Morgan Bertacca | 102′, 2014

 

30 marca / poniedziałek

18.00 Szczególny dzień (Una giornata particolare), reż. Ettore Scola, 102′, 1977

 

20.30 Jak u Pana Boga za piecem (In grazia di Dio) reż. Edoardo Winspeare, 130′, 2014

Tomasz Orłowski nuovo Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Italia

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Il 18 marzo il Ministro degli Affari Esteri Grzegorz Schetyna ha consegnato a Tomasz Or?owski la nomina a Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario presso la Repubblica Italiana. Congratulandosi per l’assegnazione della nuova missione il capo della diplomazia polacca ha sottolineato, che l’Italia rimane uno dei partner cruciali della Polonia nell’Unione Europea e sull’arena internazionale.  Sono convinto che il Signor Ambasciatore, che ha già avuto l’esperienza di lavorare presso l’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma, compirà ogni sforzo per intensificare ulteriormente il dialogo politico e per incrementare lo scambio commerciale – ha detto il ministro.  Ricevendo la nomina Tomasz Or?owski ha rassicurato che la sua missione in Italia „si concentrerà sull’utilizzo delle opportunità di collaborazione, risultanti dalla comunanza dei nostri interessi, nonché sul superamento delle divergenze che possono a volte comparire nelle relazioni reciproche”.

Da settembre a novembre 2014 ha ricoperto l’incarico di sottosegretario di stato al Ministero degli Affari Esteri, responsabile per la cooperazione allo sviluppo, la diaspora polacca e la politica orientale e asiatica. Negli anni 2007-14 è stato Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Francia e nel Principato di Monaco. Dapprima – dal 2005 al 2007 – ha svolto l’incarico di vicecapo, e successivamente di Capo  del Cerimoniale della Repubblica. Tomasz Or?owski è Ambasciatore titolare dal 2005.

Dal 2004 al 2005 è stato il vicedirettore del Dipartimento del Sistema delle Nazioni Unite e dei Problemi Globali. Negli anni 2001-2004 ha ricoperto l’incarico di segretario generale del Comitato Polacco per l’UNESCO. A partire dal 1996 per 5 anni è stato il ministro plenipotenziario presso l’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma, e ancor prima per 3 anni il vicedirettore del Dipartimento Europa I,  di seguito Dipartimento dell’Europa Occidentale. Negli anni 1990-96 ha lavorato come Consigliere presso l’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Parigi. Prima di iniziare a lavorare al Ministero degli Affari Esteri ha svolto la funzione di assistente senior all’Università di Breslavia (1983-88), e ancora prima di docente al Museo di Storia della Città di ?ód? (1979-83).

Laureato in archeologia all’Università di ?ód?, ha conseguito il dottorato di ricerca DEA nell’ambito della civiltà medievale all’Università di Poitiers. Parla fluentemente inglese, francese, italiano, ma anche russo, spagnolo e tedesco. Tomasz Or?owski per i suoi meriti è stato insignito con le seguenti onorificenze:  Commendatore della Legion d’Onore, Commendatore con Stella dell’Ordine Nazionale al Merito (Francia) e Commendatore dell’Ordine di San Carlo (Monaco), Commendatore con Stella dell’Ordine al Merito (Portogallo), Commendatore con Stella del Grande Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania, Commendatore con Stella dell’Ordine “Pro Merito Melitensi”  (Sovrano Militare Ordine di Malta), Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Italia), Commendatore dell’Ordine delle Tre Stelle (Lettonia), Ufficiale dell’Ordine Nazionale al Merito (Francia), Medaglia di Bronzo „Gloria Artis” (Polonia).

Smart city: Stettino, in Polonia la città illuminata con i LED (VIDEO)

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Entro il prossimo mese di settembre, oltre la metà dei lampioni che illuminano la città polacca di Stettino (Szczecin) verrà sostituita con bulbi LED.

La scelta permetterà di rendere l’illuminazione della città più efficiente, risparmiando su costi ed emissioni.

Philips Lighting ha appena annunciato di essere stata selezionata dalle autorità municipali di Stettino per portare avanti l’opera di revisione e modernizzazione degli oltre 5.000 lampioni della città.

Circa il 50% verrà sostituito con dei LED, che saranno collegati ad un sistema di gestione in remoto per il controllo della luminosità (il Philips City Touch System), in modo da risparmiare energia e illuminare ogni angolo del centro urbano in modo appropriato ed efficiente, tenendo conto del periodo dell’anno, del momento della giornata e del meteo.

Il sistema studiato da Philips è anche in grado di inviare avvisi automatici per notificare alle autorità municipali la necessità di sostituire un bulbo.

Secondo le stime, l’installazione dei LED comporterà un risparmio energetico pari al 70%, riducendo la spesa annuale per l’illuminazione di circa 360.000 euro ed evitando l’emissione, ogni anno, di circa 7.000 tonnellate di carbonio.

Stettino, con i suoi quasi 500 mila abitanti, le tante università e il 50% del territorio coperto di verde e di acqua, si presenta come un contesto è ideale per tentare di mettere in pratica tecnologie innovative e intelligenti. Il sindaco, Piotr Krzystek, auspica che la partnership con Philips consenta di “migliorare il paesaggio urbano, aumentare la sicurezza e la visibilità per i cittadini e i visitatori e, nello stesso tempo, conseguire enormi risparmi energetici ed economici.”

greenbiz.it

Dipendenti pubblici ‘‘al verde’‘ in Polonia: al lavoro in bicicletta

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Sul posto di lavoro in bicletta per risparmiare denaro e tempo. Il sindaco della città di Slupsk, nel nord dellaPolonia, ha invitato i dipendenti pubblici a usare le due ruote. Una dozzina di bici sono già state messe a disposizione. ‘‘Un trasporto ecologico, economico e rapido che evita di creare ingorghi nelle ore di punta’‘, ha detto il primo cittadino Robert Biedron.

euronews.com

PartnersPol Group, sempre un passo avanti

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La prima società del gruppo, PARTNERS, è stata fondata alla fine del 1997. Inizialmente si occupava esclusivamente di offrire servizi nel trasporto internazionale. In seguito lo sviluppo della stessa e la necessità di andare incontro al fabbisogno di un’azienda di elettrodomestici, hanno motivato l’apertura del primo magazzino. A breve sono iniziati ad arrivare nuovi clienti provenienti da vari settori, tra cui quello alimentare, ed è stato necessario avviare le prime linee di produzione.

PARTNERS opera nell’ambito di PartnersPol Group. Le due società, PartnersPol Group Sp. z o.o. e Partners Sp. z o.o., offrono il complesso dei servizi logistici di magazzino uniti al trasporto nazionale (sia a pieno carico che a carico parziale) e internazionale. La superficie complessiva dei magazzini è di circa 90000 m2 suddivisa in diverse località del territorio polacco. Alcuni magazzini sono climatizzati, forniti di strumenti per il controllo della temperatura e dell’umidità. L`alto standard qualitativo dei servizi è supportato dai numerosi Certificati ottenuti: ISO 9001:2008, ISO 14001:2004, HACCP, IFS LOGISTIC e l’attestato AEO. L’azienda si avvale dell’utilizzo di moderne attrezzature, della sua esperienza pluriennale e del know-how, che le permettono di andare incontro a quelle che sono le richieste specifiche di ogni cliente.

All’interno del gruppo sono funzionanti sei stabilimenti e ognuno di essi realizza i progetti indipendentemente dagli altri, ma tutti insieme danno vita a PartnersPol Group. Questo garantisce una strategia di gruppo nell’ambito di tutte le sfere d’azione.

I dipendenti fissi sono quasi 400, tuttavia durante le operazioni di confezionamento, a seconda delle stagioni produttive e della loro durata, sono assunti più di 2000 dipendenti. Il personale direttivo è sia di nazionalità italiana che polacca.

PartnersPol Group prevede di duplicare nei prossimi tre anni il proprio fatturato in virtù dell’innalzamento delle qualifiche del personale e dell’ approfondimento delle proprie conoscenze. Particolare attenzione è rivolta alla cura della qualità dei servizi e dei contatti con i Clienti, della professionalità, dell’elasticità nell’agire, dell’innovazione, condizioni indispensabili per un ulteriore dinamico sviluppo.

Sito web: www.partnerspol.pl
Facebook: www.facebook.com/Partnerspol-Group-216941611792863