Appena Sfornati

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Tatum Rush “Villa Tatum”

L’inizio dell’anno è notoriamente tempo di carnevale, intensamente celebrato in Italia. La prima proposta per questo periodo danzante è l’album di debutto dell’artista che si nasconde sotto lo pseudonimo Tatum Rush. Rush è un ragazzo giovane e talentuoso di origini italo-svizzere-americane. È nato a San Diego in California, poi si è trasferito a Ginevra, dove ha ricevuto il diploma dell’arte performativa. È un cosmopolita dell’arte. Si occupa di scrittura di testi, di produzione di canzoni, di video musicali e persino di opere. “Villa Tatum” è un album dall’estetica e dal suono raffinati che garantisce un viaggio metafisico fuori dalla conoscenza umana della musica. Dodici tracce – una delle quali è stata realizzata in collaborazione con Frah Quintale e le altre in collaborazione con gli artisti Jacopo Planet e Lulu – che esplorano diverse immagini e suoni, utilizzando sonorità pop fresche e contemporanee, a volte r’n’b colorato, disco, trap o techno. Se qualcuno chiede com’è la musica del presente, ecco è proprio come la musica di Tatum Rush. Si mescolano gli stili, i generi, i decenni e persino le influenze dalle italiane alle francesi, alle americane fino a quelle latine. Non c’è bisogno di incasellare e definire, si deve ballare con Villa Tatum finché dura la festa!

Filippi Bubbico “Honolulu arrivo”

Filippo Bubbico ci invita a ballare al ritmo della musica funk. Tre anni dopo il debutto, il musicista torna con l’album “Honolulu arrivo”. Il disco è musicalmente molto diverso, porta l’ascoltatore nell’atmosfera di una calda giornata su un’isola esotica. Ci sono nove tracce, che compongono un lungo gioco composto da profondità musicali della fine dei decenni, le radici funk-elettroniche sono mescolate con pop e alternative. Non è però solo un gioco, sotto il piano dei suoni c’è una storia sul viaggio interiore, che spesso evitiamo per arrivare
all’obiettivo perfetto, il mondo che ci contiene e nel quale ci sentiamo bene. Honolulu, al quale arriviamo dal Bubbico, è un posto di molti esperimenti. È anche l’album che racconta della capacità di vedere i suoi fallimenti, che permette di atterrare in una Honolulu molto personale: tra l’introspezione e la volontà di cercare soluzioni nuove ed espressive. Filippo Bubbico è maturo e sicuro di quello che ci propone e in questo modo è vincente!

Bais “Diviso due”
Ed ecco infi ne l’album di Bais che è stato inizialmente, erroneamente, ignorato, pubblicato il 13 maggio dell’anno scorso da Sugar Music. “Divided Two” è una confessione intima, la cui voce è di Luca Zambelli, che si cela sotto lo pseudonimo di Bais. Nato nel 1993 è cresciuto a Bassano e ora abita a Milano. Oggi è diviso tra due mondi e lo confida nel suo ultimo album. Come dice lo stesso artista, mi sento come “diviso in 2”: la sua vita si svolge tra il fiume e la città. La dualità si manifesta non solo nel luogo in cui si trova, la musica è anche “condivisa” dall’artista con gli ascoltatori. Lui si sente come diviso tra se stesso e l’autorappresentazione e come gli altri lo percepiscono. Questo contrasto è un fi lo comune, che unisce tutte le tracce, in ogni canzone emerge spontaneità e leggerezza, con la quale Bais riesce a fotografare una sensazione o un rapporto delicato, fermandolo in musica. Una voce importante della giovane generazione, che sempre più spesso ha il problema di rispondere alla domanda “chi sono?”

Tłumaczenie it: Lidia Gardecka