Glutine sì, oppure gluten-free?

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Me lo sono chiesta spesso anch’io: glutine sì, oppure gluten-free? Ha senso rinunciare volontariamente ai miei cibi preferiti, nella speranza di ottenere un benessere quasi miracoloso, che però nessuno è in grado di promettere?

Come tanti, faccio parte di quella schiera di persone rassegnate a convivere con sintomi e patologie, più o meno gravi, più o meno gestite dai farmaci, ma impossibili da superare completamente.
All’improvviso, la soluzione sembra a portata di mano. Basta fare qualche rinuncia, qualche piccolo cambiamento alle proprie abitudini. Cose di poco conto, almeno così sembra. E a seconda del periodo e delle mode, il colpevole di tutti i mali assume nomi diversi. Oggi si chiama Glutine.

Non stiamo parlando ovviamente delle persone affette da celiachia o da ipersensibilità alla proteina, ma di tutte le altre (a quanto pare, tantissime) persone, le quali pur senza essere affette da patologie diagnosticabili, potrebbero trarre giovamento da un cambio del proprio regime alimentare in questo senso. Almeno stando a quanto sostengono i fautori della dieta anti-glutine.

Intanto aumentano i consumatori che modificano parzialmente i propri acquisti, dirigendosi sempre di più verso prodotti privi di glutine, nel tentativo di ridurne l’assunzione. Le due parole: “gluten-free”, sono inconsapevolmente abbinate ad uno stile di vita più sano, e a volte addirittura più “light”. Ma dimostrare poi la stessa coerenza in tutti i momenti dedicati al pasto non è altrettanto semplice. Moda, eccesso oppure mancanza di informazioni, ansia di fare le scelte giuste per il proprio benessere. False credenze e luoghi comuni. Il risultato è sempre un’alimentazione confusa e poco consapevole. E intanto il business cresce.

E se invece provassimo a mangiare meglio, mangiare più sano? Preferendo i cibi di stagione, magari biologici, con un’adeguata rotazione degli alimenti. Rivalutando soprattutto i prodotti integrali, piuttosto che quelli raffinati e industriali.
I cereali infatti sono composti da più parti: la parte interna amidacea, il germe o embrione e la crusca esterna, che forma uno strato protettivo intorno al chicco. In seguito alle lavorazioni industriali introdotte con l’alimentazione moderna, ci siamo abituati a considerarli solo separatamente.

Ma la Natura non crea mai nulla a caso: la fibra alimentare è stata a lungo considerata la componente dei cereali integrali più utile per la nostra salute. Tuttavia, oggi sempre più dati dimostrano l’importanza di altre sostanze con effetti benèfici, quali la vitamina E e diverse vitamine del gruppo B, numerosi minerali come ferro, magnesio, zinco e selenio e vari composti fitochimici protettivi. Se assunte insieme, tutte queste sostanze nutrienti diventano sinergiche e particolarmente efficaci nella protezione da molte patologie, come alcuni tipi di tumore, disturbi cardiovascolari, diabete di tipo II, nonché nel mantenimento del peso forma.

Acquistare prodotti privi di glutine e ricchi di farine raffinate, senza rinunciare ai cibi ricchi di zuccheri e grassi, è una scelta incompleta e priva di senso. Perciò piuttosto che comprare la pasta bianca e gluten-free, proviamo quella integrale. Rinunciamo a biscotti, merendine, dolciumi, e agli altri prodotti ricchi di zuccheri semplici e grassi (compresi i super alcolici).

Arricchiamo la varietà della dieta, trovando lo spazio per tutti quei cibi naturalmente privi di glutine: riso e mais, miglio, amaranto, quinoa, grano saraceno. E poi i legumi, così importanti per il loro apporto di proteine! Naturalmente, frutta e verdura, per le quali non ci sono limiti di quantità, e di cui si consiglia l’assunzione di 5 porzioni al giorno (colazione, pranzo, cena, e due spuntini).