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Il CEO e fondatore di GI Group in visita in Polonia

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Lo scorso 15 maggio, presso l’Ambasciata italiana a Varsavia, si è tenuto un seminario intitolato “L’evoluzione del mercato del lavoro e il il nuovo ruolo delle agenzie per il lavoro”, che ha riunito circa 40 presidenti e amministratori delegati di società italiane operanti in Polonia. Il seminario è stato anche l’occasione per celebrare il 20° anniversario della fondazione di GI Group.
Sono stati discussi temi inerenti ai cambiamenti dinamici che si verificano sul mercato del lavoro globale e polacco, così come il ruolo chiave che le agenzie di collocamento svolgono in questi cambiamenti, supportando le imprese nella ricerca e nell’occupazione dei dipendenti.

Il seminario è stato aperto dall’ambasciatore italiano in Polonia, Alessandro De Pedys, che ha illustrato l’attuale situazione economica del paese. Dopo di lui sono intervenuti il CEO di GI Group Stefano Colli-Lanzi, che ha parlato delle sfide che il mercato globale del lavoro dovrà affrontare nei prossimi anni, e Antonio Carvelli, country manager di GI Group in Polonia, che ha dato una descrizione dettagliata del mercato delle risorse umane polacco, delle sue criticità e delle opportunità di crescita e cambiamento che offre.

Le celebrazioni del 20° anniversario di GI Group sono proseguite con l’incontro di Stefano Colli-Lanzi con i suoi dipendenti, organizzato nel quartier generale dell’azienda a Varsavia, dove il CEO ha avuto modo di condividere informazioni e piani di sviluppo dell’azienda. In serata, al ristorante Genesis di Varsavia, è stata organizzata una cena di gala con il team polacco.

Polonia Oggi: Fermato un traffico illecito di farmaci polacchi

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Gli agenti dell’Ufficio centrale anti-corruzione (CBA) hanno scoperto a Białystok un’organizzazione criminale che tra il 2017 e il 2018 ha comprato farmaci salva-vita in Polonia per poi rivenderli illegalmente sul mercato europeo. Si tratta di medicine per un valore di 100 milioni di złoty destinate al trattamento di diabete, trombosi, depressione, ADHD e allergie. Secondo il CBA, il gruppo avrebbe avuto contatti con più di 6500 farmacie polacche. Gli agenti hanno arrestato 7 persone. L’organizzazione comprava i farmaci usando moduli di richiesta falsi, per poi rivenderli in Europa a un prezzo maggiorato. Le persone coinvolte dovranno rispondere di diverse accuse, tra le quali associazione a delinquere, falso ideologico e attentato alla salute e alla vita di terzi.

Fonte: rp.pl

Polonia Oggi: “Terremoto” di Mikołajewski candidato al premio Nike

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Nella lista dei 20 libri candidati al premio letterario Nike quest’anno ci sono tre reportage: “Nie hańbi” di Olga Gitkiewicz, “Foucault w Warszawie” di Remigiusz Ryziński e “Terremoto” di Jarosław Mikołajewski. Quest’ultimo è il racconto del viaggio compiuto dal suo autore nei luoghi colpiti dal terremoto dell’agosto 2016 in Italia centrale. Mikołajewski è scrittore e italianista, l’anno scorso ha ricevuto il Premio Gazzetta Italia. Ha tradotto numerosi autori italiani in polacco, tra i quali Pasolini, ed è stato direttore dell’Istituto polacco di Roma dal 2006 al 2012. Nella lista dei candidati al premio Nike c’è anche la biografia di Irena Sendler, “Sendlerowa. W ukryciu”, scritta da Anna Bikont. Quest’anno cade la 22° edizione del premio. I finalisti saranno resi noti all’inizio di settembre, mentre la cerimonia di consegna si svolgerà domenica 7 ottobre.

Fonte: press.pl

Polonia Oggi: La finale di Europa League del 2020 si svolgerà a Danzica

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La UEFA ha ufficialmente confermato che la finale di Europa League del 2020 si svolgerà allo stadio Energa di Danzica. La Polonia ospiterà il grande evento per la seconda volta, dopo il precedente di Varsavia nel 2015. All’epoca i tifosi hanno assistito allo scontro tra Dnipro Dnipropetrovsk e Siviglia, in cui ha trionfato la squadra spagnola con un risultato di 3-2. Nella votazione del Comitato esecutivo dell’UEFA Danzica ha sconfitto Porto con 14 voti contro 4.

Fonte: sportowefakty.wp.pl

Polonia Oggi: Olga Tokarczuk ha vinto il Man Booker International Prize

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Olga Tokarczuk ha ricevuto martedì il Man Booker International Prize per il romanzo “Bieguni”, tradotto in inglese da Jennifer Croft. Dal 2005 il Man Booker International Prize fa da complemento al Man Booker Prize. Ogni anno insieme al riconoscimento viene assegnato un totale di 50 mila sterline da dividere tra l’autore e il suo traduttore inglese. Tokarczuk ha ringraziato la sua traduttrice, sottolineandone la determinazione. Nel suo discorso l’autrice ha dichiarato di non credere in una letteratura nazionale, ma di trattarla come una creatura vivente, che appare in una lingua e può essere tradotta in un’altra come in un miracolo. Il capo della giuria Lisa Appignanesi ha valutato Tokarczuk una scrittrice di grande intelligenza e immaginazione letteraria. Il tema fondamentale del romanzo è il viaggio. Il titolo si riferisce al nome di una setta russa del XVIII secolo, i cui membri credevano che il mondo fosse opera di Satana, il quale poteva più facilmente tentare l’uomo quando questo stava fermo. Per sfuggirvi bisognava quindi essere in continuo movimento.

pap.pl

Igor Mitoraj: progetto monografico che commemora il genio polacco-italiano

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In occasione della prossima Giornata della Repubblica Italiana – Giornata Nazionale d’Italia, la Fondazione per il dialogo si rivolge a tutti voi, cittadini italiani che vivono in Polonia, e alla comunità delle imprese italiane nel paese, per rendere omaggio, in occasione del quarto anniversario della morte, allo straordinario artista polacco-italiano Igor Mitoraj, che gli italiani hanno amato e chiamato “il Michelangelo venuto dall’Est” (Silvia Giacomoni, “La Repubblica”, 28 giugno 1991). L’Ambasciatore italiano in Polonia, Alessandro De Pedys, così scrive a proposito dell’artista da Pietrasanta: “Questo volume è un doveroso tributo al genio di questo grande artista: Igor Mitoraj, polacco di nascita, italiano di adozione, europeo nello spirito”.

Vi informiamo della redazione di una monografia italo-polacca dedicata al lavoro dello scultore, la prima al mondo, scritta dalla professoressa Beata Klocek di Biasio e con la prefazione dell’ambasciatore italiano in Polonia, Alessandro De Pedys. L’album monografico contiene oltre 100 bellissime fotografie delle sculture dell’artista sullo sfondo delle architetture di Cracovia, Roma, Firenze, Londra e altre città europee. Il prestigioso album monografico è basato su documenti biografici precedentemente sconosciuti, provenienti dagli archivi dell’Accademia di Belle Arti di Cracovia, dove l’artista ha studiato 1996-1998, ed è il risultato di più di cinque anni di lavoro dell’autrice, laureatasi al Dipartimento di Storia dell’Arte presso l’Università Cattolica di Lublino e l’Università La Sapienza di Roma.

La nostra fondazione chiede aiuto per la pubblicazione di questo libro. Intendiamo pubblicare 1000 copie dell’album monografico, donarle a tutti gli sponsor e trasmettere questo lavoro bilingue alle biblioteche universitarie in Polonia e in Italia. Vi preghiamo di partecipare alla sponsorizzazione del progetto, che ricorda simbolicamente oggi nel 21 ° secolo, gli antichi rapporti di cultura e arte tra Italia e Polonia.

I loghi degli sponsor saranno annotati con gratitudine sulla copertina della monografia e tutti i partecipanti al progetto saranno invitati a partecipare al gala promozionale, che si svolgerà nel quarto anniversario della morte dell’artista, presso il Centro Sportivo Olimpico Giovanni Paolo II a Varsavia (di fronte al quale c’è un’enorme e bella scultura di Icaro Alato, scolpita da Igor Mitoraj). Durante la cerimonia, i graditi ospiti ascolteranno la conferenza e guarderanno l’interessante presentazione: “Sculture di Igor Mitoraj in 44 città del mondo”.

 

Profesor Bohdan Michalski

esperto della Fondazione per il dialogo (www.narzeczdialogu.pl)

ul. Mołdawska 7/50

02-127 Warszawa

+48 513 873 551

Fundacja na Rzecz Dialogu – konto: Bank Polska Kasa Opieki S.A.
Nr 02124060031111001075495311

Made in Italy dal 25 maggio nelle sale polacche

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Terzo film da regista del cantante e musicista Luciano Ligabue, “Made in Italy” è ispirato all’omonimo concept album uscito nel novembre del 2016. “Come nel caso dei film precedenti”, dichiara Ligabue, “anche questa volta la storia si ispira alla vita, soprattutto ai miei amici che hanno vissuto ingiustizie da parte del paese: tasse troppo alte, ritardi nei pagamenti della pensione oppure la perdita del lavoro”.

“Made in Italy” è una dichiarazione d’amore frustrato verso il Paese. Riko (Stefano Accorsi) è un uomo onesto che vive di un lavoro che non ha scelto, nella casa di famiglia che riesce a mantenere a stento, ma anche se fa una vita preimpostata, seguendo i dettami della società, può contare su un gruppo di amici veri e sulla moglie Sara (Kasia Smutniak) che, tra alti e bassi, ama da sempre. Suo figlio è il primo della famiglia ad andare all’università. È però anche un uomo molto arrabbiato con il suo tempo, che sembra scandito solo da colpi di coda e false partenze. Quando perde le poche certezze con cui era riuscito a tirare avanti, la bolla in cui vive si rompe e capisce che deve prendere in mano il suo presente e ricominciare, in un modo o nell’altro. E non darla vinta al tempo che corre.

Il film è stato presentato in anteprima alla rassegna Cinema Italia Oggi tenutasi in aprile in otto città polacche. Dal 25 maggio esce nelle sale cinematografiche in Polonia, distribuito da Spectator.

Il sacrificio polacco nella battaglia di Montecassino

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Nel linguaggio comune, quando si parla di seconda guerra mondiale, l’espressione “gli angloamericani” è spesso utilizzata come sinonimo di “Alleati” e di sicuro non si può sminuire il ruolo che l’esercito americano e quello britannico hanno avuto nel liberare il Vecchio Continente dal giogo nazifascista. Tuttavia, tralasciando la più ovvia omissione del ruolo dell’Unione sovietica, pur con tutti i caveat del caso, altrettanto spesso ci si dimentica dell’apporto di altri paesi che hanno dato il loro contributo alla guerra di liberazione. Lo stesso esercito britannico era composto non solo da truppe anglosassoni ma anche provenienti dal resto dell’impero.

Benché la Polonia fosse stata il primo paese a soffrire l’invasione della Germania nazista nel settembre del 1939, e anche quella sovietica un paio di settimane più tardi, i polacchi si dimostrarono subito attivi nella lotta contro gli occupanti. Consapevole della minaccia che rappresentavano, Stalin fece arrestare medici, intellettuali, professionisti, ufficiali, insomma, un’intera classe dirigente che fece poi fucilare a Katyń nella primavera del 1940. Morirono più di 21.000 polacchi, in quella che fu a tutti gli effetti una “pulizia di classe”. Molti altri furono deportati nei gulag siberiani. Quelli che sopravvivevano al viaggio vennero internati in campi di lavoro forzato in cui le condizioni di vita non erano migliori di quelle dei campi di concentramento nazisti.

Dopo il tradimento del patto Molotov-Ribbentropp da parte dei tedeschi e l’invasione della Russia, Stalin venne convinto dagli Alleati a liberare i prigionieri polacchi, affinché fossero impiegati contro le forze dell’Asse. Il 30 luglio 1941 venne firmato il patto Sikorski-Majski tra le autorità sovietiche e il governo polacco in esilio a Londra, grazie al quale vennero liberate decine di migliaia di prigionieri polacchi dai campi di prigionia dell’URSS. Essi confluirono nel Secondo Corpo d’Armata guidato dal generale Władysław Anders. Anche Anders era stato arrestato perché quando gli fu chiesto di entrare nell’Armata Rossa preferì la prigionia. Accettò di guidare i suoi connazionali soltanto a patto che venissero liberati tutti quanti i detenuti polacchi: non solo gli uomini, ma anche le loro famiglie, gli orfani, ecc.

Stalin non si lasciò comunque intenerire dagli angloamericani e non fornì alcun aiuto ai polacchi, né vestiti, né cibo, né trasporto. Non si fidava di loro e sperava che la fame, la fatica e le basse temperature si occupassero di loro. Anders riuscì comunque a portarli in Persia, dove ebbero la possibilità di addestrarsi. E’ in Persia che venne “arruolato” l’orso Wojtek, che divenne simbolo del Secondo Corpo d’Armata e lo seguì in tutte le sue successive peregrinazioni. Giunti in Nord Africa, i polacchi si prepararono a partecipare alla campagna per la liberazione dell’Italia, dove giunsero nella primavera del 1944.

In Italia si resero conto molto presto della difficoltà che comportava lo sfondamento della linea Gustav all’altezza dell’abbazia di Montecassino, ma non si tirarono indietro. Alla battaglia parteciparono indiani, inglesi, francesi, neozelandesi, gurkha, maori, algerini, sudafricani, ecc. La popolazione civile non subì soltanto le angherie dei nazifascisti ma anche le tristemente celebri “marocchinate”, le violenze perpetrate dalle truppe maghrebine sotto il comando francese. E poi ci fu il bombardamento.

Tre assalti non erano stati sufficienti a sfondare la linea tedesca e così si decise di bombardare l’abbazia benedettina, ma fu un errore madornale. Più che i tedeschi, vi avevano trovato rifugio dei civili, 300 dei quali morirono. Poiché il destino si prende spesso gioco degli uomini, i “diavoli verdi”, come venivano chiamati i parà nazisti, sfruttarono le macerie come valide fortificazioni difensive. Fu a questo punto che si fece avanti Anders. I polacchi avevano l’occasione di dimostrare al mondo che la Polonia non era stata abbattuta dal totalitarismo, nazista o sovietico che fosse, e il 18 maggio 1944 parteciparono in maniera determinante all’ultimo assalto, quello decisivo. Pagarono un alto prezzo in termini di vite umane, morirono più di mille soldati polacchi. Tuttavia, i tedeschi furono costretti a ripiegare. Nei pressi dell’abbazia, oggi ricostruita, sorge il Cimitero militare polacco, dove riposano i caduti e dove riposa lo stesso generale Anders, che morì in esilio a Londra nel 1970, ma volle essere seppellito accanto ai suoi soldati.

La Polonia è il principale destinatario dei fondi europei

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Con circa 40 milioni di abitanti, la Polonia rappresenta il 7,5% della popolazione europea. Il Pil del 2016 si è attestato su 424,269 miliardi di euro, con previsioni di crescita del 3,5% per il 2017, confermando le tendenze degli ultimi anni, che vedono la Polonia come una delle economie più solide del continente. Un ruolo rilevante per lo sviluppo dell’economia polacca è svolto dai fondi europei, che hanno contribuito in maniera sostanziale all’ammodernamento delle infrastrutture, e anche oggi fungono da vero e proprio volano per l’economia. L’UE fornisce finanziamenti per un’ampia gamma di progetti e programmi nei settori più diversi, e vengono gestiti seguendo norme rigorose.

La maggior parte dei finanziamenti è gestita nei paesi beneficiari e spetta ai governi effettuare controlli e audit annuali per i vari programmi operativi nazionali e regionali. Nel programma di finanziamento 2007-2013 la Polonia ha ricevuto fondi per 74 miliardi di euro, ottenendo performance ottime, con un ritorno di circa 98 miliardi, che ha consentito di aumentare ulteriormente la quota di finanziamento stanziata per il periodo 2014-2020. La Polonia è il principale destinatario di Fondi Strutturali Europei per la prospettiva 2014-2020, con 82,4 miliardi di euro (esclusi i fondi per l’agricoltura), ripartiti in 7 Programmi Operativi: Assistenza Tecnica; Programmi Regionali; Infrastruttura e Ambiente; Sviluppo Intelligente; Sapienza, Educazione e Sviluppo; Polonia Digitale; Sviluppo della Polonia dell’Est.

La Commissione Europea, prendendo in considerazione i Paesi dell’Europa centro-orientale, ha previsto una crescita del prodotto interno lordo nel 2018 al 4,7% in Slovenia, segue con il +4,5% la Romania. L’economia crescerà quest’anno di un +4,3% in Polonia, +4% in Slovacchia e Ungheria, +3,8% in Bulgaria, +3,7% in Estonia, +3,3% in Lettonia, +3,4% in Repubblica Ceca, +3,1% in Lituania e +2,8% in Croazia. Tutti i Paesi dell’Europa centro-orientale e dei Balcani registreranno una crescita superiore alla media Ue e dell’Eurozona nel 2018, prevista dalla Commissione europea al 2,3%.

Il Segretario di Stato Adam Kwiatkowski in visita alla scuola Anders

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È stata una giornata bellissima e ricca di emozioni che rimarrà negli annali della Scuola di Lingua e Cultura Polacca “ANDERS”, quella trascorsa in occasione della “Visita papavero”.

Domenica 6 maggio le aule biancorosse di Macerata, Perugia e Ancona hanno avuto l’onore di ricevere la visita di Adam Kwiatkowski, Segretario di Stato del Gabinetto del Presidente della Repubblica Andrzej Duda, accompagnato dalla Console Generale della Repubblica Polacca a Roma Ewa Mamaj e dalla rappresentante dell’Ufficio del Presidente della Repubblica Polacca Ewa Jóskowiak.

“La Cancelleria del Presidente Duda ci ha informate per telefono della visita solo pochi giorni fa, sorprendendoci – spiegano le fondatrici della scuola Anna Traczewska e Anna Czerwinska. – Abbiamo appreso che in occasione del suo breve soggiorno in Italia, S.E. Kwiatkowski aveva deciso di dedicare un’intera giornata per stare con i nostri allievi e conoscere da vicino la realtà della Szkoła Anders. L’attenzione che S.E. riserva alla nostra comunità è particolarmente significativa e rappresenta per noi speciale motivo di orgoglio, visto che è anche a capo dell’Ufficio dei contatti con i polacchi all’estero.”

Il mini-tour di 4 tappe (Macerata, Montecassiano, Loreto e Ancona) ha avuto inizio alle ore 10.00 di domenica con una cerimonia di carattere privato. Una delegazione di circa 100 persone con una rappresentanza degli alunni, le famiglie, le insegnanti e gli amici italo-polacchi provenienti dai capoluoghi di Marche e Umbria hanno dato il benvenuto agli ospiti nei locali dello Sferisterio di Macerata, gentilmente concessi dall’Amministrazione della Civitas Mariae e addobbati con i simboli nazionali dal corpo docente.

Gli ospiti sono stati accolti offrendo pane e sale, simboli di sazietà, prosperità e amicizia: una tradizionale usanza polacca che esprime piena condivisione con l’ospite di tutto ciò che si possiede. Al momento dello scambio dei doni, il Min. Kwiatkowski ha ricevuto dagli alunni una raccolta di pensieri e disegni autografi che rappresentano i loro personali sentimenti sul valore della scuola di lingua e cultura Anders; S.E. ha ricambiato con una targa del Presidente Duda recante lo stemma della Polonia e delle spille celebrative del centenario della riconquista dell’indipendenza polacca.

Toccante un passaggio del discorso delle insegnanti che ha preceduto il canto degli inni nazionali, la Mazurka di Dąbrowski e l’Inno di Mameli, che i bambini hanno cantato con la mano sul cuore: “Italia e Polonia, due nazioni che non hanno mai dichiarato guerra l’una contro l’altra. Le uniche al mondo che si menzionano in modo reciproco nei loro inni nazionali. Nell’inno polacco c’è un riferimento alle legioni di Dąbrowski costituite in Italia (in marcia dalla terra italiana verso la Polonia). Nell’ultima strofa dell’inno italiano si parla della Polonia durante la sua spartizione (l’aquila austriaca che beveva sangue polacco).” Un legame profondo, quello che lega le culture di Italia e Polonia, ricordato anche attraverso i versi del premio Nobel Henryk Sienkiewicz: “Ogni uomo ha due Patrie: la propria e l’Italia”.

All’incontro è stato dato il nome “Visita Papavero”. È un fiore speciale per i polacchi in tutto il mondo, ma in particolar modo per quelli in Italia. I papaveri rossi ricordano il sangue dei soldati polacchi caduti a Montecassino. Il papavero è nel logo della scuola, la cui denominazione onora la persona del generale Anders. Al termine della recita i ragazzi hanno omaggiato questi fiori di carta alle persone del pubblico, come coccarde da appuntare sul petto.

Non potevano mancare i ringraziamenti finali e la presentazione del corpo docente, le foto di gruppo, le interviste agli ospiti con i giornalisti del portale informativo dei Polacchi in Italia e di Umbria TV. La mattinata si è conclusa con una breve visita dello Sferisterio e una passeggiata nel centro storico di Macerata

A seguire, l’incontro conviviale si è svolto presso il ristorante della storica Villa Quiete di Montecassiano (MC), una prestigiosa location selezionata per una fortuita coincidenza che non solo ha spalancato le porte e il cuore ai piccoli studenti italo-polacchi, ma che una piacevolissima scoperta ha rivelato essere molto legata proprio al nome di “Anders”. Esistono infatti documenti, carteggi e foto d’epoca rinvenuti dagli archivi della Famiglia Perozzi che testimoniano come nel luglio 1944 Villa Perozzi di Valle Cascia fu addirittura sede della “12a Compagnia Geografica” in forze al 2° Corpo di Armata polacco del Generale Władysław Anders, al comando della storica battaglia per la liberazione di Ancona. Alcune di queste foto sono state inserite in un video che ha suscitato non poca commozione.

Il pranzo con piatti tipici della cucina locale maceratese è stato allietato dall’esibizione della giovane pianista Sofia Rapastella dalla Scuola Anders di Perugia, che ha eseguito al pianoforte “Tristesse – Etude Op. 10 n. 3” di Chopin. Di tanto in tanto, gli ospiti hanno potuto vedere alcuni filmati preparati dalle aule negli anni, che hanno mostrato le tappe dell’evoluzione e i progressi della scuola attraverso le iniziative organizzate. Anche due padri italiani (Fabrizio Rapastella al clarinetto e Mauro Radici al pianoforte) hanno omaggiato gli ospiti con “Gabriel’s Oboe” del M° Ennio Morricone, “Nel blu, dipinto di blu” di Mr. Volare Domenico Modugno e un sincopato “Mambo Italiano” di Carosone: un crescendo che ha trascinato tutti a cantare. Si è intonato anche lo “Sto lat” per i 10 anni di Eryk Tini, prima del brindisi e della torta decorata nei colori della scuola e della Polonia.

Nel pomeriggio gli ospiti di Varsavia e Roma in compagnia di alcune famiglie hanno proseguito la strada nelle Marche. Alle 15:30 si è svolta una breve visita guidata al Santuario della Santa Casa di Loreto (AN), dove le autorità polacche sono state salutate dall’assessore Fausto Pirchio del Comune di Loreto, poi alle 16:00 tutti insieme ed altre famiglie della zona hanno preso parte alla Santa Messa celebrata da padre Dariusz Bryla in lingua polacca nella cripta della basilica, come ogni domenica. Il ministro e la signora console sono stati raggiunti dai rappresentanti dell’Associazione Italo-Polacca Nuova delle Marche con la vicepresidente Maria Radozycka, quindi dopo la messa si sono recati a fare la visita alle vicine Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, chiamate “Le Suore Polacche” per un breve saluto.

A seguire, alle 17:00, l’intera delegazione di autorità, rappresentanti della Scuola ANDERS, associazione AIPNM e famiglie di origine polacca del territorio è scesa al Cimitero Militare Polacco di Loreto, uno dei principali in Italia, che accoglie le salme di 1.112 soldati del 2° Corpo d’Armata del Generale Anders. Qui il Ministro Kwiatkowski ha deposto una corona di fiori sotto l’obelisco e ha reso omaggio alla memoria dei caduti polacchi che si sacrificarono eroicamente per la liberazione delle Marche. I due alunni Kristian Curletta e Leonardo Guidoni hanno recitato la poesia “Polska – to taka kraina, która sie w sercu zaczyna”. La Signora Radozycka ha fatto da guida a tutti i presenti.

Ancona è stata la tappa finale del programma. Nel capoluogo il ministro con la delegazione italo-polacca si è recato al Consolato Onorario della Repubblica di Polonia dove lo attendeva la Console Cristina Gorajski. Poi, negli stessi locali in cui da gennaio si tengono abitualmente le lezioni dei bambini di Anders Ancona e del corso per adulti adulti Anders Lab, gli ospiti hanno ricevuto il benvenuto della comunità polacca della zona: altri rappresentanti dell’associazione hanno stretto la mano al ministro e alla Console di Roma. È stata presentata la documentazione della nascita delle tre aule Anders, quindi dopo i discorsi ufficiali e lo scambio dei doni, con un piccolo rinfresco e un brindisi di commiato l’atmosfera si è fatta più famigliare.

Ripartendo per Roma, l’auto dei ospiti si è fermata al Duomo di San Ciriaco, emblema di Ancona sull’altura che domina il porto. Il tramonto sul mare e le luci delle navi hanno accompagnato i saluti e le promesse di futuri incontri.

La visita è stata documentata integralmente dal portale dei polacchi in Italia www.polacywewloszech.com media partner dell’evento. Maggiori info sulla scuola Anders sono inoltre disponibili nel sito www.anders-szkolapolska.it (mr)