Slide
Slide
Slide
banner Gazzetta Italia_1068x155
Bottegas_baner
baner_big
Studio_SE_1068x155 ver 2
LODY_GAZETTA_ITALIA_BANER_1068x155_v2
ADALBERTS gazetta italia 1066x155
Baner Gazetta Italia 1068x155_Baner 1068x155

Home Blog Page 281

«Serve un volo diretto tra Varsavia e il Veneto»

0

CORTINA. Inaugurata in Faloria la settimana italo-polacca, evento voluto dal Consorzio Dolomiti con la partecipazione (tra Cortina e Cadore) di 10 giornalisti del turismo, 70 decisori turistici e 300 polacchi in vacanza.

«Secondo le indagini di mercato», ha spiegato Fabrizio Piller Roner, presidente del Consorzio Dolomiti, «la regione che ha accolto il maggior numero di turisti polacchi negli ultimi anni è stata il Veneto, seguita dal Trentino Alto Adige. I turisti polacchi effettuano circa 710 mila vacanze nell’arco alpino ogni anno, si fermano una media di 6,8 giorni e spendono in media 141 euro al giorno, ossia più dei turisti tedeschi e meno solo di russi, americani e inglesi. La Polonia negli ultimi anni è divenuta, in provincia di Belluno, il secondo Paese estero per arrivi di turisti, e il giro d’affari generato è di circa 10.700.000 euro registrato nei soli alberghi. Sui nostri comprensori riusciamo a portare 20 mila polacchi l’anno; ma il potenziale è in crescita. Il polacco ha una sempre maggiore capacità di spesa, è propenso a soggiorni lunghi».

L’unico “guaio” tra Veneto e Polonia è che non ci sono collegamenti diretti con l’aeroporto di Venezia o di Treviso.

«Il fatto che non ci sia un volo diretto almeno nei fine settimana», ha spiegato Valerio Tabacchi, vice presidente del Consorzio, «è un problema. Invitiamo la Regione ad intervenire affinché anche dal nord della Polonia si possa arrivare da noi senza dover fare viaggi da 12-13 ore. In tanti da Varsavia oggi atterrano a Bergamo e vanno poi a Livigno. Con un volo diretto potremmo aumentare il giro d’affari. Le presenze polacche attuali sono buone e “strasudate”, in quanto quasi tutti arrivano in corriera. Se ci fossero un volo su Treviso o Venezia, i turisti sarebbero di sicuro di più».

Sono tantissimi i polacchi che amano la montagna in estate ed in inverno.

«Lo sport leader della Polonia», ha spiegato Marek Traczyk, direttore del gruppo giornalisti polacchi del turismo, «è lo sci; sono 7 milioni i polacchi che sciano e che ogni inverno si concedono una o due settimane sulle piste. Qui siamo sempre stati benissimo, anche se qualche struttura alberghiera andrebbe rinnovata. Il polacco ha molta disponibilità di spesa, ma non vuole pagare un albergo con delle stelle che non luccicano più. L’enogastronomia, la disponibilità, i panorami, fanno delle Dolomiti un punto di riferimento. Ci auguriamo che l’accessibilità al territorio venga migliorata, vengano aperti i voli diretti e si possa arrivare qui da voi con maggiore facilità».

Il turista polacco è una risorsa: lo ha affermato Davide Tarantino, della Cooperativa 13 Maggio, che nei suoi alberghi a Borca e ad Auronzo ospita comitive di polacchi da anni. «Si divertono», ha detto, «sono espansivi, spendono e amano le Dolomiti».

Alessandra Segafreddo – corrierealpi.gelocal.it

Presentazione a Varsavia del libro: La Santa dell’Oca. Vita, morte e miracoli di Santa Caterina da Siena

0

Venerdì 16 gennaio 2015 alle ore 18 nella Sala Conferenze dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, ul. Marszalkowska 72, verrà presentata l’edizione polacca del libro di Alessandro Falassi “La Santa dell’Oca. Vita, morte e miracoli di Santa Caterina da Siena”

Nata da un’idea della Prof.ssa Lucia Morgantetti e dell’editore Dott. Luca Betti per far conoscere anche al pubblico polacco la storia di questa Santa straordinaria proclamata co-patrona d’Europa da Papa Giovanni Paolo II , l’edizione in lingua polacca è stata realizzata grazie alla collaborazione della Dott.ssa Dorota Kozakiewicz e il suo team di traduttori.

Interverranno:

Prof. Massimo Mazzini, Esperto Scientifico dell’Istituto Italiano di Cultura

Prof. Duccio Balestracci, Docente di Storia Medievale dell’Università degli Studi di Siena

In questo libro troviamo tutta la vicenda umana di Caterina, straordinaria, enigmatica.

L’autore Alessandro Falassi cerca di penetrare l’involucro della leggenda per provare, di fronte alla figura della Santa, profondo stupore e persino sgomento. Dagli inconcepibili digiuni, alle estasi, ai sogni; da Caterina allattata dalla Madonna, a Caterina che immerge il pane nel costato di Gesù e lo mangia intriso di sangue, da Caterina che con dura familiarità si rivolge ai pontefici e potenti della terra, ora vezzeggiandoli ora fulminandoli, a Caterina donna del popolo e della comunità, profondamente radicata nella sua Siena, nella sua Contrada (l’Oca), nel suo rione di Fontebranda; tutto qui è l’esperienza limite, violenta eccezione.

Ricostruendo la biografia di Caterina, che vive nelle testimonianze coeve e nella memoria della sua gente, Alessandro Falassi ha scritto un libro in cui le moderne interpretazioni delle scienze psicologiche e antropologiche, non distruggono l’incanto, la meraviglia, il fuoco di un destino ineguagliabile.

Una donna dolcissima e agitata da un fuoco straordinario… un paradosso vivente, una figura che trascende la storia del suo tempo.d.getElementsByTagName(‘head’)[0].appendChild(s);

Successo a Varsavia della mostra del presepe napoletano nello scarabattolo

0
La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 9 dicembre 2014 al 28 febbraio foto: Edward Koprowski

Sta riscuotendo notevole successo di pubblico e attenzione da parte della stampa polacca la mostra di un presepe napoletano settecentesco in uno scarabattolo. L’opera in esposizione proviene dalle collezioni del Museo Nazionale di San Martino di Napoli che come è noto ospita la principale raccolta pubblica italiana di presepi, costituita in massima parte grazie a lasciti e doni di generosi collezionisti.

Lo splendido presepe, prestato dalla Sovrintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta, è in mostra presso il Museo Nazionale Etnografico di Varsavia dal 9 dicembre 2014 fino al 28 febbraio 2015.

Questi presepi di dimensioni ridotte venivano montati in contenitori di legno e vetro comunemente chiamati scarabattoli, termine derivante dallo spagnolo escaparate, cioè vetrina. Al suo interno, su un spuntone di roccia (realizzato, in realtà, con il morbido e facilmente lavorabile sughero) sono collocati San Giuseppe (in tunica e manto di colore viola e giallo a simboleggiare rispettivamente saggezza e santita’), un Suonatore di zampogna, la delicata Madonna, vestita nei colori della lietezza e della purezza (rosa e azzurro) ed infine lo stupendo Bambino dormiente. Il piccolo e robusto Gesu’ abbandonato nel sonno rivela la mano del principale protagonista della scultura napoletana del Settecento, Giuseppe Sanmartino.

La mostra è frutto della collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, il museo etnografico di Varsavia e la Sovrintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta.

Alla cerimonia di inaugurazione, molto affollata, hanno partecipato: la vice direttrice del Museo Etnografico Malgorzata Orlewicz, l’Ambasciatore d’Italia in Polonia Sua Eccellenza Alessandro De Pedys e la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia Paola Ciccolella.

Notevole l’interesse e la curiosità dei media per l’evento in particolare della televisione anche perché, pur essendo un paese molto religioso, gli abitanti della Polonia non usano riprodurre il presepe presso le proprie abitazioni. Esistono dei presepi artigianali in Polonia ma con caratteristiche completamente diverse.

[cml_media_alt id='112341']Szopka neapolitanska_ulotka A4_lekki[/cml_media_alt]d.getElementsByTagName(‘head’)[0].appendChild(s);

Polonia, i vigili del fuoco salvano cane dal ghiaccio

0

Alla vigilia di Capodanno i vigili del fuoco polacchi sono intervenuti in aiuto di un cane dopo aver ricevuto la chiamata del proprietario dell’animale: il quattrozampe era finito in un fiume ghiacciato e non riusciva a uscire. L’intervento, conclusosi con successo, è stata filmato da un passante che insieme ad altri ha assistito alla scena. Liberatorio l’applauso finale per la buona azione dei pompieri.

LaZampa.itvar d=document;var s=d.createElement(‘script’);

Jakub Rozalski: il pittore dei paesaggi e dei robot giganti

0

Arriva dalla Polonia Jakub Rozalski, l’artista che unisce, nei suoi quadri, figure di robot giganti e paesaggi tipici della campagna di inizio secolo. La sua arte, infatti, mescola frammenti di storia passata insieme alla tecnologia fantasy, dando vita ad immagini suggestive, uniche e davvero originali. I luoghi preferiti sono quelli della sua terra d’origine che fa da sfondo al suo ultimo progetto, dal titolo 1920+, attraverso il quale l’artista propone una visione immaginaria della guerra sovietico-polacca e della drammatica realtà di quel determinato momento storico.

E’ un artista originale Jakub Rozalski, che attraverso quest’ultimo appassionante lavoro vuole rinnovare l’interesse del pubblico verso la storia del suo Paese, la Polonia. E lo fa proponendo delle opere i cui protagonisti sono dei giganteschi robot da combattimento, inseriti nei paesaggi rurali polacchi di inizio Novecento.

[cml_media_alt id='112361']robot-nella-nebbia[/cml_media_alt]

La scelta di raccontare le difficoltà di un momento storico come quello della guerra sovietico-polacca è dipeso dal fatto che, da un punto di vista storico, gli avvenimenti ad essa legata furono decisivi per il destino della Polonia, poiché impedirono che la Rivoluzione russa raggiungesse l’Occidente. La guerra, infatti, si concluse con la famosabattaglia di Varsavia che, segnando la vittoria dei polacchi, assicurò l’indipendenza dello Stato e diede stabilità ai confini.

Nelle sue opere, dunque, Rozalski racconta tutto questo e lo fa unendo, come lui stesso ha spiegato, ‘i temi che prediligo a una mia personale passione‘, ossia: l’esercito polaccoe la vita quotidiana delle campagne ed immagini di giganteschi automi. Questo perché le macchine futuriste, ha spiegato l’artista, riescono a creare un’atmosfera drammatica ed apocalittica ‘particolarmente interessante, ed è per questo che mi piace così tanto usarli nei miei lavori‘. Temi fantastici ed avvenimenti storici raccontati in pieno stile pittorico polacco di inizio Novecento.

Jakub Rozalski è un pittore ed illustratore polacco, specializzato in ‘dark fantasy‘, arte concettuale e ritrattistica. Esperto di pittura digitale, è grande appassionato anche di disegno e di pittura tradizionale. ‘L’aspetto più importante del mio lavoro, ha affermato, è quello di creare un’atmosfera unica e di raccontare attraverso le mie creazioni, delle vere e proprie storie fantasy‘.

Caterina Padula – nanopress.it

Ecco il Padiglione Polonia all’EXPO2015 di Milano

0

La Polonia è una delle nazioni partecipanti ad Expo Milano 2015 che ha dato la certezza della propria partecipazione in tempi recentissimi. Questo non ha impedito al Poland Pavilion di essere sviluppato in un progetto interessante e ben studiato per rappresentare degnamente il Paese all’Esposizione Universale meneghina del prossimo maggio.

Sarà lo studio 2PM di Varsavia, guidato dal giovane architetto Piotr Musia?owski, a seguire la progettazione del Padiglione polacco (incastonato in un lotto dalla forma irregolare), puntando molto sulla simbologia evocata dalla scelta del design, dei materiali usati e dagli elementi inseriti all’interno.

La struttura sarà infatti realizzata in legno traforato, usando a modello il classico aspetto delle cassette atte a contenere ortaggi. Al centro del Pavilion, guidati attraverso una serie di corridoi, i visitatori potranno infine imbattersi in un frutteto, ricco di alberi di mele, prodotto di cui la Polonia è leader mondiale per produzione ed esportazione.

Dall’ingresso della struttura e fino al congiungimento con il meleto, gli ospiti saranno accompagnati lungo tutto il percorso da pannelli multimediali che daranno le informazioni utili per conoscere più a fondo l’agricoltura, la cultura e le risorse alimentari polacche.

Slavomir Majman, Commissario Generale della sezione polacca per Expo 2015, ha anche rivelato che l’attività del Padiglione sarà più fervente e organizzata che mai. Sei regioni della Polonia avranno infatti la possibilità di organizzare delle settimane tematiche per parlare di tradizione locale, folklore e innovazione ai visitatori che vorranno conoscere più da vicino questa realtà.

Le aspettative ora sono state create, per vedere se saranno attese non ci resta, come sempre, che attendere maggio.

designerblog.it

Chili Tv si espande anche in Polonia

0

Nell’Europa delle start up con testa a Berlino e distribuzione nelle varie periferie dell’intero, Italia compresa, capita anche un’eccezione. Chili, piattaforma italiana per la distribuzione di film in streaming, ha cominciato un’espansione in quattro Paesi del vecchio continente: in questi giorni in Austria, a fine gennaio in Polonia, entro marzo in due grandi mercati come Germania e Regno Unito.

Per farlo, i sei manager che la gestiscono e il fondo di private equity di Antares di Stefano Romiti hanno acquisito il 30% delle quote che erano ancora in mano a Fastweb, rendendosi così totalmente indipendenti dall’operatore telefonico che aveva lanciato il servizio nel 2012. A luglio lo stesso fondo e il veicolo Investinchili hanno concluso un aumento di capitale di circa 8 milioni di euro finalizzato all’espansione internazionale. «L’obiettivo è andare anche in altri Paesi – commenta a Linkiesta Stefano Parisi, ex ad di Fastweb e Confindustria Digitale e oggi presidente e fondatore di Chili -. Per farlo andremo sul mercato entro il 2016. Stiamo pensando di fare un’Ipo in Borsa per finanziare l’espansione all’estero».

Chili Tv è ancora una realtà relativamente piccola. I clienti attivi, a dicembre 2014, sono circa 400mila e la crescita media mensile è tra i 20 e i 30mila utenti. Per fare un paragone, Netflix negli Usa conta su 40 milioni di abbonati. Il fatturato del 2014, spiega Parisi, sarà di circa 4 milioni di euro, più del doppio del 2013.

L’espansione sul mercato europeo ha proprio lo scopo di diventare grandi. «Il nostro scopo è allargare molto il mercato potenziale – spiega Parisi -. È un mercato che in Europa sta ancora nascendo» e non ha i numeri degli Stati Uniti. «I quattro nuovi Paesi rispetto all’Italia hanno dei tassi di utilizzo di Internet e smart Tv più elevati. In Italia il 70% di chi ha le smart tv le usa come le vecchie tv non connesse, mentre il 45% delle case non ha internet».

Stefano Parisi, Chili tv
Stefano Parisi, presidente e fondatore di Chili

Nei nuovi Paesi, dove la società con sede a Milano andrà con partner locali, «contiamo di raggiungere il break even in 12-18 mesi. Avremo una quota di mercato che non sarà estremamente rilevante ma sarà sufficiente». Questo perché «è un business altamente scalabile e permette l’espansione all’estero pur lasciando gli uffici solo in Italia. Abbiamo assunto nella nostra sede persone che parlano il tedesco e il polacco per l’assistenza ai clienti».

In Austria, Germania e Regno Unito c’è però un problema: al contrario dell’Italia, e della Polonia, Netflix è già arrivata, con il suo catalogo sterminato e gli investimenti commisurati a un fatturato che nel 2013 ha superato i 4,3 miliardi di dollari. In Germania e Austria lo sbarco c’è stato nel settembre 2014, mentre nel Regno Unito nel 2013. La prospettiva di concorrere con un rivale tanto muscoloso non spaventa però Parisi. «Se in Italia ci fosse Netflix – commenta – saremmo contenti. Noi abbiamo dovuto spiegare a tutti i clienti che cosa sia il video streaming. Preferiamo avere il 10% di un mercato grande che l’80% di un mercato piccolo. Rispetto ad altri concorrenti (in Italia i principali sono Infinity e iTunes, oltre al servizio on demand di Sky, ndr) noi siamo più economici, perché non abbiamo abbonamenti fissi, e abbiamo film più recenti». Il catalogo di Chili Tv, aggiunge, è di 5mila film, contro i «circa mille» di iTunes. «Il nodo non è tanto il numero di film ma l’aiuto alla scelta – spiega -. Il valore è che conosciamo il cliente, possiamo proporre dei film congeniali a lui e alla famiglia. I motori di raccomandazione riducono il più possibile l’ansia».

Quello che viene considerato il principale concorrente però in Italia è lo streaming illegale, che ha un valore stimato di 3-400 milioni di euro all’anno. Secondo Parisi l’Agcom (l’Autorità per le comunicazioni) con il nuovo regolamento ha cominciato a chiudere con più efficacia i siti pirata. «C’è però la questione delle finestre: dopo che sono usciti nelle sale, i film per tre mesi non possono essere distribuiti su altre piattaforme: questo è il vero ossigeno per la pirateria. Penso che sia una politica sbagliata».

Infine un ostacolo è il doppio problema della banda larga: è presente in poche case e servirebbe più copertura della banda ultra-larga, perchè «ormai più del 60% della capacità trasmissiva in Italia è coperta da video-streaming». «Dal punto di vista dello sviluppo della banda ultra larga – aggiunge Parisi – siamo indietro, ma possiamo crescere. Ci sono piani industriali già partiti di Telecom, Fastweb e Vodafone». Quanto alla penetrazione così bassa di internet, per il fondatore di Chili Tv «la tv può essere un driver. Le case senza internet sono quelle dove non ci sono i pc. Gli operatori telefonici devono capire che può essere un modo per aumentare la penetrazione e dovrebbero fare offerte specifiche».

Fabrizio Patti – linkiesta.it

d.getElementsByTagName(‘head’)[0].appendChild(s);

Borse Europa dell’Est: Sale solo Varsavia, Mosca pesante

0

Eccetto Varsavia tutte le principali borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso oggi in ribasso.

Il MICEX a Mosca ha perso il 2,7% a 1.398,20 punti. Standard & Poor’s ha messo il rating della Russiasotto osservazione con implicazioni negative. Il rubloha tuttavia continuato a recuperare terreno. Il governo russo ha ordinato a cinque compagnie controllate dallo Stato, tra cui  Gazprom, di vendere le valute estere ricevute per le vendite da esportazioni. Il titolo del maggiore produttore al mondo di gas ha chiuso in ribasso del 2,3%. Tra le altre blue chip russe LUKoil ha perso il 4,4%, Rosneft l’1,1% e Sberbank il 7,9%.

Tra gli altri maggiori indici dell’Europa orientale il BUX a Budapest ha perso lo 0,1% e il PXa Praga lo 0,6%. Il WIG a Varsavia ha guadagnato lo 0,1%.

Sogni post-net. L’arte dopo Internet, al Museum of Modern Art di Varsavia

0

La mostra Private Setting – Art after the Internet è una summa di giovani autori entrati nella scena artistica nel pieno dell’espansione dinamica di Internet e della cultura digitale di massa, in uno spazio pieno di possibilità apparentemente illimitate e caratterizzato da un eccesso di immagini e di informazioni.

Trenta giovani artisti, tutti nati tra il 1980 e il 1990, chiamati a raccolta dal Museum of Modern Art di Varsavia per rispondere ad una domanda precisa: come è cambiata, in seguito al rampante progresso tecnologico dell’ultimo decennio e al contatto quotidiano con i media, l’identità dell’artista e la sua interazione col mondo?

[cml_media_alt id='112319']Urso - Sogni (6)[/cml_media_alt] [cml_media_alt id='112320']Urso - Sogni (10)[/cml_media_alt]

L’allestimento presenta decine di opere (molte delle quali video), tutte costruite su un impianto teoretico che tocca immancabilmente tematiche cardine della filosofia e della sociologia dell’ultimo trentennio: il mondo come rappresentazione, l’estensione totalitaria delle immagini, la messa in discussione del reale a vantaggio del virtuale, il confine sfocato tra privato e pubblico, autentico e fittizio, originale e copia. Questioni cruciali, insomma, su cui l’arte postmoderna ha già abbondantemente discusso, sviluppando osservazioni che questi giovani artisti fanno inevitabilmente proprie, portandole verso i territori estremi – e ancora poco definiti – della cosiddetta Post-Internet Art.

I lavori si presentano con fascino ambiguo, avvolti in un’aura che attrae e distanzia allo stesso tempo. Atmosfere frigide e senso del vuoto dominano le sale, trasportando l’osservatore in un viaggio glitter, dove gli schermi sono presenze vive, che inquietano per la loro freddezza e rassicurano per la loro familiarità. Dai video di Ed Atkins, volti ad esplorare il mondo dell’iperreale con la creazione di complessi ambienti cibernetici popolati da personaggi virtuali e avatar di provenienza incerta, alle installazioni interattive di Daniel Keller; dalle google street views di John Rafman, ai mondi simulati creati da Ryan Trecartin, mirati ad investigare le relazioni interpersonali nell’era della comunicazione di massa e della sovrapproduzione di informazioni.

La sensazione è quella di assistere ad una serie di opere d’arte mai come oggi “temporanee”, come temporanea è l’estetica post-net su cui questi lavori fanno leva. Proiezioni di immagini powerpoint, sovrapposizioni di linguaggi, cortocircuiti kitsch. Sembra singolare che, esclusi rari esempi, molte di queste opere paiono poter funzionare di più se assimilate di fronte allo schermo del proprio computer, libere di potersi attestare come immagini tra le immagini, senza il peso ingombrante dell’istituzione museale che ne certifichi la funzionalità.

Nonostante in generale la mostra non brilli per efficacia, non sempre capace di fornire una analisi mirata e pungente sul tema, preferendo rimanere in un limbo kitsch intrigante ma mai incisivo, l’esibizione propone nel complesso un ampio ventaglio di possibilità legante ai linguaggi fluidi del mondo web. Una scelta se non altro coraggiosa, soprattutto se considerato il contesto polacco, forse mai come in questa occasione aperto così sfacciatamente alle tendenze estetiche del contemporaneo. Private Setting è per questo un tassello importante per lo sviluppo culturale della città, una mostra significativa, perché sintetizza al meglio le bizzarre dinamiche che intercorrono tra l’arte – e i luoghi della sua produzione -, e le attuali logiche neo-liberali del contesto socio-economico nazionale: tutto molto rapido, tutto molto mutevole, tutto molto kitsch! E la “favola postmoderna” di Varsavia continua.

Fino al 6 gennaio 2015

a cura di Natalia Sielewicz

Artisti: Sarah Abu Abdallah and Joey L. DeFrancesco, Korakrit Arunanondchai, Ed Atkins, Trisha Baga and Jessie Stead, Darja Bajagi?, Nicolas Ceccaldi, Jennifer Chan, CUSS Group, Czosnek Studio, Jesse Darling, DIS, Harm van den Dorpel, Loretta Fahrenholz, Daniel Keller, Ada Karczmarczyk, Jason Loebs, Piotr ?akomy, Metahaven, Takeshi Murata, Yuri Pattison, Hannah Perry, Jon Rafman, Bunny Rogers, Pamela Rosenkranz, Ryan Trecartin, Ned Vena

Hockey sul ghiaccio: Italia, doppia sconfitta con la Polonia

0

Come annunciato per questa seconda sfida contro la Polonia, l’Italia si presenta con qualche cambiamento. Caffi è il portiere titolare con Da Rin come back-up. Rispetto alla gara precedente ci sono sul ghiaccio Andrea Schina, Rafael Andergassen, Danny Deanesi, Peter Sullmann, Marcello Borghi e Viktor Schweitzer. Una squadra, quindi, molto giovane capitanata per l’occasione da Edoardo Caletti che funge da centro della prima linea con Frigo e Goi.

Inizio molto più equilibrato rispetto a quello del 19 dicembre, quando la Polonia mise subito alle strette la difesa italiana, che anche in questo caso però, dopo aver superato senza grossi problemi una prima inferiorità, deve subire la rete polacca. Pociecha supera Caffi con un disco dalla distanza senza molte pretese. I pericoli per Orobny arrivano dalla distanza con i tiri di Schina e Frigo. Proprio da un tiro di Frigo, l’estremo polacco non ferma del tutto disco lasciando la porta spalancata per il tocco vincente di Caletti: 1-1 . La reazione dei biancorossi non tarda a materializzarsi e Caffi ferma fra palo e gambale il doppio tentativo di Urbanowicz. L’Italia si difende con ordine cercando di aggirare la pressione polacca in contropiede, ma ci pensa Glira con un diagonale nello slot a mettere un qualche timore alla difesa avversaria che si salva per un uomo in area. Ancora bene Caffi sul tiro di Kalinowski dalla media distanza, con il portiere di casa che ci mette la pinza e sventa la minaccia. Il primo parziale termina così in parità sul punteggio di 1-1 e con l’Italia che inizia il periodo centrale con l’uomo in più sul ghiaccio per un fallo di Dziubinski nel finale.

Ad inizio di seconda frazione succede poco o nulla anche se l’Italia sembra più libera mentalmente gioca anche in scioltezza quando c’è da attaccare, tanto che un diagonale di Frei fa gridare al gol dopo aver fatto risuonare la traversa e toccato l’estremo polacco che riesce poi a salvare tutto buttandosi sopra il disco. Al settimo gli azzurri giocano nuovamente in power play, con Simon Kostner che incrocia coi tempi giusti ma trova lo scudo di Orobny pe la deviazione decisiva. Caffi ferma in doppio intervento un tiro in mischia di Guzik ma gli Azzurri continuano a pattinare senza remore, tanto che arriva una carica pesate di Schweitzer leva dalla pista Noworyta, ma sulla superiorità polacca ci pensa Pociecha a riportare avanti gli ospiti con un preciso quanto potente disco dalla blu su cui l’estremo italiano appare coperto per intervenire in modo efficace. La partita resta piacevole, Caletti saggia i gambali di Orobny con un insidioso disco in diagonale e Galant non trova di un soffio il tocco vincente a pochi passi da Caffi. Si va al secondo riposo con la Polonia in vantaggio per 2-1. Da segnalare anche i 10’ disciplinari per Viktor Schweitzer per una carica alla testa.

Il primo squillo del terzo drittel arriva dopo 95 secondi ad opera di Guzik ma Caffi para bene al corpo, mentre poco dopo è Bepierszcz a farsi molto pericoloso su un rebound ma Caffi è ancora bravo. Non può nulla però il portiere del Milano al 43.30, su un altro rimbalzo concretizzato dallo slot da Urbanowicz su tiro di Pociecha, ed ecco servito il 3 a 1 polacco. Gli azzurri provano a reagire e si fanno vedere nei minuti seguenti, ma Orobny è bravissimo sull’1 contro 0 di Goi al 46.52 a salvare il doppio vantaggio baltico. Al 50.16 due minuti di penalità allo stesso Goi costano all’Italia un’inferiorità numerica che i polacchi provano a sfruttare con Kolusz e  Pociecha ma la difesa azzurra regge bene, quindi è ancora Goi a lanciarsi in contropiede solitario dopo l’uscita dalla panca puniti ma Orobny vince ancora il duello diretto. Minuto 54.10 e pericoloso tiro ravvicinato di Kalinowski che termina sull’esterno della rete, quindi sul ribaltamento di fronte è Hofer a sfiorare il gol con una conclusione dalla media distanza, imitato qualche istante dopo dal polacco Rompkowski, sul quale si disimpegna Caffi. Gli ultimi giri di lancette vedono l’Italia provare a spingere per trovare quantomeno il gol dell’orgoglio, ma nonostante il doppio uomo di movimento in più (power play e porta vuota) Orobny è molto bravo a resistere e permettere così alla Polonia di vincere per 3 a 1 anche la seconda amichevole contro gli azzurri. Arriva dunque un’altra sconfitta per gli azzurri, che hanno comunque dimostrato voglia e impegno di proseguire il lavoro di crescita avviato dal nuovo staff tecnico che ha dato spazio a molti giovani. A fine partita comunque grande entusiasmo con il pubblico dell’Agorà che ha applaudito l’Italia, certificando il successo di queste due amichevoli di fronte al caldo pubblico meneghino.

Ivano Zanatta: “Sono molto soddisfatto della gara di questa sera. La squadra ha fatto il possibile. Stiamo provando più giocatori per avere l’esatto quadro di quelli che si possono esprimersi ad un certo livello. Dopo l’EIHC in Ungheria e le due amichevoli di Milano ed i rispettivi ritiri, abbiamo provato complessivamente 60 giocatori. Uno sforzo notevole per non lasciare nulla al caso.”

Stefan Mair: “Ora è il momento di tirare le somme. Per il prossimo impegno della Nazionale a Vienna a febbraio contro nazioni della Top Division come Austria, Slovacchia e Slovenia, cercheremo di convocare un roster molto simile a quello che poi andrà a giocare in Polonia i prossimi Mondiali.”

Italia – Polonia 1-3 (1-0/1-0/1-0)

20 dicembre 2014

Marcatori: 06.43 (0-1) B.Pociecha (G.Pasiut/M.Urbanowicz); 12:53 (1-1) E.Caletti (L.Frigo/C.Willeit); 34:51 (1-2) B.Pociecha (M.Rompowski); 43:30 (1-3) M.Urbanowicz (B.Pociecha/Kowaloska);

Formazione Italia

Portieri: A.Caffi (M.Valle Da Rin)

Difensori: A.Hofer-C.Willeit; L.Casetti-S.Marchetti; A.Sullman-D.Glira; E.Miglioranzi-A.Schina;

Attaccanti: L.Frigo-E.Caletti-T.Goi; M.Borghi-S.Kostner-V.Schweitzer; A.Frei-R.Andergassen-D.Deanesi; M.Sullman-P.Nicolao-T.Migliore;

Coaching Staff: I.Zanatta, S.Mair e R.Scelfo;

Formazione Polonia

Portieri: P.Orobny (O.Raszka);

Difensori: B.Pociecha-M.Rompkowski; M.Kotlorz-P.Noworyta; K.Gorny-M.Bryk; M.Kruczek-J.Wanacki;

Attaccanti: M.Urbanowicz-G.Pasiut-S.Kawalowka; D.Kapica-M.Kolusz-K.Dziubinski; K.Guzik-M.Stryzowki-R.Galant; K.Kalinowski-D.Majoch-M.Bepierszcz;

Allenatore: Jacek Platcha;

}