Anno nuovo vita nuova

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Barbara Garavelli al Ristorante Giacomo Arengario sul Duomo, Milano

Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase, quante volte ci siamo detti questa frase. Eh sì, perché l’inizio dell’anno è un po’ per la vita quello che il lunedì è per la dieta. Da nessuna parte c’è scritto che le diete si iniziano di lunedì, come da nessuna parte c’è scritto che i buoni propositi bisogna porseli a fine anno per il nuovo anno, eppure…

Che poi perché si parla sempre di “buoni propositi”? Esistono anche i “cattivi propositi”?

Facciamo che da ora in poi parliamo di obiettivi.

Ma fare questa famosa lista degli obiettivi per il nuovo anno è davvero una cosa utile?

Quasi 4000 anni fa i Babilonesi furono tra i primi al mondo a fare la famosa lista degli “Ex buoni propositi”, peccato che, dopo i nostri amici Babilonesi, una serie di numerosi ed importanti studi abbiano dimostrato che stilare la lista degli obiettivi può essere davvero molto “pericoloso”.

Uno dei più recenti studi, condotto dalla “Scranton University”, dimostra che l’81% delle persone abbandona la lista dei propri obiettivi entro il 16 gennaio, quindi ora le possibili soluzioni sono due: o la lista la facciamo dopo il 17 gennaio, sperando vada meglio, oppure ci poniamo degli obiettivi realistici in modo da avere qualche chance in più di finire tra quel 19% di persone che ce la fa.

Spesso gli obiettivi per il nuovo anno riguardano il corpo, ma prendersi cura di se stessi non deve riguardare solo il corpo. Prendersi cura di sé vuol dire fare qualcosa in più, qualcosa di diverso, piccoli cambiamenti.

Porsi dei grandi obiettivi, e non andare oltre al 16 gennaio, può solo farci sentire dei falliti, e sentirsi dei falliti non è di certo utile a nessuno.

Ecco perché, per non finire nell’81% di chi molla, bisogna porsi dei piccoli obiettivi e allenarsi tutti i giorni, come si fa quando si esercita il corpo.

Meglio porsi come obiettivo di andare in palestra 4 volte a settimana e poi non andarci, o decidere di fare 10 addominali al giorno, e farlo tutti i giorni?

Meglio porsi come obiettivo leggere un libro alla settimana e ritrovarsi con una pila di libri non letti sul comodino, o porsi come obiettivo leggere due pagine al giorno, leggerle tutti i giorni ed avere sul comodino un solo libro con un segnalibro che pian pianino si sposta in avanti?

A proposito di libri, qualche settimana fa ho ripreso in mano un quaderno dove mi segno i concetti che mi colpiscono di più dei vari libri che leggo, e ho ritrovato una lista molto bella di consigli che voglio condividere con voi: lasciamo andare ciò che non possiamo cambiare; riconosciamo che nulla nella vita può essere perfetto, compresi noi e gli altri; cerchiamo di mantenere l’autocontrollo anche nei momenti difficili e se abbiamo una reazione esagerata non condanniamoci, ma cerchiamo di capire perché abbiamo avuto quella reazione; non paragoniamoci agli altri cercando di raggiungere gli obiettivi raggiunti da loro, perché ognuno di noi ha una tempistica diversa e un percorso unico; e per finire, giusto per restare in tema, cerchiamo di migliorare la nostra vita in ogni ambito, ricordandoci di porci piccoli obiettivi, da raggiungere con piccoli cambiamenti.

Non sono una fan della musica classica, ma dal 1 gennaio, ogni giorno, ho deciso di chiedere ad “Alexa” (l’assistente vocale della domotica di casa) di mettere un po’ di musica classica, a caso, e ho scoperto che la musica classica mi dà una grande pace, mi fa stare bene.

Ho iniziato anche ad ascoltare più musica italiana, facendo attenzione al testo, come ho fatto a dicembre ad un concerto di Elisa, al quale ero stata invitata: che belle le parole di alcune delle sue canzoni, eppure le avevo sentite tante volte, ma non le avevo mai ascoltate.

Come tanti sono diventata dipendente dal cellulare e ce l’ho spesso in mano, quasi come se fosse un prolungamento del mio braccio. Se mi fossi posta come obiettivo di non usarlo più come prima (un obiettivo troppo vago), sarei arrivata al 16 gennaio usandolo esattamente come prima, e invece mi sono posta come obiettivo di lasciarlo in una stanza, diversa da quella in cui sono, per 1 ora al giorno. IL 16 gennaio è passato, per ora non ho mollato, e direi che sto sopravvivendo più che bene.

Pensate a quando eravate piccoli e non sapevate né andare in bici, né scrivere. Ora sapete andare in bici e sapete scrivere, quindi?

Quindi tutto si può fare, ma per imparare bisogna allenarsi, un passo alla volta, tutti i giorni.

Ovviamente si può imparare a fare qualsiasi cosa anche senza essere costanti, ma è molto probabile che ci metterete più tempo e che non imparerete una volta per tutte il processo che serve per fare quella cosa, perché magari il risultato lo raggiungerete un po’ per caso, con qualche piccolo colpo di fortuna, e non saprete rifare le stesse cose che vi hanno portato al “traguardo”.

Se imparate a fare sempre la stessa cosa, tutti i giorni, sarà più facile ripeterla.

Riassuntino semplice, semplice, di quello che ho scritto fino a questo momento?

Se ci poniamo degli obiettivi facili e se la fatica richiesta sarà quasi pari a zero, la possibilità di fallimento sarà proporzionale alla fatica, quindi quasi pari a zero.

“Ma quando ero piccola i miei genitori…”

“Io avrei voluto fare questo, ma poi è successo quell’altro e…”

Scuse, sono solo scuse: quello che è successo nel nostro passato è solo una scusa per giustificare i nostri fallimenti di oggi.

Dobbiamo (e ovviamente mi ci metto in mezzo anche io) smetterla di fare le vittime del nostro passato e diventare gli artefici del nostro futuro.

Dobbiamo smetterla di pensare a quello che non abbiamo avuto e a quello che non avremo mai.

Dobbiamo smetterla di sentirci in colpa per gli errori che abbiamo fatto, e pensare ai nostri errori come a ciò che non vogliamo più fare, per trasformarli in occasioni per migliorare.

Spesso mi chiedono come faccio a ritrovare il sorriso anche dopo momenti difficili, o addirittura durante momenti difficili.

Cerco sempre di pensare alle belle cose che ho fatto, ai traguardi che sono riuscita a raggiungere e a tutto quello che potrò ancora fare, per me e per le persone che amo.

Ho la fortuna di riuscire ancora ad emozionarmi davanti alle “piccole” cose, davanti ad un tramonto, ad un’alba, guardando il video di una bimba che, durante un saggio, vede i genitori tra il pubblico.

Cerco di non dimenticarmi mai che noi qui siamo solo di passaggio, e cerco di non perdermi un attimo di questo viaggio, non dando per scontato nulla e non pensando mai: “ormai sono così e non posso cambiare”.

Mettiamoci sempre in discussione, cerchiamo sempre di fare un passo in più in avanti e, quando necessario, un passo indietro.

Nulla è per sempre, e tutto può cambiare, basta darsi dei piccoli obiettivi ed essere costanti.

Nel 2022 mi sono fatta fare il tatuaggio che vedete nella foto, e lo ho fatto sul polso destro, in un punto che vedo tutti i giorni, per ricordarmi di fare tutti i giorni un piccolo cambiamento, fosse anche solo il fare una strada diversa per andare in palestra, o ascoltare una nuova canzone.

Volete sapere alcuni degli obiettivi che mi sono posta io per
il 2023? Imparare a stare in silenzio almeno 10 minuti al giorno; mettere il mio cellulare in una stanza diversa da quella in cui sono io per 1 ora al giorno; fare 15 minuti di meditazione al giorno e 1 ora di yoga alla settimana.

E come in tutti i “titoli di coda” che si rispettano, a questo punto ci tengo a ringraziare Claudia Santaloja e Andrea Sales che negli ultimi mesi mi sono stati di grandissimo aiuto.

Chi sono Claudia ed Andrea? Sono due psicologi.

Ebbene sì, anche se non sono pazza ho deciso di chiedere aiuto a due psicologi perché, a differenza di quello che pensano in molti, specialmente in Italia, dallo psicologo non si va solo se si è pazzi, ma anche per sistemare delle piccole cose in momenti particolari della nostra vita, e la dimostrazione è il bonus psicologo stanziato durante il Covid.

Non sentitevi in colpa a chiedere aiuto, mai!

Se parlate italiano vi suggerisco di seguire su Instagram Andrea Sales e le sue utilissime dirette, se non parlate l’italiano ora avete un buon motivo in più per impararlo.

Che sia un anno pieno di piccoli cambiamenti e di grandi soddisfazioni

Ci si “rivede” sul prossimo numero.