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Nardò 365 “Identità in Festa”

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[versione in italiano sotto]

Wydarzenie, które scala ze sobą turystykę, sztukę i kulturę.
Nowatorski metoda prezentowania turystom atrakcji regionu poprzez działalność artystyczną, połączona z poznawaniem okolicy i lokalnych tradycji. Chodzi o Nardò 365 “Identità in Festa”, wydarzenie, które odbędzie się 24 czerwca w Nardò, znanej miejscowości turystycznej położonej na Półwyspie Salentyńskim, w Apulii. Weźmie w niej udział ponad pięćdziesięciu lokalnych rzemieślników, którzy zaprezentują
swoje wyroby artystyczne na specjalnych stoiskach, ulokowanych na ulicach centrum miasta i na podwórzach zabytkowych budynków. Nieco później w trakcie trwania imprezy grupa modelek przeparaduje miejskimi uliczkami, w fascynującej i malowniczej kombinacji piękna i sztuki.
Pokazy mody odbędą się na ulicach e na podwórzach kamienic, angażując całą społeczność miasta oraz turystów. Profesjonalna sesja fotograficzna uwieczni piękno miejsca i odbywającej się w nim festiwalu, sprawiając, że przeglądanie obrazów, które opowiedzą o apulijskim stylu życia, będzie emocjonującym przeżyciem.

Wydarzenie zostanie zrelacjonowane podczas III Galii Gazzetta Italia 2018, uroczystości wręczenia nagród w dziedzinie sztuki, kultury i stosunków polsko-włoskich, która odbędzie się 12 czerwca w Warszawie.

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Un evento che coniuga insieme turismo, arte e cultura. Un’inedita modalità di presentazione dell’attrattività del territorio attraverso la produzione artistica da far fruire al turista in abbinamento alla scoperta dei luoghi e delle tradizioni. Si tratta di Nardò 365 “Identità in Festa”, una manifestazione che si terrà il 24 giugno nella nota località turistica di Nardò, nel Salento, in Puglia, e che coinvolgerà oltre cinquanta artigiani che esporranno le proprie produzioni artistiche in appositi stand collocati tra le strade del Centro e i Cortili dei Palazzi storici della città. Durante l’evento, poi, un gruppo di modelle sfileranno nei vicoli del borgo, in un mix affascinante e suggestivo di arte e bellezza. Le sfilate saranno realizzate per le strade e nei cortili dei palazzi, coinvolgendo tutta la comunità e i turisti. Uno shooting fotografico professionale riporterà la bellezza dei luoghi e delle attività della manifestazione rendendo emozionale la visione delle immagini che narreranno del lifestyle pugliese.

L’evento sarà presentato in occasione del III Gala Gazzetta Italia 2018, Gala di premiazione nel campo dell’arte, della cultura e dei rapporti Italia-Polonia, che si terrà a Varsavia il 12/06.

Polonia Oggi: Festa della Repubblica a Varsavia, discorso forte dell’Ambasciatore De Pedys

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Centinaia di persone hanno gremito la splendida corte interna del Politecnico di Varsavia giovedì 1 giugno (la sede non ospita eventi il venerdì) per la Festa della Repubblica Italiana, ottimamente organizzata dall’Ambasciata Italiana in collaborazione con molte aziende. Sul piazzale antistante uno spettacolare semicerchio composto da auto FIAT e Ferrari bianco, rosse e verdi, dentro tantissimi connazionali, rappresentanze diplomatiche di tutto il mondo e un ampio spaccato del mondo polacco che ha relazioni con l’Italia, tra i presenti anche il grande regista Krzystof Zanussi. Una bella festa impreziosita da un discorso profondo e schietto dell’Ambasciatore Alessandro De Pedys che, dopo gli inni italiano, polacco ed europeo, parlando a braccio in inglese, ha rimarcato con chiarezza l’importanza dell’Italia in Europa e nel mondo. “In questi ultimi tempi abbiamo sentito troppi commenti scomposti sull’Italia provenienti da Bruxelles e da altre capitali europee. Gli anni scorsi il giorno della Festa della Repubblica ho sempre esaltato l’importanza del far parte del consesso europeo, tema su cui non ho cambiato assolutamente idea, ma dev’essere chiaro a tutti – istituzioni e governi europei compresi – che l’Italia non ha bisogno di consigli o addirittura minacce sulla gestione della propria politica interna,” ha dichiarato De Pedys, che poi ha rinforzato il concetto ricordando che “l’Italia non è un problema per l’Europa, ne lo sarà in futuro e bisogna ricordare che non lo è mai stato”. Riferimenti chiari e diretti alle scomposte dichiarazioni di molti politici e rappresentanti istituzionali europei sulla formazione del nuovo governo Conte. De Pedys, che è ormai a fine mandato come ambasciatore in Polonia, ha poi voluto sottolineare d’aver avuto l’onore e il piacere d’essere ambasciatore in un paese di grandi tradizioni e di grandi uomini com’è la Polonia. L’ambasciatore ha infine evidenziato l’importante crescita numerica, ma anche culturale e imprenditoriale della comunità italiana in Polonia durante gli ultimi quattro anni.

 

“Nella testa di W”

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“Nella testa di W” – Mangrova Teatro
“Nella testa di W” è liberamente tratto da “Il pazzo e la monaca” di S.I. Witkiewicz e integra testi e musiche originali di Davide Capostagno Lo spettacolo ha debuttato nella sua prima versione, nel cartellone della stagione della Fondazione TPE al Teatro Astra di Torino nel dicembre 2011, grazie al sostegno dei Consolati Polacchi di Milano e Torino. Da allora è stato replicato con successo presso diverse strutture in Italia.Grazie alla collaborazione e sostegno dell’ Istituto Italiano di Varsavia arriva adesso alla prima volta in Polonia, presso il teatro Dzika Strona Wisly, dove sarà rappresentato per due serate, la prima in italiano, la seconda in polacco. Rispetto all’originale, in Polonia ormai considerato praticamente un classico, la rielaborazione drammaturgica di Davide Capostagno pone l’accento sulla discesa nella mente del visionario pazzo Walpurg –Rossi, che in questa versione è anche un attore e regista teatrale italo-polacco e i suoi possibili alter ego ( che compaiono in proiezione video ) lo psicoanalista francese Gruen in contrasto con il rigido psichiatra tedesco Burdigel. Se da un lato vengono volutamente lasciate da parte le implicazioni più articolate della visione filosofica di Witkiewicz, dall’altro si guarda con ironia e autoironia a narcisismi, vezzi e fissazioni tipici del mondo del teatro in particolare e di quello della creatività in generale. L’uso di proiezioni video amplia e sposta di continuo il punto di vista, attraversando diversi registri, dal drammatico alla parodia a un variegato paesaggio di toni ironici e grotteschi. Nella versione della compagnia italo-polacca Mangrova Teatro la scrittura astutamente ambigua di Witkiewicz, viene amplificata e filtrata attraverso un punto di vista inusuale rispetto alle riletture finora rese nella terra di nascita dell’autore, grazie anche alle parti di testo originale integrate nella struttura narrativa. Regia e elaborazione drammaturgica di Davide Capostagno. In scena: Beata Dudek e Davide Capostagno.

“Nella testa di W” – “W glowie W” “W glowie W” to spektakl zainspirowany “Wariatem i zakonnicą” S.I. Witkacego….

Opublikowany przez Gazzetta Italia Niedziela, 3 czerwca 2018

Boże Ciało, il Corpus Domini polacco

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La festività del Corpus Domini o Corpus Christi (Boże Ciało in polacco) cade l’ottavo giovedì dopo la Pasqua ed è un giorno festivo in Polonia, dove viene celebrato dalla chiesa cattolica dal 1247 e le prime menzioni di una processione risalgono al 1320. Al significato religioso se ne mescola uno popolare. A partire dal XV secolo rappresenta infatti un’occasione di preghiera per avere bel tempo, un buon raccolto e una protezione dai disastri naturali.

Assieme alla Pentecoste è una festività che annuncia l’arrivo dell’estate e, come nel caso di tante festività cristiane, mescola elementi che hanno origine nelle più antiche tradizioni pagane. I quattro altari che appaiono nelle processioni del Corpus Christi simboleggiano i quattro vangeli ma anche i quattro elementi. La processione assume la forma di un cerchio o di un quadrato intorno agli altari, figure che rappresentano una creazione perfetta, nella quale nulla può essere cambiato o migliorato.

In molte regioni polacche, per esempio in Masovia, il percorso della processione viene decorato con fusti di calamo che riempiono l’aria di un fresco aroma ma servono anche a scacciare gli spiriti maligni. Le finestre delle case esibiscono croci, candele e immagini sacre.

Uno dei luoghi in cui si svolgono le celebrazioni più caratteristiche è Spycimierz, nella regione di Łódź. Si tratta di un piccolo villaggio di 400 persone visitato ogni anno da migliaia di turisti che vengono a vedere i tappeti di fiori usati per decorare le strade della processione. La tradizione dura da ormai due secoli. I visitatori possono ammirare le rappresentazioni floreali di episodi biblici e non solo, lungo un percorso di due chilometri. Altrettanto celebre è la processione di Łowicz, i cui partecipanti indossano costumi tradizionali con colori sgargianti che sono distintivi della regione.

Il viaggio al centro di “Bieguni” di Olga Tokarczuk

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Verso la metà del romanzo “Bieguni”, Olga Tokarczuk chiede al suo lettore di avere pietà nei confronti di chi ha l’inglese come propria lingua madre: “Non possono fare affidamento su nulla nei momenti di dubbio. Come devono sentirsi persi in un mondo in cui tutte le istruzioni, i testi delle canzoni più stupide immaginabili, gli orribili pamphlet e brochure – persino i pulsanti dell’ascensore! – sono nella loro lingua privata, accessibile a tutti e a tutto!”. E’ una provocazione tipica per Tokarczuk, che è stata recentemente insignita del Man International Booker Prize per il suo romanzo “Bieguni”. La pubblicazione in lingua originale risale ormai al 2007 e c’è voluto un decennio prima che il libro venisse pubblicato in lingua inglese, nella traduzione dell’americana Jennifer Croft (una traduzione in italiano, edita da Bompiani, sarà pubblicata nel prossimo futuro).

Bieguni nasce in un periodo in cui viaggiavo molto” spiega l’autrice. Lo si può definire un mosaico postmoderno di tutte le cose in movimento, dagli oggetti di igiene personale che si portano in viaggio al sangue in circolo nel corpo umano. Confini nazionali, emotivi, temporali vengono oltrepassati. Il narratore semiautobiografico stesso è un vagabondo, ha un’intima familiarità con i ritmi del viaggio, il tedio aeroportuale, le conversazioni passeggere. I suoi pensieri collegano il mistero di un uomo la cui moglie e il cui figlio scompaiono durante una vacanza, il resoconto di come gli amici di Chopin riportarono il suo cuore in Polonia e la leggenda popolare di Philippo Verheyen, un anatomista fiammingo di cui si narra che dissezionò la sua stessa gamba dopo l’amputazione.

La linea di confine tra fatto e finzione è intenzionalmente offuscata. “In Europa centrale non usiamo una narrazione lineare classica perché non abbiamo una storia di quel tipo. La nostra percezione è differente. La Polonia è stata una potente nazione che è scomparsa dalle cartine geografiche dell’Europa per più di 100 anni con le spartizioni, e poi occupata dai nazisti e dai russi… Spariamo e ricompariamo, e non ci fidiamo di ciò in cui ci viene detto di credere”.

Witold Pilecki, eroe che svelò gli orrori di Auschwitz

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Witold Pilecki è un nome che a molti non dice granché, eppure così non dovrebbe essere. Nato nel 1901, in una famiglia della piccola nobiltà polacca, amava tanto la musica e la letteratura quanto la famiglia. Si sposò presto ed ebbe due figli. Era però anche un militare di carriera, come si usava appunto nella piccola nobiltà polacca di inizio Novecento. Nel 1919 fu tra i protagonisti dell’occupazione polacca di Vilnius.

Quando la Germania nazista invase la Polonia il 1° settembre 1939, Pilecki era tenente di cavalleria. La capitolazione del paese fu rapida, ma i tedeschi dovettero a lungo fare i conti con un nutrito esercito clandestino, l’Armia Krajowa, tra i cui soldati c’era anche Pilecki, impegnato in attività di spionaggio e sabotaggio.

Quando cominciarono a circolare voci su un campo di concentramento ad Auschwitz, all’epoca non ancora destinato allo sterminio sistematico della popolazione ebrea, Witold Pilecki si offrì come volontario per farsi arrestare in una retata della Gestapo ed essere internato nel campo per organizzare una rete di resistenza interna. Riuscì a farsi assegnare lavori che gli consentissero di sopravvivere alle terribili condizioni di vita del campo e nel marzo del 1941 fece arrivare agli Alleati angloamericani una relazione su quanto avveniva all’interno. Pilecki voleva convincere le potenze alleate a bombardare Auschwitz e dare modo a una rete di prigionieri da lui coordinata di insorgere contro i tedeschi. Tuttavia gli Alleati ritennerò la relazione di Pilecki esagerata e questa sottovalutazione impedì di raggiungere l’obiettivo. Witold Pilecki riuscì a fuggire da Auschwitz nel 1943.

La sua parabola proseguì con la partecipazione alla fallita insurrezione di Varsavia nel 1944. Imprigionato nuovamente dai nazisti, finì in un campo di prigionia per ufficiali fino alla liberazione. Non volendo proseguire la guerra contro la Germania al fianco dell’Armata Rossa, si unì quindi al Secondo Corpo d’armata del generale Anders, impegnato nella liberazione dell’Italia.

Tornato in patria al termine della guerra, la sua lotta al nazismo non fu utile a perdonargli il suo anticomunismo. Nel 1947 fu arrestato e accusato di essere stato un agente nazista e un «nemico del popolo». Venne a lungo torturato e infine condannato a morte al termine di un processo-farsa in perfetto stile stalinista. L’esecuzione della sentenza avvenne il 25 maggio del 1948, con un colpo di pistola alla nuca. Non contento di averlo assassinato, il regime lo condannò a una damnatio memoriae: di lui nessuno si doveva ricordare, i suoi figli furono bollati come «figli di un traditore», e il ricordo di Pilecki fu cancellato fino al crollo del muro di Berlino. Il merito di avere svelato gli orrori di Auschwitz venne persino attribuito a qualcun altro, Józef Cyrankiewicz, che nel 1970 diventerà Presidente della Polonia.

Come scrive lo storico Marco Patricelli, che a questo straordinario personaggio ha dedicato un libro “Witold Pilecki è un eroe dell’Europa e dell’umanità e può essere un simbolo della lotta al totalitarismo, a qualsiasi latitudine”.

Cracovia, fascino e sviluppo immobiliare

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Cracovia, antica capitale ed ex residenza dell’antica monarchia polacca, è oggi una città culturalmente molto attiva in cui spiccano numerosi musei da visitare così come locali notturni, caffetterie e ritrovi mondani. Ci sono diverse università tra cui la Jagellonica, fondata nel 1364, che è la più antica accademia polacca e qui si sono formati il Papa Giovanni Paolo II, Niccolò Copernico e una sfilza di premi Nobel. Iconica città per cultura, arte, storia ed eleganza, da tanti anni è una delle mete di studio e turistiche più ambite, oggi è anche una delle mete più ambite per stabilirsi con la propria famiglia: non sono pochi infatti gli imprenditori stranieri che hanno le loro aziende sparse per la Polonia ma che decidono di vivere a Cracovia, così come sono numerosi i manager stranieri che una volta conclusa la loro esperienza lavorativa a Cracovia decidono di continuare a vivere qui con la propria famiglia, sia per la sicurezza, sia per le ottime scuole internazionali, sia per un’altissima qualità della vita.

La città è considerata la capitale della cultura polacca ed il centro storico è stato riconosciuto dall’Unesco come uno dei 12 più preziosi complessi architettonici del mondo. Una città caratterizzata dalla presenza di un elevato numero di consumatori giovani che, ormai da diversi anni, sta attraversando una fase di forte sviluppo che la proietta di diritto tra le più promettenti città europee in cui investire nel settore immobiliare. È rinomata, oltre che per le sue università, per la grande vivacità culturale, per i tanti concerti, per le importanti manifestazioni sportive internazionali che spesso ospita e anche perché è diventata la capitale europea dell’outsourcing.

Passeggiando per le vie del centro di Cracovia ci si immerge in un’atmosfera medievale e sembra di tornare indietro nel tempo ma, se ci si sposta di pochi chilometri verso la periferia, si ha la sensazione di viaggiare fisicamente nel futuro per la cospicua presenza di palazzoni a vetri di quindici piani che ospitano le corporation. Sono i cosiddetti Business Park, termine inglese che identifica l’agglomerato di edifici in cui lavorano non soltanto impiegati polacchi ma anche i tanti altri che da anni vengono a lavorare qui da tutto il mondo: italiani, spagnoli, ucraini, francesi, americani, inglesi, finlandesi, indiani, brasiliani ecc. Più aziende significa crescente esigenza di immobili per ospitare dipendenti e manager. Cracovia è sempre più aperta agli stranieri perché adotta una politica volta ad incoraggiare chiunque voglia visitarla soprattutto per affari ma anche semplicemente per turismo. Questa città vanta inoltre un’invidiabile connessione con tutto il mondo grazie all’efficiente e moderno aeroporto e al continuo crescere in quantità e qualità delle infrastrutture adiacenti.

Cracovia è una concreta possibilità per tutti coloro che vogliono investire, che sono alla ricerca del primo lavoro, ed è anche un’ottima scelta per svolgere il programma Erasmus. Ci sono molte buone ragioni per investire in Polonia: un’economia in piena crescita e un ambiente politico stabile e favorevole agli investimenti. Il Paese ha gestito con successo l’ingresso nell’Unione europea e nell’ultimo decennio la Polonia ha dimostrato di avere una crescita economica superiore ai concorrenti europei e le aspettative sono tuttora positive. In questo senso Cracovia è sicuramente un mercato molto interessante e questo riguarda sia il comparto delle nuove costruzioni dove gli imprenditori edili vendono ancora «sulla carta», cioè prima di iniziare l’edificazione, o prima del termine dei lavori e sia nell’usato. L’ultimo studio di Pwc e Urban Land Institute definisce il settore residenziale polacco come ”un settore forte in un Paese forte”.

Noi di Immobiliare Cracovia siamo una società di consulenza che opera a Cracovia da ben 12 anni con specifiche esperienze nel settore. Abbiamo operatori che si occupano, di semplici appartamenti in affitto o in vendita, e altri che si occupano della gestione di operazioni di sviluppo.

Perché investire a Cracovia?Sono molteplici gli aspetti che reputo utili per valutare un investimento immobiliare. Prima di tutto la posizione geografica strategica, l’economia in crescita, il settore turistico in forte espansione, la presenza massiccia di studenti, ben 200.000, e il numero di impiegati delle multinazionali che aumenta in maniera vertiginosa di anno in anno, l’ordine e la pulizia dei luoghi pubblici, (strade, parchi) e ultimo aspetto a mio avviso di enorme importanza è quel senso di sicurezza che si avverte grazie ad una forte presenza di polizia per le strade a tutte le ore. Un altro aspetto di vitale importanza è la bassa tassazione sugli immobili e sui redditi derivati, soprattutto se paragonata a quella di altri paesi UE. Il reddito da locazione è soggetto a una cedola fissa dell’8,5%. Il singolo individuo attualmente è soggetto ad una tassazione del 18% calcolata sull’intero ammontare. I costi notarili sono veramente bassi, allo studio legale/notarile va pagato lo 0,8% – 1,0 % del valore dell’immobile acquistato; la tassa per l’acquisto è circa il 2% d’imposta di registro, la tassa annuale di proprietà (l’equivalente della nostra ICI): la modica cifra di 1 € circa al mq. Senza contare che in Polonia chiudere un contratto di locazione per volontà del locatore non è mai un problema.

Noi controlliamo tutte le operazioni di compravendita e facciamo in modo che tutte le operazioni siano eseguite sotto una supervisione legale, tramite un avvocato specializzato. Dopo la stipula dell’atto di acquisto, lo studio notarile provvederà alla registrazione dell’atto e a comunicare il nominativo del nuovo proprietario nel libro fondiario. I registri immobiliare e catastale sono completamente computerizzati e i tempi di registrazione e di ricerca sono di norma rapidi. Sulla base della nostra esperienza consigliamo l’acquisto di immobili ubicati nel centro della città, per la facilità con cui i suddetti immobili vengono locati e quindi messi a reddito e la capacità di mantenere un valore integro dall’erosione inflattiva. Nel centro di Cracovia infatti vi è una continua domanda da parte di cittadini e aziende straniere. Attualmente in Polonia vi sono 30.000 aziende straniere e più di 100.000 stranieri. La rendita media annua oscilla tra il 5 e il 7%. L’investimento medio oscilla tra i 70.000 e i 130.000 €. I prezzi degli immobili a Cracovia hanno fatto registrare negli ultimi anni un trend al rialzo, ma ciò nonostante siamo ancora lontani dalla media delle altre capitali europee. I maggiori analisti del settore sono concordi nel prevedere la prosecuzione di questo trend, supportato dal fatto che la Polonia è uno dei pochi paesi europei che presenta una crescita economica vivace, ipotizzando un apprezzamento annuo tra il 7% – e il 12%.

Altri ottimi motivi sono l’elevato tasso di occupazione nel settore dell’hospitality che ha percentuali che tendono ad aumentare. In previsione della crescente richiesta di persone che vogliono stabilirsi a Cracovia sono stati aperti numerosi cantieri per costruire nuove e imponenti strutture alberghiere e residenziali, e anche il dato economico che è di fondamentale importanza perché investire in una proprietà estera significa investire nell’intera economia del paese. Di conseguenza, investire in immobili a Cracovia diventa anche un importante opportunità di differenziare il proprio portafoglio con un’altra valuta, quindi di abbassarne le probabilità di perdita di valore. Ciò che spinge il mercato del real estate a Cracovia sono le variabili socio-economiche positive. L’insieme di questi elementi rende il mercato immobiliare molto attrattivo agli occhi degli investitori e, allo stesso tempo, profittevole sopra la media internazionale. Abbiamo alcuni clienti che hanno investito in immobili e stanno guadagnando il 10% annuo.

Altri fattori fondamentali che in Polonia giocano a favore sono una bassa rischiosità dei crediti ipotecari e una buona disponibilità di mutui a completamento della parte di liquidi ovviamente necessari sia per comprare sia, a maggior ragione, per sviluppare. Le statistiche internazionali mostrano come la fascia di popolazione compresa tra i 24 e i 38 anni conti oltre 9 milioni di persone, potenzialmente tutte in cerca di una prima casa o di un’abitazione in cui allargarsi con il crescere della famiglia.

Nel 2016 sono stati messi sul mercato oltre 7 mila appartamenti e sono stati tutti venduti. Un numero che rappresenta oltre il doppio delle cifre del 2009, anno di crisi ma non di tracollo per la Polonia. Investire negli immobili a Cracovia oggi è una scelta pragmatica e intelligente. Nell’ultimo periodo si è registrato, sul mercato interno, un aumento della domanda per i beni di lusso che, solo fino a pochi anni fa, rappresentavano una chimera per il consumatore polacco medio. Certamente un fattore che ha fortemente contribuito a queste trasformazioni è il cambiamento della qualità della vita e del potere d’acquisto dei cittadini locali, in costante aumento da alcuni anni.

Il reddito maturato dalla locazione degli immobili è soggetto ad una tassazione del 10%. Nel caso di vendita di un immobile, la plusvalenza maturata è soggetta ad una tassazione del 19% se l’immobile viene venduto prima che trascorrano cinque anni dall’atto di acquisto. La suddetta tassazione si annulla se l’immobile viene venduto dopo i primi cinque anni o dopo un anno nel caso in cui il proprietario porti la sua residenza nel suddetto immobile. Durante l’acquisto il nostro personale è a disposizione per tutta la durata del soggiorno dei clienti. Offriamo anche un aiuto per gestire gli aspetti legali e finanziari connessi all’investimento. Dopo l’acquisto mettiamo a disposizione dei nostri clienti un servizio completo di amministrazione e gestione degli immobili acquistati.

Tali servizi includono:

– Ricerca degli affittuari e verifica dell’affidabilità;

– Gestione dell’affitto;

– Manutenzione dell’immobile;

– Organizzazione e trasferimenti delle bollette.

 

In conclusione investire negli immobili a Cracovia oggi è una scelta che nella maggior parte dei casi si rivela vincente e comoda per chi cerca un mercato solido, che non sia geograficamente lontano dall’Italia.

 

 

Immobiliare Cracovia

 

Pl. Szczepanski 3

31-024 Kraków

 

Telefono:

 

+48 501 849 694 Malgorzata

 

+48 536 593 110 Katarzyna

 

+48 505 469 860 Salvatore

 

+48 798 554 349 Luca

 

E-mail: info@immobiliarecracovia.com

 

Polonia Oggi: A Varsavia una conferenza dedicata a Jan Gawroński e Luciana Frassati

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Marina Valensise, già direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Parigi, ha raccontato lo scorso 24 maggio agli ospiti dell’Istituto italiano di cultura a Varsavia le quattro tappe della vita di una coppia davvero eccezionale, Jan Gawroński e Luciana Frassati-Gawrońska. Lui, ultimo esponente della dinastia dei Lubomirski, era segretario di ambasciata a Berlino; lei, nella stessa città, la figlia dell’ambasciatore d’Italia, nonché fondatore de La Stampa di Torino. “Ringrazio il direttore dell’Istituto Roberto Cincotta per l’invito a parlare di una figura straordinaria, di cui sto scrivendo la biografia” ha commentato Valensise riferendosi alla sua ultima fatica sulla vita di Luciana Frassati, che uscirà per i Tipi di Marsilio. Il viaggio nella vita della famiglia Gawroński comincia a Vienna, tra la morte di Dollfuss e l’Anschluss, attraverso il difficile rapporto con i due maestri d’orchestra Toscanini e Fürtwangler, per poi proseguire a Berlino, dove i Gawroński si erano conosciuti. La terza tappa si svolge quindi in Polonia, con la fuga da Varsavia verso Lublino sullo sfondo dell’avanzata tedesca all’inizio della guerra. Per finire, la studiosa ha ricordato il ruolo di Luciana Frassati nel processo di beatificazione del fratello Pier Giorgio, coronatosi con l’intervento di papa Giovanni Paolo II nel 1990.

Polonia Oggi: La Polonia non è ancora pronta per l’alta velocità

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La scorsa settimana all’Istituto Lech Kaczyński a Varsavia si è tenuto un dibattito intitolato: “Quando realmente in Polonia potrà partire il trasporto ferroviario ad alta velocità?”. Secondo Mikołaj Wild, plenipotenziario del governo per la costruzione dell’aeroporto centrale polacco (CPK), il paese non è attualmente pronto a introdurre treni che viaggiano a velocità superiori a 250 km/h. Bisogna valutare il costo di questo investimento in relazione ai guadagni. In pratica, un treno Poznań-Varsavia che viaggi a 350 km/h risparmia solo 19 minuti rispetto ai treni attuali. Sul nuovo aeroporto centrale che verrà costruito tra Varsavia e Łódź, Wild ha detto che sarà raggiungibile in treno in 2-2,5 ore da quasi tutte le maggiori città polacche, con l’eccezione di Stettino che non ha un linea ferroviaria diretta.

Fonte: forsal.pl

Polonia Oggi: La Polonia vuole potenziare i suoi porti

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“Il governo vuole rafforzare la posizione dei porti polacchi sul Baltico”, ha dichiarato il ministro degli investimenti e dello sviluppo Jerzy Kwieciński lunedì scorso a Danzica. A tale scopo saranno realizzati progetti nell’ambito dell’infrastruttura portuale, tanto in mare quanto sulla terraferma, ma anche in quello delle infrastrutture di accesso. L’80% delle merci del mondo viaggia via mare e la Polonia “vuole sfruttare il potenziale dei porti di Danzica, Gdynia e Stettino-Świnoujście”. Importante è anche potenziare i trasporti lungo l’asse nord-sud per garantire un migliore accesso ai porti sul Baltico, e questa è stata una priorità negli ultimi dieci anni.

Fonte: pap.pl