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Home Blog Page 167

Varsavia baricentro dell’informazione dall’area di Visegrad

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L’Ambasciata italiana a Varsavia è stata la prestigiosa cornice della firma dell’accordo tra Agenzia Nova e Comunicazione Polska teso a rafforzare la comunicazione dall’area di Visegrad verso l’Italia. “Le notizie di quest’area, e della Polonia in particolare, sono spesso riportate dai media italiani con un approccio influenzato da una determinata visione politica nostrana. Registro quindi con grande piacere la scelta di Agenzia Nova di aprire una sede di corrispondenza qui a Varsavia che sarà molto utile anche per le tante importanti aziende italiane che lavorano con successo in quest’area,” ha commentato l’Ambasciatore Aldo Amati che poi ha aggiunto un suo personale ringraziamento ai giornalisti Fabio Squillante di Agenzia Nova e Sebastiano Giorgi di Comunicazione Polska per l’accordo raggiunto. Alla presentazione dell’accordo erano presenti il direttore dell’Agenzia ICE di Varsavia Antonino Mafodda, il presidente della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia Piero Cannas, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Roberto Cincotta, insieme ad un ampio spaccato di manager delle maggiori aziende italiane in Polonia.

L’Ambasciatore Amati inaugura la mostra digitale Leonardo Opera Omnia

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Il Museo Nazionale di Varsavia ha inaugurato la splendida mostra dei capolavori di Leonardo da Vinci riprodotti 1:1 in forma digitale con una speciale retroilluminazione che ne esalta i dettagli. La mostra resterà aperta fino al 30 giugno. “Opera Omnia” ha il merito di offrire l’intero corpus dei dipinti di Leonardo nel cinquecentenario della sua morte. “Un artista – ha commentato l’ambasciatore Aldo Amati – che rappresenta al meglio il genio italiano e la capacità di innovare dedicandosi alle più diverse arti.” Tra gli intervenuti anche il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Varsavia Roberto Cincotta e il direttore del Museo Nazionale Jerzy Miziolek.

Mare e Monti, autentyczne włoskie smaki w Łodzi

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Makarony, pieczywo, domowe słodkości, tylko oryginalne produkty najlepszej jakości, tradycyjne przepisy wyszukane ze smakiem. To właśnie kuchnia Enrico Monti, właściciela i szefa kuchni restauracji Mare e Monti, lokalu wyróżniającego się w gastronomicznym krajobrazie Łodzi.

„Jestem samoukiem. Czytam, uczę się i eksperymentuję od pięciu lat”, opowiada Enrico, który odziedziczył pasję do jedzenia po ojcu, który lata temu przybył do Polski do pracy.

“Mój ojciec, pochodzący z Como, strasznie tęsknił za kuchnią włoską, za naszymi klasycznymi przepisami: spaghetti z pomidorami i bazylią, filetem z zielonym pieprzem, przegrzebkami. Postanowił więc nabyć lokal z kuchnią, do którego od czasu do czasu zapraszał przyjaciół na jedzenie. Używanie lokalu tylko przy jakimś okazjonalnym obiedzie wydawało mi się absurdem, więc zaproponowałem zmianę tego miejsca w prawdziwą restaurację dostępną dla wszystkich. “

 

I tak właśnie w lutym 2014 roku powstało Mare e Monti, restauracja, która od razu się przyjęła ze względu na szczególną dbałość o produkty i obsługę.

„Mam świetną ekipę, zarówno w kuchni jak i na sali, z którą pracuję od lat. Poza zdolnymi osobami w kuchni, za niezbędne uznałem także stworzenie obsługi wysokiej jakości, co w Polsce jest dosyć rzadkie. Kiedy zatrudniam nowych pracowników, robię kurs szkoleniowy, ponieważ w moim lokalu ci, którzy obsługują stoliki muszą wiedzieć jak opowiedzieć o daniach, które przynoszą, oraz na bieżąco reagować na potrzeby klientów.”

 

Poszukiwanie jakości szybko zmieniło Mare e Monti w jedną z najbardziej pożądanych restauracji w Łodzi, zauważoną także przez Magdę Gessler, restaurację, która gości sławnych klientów, takich jak Jerzy Stuhr, który przyszedł zjeść kolację w Mare e Monti przy okazji ostatniego festiwalu Cinergia w Łodzi.

„Powiedzmy, że poziom gastronomii w Łodzi nie jest jeszcze taki jak w Warszawie, Krakowie czy Wrocławiu, ale rośnie, a także klienci powoli stają się coraz bardziej wymagający i są w stanie docenić jakość produktów. Nasz wybór od początku był jasny – robimy prawdziwą włoską kuchnię, bez poddawania się keczupowi albo śmietanie w carbonarze. Wręcz przeciwnie, jesteśmy bardzo selektywni i wymagający, zarówno przy zakupie produktów, które wybieram osobiście, często udając się do Włoch, jak i przy przygotowywaniu potraw, które w całości robione są w domu. Makaron wytwarzany przy użyciu narzędzi z brązu, pieczywo, sosy, słodycze, wszystko przygotowywane jest na świeżo w naszej kuchni. Ten, kto do nas przychodzi ma pewność co do jakości tego, co je. Także wino, które wybieramy pochodzi z małych winnic, ponieważ chcemy mieć produkty ekskluzywne i świeże. Ser burrata, który podajemy, przybywa do nas bezpośrednio z Apulii w 24, maksymalnie 48 godzin, tak jak ryby pochodzące z Chioggi lub z rynku mediolańskiego.”

Krótko mówiąc, taka świeżość i jakość zdecydowanie zasługują na spróbowanie!

Il Premio Gazzetta Italia 2019 a Boniek, Capponi-Borawska, Pałasinski, Stuhr

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“Il Premio Gazzetta Italia è un riconoscimento importante che nel valorizzare chi si è distinto nelle relazioni italo-polacche contribuisce a consolidare i rapporti tra due paesi storicamente vicini che, quest’anno, festeggiano cent’anni di relazioni diplomatiche.” Così l’Ambasciatore italiano in Polonia Aldo Amati ha aperto la quarta edizione del Premio svoltasi il 12 aprile al Messalka di Varsavia davanti a 300 ospiti, tra cui il diretto ICE Antonino Mafodda, i direttori degli Istituti di Cultura Italiani in Polonia Roberto Cincotta e Ugo Rufino e tanti personaggi arrivati da tutta la Polonia e anche dall’Italia, tra questi i registi Marek Koterski e Jerzy Gruza, l’attrice Małgorzata Bogdańska, l’attore Maciej Stuhr, la stilista Yulia Fedetska, la cantante Justyna Bacz, la presidente della Fondazione Orange Jadwiga Czartoryska, la giornalista Ewa Pawlik, il produttore Michal Jedynak insieme ad un ampio spaccato di imprenditori e manager italiani e polacchi.

Il Premio – ideato dal giornalista Sebastiano Giorgi, direttore della rivista bilingue italo-polacca Gazzetta Italia e realizzato in collaborazione con Kasia Stefanow di Mystyle-events – quest’anno è stato assegnato al grande calciatore di Juventus e Roma Zbigniew Boniek, oggi presidente della Federcalcio Polacca. “È divertente vedere che dopo tanti anni gli italiani mi chiamano ancora “bello di notte” come mi soprannominò Gianni Agnelli! L’Italia”, ha dichiarato Boniek “ha avuto una importanza fondamentale nella mia vita e sono fiero d’aver contribuito come polacco sia ai successi della nostra nazionale ai Mondiali sia a quelli di un club italiano in Europa.”

Seconda premiata la professoressa e storica Tessa Capponi-Borawska: “quando mi hanno chiamato per annunciarmi questo Premio sono stata sorpresa e commossa. Sono italiana ma da 35 anni vivo in Polonia, questi due straordinari paesi e questi due meravigliosi popoli rappresentano insieme la mia identità.”

Terzo premiato il giornalista di TVN Jacek Pałasinski: “è un Premio che ricevo con particolare piacere perché dato da chi ogni mattina si alza per contribuire a fare informazione ed il giornalismo quando è ben fatto svolge un ruolo fondamentale per la salute di una democrazia.”

Quarto premiato del 2019 il grande attore teatrale e cinematografico Jerzy Stuhr. “L’Italia è fondamentale per noi polacchi, un paese che ci ha accolti a braccia aperte in passato e che ci insegna a prendere la vita con più leggerezza. Io ho avuto la fortuna di scoprirla negli anni Ottanta quando sono stato invitato dal teatro Atelier di Formia, Istituto internazionale di studi sul teatro contemporaneo. Da quel momento sono in pratica diventato l’ambasciatore del teatro polacco in Italia e poi in Europa portando in scena le opere di Witkacy e Mrożek,” ha dichiarato Jerzy Stuhr già vincitore del premio David di Donatello per la carriera e con alle spalle tanti ruoli nei film di Nanni Moretti, Luca Manfredi e recentemente protagonista in “Rimetti a noi i nostri debiti” di Antonio Morabito.

Durante la serata, magnificamente condotta dalla giornalista Barbara Dziedzic dall’attrice Karolina Porcari, avvolte negli eleganti abiti della stilista Barbara Piekut, supportate dalla traduttrice Aleksandra Leoncewicz, sono state date anche due menzioni speciali per la moda, la prima allo stilista polacco Maciej Zien: “sono felicissimo di questo riconoscimento perché dato dalla comunità italiana in Polonia, e per noi che lavoriamo in questo mondo fatto di stile, gusto ed estetica l’Italia rimane sempre una faro ispiratore.”

Seconda menzione ad Alessandro Biasi direttore creativo di A Lab Milano che ha fatto sfilare, per la prima volta in Polonia, le sue modelle tra gli ospiti del Gala: “sono onorato di questo Premio dato da questo mondo italo-polacco e da una rivista come Gazzetta Italia che tanto contribuisce a promuovere lo stile ed il gusto italiano.” Anche quest’anno come consuetudine i premiati, oltre alla formale statuetta, hanno ricevuto uno splendido vaso in vetro artistico di Murano dell’azienda veneziana YALOS che da anni supporta il Premio Gazzetta Italia.

A sorpresa sono poi stati dati alcuni speciali omaggi a Tessa Capponi-Borawska, un paio di orecchini del marchio Dall’Acqua, a Jerzy Stuhr che ha ricevuto un ritratto realizzato dall’artista Federica Pezzolato, e poi allo stesso Sebastiano Giorgi, che dalle mani di Kasia Stefanow ha ricevuto una statuetta come i premiati, mentre Stefanow è stata omaggiata con un vaso YALOS. L’ambasciatore Aldo Amati e la Console Katarzyna Likus hanno ricevuto invece i vasi offerti dalle aziende aderenti al marchio vetro artistico di Murano – Promovetro. Dopo le premiazioni gli ospiti del Gala sono stati allietati dalla sensuale voce della cantante brasiliana Heloisa Lourenco, giunta apposta a Varsavia per l’evento, accompagnata dai musicisti Andrzej Mikulski, Daniel Gutt e Pancho Campos.

Il Premio Gazzetta Italia è patrocinato dall’Ambasciata Italiana in Polonia e dal Consolato Onorario di Cracovia, durante la serata è stato letto il saluto inviato dalla console Katarzyna Likus impossibilitata a presenziare al Gala. Le aziende che hanno reso possibile l’evento sono: Argentea, Batiste, Bella Napoli, Chicco, Cingomma Creative Events, Dall’Acqua, Don Caruso, Duovita Smart Apartments, EverGreen, Faraone, Ferrero, GPoland, Grupa Mars, Hotel Warszawa, Kierc.net, L’Albavita, Leonardo, Mohani, Noble Lashes, Partnerspol Group, Promovetro – Vetro artistico di Murano, Salini, Styly, The Merchant of Venice, Wedel, Yalos.

fot: Rafael Poschmann/©posh; mraczekphoto; Sebastiano Casellati

V Europejski Kongres Samorządów – podsumowanie

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Na dwa dni (8-9 kwietnia) Kraków stał się samorządowym centrum Polski. W myśl tegorocznego hasła  Kongresu „Samorząd – razem dla przyszłości” wiele miejsca poświęcono takim kwestiom jak źródła finansowania rozwoju regionów, smart-rozwiązania, współpraca transgraniczna, tworzenie sprzyjających warunków dla inwestycji, zintegrowany z potrzebami rynku rozwój szkolnictwa wyższego czy różne kwestie związane z kulturą i promocją małych ojczyzn. Nie obyło się bez podsumowań po pierwszym roku urzędowania lokalnych władz, do czego szczególnie skłaniają  nadchodzące wybory do Parlamentu Europejskiego i jesienne wybory parlamentarne. W Krakowie już po raz piąty gościli najważniejsi politycy, samorządowcy, przedstawiciele biznesu i lokalni liderzy z całej Europy.

W  V Europejskim Kongresie Samorządów wzięło udział około 2300 uczestników z niemal 40 krajów, w tym ponad 100 dziennikarzy. W programie znalazło się 80 wydarzeń: bloki tematyczne, panele, warsztaty, wykłady, prezentacje i rozmowy w cyklu „historie sukcesu”. Dyskusje tradycyjnie ujęte zostały w ścieżki tematyczne: Finanse, Społeczeństwo, Innowacje, Gospodarka, Środowisko, Dobre praktyki oraz Zdrowie.

W kongresie wzięli udział między innymi: Olgierd Geblewicz, marszałek województwa zachodniopomorskiego i Prezes Związku Województw RP, Marek Woźniak, marszałek województwa wielkopolskiego (przewodniczący polskiej delegacji w Europejskim Komitecie Regionów,  wiceprzewodniczący Europejskiego Komitetu Regionów), Cezary Przybylski, marszałek województwa dolnośląskiego, Władysław Ortyl, marszałek województwa podkarpackiego, Elżbieta Anna Polak, marszałek województwa lubuskiego, Jacek Majchrowski, prezydent Krakowa, Paweł Rabiej, wiceprezydent Warszawy, Hanna Zdanowska, prezydent Łodzi, Bogdan Wenta, prezydent Kielc, Piotr Grzymowicz, prezydent Olsztyna, Wojciech Szczurek, prezydent Gdyni, Krzysztof  Żuk, prezydent Lublina, Zygmunt Frankiewicz, prezydent Gliwic i prezes Związku Miast Polskich, Piotr Ćwik, wojewoda małopolski, Witold Kozłowski,  marszałek województwa małopolskiego. Obecni byli także najważniejsi przedstawiciele władzy centralnej: Beata Szydło, wicepremier i przewodnicząca Komitetu Społecznego Rady Ministrów, Andrzej Adamczyk, minister infrastruktury, Łukasz Szumowski, minister zdrowia i Zdzisław Krasnodębski, wiceprzewodniczący Parlamentu Europejskiego.

Ważnym wydarzeniem tegorocznego Europejskiego Kongresu Samorządów była prezentacja autorskiego II Rankingu Finansowego Samorządu Terytorialnego w Polsce, opracowanego z inicjatywy Fundacji Instytut Studiów Wschodnich, organizatora Kongresu, przez ekspertów z Uniwersytetu Ekonomicznego w Krakowie, pod przewodnictwem prof. Krzysztofa Surówki, Prorektora ds. Kształcenia i Studentów UEK. Autorzy raportu zbadali finanse wszystkich jednostek samorządu, koncentrując się na dochodach własnych, wydatkach inwestycyjnych oraz środkach unijnych pozyskanych do realizacji zadań. Przyjmując jednolite kryteria dla każdego badanego podmiotu, wyłonili najbardziej gospodarne gminy i miasta w Polsce.

Uroczysta gala, podczas której wręczone zostały nagrody dla lokalnych władz, była zwieńczeniem pierwszego dnia Kongresu. W sumie rozdano ich aż dwanaście. Wieczór uświetniła orkiestra Filharmonii Zabrzańskiej pod batutą Sławomira Orzechowskiego.

Dwie z nagród przyznano na podstawie
II Rankingu Finansowego Samorządu Terytorialnego w Polsce.

Dyplom z rąk wicepremier ds. społecznych – Beaty Szydło, odebrał burmistrz Podkowy Leśnej –Artur Tusiński. Podkowa Leśna okazała się najlepsza w kategorii gmin miejskich.

Starosta poznański, Jan Grabkowski mógł się cieszyć z wygranej w kategorii Najlepszy Powiat, a nagrodę wręczyli prezes TUW Polski Zakład Ubezpieczeń Wzajemnych – Rafał Kiliński
i rektor Uniwersytetu Ekonomicznego w Krakowie – prof. Andrzej Chochół.

Osobną kategorię  stanowiły nagrody wręczane przez tygodnik „Wprost”. Złotym kluczem zostali uhonorowani prezydenci Krakowa i Gliwic, Jacek Majchrowski i Zygmunt Frankiewicz.

Źródło i więcej informacji pod adresem: https://www.forum-ekonomiczne.pl/category/wydarzenia/europejski-kongres-samorzadow/

Polonia: 76 anni fa iniziava la rivolta del ghetto di Varsavia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Settantasei anni fa, il 19 aprile 1943, i membri della resistenza ebraica insorsero contro i nazisti, che avevano deciso di liquidare il ghetto di Varsavia. Quello della capitale polacca era all’epoca il ghetto più grande creato dal Terzo Reich e già nell’ottobre del 1939 ospitava oltre trecentomila persone, a cui se ne sarebbero aggiunte altre decine di migliaia. Gli ebrei ivi residenti vivevano in condizioni terribili, la fame era onnipresente, e la vista di cadaveri lungo le strade era cosa ordinaria. Il 22 luglio 1942 i nazisti diedero inizio alle deportazioni nei campi di sterminio. Nel giro di due mesi il 75 per cento circa della popolazione venne condotta a Treblinka e nel ghetto restarono circa sessantamila persone. La consapevolezza che le autorità tedesche volevano procedere al totale sterminio della popolazione del ghetto cambiò il carattere della resistenza ebraica al suo interno. Il 28 luglio 1942 nacque il primo nucleo dell’Organizzazione ebraica di combattimento (Zob), che si sarebbe poi allargata, e a cui si aggiunse anche l’Unione combattente ebraica (Zzw). Le due formazioni collaborarono nei giorni della rivolta. All’insurrezione partecipò circa un migliaio di combattenti mal equipaggiati, i quali tennero testa per quasi un mese a oltre duemila soldati tedeschi della Wehrmacht, delle Ss e di alcune divisioni ucraine, lituane e lettoni, che potevano contare su carri armati e artiglieria. La rivolta, nonostante gli appelli del governo polacco in esilio a Londra, non condusse a reazioni da parte degli alleati. Szmul Zygielbojm, membro del Consiglio nazionale polacco, si suicidò l’’11 maggio 1943 per protestare contro la loro ignavia. L’insurrezione venne definitivamente sedata dalle truppe del generale Jurgen Stroop il 16 maggio 1943. In segno di vittoria, Stroop ordinò di radere al suolo la Grande Sinagoga di Varsavia.

Lazio, viaggio alle origini dell’Italia

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Il Lazio è inevitabilmente contrassegnato dalla straordinarietà di Roma, città eterna tra le più importanti mete turistiche al mondo, ma allo stesso tempo offre al di là del richiamo della capitale un’incredibile quantità di attrattive storico-ambientali ancora poco note al turismo polacco. Prima della nascita di Roma, questo territorio era già chiamato Latium, etnonimo che deriverebbe dal latino latus, “esteso”, in riferimento al territorio pianeggiante che si differenzia da quello collinare e montuoso dell’Italia centrale, anche se come vedremo la regione Lazio propone molte interessanti destinazioni montane.

BORGHI E CAMMINI

Il Lazio è uno scrigno di territori dal potenziale straordinario, collegati tra loro da cammini suggestivi che rappresentano l’ossatura portante del segmento turistico “slow” e “outdoor”, un turismo lento a misura d’uomo, attraverso il quale riscoprire la vera dimensione del tempo e dello spazio. Quattro i percorsi più importanti: la Via Francigena del nord, da Proceno, ai confini con la Toscana, a Roma, ricalca il diario di viaggio dell’arcivescovo di Canterbury, Sigerico ed è il più classico e conosciuto. La Via Francigena nel sud del Lazio, da Roma ai confini con la Campania e con il Molise rappresenta la via di accesso dalla Capitale all’imbarco per la Terra Santa lungo due direttrici viarie (Appia e Prenestina). Il Cammino di Benedetto, che attraversa il Lazio dai confini dell’Umbria fino a Montecassino unisce luoghi importanti per la storia e la vita del Santo nel Lazio, mettendo in collegamento i bei paesaggi naturalistici dei Monti Lucretili nel reatino con le grandi abbazie benedettine laziali. Il Cammino di Francesco, alla scoperta dei luoghi francescani, dall’Umbria a Roma attraverso la Valle Santa reatina.

Lungo il percorso della Via Francigena del Sud direzione Appia troviamo Castel Gandolfo, immerso nel fresco verde dei Castelli Romani a 435 metri di altitudine, un luogo ricco di natura rigogliosa e di storia, adagiato sulle pendici del Lago Albano. Tante sono le storie che nel corso dei secoli hanno coinvolto questo borgo ma al centro di tutto vi è il suo essere residenza estiva dei papi dall’inizio dei Seicento fino ai giorni nostri. Il lago Albano, o di Castel Gandolfo, è una delle mete preferite dei pescatori, poiché le sue acque sono popolate da una variegata fauna ittica. Sul lago sono, inoltre, praticate la vela e la canoa. Nei dintorni, i sentieri del Parco Naturale Castelli Romani permettono un’ampia scelta di percorsi a piedi, in bicicletta o a cavallo che salgono fino al Belvedere di Marino e le rovine di Alba Longa. Da non perdere nei dintorni: Villa Torlonia che ospitò Goethe e molti altri illustri personaggi. E nelle vicinanze, l’antica Lanuvium e il Santuario di Giunone.

Sermoneta è un borgo che sorge sui Monti Lepini, in posizione dominante sulla Pianura Pontina. Il Castello, residenza della famiglia Caetani, è ancora ben conservato e domina la città, celebrando ancora oggi i fasti della famiglia che annovera tra gli altri suoi componenti Papa Bonifacio VIII.

Il tratto laziale del Cammino di Francesco parte dal Lago di Piediluco, un’area naturale dell’Italia centrale con un paesaggio decisamente appenninico, ricco di sentieri e di mulattiere. Lungo questo Cammino, si incontrano 25 Comuni prima di raggiungere Roma, fra questi il borgo di Rivodutri, immerso nella Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile. In epoca medievale, possedimento dell’abbazia di Farfa, fu segnato dalle lotte fra Guelfi e Ghibellini e quasi del tutto distrutto nel 1436 ad opera del Cardinale Giovanni Vitelleschi che impose il potere dello Stato Pontificio. Altro borgo legato al grande Santo è indubbiamente Greccio, fondato in tempi antichissimi da una Colonia Greca, è un borgo medievale aggrappato alle pendici del Monte Lacerone, si affaccia sulla valle Santa Reatina. L’antico borgo, circondato dagli stupendi boschi di querce, conserva intatta la sua tipica struttura di Castrum fortificato, con i resti del castello dell’XI secolo. Greccio ha assunto un’importanza mondiale dopo aver avuto l’onore di ospitare San Francesco d’Assisi che, proprio qui nel 1223, rievocò per la prima volta, la Natività di Betlemme. Greccio, entrato a far parte dei Borghi più belli d’Italia, detiene (unitamente ai comuni della piana reatina: di Rieti, Colli sul Velino, Labro, Poggio Bustone, Morro Reatino, Cittaducale, Cantalice, Rivodutri e Contigliano), anche il marchio europeo EDEN, European Destination of Excellence.

Viterbo, nota anche come città dei Papi, poiché Alessandro IV nel 1257 vi trasferì la sede della Curia pontificia da Roma a causa dell’ostilità del popolo e della borghesia romana. Il Palazzo dei Papi di Viterbo è, insieme al Duomo, il più importante monumento storico della città. Il Palazzo papale, all’epoca di Clemente IV fu ampliato con una grande sala per le udienze, nota oggi con il nome di “Aula (o Sala) del Conclave” nella quale si tenne il più lungo conclave della storia, durato 1006 giorni tra il 1268 e il 1271. Molte sarebbero le bellezze di Viterbo da menzionare, ma una su tutte lo merita: la Macchina di Santa Rosa ed il suo trasporto ad opera dei cento “Facchini” che ogni anno il 3 settembre la sollevano e la portano a spalla per le vie della città. Le origini di quella che oggi è la festa per antonomasia per ogni viterbese e che dal 2013 è patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, si fanno risalire agli anni successivi al 1258, anno in cui, per volere di Papa Alessandro IV, il corpo di Santa Rosa, vissuta nel XIII secolo, venne fatto traslare dalla Chiesa di S. Maria in Poggio al Santuario a lei dedicato.

Civita di Bagnoregio, affascinante borgo della Tuscia, è la prima località europea per crescita della popolazione turistica, negli ultimi 5 anni. Nel 2017 la Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unesco ha provveduto ad iscriverla, unitamente al suo «Paesaggio Culturale», nella Lista Propositiva Italiana (Tentative List) e farla entrare così nel “ghota” dei beni materiali e immateriali del Patrimonio Unesco. Il Comune suscita da tempo grande interesse per il coniugarsi dei processi geomorfologici ad elevata intensità e la capacità di adattamento dell’uomo ad un ambiente ostile.

Il Lazio propone poi i suoi ‘Borghi marinari’, avendo una delle coste più affascinanti della penisola non solo per la presenza di paesaggi naturalistici e panorami mozzafiato, ma anche e soprattutto per i deliziosi borghi affacciati sul mare, ricchi di storia e di arte: centri storici medievali e rinascimentali ed altri ancora più antichi con resti archeologici che risalgono all’epoca etrusca e romana.

La costa si può suddividere in tre zone: la Riviera degli Etruschi a nord del Lazio, questo tratto della costa, oltre che le bellezze uniche di borghi marinari quali Santa Marinella-Santa Severa, conserva i tesori di una cultura preromana, per molti aspetti ancora misteriosa, quella etrusca, che influenzò la successiva civiltà romana.

La Riviera di Roma, che con Ostia antica ci stupisce per le meraviglie archeologiche romane e, con Anzio e Nettuno, ci trasporta nelle epoche medievale e rinascimentale per i suoi monumenti Forte San Gallo, il Palazzo Baronale, Palazzo Pamphili e in zone di grande valore ambientale quali Tor Caldara e Torre Astura.

La Riviera di Ulisse a sud della Capitale, in cui spicca GAETA, repubblica marinara e luogo di villeggiatura già ai tempi degli antichi romani, che sorge sullo sperone di Monte Orlando.

PROGETTO ALTE TERRE

Spicca l’area di circa 600 km quadrati di incontaminata bellezza, tra alte vette, gole profonde, borghi suggestivi, fiumi, laghi e cascate. Una gemma incastonata nel centro esatto dell’Italia, a un’ora e mezzo da Roma, ma raggiungibile facilmente anche da Umbria, Toscana, Marche e Abruzzo.

Un territorio diviso in quattro aree: Amatrice-Accumoli, Cittareale, Posta, Antrodoco-Cittaducale-Castel Sant’Angelo.

Ognuna di queste presidiata dalle realtà che fanno parte del progetto: ristoranti, agriturismi, produttori pronti ad accogliere i visitatori mettendo a disposizione i propri spazi, le eccellenze agroalimentari, le attrezzature ma, soprattutto, i loro sorrisi e la voglia di raccontare i segreti di queste terre.

Perché qui davvero la “Natura è su Misura”. Che si sia alla ricerca di un’esperienza gastronomica o di un’escursione, di un pomeriggio di relax in riva a un lago o di una gita in moto, di una giornata tra vette silenziose o di una mattinata tra gli animali, il Progetto Alte Terre è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.

GASTRONOMIA

Amatriciana, con il guanciale di Amatrice, carbonara, trippa, coda alla vaccinara, carciofi alla giudia, abbacchio, sono alcuni dei piatti della ricchissima cucina romana e laziale che vanta una delle maggiori concentrazioni di prodotti certificati. Un’area che vanta profumati olii e vini di grande qualità, birre artigianali, formaggi e salumi tipici e scuole di cucina all’avanguardia. Un’eccellenza confermata dai sedici ristoranti con stella Michelin della capitale e altri 8 nel resto della regione. Il successo del turismo rurale, con la sua offerta di prodotti genuini e l’esperienza di vita in zone autentiche, dai ritmi tranquilli, così come quello dell’enoturismo, con le visite nelle vigne e nelle cantine associate e le degustazioni di vino e di prodotti tipici, sono la conferma che i turisti, tra le prime motivazioni di viaggio, pongono ai primi posti il cibo e tutto ciò che ruota intorno ad esso.

Elezioni europee 2019, modalità di voto per gli italiani in Polonia

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Comunicato ufficiale diramato dall’Ambasciata Italiana a Varsavia in vista delle prossime elezioni europee. “Si comunica che sono stati indetti i comizi elettorali per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. In Polonia le operazioni di voto per i rappresentanti italiani presso le sezioni elettorali istituite dalle Autorità diplomatico-consolari si svolgeranno venerdì 24 maggio e sabato 25 maggio. Agli elettori iscritti all’AIRE sarà spedito dal Ministero dell’interno il certificato elettorale con indicati gli orari e la località della votazione. Tale certificato sarà spedito anche agli elettori italiani che si trovano temporaneamente in un Paese dell’Unione Europea per motivi di studio o lavoro, e ai loro familiari conviventi, che abbiano presentato apposita domanda entro il 7 marzo scorso. Gli elettori che, entro il quinto giorno precedente quello della votazione, non avranno ricevuto al proprio domicilio il certificato elettorale, potranno farne richiesta al Capo dell’Ufficio consolare della circoscrizione di competenza. Ai sensi dell’articolo 7, comma 4, della Legge 18/1979, si dà avviso che il decreto di riferimento – DPR 22 marzo 2019, “Indizione dei comizi elettorali per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia” – è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n.71 del 25-3-2019.”

Włoskie filmy na 25. jubileuszowej edycji festiwalu WIOSNA FILMÓW

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W dniach 5-14 kwietnia w Warszawie odbędzie się  25. edycja Festiwalu Filmowego WIOSNA FILMÓW. W programie będzie można zobaczyć filmy nagradzane i doceniane na najważniejszych światowych festiwalach filmowych. 

W sumie pokazanych zostanie 60 filmów z całego świata, wśród których 6 premier, 15 przedpremier i najlepsze filmy sezonu. Seanse odbywać się będą w kameralnym KINIE AMONDO (ul. Żurawia 20) oraz pierwszy raz w historii imprezy w KINIE ELEKTRONIK (ul. Gen. Zajączka 7).

Filmem otwarcia WIOSNY FILMÓW będzie zdobywca Złotego Niedźwiedzia na tegorocznym MFF w Berlinie, izraelsko – niemiecko – francuska koprodukcja “SYNONIMY”, która zostanie pokazana po raz pierwszy w Polsce. Zachęcamy do konsultacji programu, żeby poznać wszystkie sekcje i tytuły festiwalowe.

Miłośnicy włoskiego kina również znajdą coś dla siebie, w programie festiwalowym znalazły się filmy: Dogman, Szczęśliwy Lazzaro, Neapol Spowity tajemnicą i Nadmiar Łaski. Co prawda są to tytuły, które już pojawiły się w kinach dzięki dystrybucji Aurora Films, ale jeśli ktoś coś przegapił to ma niepowtarzalną okazję do nadrobienia zaległości.

GAZZETTA ITALIA 74 (aprile-maggio 2019)

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Gazzetta Italia 74: Con la copertina del nuovo numero di Gazzetta Italia rendiamo omaggio al maestro Leonardo da Vinci in occasione del 500 anniversario dalla sua morte, l’ampio articolo che gli dedichiamo sottolinea il genio e la versatilità dell’artista. Inoltre nel numero troverete tanti temi interessanti: i viaggi attraverso la Milano cinematografica, la magica Toscana e la pittoresca regione Marche. Ci sono anche le interviste dedicate al centenario delle relazioni diplomatiche italo-polacche con l’Ambasciatore Aldo Amati, il Direttore ICE Antonino Mafodda e il direttore d’orchestra Massimiliano Caldi. Da non perdere il testo della nostra nuova collaboratrice Aleksandra Leoncewicz che da questo numero scriverà delle complessità della lingua italiana nell’angolo linguistico. In più le nostre solite rubriche senz’altro offriranno gli spunti interessanti di lettura.