Slide
Slide
Slide
banner Gazzetta Italia_1068x155
Bottegas_baner
baner_big
Studio_SE_1068x155 ver 2
ADALBERTS gazetta italia 1066x155
Baner Gazetta Italia 1068x155_Baner 1068x155
kcrispy-baner-1068x155

Home Blog Page 95

Il programma InvestEU per rendere più competitiva l’economia polacca

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il pilastro finanziario del programma InvestEU, ossia il Fondo InvestEU, è il successore dell’EFIS (il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici) ed aiuterà a rendere più competitiva l’economia polacca. Tadeusz Kościński, il Ministro delle Finanze, dei Fondi e della Politica Regionale, sottolinea che la Polonia ha ottenuto un grande successo con l’EFIS, occupando il quinto posto nell’UE in relazione alla quantità di grossi progetti confermati ed il sesto posto dal punto di vista della quota di sostegno utilizzato: la Polonia si è posizionata subito dopo le economie più forti dell’UE; adesso l’obiettivo è di ripetere questo successo nell’ambito dell’InvestEU. Il sostegno finanziario stimolerà ad investire le risorse private e pubbliche in progetti strategici per l’economia, anche quelli realizzati in collaborazione tra i settori pubblico e privato. Il Ministero comunica anche che il Fondo InvestEU può costituire un completamento per finanziare gli investimenti in Polonia che richiedono il sostegno del Recovery Plan nazionale e della Politica di Coesione. Almeno una delle quattro condizioni seguenti è necessaria per accedere al Fondo InvestEU: la sostenibilità infrastrutturale; la ricerca scientifica, le innovazioni e la digitalizzazione; essere preferibilmente PMI (piccole e medie imprese); investimenti nel sociale e nella formazione. Il Viceministro dei Fondi e della Politica regionale Waldemar Buda informa che 1 Euro di sostegno dall’EFIS ha prodotto 4,33 Euro di investimenti in Polonia.

https://polskieradio24.pl/42/273/Artykul/2699288,Startuje-Program-InvestEU-Pomoze-zwiekszyc-konkurencyjnosc-polskiej-gospodarki

[Aggiornamento 18.03.2021] Situazione attuale in Polonia rispetto all’epidemia di COVID-19

0

In Polonia questa settimana si sono registrati ancora nuovi casi, con il numero dei malati attivi e delle terapie intensive occupate in forte crescita.

Il numero complessivo dei casi attivi è salito a 332,028 (settimana scorsa 286.511), di cui in gravi condizioni 2,190 (settimana scorsa 1.929), ovvero circa lo 0,7% del totale.

Gli ultimi dati al giorno 18 marzo 2021 mostrano un numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore di 27.278 nuove infezioni registrate e 356 morti. Il numero delle vittime nell’ultima settimana è stato alto e in crescita, ovvero 2.015 morti (nella settimana precedente si erano registrati 1.724 morti).

Il Voivodato della Masovia (4.408), la Slesia (3.788), la Grande Polonia (2.493), la Bassa Slesia (2.371) e la Piccola Polonia (2.192) sono i Voivodati maggiormente interessati da nuovi casi. Preoccupa fortemente il tasso di positività del 32% su base nazionale con 86.200 tamponi effettuati ed il tasso di variante inglese, prevalente e riscontrata nel 52% dei nuovi casi.

numeri dell’epidemia sono in crescita e sale la pressione sulle strutture sanitarie polacche. Sono attualmente occupati 21.858 letti da pazienti COVID-19, 2.190 le terapie intensive, il tasso di occupazione risulta intorno al 75% della capacità attuale.

Per contrastare la pandemia sono state varate nuove restrizioni su tutto il territorio polacco, valide fino al 9 aprile 2021.

Tutto il territorio polacco è zona rossa con obbligo di mascherine nei luoghi pubblici, anche all’aperto.

Sono chiusi bar, ristoranti, palestre, centri commerciali, hotel, teatri, musei, piscine e aree sportive salvo eccezioni in casi particolari. Ristoranti, bar e caffetterie possono effettuare il solo servizio con consegna a domicilio o da asporto.

Prosegue la campagna vaccinale che conta 4.738.902 vaccinazioni per COVID-19 in Polonia, di cui 3.074.378 prima dose e 1.664.524 seconda dose.

Per quanto riguarda gli sposamenti, resta in vigore l’obbligo di quarantena di 10 giorni per gli ingressi in Polonia, anche da paesi europei, con mezzi di trasporto organizzati, salvo presentare test COVDI-19 negativo nelle 48 ore precedenti l’ingresso.

Si raccomanda di limitare gli spostamenti e monitorare i dati epidemiologici nel caso di viaggi programmati da e verso la Polonia, per il rischio di possibili nuove restrizioni sui voli e gli spostamenti.

***

Informazioni per i cittadini italiani in rientro dall’estero e cittadini stranieri in Italia tra cui le risposte alle domande:

  • Ci sono Paesi dai quali l’ingresso in Italia è vietato?
  • Sono entrato/a in Italia dall’estero, devo stare 14 giorni in isolamento fiduciario a casa?
  • Quali sono le eccezioni all’obbligo di isolamento fiduciario per chi entra dall’estero?
  • E’ consentito il turismo da e per l’estero?

Per gli spostamenti da e per l’Italia a questo link le informazioni del Ministero degli Esteri:
https://www.esteri.it/mae/it/ministero/normativaonline/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti/

La situazione Polonia verrà aggiornata all’indirizzo: www.icpartners.it/polonia-situazione-coronavirus/

Per maggiori informazioni:
E-mail: info@icpartnerspoland.pl
Telefono: +48 22 828 39 49
Facebook: www.facebook.com/ICPPoland
LinkedIn: www.linkedin.com/company/icpartners/

Le mele polacche conquistano i mercati arabi

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Nell’ambito della campagna “Siła smaku, witamin i kolorów-poznaj jakość jabłek z Europy” le mele polacche sono state promosse nelle fiere Gulfood a Dubai. L’Unione dei produttori di frutta ha informato che l’offerta polacca ha suscitato molto interesse tra i destinatari arabi. All’inizio del 2021 infatti sono state eseguite quattro azioni promozionali in quattro centri commerciali a Dubai. La campagna, attuata tra l’altro grazie ai fondi europei, mira a presentare la varietà e le quantità migliori delle mele europee, tra cui anche quelle polacche. Il progetto viene realizzato negli Emirati Arabi Uniti, in Cina ed in India. Negli ultimi anni, come riporta l’Unione dei produttori di frutta, le mele polacche hanno conquistato qualche promettente mercato, tra l’altro, l’Egitto, la Giordania e l’Arabia Saudita. Dopo l’Italia e la Francia, la Polonia rimane il leader nella produzione di mele. Paulina Kopec, segretaria generale dell’Unione ha informato che ogni anno l’Unione europea produce circa 10 mln tonnellate di mele, tra cui 3,5 mln proviene dalla Polonia. La rappresentante dell’Unione ha sottolineato che attualmente il progetto si focalizza sul mercato degli EAU, ma esiste anche opportunità dell’espansione sugli altri paesi del Golfo Persico.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C835126%2Ckraje-arabskie-zainteresowane-importem-polskich-jablek.html

Dal wester all’horror, dalla fantascienza alla storia. Gli eroi del fumetto italiano (II)

0

Dopo aver pubblicato per molti decenni quasi esclusivamente fumetti western, negli anni Settanta e Ottanta la Bonelli cominciò lentamente a esplorare altri generi, personaggi e ambientazioni. A questo generale “svecchiamento” delle testate bonelliane si accompagnò anche una maggiore apertura alla cultura pop, tra cinema, televisione, musica rock e molto altro ancora.

Un ottimo esempio di questa apertura è “Dylan Dog”, probabilmente la serie più popolare in assoluto dellʼeditore italiano, creata nel 1986 dallo sceneggiatore Tiziano Sclavi. Il mensile è da sempre infarcito di citazioni e riferimenti al cinema (horror e non solo), alla musica rock e heavy metal e ai più disparati generi della cultura di massa, dal giallo alla fantascienza. Lo stesso aspetto del protagonista è ispirato a quello dellʼattore britannico Rupert Everett, mentre il suo assistente, Groucho, è palesemente una copia del comico statunitense Groucho Marx. Unʼoperazione simile si può notare nella serie investigativa “Julia”: il viso di Julia Kendall, infatti, non è altro che quello della celebre attrice Audrey Hepburn.

Le serie a fumetti bonelliane sono sempre state caratterizzate dalla mancanza di una continuity paragonabile a quella del fumetto americano: a parte qualche eccezione, ogni numero di “Tex” o “Dylan Dog” contiene una storia autoconclusiva, in genere priva di riferimenti agli episodi precedenti. In questo modo lʼordine di lettura dei singoli numeri è in larga misura intercambiabile, anche se non sono rare le storie in cui ad esempio Dylan Dog incontra un nemico già affrontato molti numeri prima. In alcune serie più recenti, invece, gli autori hanno fin dallʼinizio scelto di raccontare unʼunica, grande storia, che nelle saghe più popolari può andare avanti per decine di albi. Tra gli esempi possiamo citare “Dampyr”, fumetto a metà tra horror e azione nato nel 2000, o alcune serie limitate come “Volto Nascosto” e “Shanghai Devil” (ambientate a cavallo tra XIX e XX secolo, agli albori del colonialismo italiano, tra Italia e Africa e successivamente Asia) o “Mercurio Loi”, le cui vicende si svolgono a Roma nella prima metà dellʼOttocento. Un caso particolare è quello di “Orfani”, saga post-apocalittica creata dallo sceneggiatore Roberto Recchioni e suddivisa in “stagioni” non diversamente dalle serie televisive contemporanee. Ogni stagione di “Orfani” si concentra su personaggi almeno in parte diversi, al tempo stesso portando avanti unʼunica, complessa vicenda.

Proprio “Mercurio Loi” e “Orfani” si distinguono tra le altre serie Bonelli per il fatto di essere fin dallʼinizio interamente a colori, mentre la tradizione della casa editrice è quella del fumetto in bianco e nero. Il colore compare talvolta nei volumi che ristampano storie classiche, ma anche negli albi celebrativi, come il numero 400 di “Dylan Dog”, uscito nel gennaio 2020. Una scelta non convenzionale è invece quella degli autori della serie “Morgan Lost”, ambientata in una realtà alternativa in cui la seconda guerra mondiale non è mai scoppiata. Al bianco e al nero si accompagnano qui sfumature di grigio e il colore rosso, creando un impatto grafi co originale e accattivante.

Oltre alle ristampe di storie vecchie e amate dai lettori, la Bonelli pubblica anche volumi speciali dʼautore dedicati ai suoi personaggi più noti. La più celebre di queste opere è forse “La valle del terrore”, nota anche come il “Texone”: questʼavventura di Tex Willer, che conta più di 200 pagine, è disegnata da uno dei più grandi maestri del fumetto italiano, Magnus (alias Roberto Raviola), che la concluse nel 1996 pochi giorni prima della morte. La presenza di numerosi sceneggiatori e disegnatori che lavorano a ogni personaggio è la norma nel caso delle serie Bonelli: dato che ogni mese viene pubblicato un albo di più di 90 pagine, sarebbe impossibile per scrittori e artisti mantenere un simile ritmo di lavoro. Anche qui, ovviamente, esistono alcune eccezioni: ad esempio tutti i numeri di “Volto Nascosto” e “Shanghai Devil” sono scritti da Gianfranco Manfredi.

Anche se i fumetti della casa editrice italiana sono noti principalmente in patria, non mancano le traduzioni in altre lingue. In Polonia sono apparse, negli ultimi ventʼanni, parecchie avventure di Dylan Dog, mentre vari eroi bonelliani godono di una certa popolarità, ad esempio, in Turchia. Infi ne, verso la fine del 2019 la Sergio Bonelli Editore ha annunciato una collaborazione con lʼamericana DC Comics: tra i crossover in cantiere si possono menzionare titoli come “Dylan Dog/Batman” o “Zagor/Flash”.

foto: Sławomir Skocki, Tomasz Skocki

Possibile fare il test Covid-19 senza consultare un medico

0
nor

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Adam Niedzielski, il ministro della salute, ha annunciato ieri un nuovo metodo di test per la presenza del coronavirus. Al fine di alleggerire l’assistenza sanitaria di base dall’ordinare il test COVID-19 tramite un medico, sarà possibile farlo da soli utilizzando il modulo disponibile su gov.pl/dom. “Qui ci sono le domande fondamentali che riguardano la situazione di valutazione del rischio, se c’è stato contatto con una persona infetta e eventuali note sui sintomi. Dopo questo passaggio si chiama un numero indicato nel modulo cui risponde un consulente della hotline e confermando l’identità emetterà una ricetta per eseguire il test”, ha detto il ministro. Niedzielski sottolinea che i consulenti saranno disponibili dalle 8.00 alle 18.00, anche nei fine settimana. I risultati dell’esame possono essere letti sull’account online del paziente. Il governo non esclude un lockdown a livello nazionale. Domani sarà vaccinato il 3 milionesimo paziente con la prima dose.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C833692%2Cnowa-sciezka-testowania-na-koronawirusa-nie-bedzie-potrzebne-skierowanie-od

93° gala degli Oscar, Dariusz Wolski in corsa per la fotografia

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Quest’anno si svolgerà il 93° gala degli Oscar. I vincitori saranno annunciati il 25 aprile. Un cameraman polacco Dariusz Wolski è stato nominato all’Oscar per la fotografia cinematografica in “News of the World” diretto da Paul Greengrass. Oltre a Wolski in questa categoria sono stati nominati, tra l’altro, Joshua James Richard (“Nomadland”) ed Erik Messerschmidt (“Mank”). Il miglior attore o attrice protagonista potrebbe essere Gary Oldman (“Mank”), Anthony Hopkins (“The Father”) o Vanessa Kirby (“Pieces of a Woman”). Per il miglior attore o attrice non protagonista sono stati nominati p.e. Amanda Seyfried (“Mank”) e Sacha Baron Cohen (“The Trial of the Chicago 7”). “Quo vadis, Aida?” ha ricevuto una nomination per il miglior film straniero. La regista di questo film è Jasmila Žbanić e la trama riguarda la storia della guerra nella ex Jugoslavia dal punto di vista della traduttrice che lavora per l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il film è stato realizzato in coproduzione tra Bosnia ed Erzegovina, Austria, Germania, Polonia, Francia, Norvegia, Turchia, Romania e Paesi Bassi. Nella categoria del miglior lungometraggio d’animazione è stato nominato, tra l’altro, “Onward” di Dan Scanlon e “Over The Moon” di Glen Keane. “The Father” di Florian Zeller e “Nomadland” di Chloe Zhao sono tra i candidati all’Oscar per il miglior film, invece il premio per la regia può andare a Thomas Vinterberg (“Druk”) o Emerald Fennell (“Promising Young Woman”).

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C833634%2Cdariusz-wolski-nominowany-do-oscara-w-kategorii-najlepsze-zdjecia-za-news

È l’ora della merenda!

0

Oggi parliamo di merenda. Argomento goloso per definizione, si pensa che riguardi soprattutto i bambini, e di conseguenza le mamme (ma anche i papà, e le nonne) che la preparano. È un piacere per me smentire questo pregiudizio: la merenda riguarda tutti, o almeno dovrebbe! Bambini e adulti, genitori e non, perché lo spuntino fra un pasto e l’altro è un’abitudine buona e giusta per cui dovremmo trovare sempre il tempo, anche quando siamo al lavoro.

Ho rubato alcuni preziosi consigli alla dottoressa Eva Da Ros, dietista e mamma, a cui va il mio ringraziamento speciale: sulla sua pagina Facebook l’argomento trova sempre molto spazio, a sottolineare quanto il giusto apporto di nutrienti sia importante per affrontare la giornata e gli impegni con energia. Una buona merenda aiuta sia a bilanciare le calorie lungo la giornata che a mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue, evitando il calo di attenzione e l’inizio della sensazione di fame. Considerazioni nutrizionali a parte, fare merenda è uno dei piaceri della giornata.

Tutto può essere riassunto con una sua semplice frase: «Curatevi della materia prima e dei processi che subisce. In fin dei conti diventerà parte di voi». Che cosa significa? Innanzitutto, merenda non è sinonimo di merendina: non di quelle confezionate, almeno. Sono già pronte, comode e veloci, ma sono anche inutilmente ricche di calorie e povere di elementi nutritivi: la conseguenza è che la fame anziché diminuire, aumenta inesorabilmente, con il rischio che il corpo diventi iperalimentato e scarsamente nutrito. Ecco cosa dice la dottoressa Da Ros: «L’obesità può associarsi a malnutrizione, risultato del cibo industriale. Si fagocitano quintali di cibo spazzatura colmo di zuccheri, privo di fibre, arricchito di grassi idrogenati e additivi, ma carente dei nutrienti che servono a far funzionare le nostre cellule. Senza contare che i bambini hanno diritto ad essere educati al gusto vero del cibo».

Per fortuna, preparare una merenda buona e sana è veramente semplice.

Innanzitutto l’idratazione: è sufficiente l’acqua, non sono necessari succhi né tè in bottiglia poiché contengono troppi zuccheri a rapido assorbimento. Frutta e verdura invece apportano zuccheri, fibre, e molta acqua, oltre a contribuire al senso di sazietà grazie alla masticazione.

Aggiungiamo una fonte di carboidrati a lento assorbimento, per le ore successive: pane, gallette, crackers, ma anche torte, muffin, pancake fatti in casa. Tutto preferibilmente integrale per il maggior contenuto di fibre.

Per finire, una piccola quantità di grassi per prolungare il senso di sazietà e arrivare al pranzo o alla cena con un appetito più gestibile: frutta secca, un po’ di nocciolata, oppure olive e pomodori secchi per chi preferisce i gusti salati.

Quando la voglia di dolce si fa sentire, la risposta è il cioccolato fondente. Aumentate gradualmente la percentuale di cacao: 70%, 85%… in commercio si trovano prodotti fino al 99% di cacao. Meno zucchero e più gusto! Abbinato a frutta oppure tritato nello yogurt, diventa un’ottima soluzione anche dopo l’attività sportiva. Scegliete sempre yogurt naturale e non dolcificato: quelli alla frutta contengono fino a 15 gr di zuccheri su 100 gr di prodotto, cioè più di 3 bustine in un vasetto di yogurt!

Riassumendo: la merenda ha il compito di fornire energia immediata tramite gli zuccheri semplici (frutta fresca, marmellata, miele, frutta disidratata) e proseguire questa funzione nelle ore successive con energia lenta da carboidrati complessi. È necessario non sovraccaricare con troppi grassi e proteine (attenzione a formaggi e insaccati) per non appesantire la digestione e subire un calo dell’attenzione; inoltre, essendo questi nutrienti già presenti nei tre pasti principali, rischiamo di superare il fabbisogno giornaliero favorendo il sovrappeso. La frutta, anche in piccole quantità, dovrebbe sempre essere presente: offre idratazione, sazietà e un carico di vitamine e antiossidanti. Per evitare il processo di ossidazione e non farla annerire, potete bagnarla con una spruzzata di succo di limone, oppure richiuderla con un elastico dopo averla tagliata.

Qualche esempio di merenda? Frutta fresca, panfrutto oppure pane e marmellata, e frutta secca. Oppure yogurt naturale con frutta fresca (anche frullata) e cornflakes non dolcificati, fiocchi di mais o d’avena. La merenda per eccellenza: pane e cioccolato fondente! E perché non le castagne? Cotte in forno a 200° per 30 minuti, potete preparane una piccola scorta da conservare in congelatore. Oppure un frullato, che oggi va di moda chiamare smoothie: scegliete una base liquida (acqua, yogurt, latte vegetale) cui aggiungere frutta fresca, qualche mandorla, gocce di cioccolato fondente, ed eventualmente dolcifi cate con uno o due datteri, e magari delle spezie in polvere (cacao, cannella, zenzero).

Tutto può essere preparato la sera per poi essere conservato in un contenitore ermetico (alcuni sono divisi in scomparti per contenere alimenti diversi) e portato con sé il giorno dopo, a scuola oppure al lavoro. È necessaria un po’ di organizzazione iniziale, ma poi ci prenderete gusto, nel vero senso della parola!

Domande o curiosità inerenti l’alimentazione? Scrivete a info@tizianacremesini.it e cercherò
di rispondere attraverso questa rubrica!

***

Tiziana Cremesini, diplomata in Naturopatia presso l’Istituto di Medicina Globale di Padova. Ha frequentato la Scuola di Interazione Uomo-Animale ottenendo la qualifica di Referente per intervento di Zooantropologia Assistenziale (Pet-Therapy), attività in cui si sposano i suoi interessi: supporto terapeutico e miglioramento della relazione fra essere umano e ambiente circostante. Nel 2011 ha vinto il premio letterario Firenze per le culture di pace in memoria di Tiziano Terzani. Attualmente è iscritta al corso di Scienze e Tecnologie per Ambiente e Natura presso l’Università degli Studi di Trieste. Ha pubblicato due libri  “Emozioni animali e fiori di Bach” (2013), “Ricette vegan per negati” (2020). Con Gazzetta Italia collabora dal 2015 curando la rubrica “Siamo ciò che mangiamo”. Per più informazioni visitate il sito www.tizianacremesini.it

Polonia tra i paesi più sicuri d’Europa

0

Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Secondo i nuovi dati di Eurostat, la Polonia si trova al terzo posto (dopo la Lituania e la Croazia) nella classifica dei paesi più sicuri nell’Unione europea. Nel 2019 solo il 4,4% dei cittadini polacchi ha denunciato un reato, un atto di violenza o di vandalismo nel suo quartiere. Al confronto la media europea ammontava all’11%. I risultati peggiori in questa classifica riguardano la Bulgaria (il 20,2%), la Grecia (il 16,9%) e i Paesi Bassi (16,3%). Sopra la media si trovano anche la Francia, il Belgio e la Germania.

https://www.polskieradio24.pl/5/1222/Artykul/2694549,Polska-w-czolowce-najbezpieczniejszych-panstw-UE-Znamy-nowe-dane-Eurostatu

MArteLive Europe 2021

0

MArteLive Europe 2021 è un festival culturale organizzato con il sostegno del programma Europa Creativa dell’Unione Europea. È un concorso aperto ai giovani artisti di 16 diverse discipline d’arte, da quelle più tradizionali, come letteratura, scultura o pittura a quelle più moderne, come street art o video art (e non solo). Giovani artisti avranno occasione di mostrare il proprio talento a tutto il mondo, coopereranno con gli artisti di tutta l’Europa, e fantastici premi aspettano i migliori!

I migliori partecipanti parteciperanno ad un soggiorno settimanale in Italia, Polonia, Lituania e Bosnia ed Erzegovina, dove insieme creeranno dei performance interdisciplinari, le quali presenteranno durante il MArteLive Biennale Festival a Roma, davanti al pubblico di 50.000 persone in dicembre 2021!

Il concorso MArteLive è aperto agli artisti da 18 a 35 anni, abitanti e cittadini di Europa. I partecipanti possono iscriversi fino al 29 marzo tramite il sito web: https://www.martelive.eu

I dieci migliori artisti di ogni disciplina passeranno alla seconda fase del concorso, durante la quale parteciperanno alle audizioni online e in live streaming. Il semifinale di MArteLive si svolgerà a Vilnius (Lituania), a Tuzla (Bosnia ed Erzegovina) e a Cracovia (Polonia). I vincitori riceveranno un premio in denaro e andranno a Roma, per la Finale Europea, la quale si svolgerà durante MArte Biennale a Roma.

Sul sito https://www.martelive.eu troverete ulteriori informazioni sulle prossimi fasi del concorso e sulle audizioni.

Non esitate! Vi invitiamo a partecipare!

I Papi di Avignone e il vino

0

Il legame tra il soglio pontificio e il vino ha radici antiche: già nel XIII secolo la Corte pontificia comprendeva una Bottiglieria e una Cappellania che distribuiva alimenti ai poveri e ai pellegrini bisognosi.

Sia la Bottiglieria che la Cappellania avevano bisogno di vino in grandi quantità, ma la differenza di qualità era grande. Fintanto che la Curia è stata in Italia, la Cappellania si approvvigionava dalle vigne delle campagne romane e dei Monti Albani, mentre la Bottiglieria aggiungeva nelle sue cantine vini del Vesuvio, vini greci e Vernaccia. Però il periodo più documentato riguardo al consumo di vino alla Corte pontifi cia è quello dei Papi di Avignone (1305-1423), i quali hanno piantato vigne e sviluppato vitigni. Molti di questi vini sono scomparsi oggi, ma molti altri invece godono di fama internazionale.

Il papato che si trasferisce ad Avignone è un fatto generato dalla violenta lite che aveva opposto il re di Francia Filippo IV (detto Filippo il Bello) e il papa Bonifacio VIII. Il primo papa di Avignone fu Clemente V che ha regnato dal 1305 al 1314. Ricco di famiglia, possedeva a Pessac il castello che ora porta il suo nome (Château Pape Clément). Il suo successore fu Giovanni XXII e a lui si deve la trasformazione del Palazzo vescovile di Avignone in Palazzo pontificio dopo importanti lavori di ristrutturazione. Giovanni XXII aveva una predilezione per i vini di Hermitage, Roquemaure e Valréas. Anche lui ha piantato dei vigneti, il più famoso è quello di Châteauneuf. Alla sua morte Jacques Fournier diventa il nuovo papa con il nome di Benedetto XII che riorganizza ulteriormente la corte pontifi cia e sviluppa il commercio del vino incrementando le entrate della Chiesa. Questo papa era apparentemente austero ma in realtà apprezzava i vini e non solo per il commercio. Amava bere soprattutto i vini del Rodano. Clemente VI, suo successore, fu un uomo eccezionale, riconosciuto per le sue qualità intellettuali, la sua eloquenza, il suo senso della diplomazia e la sua cultura teologica. Pierre Roger (questo il suo nome) fu amante dell’arte e grande mecenate, facendo di Avignone un crogiolo culturale e un centro di scambi europei. Gli succede Innocenzo VI. Questo papa apprezzava molto lo Châteauneuf bianco come il rosso, come testimoniano i resoconti della Reverenda Camera Apostolica. Urbano V (1362-1370) ha dato nuovo impulso alla produzione vinicola pontifi cia, facendo piantare del Moscato. Gli succede Gregorio XI che rimane fedele ai moscati di Beaumes-de-Venise e Carpentras. La sua rapida morte, a seguito di una malattia renale, fu all’origine del Grande Scisma d’Occidente.

Durante questo periodo travagliato, gli ultimi due papi di Avignone continuarono la tradizione vinicola. Clemente VII aveva un affetto particolare per il Châteauneuf al punto che nel 1390 condannò un vignaiolo che non era stato in grado di fornirgli ventidue botti di moscato a procurargli il doppio di questa quantità alla vendemmia successiva. Sappiamo anche che Juan Fernandez de Heredia, Gran Maestro degli Ospitalieri, nel giugno 1393 fece consegnare 95 botti di vino greco dolce dall’isola di Rodi alla Corte Pontifi cia di Avignone. Infine, l’ultimo papa di Avignone, il catalano Pedro de Luna, che ha regnato sotto il nome di Benedetto XIII (1394 -1423) ha il grande merito di avere valorizzato il Rivesaltes.

Possiamo concludere dicendo che i papi di Avignone hanno contribuito in maniera notevole alla creazione, sviluppo e valorizzazione di diversi vini, molti dei quali sono provenzali, tra cui i vini bianchi di Cassis e Marignane, i vini bianchi e rossi di Cagnes e Aubagne, Cucuron e Manosque, così come il vino rosso di Gémenos, Orgon, Barbentane, Aix-en-Provence e La Crau oltre a una produzione molto particolare a base di uve appassite di Brignoles e Maubec.