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Bellavita Expo a Varsavia: l’eccellenza dell’enogastronomia Made in Italy

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

In questi giorni è in corso a Varsavia un appuntamento molto importante per l’enogastronomia italiana: la “Bellavita Expo”. La rassegna è entrata in funzione ieri con gli stand di oltre 60 aziende italiane e proseguirà fino a domani. L’iniziativa ha previsto per l’occasione l’organizzazione di un Padiglione Italia all’interno della fiera WorldFood Warsaw. Le bancarelle dell’esposizione permettono di assaggiare o scoprire i prodotti tipici del Bel Paese: vino, olio, pasta, salumi, formaggi, caffè, sughi di pomodoro, pizza ecc. Il motto della rassegna è “The Excellence of Italy”, un’espressione emblematica che richiama i prodotti di qualità delle terre italiane. Bellavita Expo rappresenta una vetrina importante non solo per i grandi marchi, ma soprattutto per le piccole imprese, anche a conduzione familiare, che hanno la possibilità di esporre i loro prodotti agli occhi degli esperti e dei curiosi, cercando i distributori che li facciano entrare nel mercato polacco. Non a caso, gli organizzatori dell’Expo pongono un accento considerevole sulla rilevanza dell’artigianalità. Come riporta il sito dell’evento, si tratta di una tappa imperdibile per importatori, distributori, esperti e rappresentanti della piccola, media e grande distribuzione. Per l’occasione, oggi sarà presente anche lo chef stellato Andrea Camastra, che nel 2014 ha aperto a Varsavia il suo ristorante Senses. L’esposizione nella capitale polacca è la prima di cinque tappe internazionali, poiché nei prossimi nove mesi Bellavita aprirà i suoi stand anche a Chicago, Londra, Città del Messico e Amsterdam.

Polonia Oggi

Rusza współpraca Gazzetta Italia i Empik School!

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Wiosna już w pełni! A z nią rozkwitły nowe kontakty i przyjaźnie 

Pragniemy poinformować wszystkich naszych Czytelników i Sympatyków, że ostatnim czasem nasza redakcja nawiązała współpracę z Empik School! Jednym z głównych celów tejże współpracy jest wzajemne wspieranie się oraz pomoc w dotarciu do jak największego grona osób zafascynowanych kulturą i językiem włoskim.

W szkołach Empik School znajdziecie nauczycieli, którzy z typowym włoskim entuzjazmem nauczą was tego pięknego języka. Nauka ta będzie o tyle łatwiejsza i przyjemniejsza, że w trakcie zajęć lektorzy będą wykorzystywali Gazzetta Italia jako jedno z narzędzi swej pracy, co zdecydowanie urozmaici naukę.

Zachęcamy zatem wszystkich zainteresowanych nauką języka włoskiego lub też chcących zdobyć certyfikat językowy do wybierania Empik School i czytania Gazzetta Italia – wyjdzie Wam to na dobre! 

PS: Empik School będzie także patronem naszego kącika językowego, zapraszamy do lektury. 

“Artists on strike”: il nuovo documentario della regista italiana Elena de Varda

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Non c’è libertà senza solidarietà”, gridavano gli operai dei cantieri navali di Danzica e folle di manifestanti si unirono alla loro voce. Nel  dicembre del 1981 la legge marziale varata dall’allora Presidente polacco Wojciech Jaruzelski non placò quelle voci, la ‘rivoluzione’ civile si propagò in tutto il paese trovando nell’universalità dell’arte e della cultura il traino per la riconquista delle libertà sottratte, attraverso le opere e l’ingegno di numerosi artisti appartenenti alla scena artistica polacca. L’arte da “pubblica” divenne “privata” e si spostò dai teatri e dai musei, nelle case private e nelle chiese. L’arte “clandestina” divenne oggetto di fruizione di massa e migliaia di persone facevano la fila per andare ad una mostra o per assistere ad uno spettacolo. La difficile situazione polacca ispirò gli artisti internazionali, i quali accorsero nel paese e collaborarono con i polacchi, tra essi ad esempio Joseph Beuys. È questo il clima di “Artists on strike”, documentario in corso di realizzazione della regista italiana Elena de Varda, prodotto in collaborazione con le case cinematografiche Wojtek films di Varsavia e Filmlux di Milano. L’ennesimo atto di una lunga e proficua carriera da parte della regista, con alle spalle numerosi documentari, tra i quali Per la nostra e vostra libertà“, una lucida rappresentazione del conflitto di Monte Cassino, messa in onda decine di volte sia dalla Rai che da TVP polacca a partire dal 2014.

Artists on strike” è la rappresentazione cinematografica, vissuta attraverso gli occhi di una giovane studentessa universitaria milanese – la stessa de Varda – durante la sua permanenza a Cracovia a cavallo tra il 1987 e il 1989, il biennio rovente che portò allo sgretolamento dell’Unione Sovietica. Un conflitto intimo e quotidiano tra il consumismo italiano e le rigidità della vita quotidiana nei Paesi dell’ex Urss, vissuto a contatto con gli interessantissimi movimenti artistici dell’epoca che occupavano intere piazze cittadine. Un film importante — in co-produzione con TVP, la TV Nazionale Polacca, e la città di Danzica — e che vedrà la partecipazione di numerose “star” dell’arte polacca e internazionale, tra le quali l’attrice Krystina Janda, i gemelli Janicki — attori storici del teatro di Kantor —, Jozef Robakowski e Jerzy Beres, Jerzy Kalina, il gruppo Luxus, Pomaranczowa Alternatywa e molti altri. La musica del film è di un noto compositore italiano, Louis Siciliano, vincitore di numerosi premi.

Un progetto che vede inoltre la partecipazione di importanti istituzioni culturali, tra le quali l’Ambasciata d’Italia a Varsavia, il Consolato polacco di Milano, la Fondazione di Tadeusz Kantor, TVP, il Museo d’Arte Contemporanea di Łódz, una delle Istituzioni artistiche più importanti della Polonia, la Galleria Civica di Poznań, The Łaźnia Centre for Contemporary Art a Danzica.

Per ulteriori informazioni:
n° telefono 0048 535788065/0039 3479822092
elena.wojtekfilms@gmail.com

Gazzetta Italia

Le opere di Marta Czok all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia

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Nata a Beirut nel 1947, si è trasferita a Londra a nemmeno un anno di vita con i suoi genitori, entrambi polacchi, evacuati dall’Unione Sovietica e portati in Iran. Fin da bambina, dovendo andare a scuola senza conoscere una parola di lingua inglese,  Marta ha trovato nel mondo del disegno un rifugio, l’unica forma di comunicazione a quel tempo per lei possibile. Dopo aver studiato alla St Martin’s School of Art, ha cominciato la sua carriera artistica che l’ha portata a realizzare importanti lavori, i quali le hanno dato una certa visibilità internazionale, grazie alla collaborazione con “Alitalia per l’Arte”, le numerose mostre presso l’Albermarle Gallery di Londra e la mostra dedicata ai bambini nella guerra e nell’Olocausto, presso il Palazzo Antico Ghetto di Padova.

Dopo il suo matrimonio con il marito italiano, l’Artista ha ottenuto la seconda cittadinanza italiana, perché, come scherzosamente ci spiega, <<negli anni 70 le donne erano ancora passate come pacchi postali tra le varie nazionalità dei mariti. Nessuno ci chiedeva la nostra opinione. Non che avrei obiettato…in Italia mi trovo bene!>>
Una personalità cosmopolita a tutto tondo, insomma. Ed è proprio così che si sente Marta, spesso senza vere radici: <<il che mi dispiace, perché vorrei appartenere veramente a qualche gruppo. Ciò significherebbe poter dire ovunque quello che penso, senza pensare a dire cose sempre diplomatiche, senza il rischio di sentirmi dire che posso, se non mi piace dove sto, tornare a casa mia. Quale? Infatti, il problema del costante straniero (è cosi che mi sento) è che quando facciamo complimenti alla nazione dove stiamo, siamo i benvenuti. Quando invece facciamo una critica, allora l’atmosfera cambia in modo palpabile.>>

I temi dei suoi quadri sono soprattutto sociali, in cui emergono la denuncia e la delusione per gli sbagli della Chiesa e del mondo politico in generale, la corruzione delle istituzioni e le ingiustizie sociali. <<Si potrebbe dire che miei temi rotolano intorno alla famiglia: siamo sempre noi, silenziose pecore, a pagare. Quindi, quando dipingo di storia, politica o Chiesa ho in mente la gente che deve sopportare le conseguenze della voglia altrui di ricchezza, potere e dominazione. E della loro intolleranza. Nel lavoro, cerco di far vedere come stanno le cose. Lo faccio usando la satira perché credo che questo sia il modo più efficace. Si possono dire moltissime cose usando la satira, anche cose non troppo diplomatiche. La gente guarda i miei quadri, ride, condivide e pensa…spero.>>

Un anno fa,  il Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese a Roma, ha ospitato la mostra di Marta Czok “Mother Rome”, un lavoro dedicato alla complessità della città, nel suo essere ricca di contrasti, così intrigante, chiassosa, con infinite chiese dorate e, specialmente al centro, “vuote”, con  infiniti strati e storie che hanno influenzato tutto il mondo occidentale. L’artista, con le sue opere in grado di rappresentare la realtà attraverso la satira, denuncia inoltre la mancanza di cura della città: <<ovunque c’è sporcizia, siringhe, e le interminabili scritte sui muri che non dicono niente d’importante, solo che troppa gente ha poco rispetto per l’ambiente.>>
Quest’anno prenderà parte a una mostra collettiva a Padova, sul tema dell’amore e della violenza: una nuova sfida per Marta, che trova stimolante ed interessante dipingere la violenza attraverso il mezzo della satira, e poi l’amore, senza cadere nella trappola della dolcezza nauseante. <<Sono molto curiosa di sapere come affronteranno il tema gli altri pittori, scultori e fotografi. Nota bene che non uso la parola “artisti”. Per me la parola “artista” è una specie di complimento che gli altri possono dare a me, ma che non posso assumere da sola. E come dire che sono una “signora”: è ovvio che sono una donna, ma se devo informare altre persone che sono “signora” vuol dire che questo non  è evidente dal mio comportamento signorile! >>

Ora, la Pittrice torna nella sua terra di origine, per la prima volta ad esibire le sue opere in Polonia: a Varsavia, il primo appuntamento, dal 27 aprile al 30 maggio, presso l’Istituto Italiano di Cultura, poi a Cracovia e Danzica. La mostra, composta da 27 quadri, vuole essere una panoramica su quelli che sono i temi di sempre dell’artista, perché <<le notizie al telegiornale sono sempre le stesse: stesse guerre, stessa corruzione>>, e Marta afferma di prendere la sua ispirazione proprio dal telegiornale.

<<La cosa più importante per me però, è che sono convinta che ogni uno di noi esista, qui su questo pianeta, per contribuire al genuino progresso di tutta l’umanità. Si usava dire che tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. La verità è proprio l’opposta: tutti siamo indispensabili, ma purtroppo si vede che tanti non vogliono rendersi veramente utili. Per me, siamo tutti collaboratori di Dio, non servi. Il servo aspetta di ricevere ordini, mentre il collaboratore e tenuto a usare la propria immaginazione ed essere intraprendente. Io cerco di fare la mia parte attraverso i quadri. Probabilmente sono un’ottimista, però già diverse volte mi fu detto da clienti che ho reso la loro vita più bella. Che cosa si può volere di più?>>

Duda dichiara pieno sostegno all’attacco USA al regime di Assad

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Il Presidente polacco Andrzej Duda ha espresso pieno sostegno nei confronti dell’operazione militare americana in Siria. “La Polonia condanna ogni atto criminale contro i civili e fa un appello affinché il consesso internazionale si impegni con ancor più forza per il ritorno della pace in Siria e l’interruzione della spirale di violenza”, ha scritto in una dichiarazione. La decisione del Presidente Trump di autorizzare il lancio di 59 missili Tomahawk contro la base dell’aeronautica militare siriana di Shayrat è una reazione all’uso da parte del regime di Assad di armi chimiche ai danni della popolazione indifesa. L’attacco di martedì scorso a Idlib ha provocato la morte di 74 civili. “Di fronte a quest’atto di inimmaginabile barbarie il mondo civilizzato non può restare indifferente”, ha aggiunto Duda, che è stato informato da parte americana dei dettagli dell’operazione e ha incaricato il capo dell’Ufficio di Sicurezza Nazionale (BBN) di stilare un rapporto speciale della situazione.

Polonia Oggi

L’analista George Friedman punta sulla crescita della Polonia

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Il professor George Friedman, fondatore del think-tank Geopolitical Futures e dell’impresa di intelligence Stratfor, ritiene che la Germania rappresenti il maggiore problema per l’economia mondiale. In un’intervista rilasciata a una televisione ceca, l’analista ha affermato che l’economia tedesca inizierà presto a indebolirsi. Friedman ha aggiunto che anche la Russia è in uno stato di eccessivo indebolimento, perché a suo avviso non è in grado di difendere il proprio modello economico ed è completamente dipendente dalla vendita di petrolio, i cui prezzi non sono sotto il suo controllo. Al contrario, Friedman ha suggerito nell’intervista che il ruolo della Polonia si potenzierà, soprattutto se riuscirà ad acquistare il gas americano a un buon prezzo: la minore dipendenza dal gas russo permetterebbe a Varsavia di migliorare la propria posizione nei confronti del Cremlino. L’economista ha anche elogiato il Vicepremier e Ministro dello Sviluppo e delle Finanze Mateusz Morawiecki, complimentandosi con la sua capacità di risolvere problemi complicati, mantenendo la consapevolezza degli sviluppi delle situazioni importanti.

Polonia Oggi

 

La grande mostra di Roman Biliński per la prima volta in Polonia

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L’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia ospita nei suoi spazi una selezione dei lavori del pittore Roman Biliński (1897 – 1981). L’artista, nato in Podolia, lasciò la Polonia negli anni Venti e non vi tornò mai. Viaggiò per molti anni in giro per l’Europa e nel 1945 sposò un’italiana e si trasferì a Bordighera, in Liguria. Ricevette la cittadinanza onoraria e lavorò intensivamente fino agli ultimi giorni della sua vita. La sua ricca produzione in stile liberty, art nouveau ed espressionista fece di lui un artista propriamente europeo. L’esposizione sarà aperta fino al 18 maggio. Alla fine di aprile sarà trasferita a Varsavia nelle sale della casa d’aste Rempex, in via Karowa 31.

Gazzetta Italia

 

GAZZETTA ITALIA 62 (aprile-maggio 2017)

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L’aria di primavera scalda il cuore e fa venir voglia di Italia. E ci sono pochi luoghi come Genova e le coste della Liguria in cui si possono apprezzare meglio lo sbocciare dei fiori e il profumo del basilico. Ed è per questa ragione che abbiamo dedicato la copertina alla Superba, città magnifica e piena di tesori da scoprire!

Questo nuovo numero di Gazzetta è poi caratterizzato dagli articoli dedicati a due miti dell’italianità: Monica Bellucci, icona della bellezza mediterranea, ed Ennio Morricone, il grande compositore che ha recentemente incantato Cracovia.

Due interessanti interviste raccontano invece la storia di due italiani di successo in Polonia: il cuoco, stella Michelin, Andrea Camastra, che spiega la sua cucina plurisensoriale che potete provare al ristorante Senses di Varsavia, e il baritono, reduce dal trionfo del Guglielmo Tell all’Opera Narodowa, Davide Damiani.

Ma è primavera e allora spazio alla passione con l’articolo “L’amore ad ogni latitudine!” e alla vita sana mangiando bene con la nostra esperta Tiziana Cremesini che parla dei superfoods.

Nel nuovo numero di Gazzetta farete poi conoscenza con due grandi pittori: Annigoni, cui parte della collezione è ora in Polonia, e Kazimier Zieleniewski, artista con una vita spesa tra Polonia e Italia.

Naturalmente non mancheranno rubriche e articoli su moda, lingua, storia, cibo, vino e viaggi con un importante focus sulla straordinaria, incredibile, emozionante città di Matera.

Polonia Oggi: Polonia, il paese che ama la birra

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il consumo di birra in Polonia è il maggiore in Europa. Da un rapporto dell’Agenzia Statale per la Soluzione dei Problemi dovuti all’Alcol (PARPA), risulta che la birra costituisce il 60% delle bevande alcoliche consumate dai polacchi. Tra le cause dell’ampio consumo ci sono i prezzi economici: la guerra di sconti tra le catene di supermercati permette di acquistare una lattina di birra per poco più di 2 złoty. Anche la vodka è molto popolare, complice la sua ampia accessibilità. “In passato la vodka era un prodotto di lusso, difficilmente accessibile. Alla fine degli anni Ottanta lo stipendio medio permetteva di acquistare 40-50 bottiglie. Oggi se ne possono comprare persino 200”, dice Jacek Moskalewicz, del Dipartimento di Ricerca su Alcolismo e Tossicodipendenza dell’Istituto di Psichiatria e Neurologia di Varsavia. Sebbene i polacchi sappiano di avere un problema con l’alcol, non sono favorevoli all’introduzione di limiti al suo acquisto.

Polonia Oggi

Polonia Oggi: Ennio Morricone in concerto a Łódź in ottobre

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Il grande compositore Ennio Morricone, autore delle musiche per oltre 500 film, si esibirà il prossimo 14 ottobre all’Atlas Arena di Łódź. In 60 anni di attività, Morricone ha vinto con le sue colonne sonore più di 40 premi, tra cui due Oscar e tre Golden Globe. Il musicista italiano ha iniziato a comporre le sue prime melodie all’età di sei anni e ha raggiunto la fama mondiale grazie alle musiche prodotte per i western all’italiana, come “Per un pugno di dollari”. La vendita dei biglietti per il concerto di Łódź inizierà domani.

pap.pl