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Home Blog Page 177

Polonia Oggi: In mostra a Varsavia il primo Stradivari in Polonia dal dopoguerra

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Da venerdì scorso al Castello Reale di Varsavia è possibile osservare da vicino il primo violino Stradivari a essere conservato in Polonia dal secondo dopoguerra. Prima della seconda guerra mondiale in Polonia erano presenti alcuni esemplari di violini Stradivari ma sono stati tutti venduti o trafugati altrove. La sua esposizione durerà per due settimane. Lo strumento, che risale al 1685, è stato acquistato a maggio da Roman Ziemian e Stephan Morgernstern e in occasione del centesimo anniversario dell’indipendenza del Paese è stato puntualmente ribattezzato con il nome di “Polonia”. Il violinista Janusz Wawrowski, che ha avuto l’onore di suonarlo, ha dichiarato di separarsene non senza difficoltà ma apprezza la possibilità che la mostra avvicini il grande pubblico a questo straordinario strumento: “E’ meraviglioso, non ha nessun difetto, nessuna incrinatura, giorno dopo giorno ho scoperto la fenomenale qualità di questo violino”.

polskieradio.pl

Polonia Oggi: Cinque cardiologi polacchi tra i ricercatori più citati al mondo

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I nomi di sei scienziati polacchi, tra cui cinque cardiologi, sono stati inseriti nella prestigiosa lista degli scienziati più citati al mondo stilata da Clarivate Analytics. Ai professori Piotr Ponikowski, Adam Torbicki, Andrzej Budaj e Michał Tendera, presenti nel ranking già da prima di quest’anno, si è aggiunto Dariusz Dudek. Oltre a quello dei cinque cardiologi in classifica è apparso anche il nome della professoressa Jolanta Lissowska, capo del laboratorio di epidemiologia presso il Centro di Oncologia a Varsavia. La presenza dei ricercatori polacchi sulla lista Clarivate Analytics 2018, che quest’anno include oltre 6.000 studiosi provenienti da 60 paesi, è un segno di apprezzamento per la loro attività scientifica e sottolinea l’importanza della loro ricerca per lo sviluppo della scienza mondiale.

pap.pl

Polska premiera komedii “Nadmiar łaski” w reżyserii Gianniego Zanasi

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Od dzisiaj wchodzi do polskich kin film “Nadmiar łaski” w reżyseri Gianniego Zanasi, jego polskim dystrybutorem jest Aurora Films. Film pokazywany był w sekcji Director’s Fortnight 71. MFF w Cannes, gdzie został wyróżniony nagrodą Europa Cinemas Label dla najlepszego filmu europejskiego. Polski pokaz przedpremierowy filmu odbył się podczas tegorocznego festiwalu “Dwa brzegi” w Kazimierzu Dolnym.

“Nadmiar łaski” to niezwykle inteligentna komedia w gwiazdorskiej obsadzie. Lucia i Arturo przeżywają kryzys związany ze zdradą małżeńską. Arturo (Elio Germano) odchodzi, a delikatna, wrażliwa i ciężko pracująca Lucia (Alba Rohrwacher) od teraz musi sobie radzić sama. Wkrótce, podczas służbowej podróży, poznaje kobietę, którą bierze za bezdomną uchodźczynię. Ta jednak przedstawia się jako… Matka Boska. Pod osłoną tragikomizmu film nakreśla współczesne realia rynku pracy (z pewnością nie tylko tego włoskiego). Poza tym, mieszając realizm z mistycyzmem, w zabawny sposób opowiada o dzisiejszej duchowości. “Komedia może mieć taką siłę narracyjną. To bardzo interesujące zjawisko, kiedy zabawna historia skłania nas do refleksji nad poważnymi tematami. Mam tu na przykład na myśli tradycję włoskiej komedi z lat ’60 i ’70, która miała tego typu cechy”, mówi Alba w rozmowie, którą będzie można przeczytać w najnowszym numerze Gazzetta Italia.

Wszystkich zainteresowanych kreacjami aktorskimi Alby Rohrwacher, zapraszamy również na retrospektywę filmów z aktorką jutro i pojutrze w kinie Amondo, szczegółowe informacje można znaleźć na stronie wydarzenia: https://www.facebook.com/events/2244197942536056/

La prima polacca di “Troppa grazia” di Gianni Zanasi

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Arriva oggi nelle sale cinematografiche polacche “Troppa grazia” di Gianni Zanasi grazie alla distribuzione di Aurora Films. Il film ha vinto un premio Europa Cinemas Label come miglior film europeo durante l’ultimo Festival di Cannes. Inoltre, in anteprima polacca, è stato presentato all’ultimo festival di cinema “Dwa brzegi” a Kazimierz Dolny.

“Troppa Grazia” è una commedia intelligente con un cast eccezionale. Lucia e Arturo stanno vivendo una crisi. Arturo (Elio Germano) lascia moglie e figlia e da quel momento Lucia (Alba Rohrwacher) deve cavarsela da sola. Durante un viaggio di lavoro conosce una donna che sembra una profuga, invece lei si presenta come…la Madonna. Sotto il velo tragicomico il film delinea, con un realismo piuttosto crudo, le dinamiche odierne (sicuramente non solo quelle italiane) del lavoro. Inoltre, mescolando realtà e misticismo, in modo divertente racconta la spiritualità di oggi. “La commedia può avere questa forza narrativa. È molto interessante arrivare a riflettere su tematiche serie attraverso una storia anche leggera. Penso alla tradizione della commedia italiana degli anni ’60 e ’70 che ha avuto questa capacità”, dichiara Alba nell’intervista che potete leggere nel nuovo numero di Gazzetta. Per conoscere meglio l’attrice protagonista di “Troppa grazia” vi invitiamo anche a partecipare alla rassegna che si terrà domani e dopodomani al cinema Amondo, le informazioni dettagliate si trovano sulla pagina dell’evento: https://www.facebook.com/events/2244197942536056/.

Polonia Oggi: La tradizione dei presepi di Cracovia entra nella lista dei patrimoni immateriali UNESCO

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La tradizione dei presepi di Cracovia è stata inserita nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale UNESCO. La decisione è stata presa durante la XIII sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale svoltasi a Port Louis (Mauritius). È la prima volta che la Polonia ottiene un’iscrizione in questa prestigiosa lista. L’arte presepistica cracoviana risale al XIX secolo. Una peculiarità che distingue questa tradizione è che le scene della Natività sono collocate sullo sfondo di importanti edifici storici della città. Attualmente gli artigiani professionali riconosciuti che si dedicano a questa tradizione sono una cinquantina. Ogni anno le loro creazioni possono essere ammirate in una mostra nel Museo Storico di Cracovia. Dariusz Czyż, artigiano presepista presente a Mauritius durante l’evento, ha dichiarato che è stato un giorno molto felice per tutti i presepisti cracoviani, che considerano la loro tradizione un vero tesoro. Ci sono altre realtà culturali immateriali che la Polonia ha presentato per un futuro ingresso nella lista UNESCO. Al momento essa contiene circa 500 patrimoni da oltre 100 paesi diversi, tra i quali lo yoga, il fado portoghese e la musica reggae.

forsal.pl

GAZZETTA ITALIA 72 (dicembre 2018-gennaio 2019)

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Gazzetta Italia 72: Il campanile di Giotto riflesso nell’acqua apre un ricchissimo numero di Gazzetta in cui troverete: ARTE: quella raccontata da Jan Ostrowski Direttore del Wawel e quella fotografica di Malgorzata Kistryn; VIAGGI: con la scoperta dell’Abruzzo, meta inusuale e interessantissima tra cammini spirituali e borghi medioevali, e poi ancora articoli sui Quartieri Spagnoli di Napoli e su Bari; CINEMA: con l’intervista ad Alba Rohrwacher protagonista del film “Troppa grazia” appena uscito in Polonia, e con l’omaggio di Diana Dabrowska a Nuovo Cinema Paradiso, il film con cui Tornatore ha vinto l’Oscar e che è stato riproiettato ultimamente in Polonia alla presenza del protagonista Totò Cascio; MODA: con l’intervista a Walter Prati di Gpoland, un guru della moda, e i reportage dalle Fashion Week del Kazachistan e di Leopoli; CUCINA: con i segreti del cucinare raccontati dal grande chef Marco Bernardi, oltre alle varie rubriche e ricette; LINGUA e STORIA: con la relazione sulla conferenza dedicata al bilinguismo italo-polacco, e poi l’angolo linguistico, i cognomi italiani, la storia di Pompeo Ferrari, e tutti gli appuntamenti degli Istituti Italiani di Cultura di Varsavia e Cracovia.

Polonia Oggi: Kler potrebbe avere un seguito ambientato in Vaticano

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Lo straordinario successo di pubblico di “Kler”, film di Wojciech Smarzowski, ha avuto un eco anche fuori dai confini della Polonia. La pellicola è stata vista da più di 5 milioni di spettatori polacchi e ha incassato oltre 103 milioni di złoty e ora alcuni produttori cinematografici italiani vorrebbero un sequel ambientato in Vaticano. A tale scopo potrebbero mettere a disposizione 20 milioni di euro, otto volte più di quanto è costato “Kler”. La trama di un possibile seguito, che avrebbe un respiro più europeo, ruoterebbe intorno al lati oscuri della Sede Apostolica. Secondo la sceneggiatrice Ilona Łepkowska l’ipotesi non è così balzana: uno dei protagonisti del film è diretto proprio alla Santa Sede.

La Polonia si prepara alla conferenza sul clima COP24

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Il ministro dell’ambiente Henryk Kowalczyk ha reso noto che dopo mesi di preparativi tutto è pronto per il vertice climatico COP24 che si aprirà a Katowice domenica prossima e proseguirà fino al 14 dicembre. COP24 è la 24° conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite e quest’anno si svolgerà nel cuore dell’industria carbonifera della Polonia. Scopo dell’evento è di stabilire concretamente come attuare gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi per la tutela del clima. Oltre che nel Centro Congressi Internazionale, il vertice si svolgerà in strutture temporanee appositamente predisposte: “Abbiamo preparato 8 aree su una superficie di 40.000 mq. Abbiamo predisposto anche spazi per i singoli paesi; quasi 200 delegazioni parteciperanno all’evento”, ha ricordato il ministro. Tra i 30mila delegati da tutto il mondo presenti alla COP24 si annoverano numerosi capi di governo e ministri dell’ambiente.

La Polonia è un singolare anfitrione per questo evento. Katowice è un importante polo industriale della Slesia, regione che ospita ancora miniere di carbone essenziali all’approvvigionamento energetico della Polonia. Il paese non sembra intenzionato a mettere da parte questo tipo di attività nonostante pesi significativamente sul riscaldamento climatico del pianeta e resti una delle forme di produzione di energia più inquinanti. Il ministro dell’energia Krzysztof Tchórzewski ha recentemente difeso la dipendenza della Polonia dalle fonti fossili. Il piano di politica energetica per il prossimo futuro prevede che ancora nel 2030 il 60% dell’energia sia prodotta a partire dal carbone e che questa scenda sotto la soglia del 30% solo dal 2040. Attualmente la produzione elettrica polacca dipende dal carbone per l’80%, il che fa di questo paese uno dei maggiori responsabili europei dell’inquinamento da emissioni di CO2 assieme alla Germania.

Sembra che almeno in apparenza Tchórzewski non abbia il sostegno di tutto il governo. Il premier Mateusz Morawiecki e il ministro dell’imprenditoria e della tecnologia Jadwiga Emilewicz sono più propensi a ridimensionare il ruolo delle fonti fossili anche per rendere più pulita l’aria irrespirabile di molte grandi città polacche. Delle cinquanta metropoli europee più inquinate, ben trenta sono polacche. Il ministro dell’energia è anche sostenitore della nuova centrale di Ostrołęka C, controverso progetto nel nordest del paese, ed è contrario a misure di contrasto al riscaldamento climatico che danneggino l’economia polacca.

Effettivamente, considerazioni ambientali a parte, la Polonia dipende dall’estero per il suo approvvigionamento energetico soltanto per il 28% contro la media UE del 53%. I sostenitori dell’energia rinnovabile evidenziano però che anche quest’ultima offre opportunità in tal senso.

Vini italiani protagonisti a ENOEXPO Cracovia

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Dal 7 al 9 novembre si è svolta a Cracovia la fiera enologica ENOEXPO, l’unica fiera professionale di vino in Polonia. Tra i partecipanti erano presenti – nella missione organizzata dall’ufficio ICE di Varsavia – 15 aziende italiane: Agricole Alberto Longo, Caiaffa Vini Biologici, Casa Vitivinicola Romano, ME.SV.I., Fattoria di Rietine, Firriato, La Guardiense, Masi Renzo & C., Fattoria di Basciano, Michele Viano, Montespada Agricola, Rinaldi Vini, Rossovermiglio, Tenuta Bosco Albano, Tenuta di Trecciano, Vasari, Zenato Azienda Vitivinicola.

Come dichiara il Direttore dell’ufficio ICE di Varsavia, Antonino Mafodda, le aziende presenti erano il doppio rispetto all’anno scorso e provenivano da 8 regioni diverse (Campania, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto). Gli importatori polacchi presenti alla fiera hanno avuto perciò la possibilità di scoprire una varietà ampia di vini provenienti da tutta Italia.

Antonio Mafodda ha sottolineato che l’Italia è leadership sul mercato del vino in Polonia. Infatti nel 2017 il valore delle esportazioni in Polonia è arrivato a circa 55 milioni di euro, e si prevede una crescita nel 2018. Sia il direttore dell’ufficio ICE di Varsavia, che i rappresentati delle aziende concordano nel ritenere che esistano ampi margini di sviluppo per il mercato del vino italiano in Polonia, dove i consumatori stanno diventando sempre più esigenti e curiosi. In Polonia la cultura del vino e la consapevolezza del gusto e della qualità si stanno sviluppando e aumenta perciò la richiesta di vini italiani. Tra quelli più venduti in Polonia si confermano il Pinot Grigio, il Chianti e il Prosecco.

Barbara Bollani, che rappresentava la Tenuta di Trecciano, ha dichiarato che negli ultimi 5 anni si nota un aumento dei polacchi interessati all’enoturismo in Italia. La vice-direttrice dell’ufficio ICE di Varsavia, Francesca Romana Lanza, sottolinea che una crescente familiarità con la cultura del vino italiano è anche dovuta allo sviluppo del turismo. Infatti sempre più polacchi vengono a scoprire il Belpease e tornando in Polonia vogliono ritrovare i gusti scoperti in italia.

La sera del 7 novembre si è tenuta una conferenza dedicata ad ENOEXPO all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, dove si è parlato anche dei cambiamenti climatici, che influenzano il gusto e la produzione del vino. Infatti le azinde si devono adattare ai nuovi tempi di stagionatura. Il cambiamento climatico aiuta a scoprire gusti nuovi del vino, ma a volte rende più difficile la conservazione dei sapori tradizionali. La conferenza è stata conclusa con le parole del prof. Franco Rustichelli: “un pranzo senza vino è come una giornata senza sole”. Queste parole sintetizzano magnificamente quanto il vino sia importante per un italiano e ci fanno sperare che questa cultura si diffonda sempre di più in Polonia grazie anche ad eventi come Enoexpo.

Biebrza tra paludi, torbiere e biodiversità

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Paragonato ai fiumi dell’Europa occidentale, lungo molti dei quali le paludi sono state bonificate, il fiume Biebrza mantiene un volto unico ed eccezionale. Il bacino di questo fiume è l’area più grande e meglio preservata di paludi e torbiere nel Vecchio Continente. Un vero e proprio paradiso per molte specie di uccelli d’acqua: innanzitutto il combattente (philomacus pugnax), simbolo del parco nazionale del fiume Biebrza, ma anche beccacce, fagiani di monte, pavoncelle, gru, pittime, piro-piro, aquile anatraie, gufi di palude e cinque specie di sterne. Il fiume è anche uno degli habitat più estesi al mondo di una specie in via di estinzione, il pagliarolo. Si stima che in totale le specie presenti in quest’area siano 268.

Il fiume in sé non è particolarmente imponente. Misura 165 km dalla sorgente in Podlachia al fiume Narew di cui è affluente. Tuttavia durante il disgelo primaverile le sue acque dal corso irregolare esondano in vaste zone allagando radure e aree di bassa vegetazione, creando un acquitrinoso regno quasi impenetrabile all’uomo. Eppure è proprio all’intervento umano che i pantani intorno al Biebrza devono la loro esistenza. Le paludi appaiono in luoghi un tempo boscosi ma oggi deforestati. In tempi più recenti la bonifica delle paludi per convertire i terreni all’agricoltura è stata impedita per ragioni strategiche: i territori palustri sono una barriera naturale contro un qualsiasi invasore poiché ne rallentano l’avanzata. Le rovine della fortezza difensiva di Osowiec, costruita nel XIX secolo, sono ancora ben visibili.

Gli ornitologi sono tra coloro che meglio sanno apprezzare la bellezza del bacino del Biebrza. Non è difficile vederne frotte provenienti da tutta Europa in primavera, quando gli uccelli arrivano, si accoppiano e allevano la loro progenie, e in autunno, quando inizia la migrazione. Nel parco nazionale sono numerose le torri d’osservazione e i sentieri per visitatori che conducono a terrapieni e passerelle di legno. I più coraggiosi attraversano le acque del fiume in piccole imbarcazioni per raggiungere i punti di osservazione più belli.

La tutela del bacino del Biebrza iniziò nel 1898 con la fondazione del parco nazionale, che quattro anni più tardi divenne il più esteso in Polonia. Nel primo dopoguerra vennero stabilite le prime due riserve di Grzędy (1921) e Czerwone Bagno (1925). Nel 1995 ha assunto rilevanza mondiale e dal 2004 è sottoposto alla protezione della Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale di Ramsar. Sia il fiume che l’area circostante prendono il nome dal grande numero di castori presenti, tant’è che talvolta il corso d’acqua viene ancora chiamato Bobrza (da bóbr, castoro). Il vero re della fauna locale è però l’alce.