Gazzetta Italia intervista Alessandro De Pedys Ambasciatore Italiano a Varsavia. Parte 1, l’Ambasciatore parla dell’istituzione del Comites, della Polonia quale meta di lavoro per le aziende italiane e dell’importanza della Camera di Commercio italiana in Polonia.
Libri: arriva ‘Il ragazzo di Varsavia’ di Andrew Borowiec
Dal 2 ottobre dalla penna di Andrew Borowiec arriva in libreria ‘Il ragazzo di Varsavia, la vera storia del bambino soldato’ (Newton Compton Editori, pp. 376, euro 9,90). Non aveva nemmeno sedici anni, Andrew Borowiec, quando nel 1944 prese parte alla rivolta di Varsavia, la più grande ribellione organizzata di fronte all’insensata violenza nazista. I combattimenti proseguirono senza tregua per due mesi, in una carneficina che perfino Heinrich Himmler definì “la peggior guerriglia di strada dalla battaglia di Stalingrado”. Questo libro raccoglie l’eccezionale testimonianza del più giovane sopravvissuto a quel massacro, un vero bambino-soldato che ha dovuto mettere nero su bianco l’orrore cui i suoi giovani occhi avevano assistito, al punto di trascrivere subito le sue impressioni già nel campo di prigionia dove venne rinchiuso alla fine della Rivolta. Un resoconto così urgente e necessario che Borowiec ha sentito il bisogno di nascondere al mondo e custodire al sicuro per tutti questi anni. Borowiec è nato a Lodz (Polonia) nel 1928, a quindici anni entrò nella Resistenza polacca, dov’era conosciuto con il nome di battaglia ”Zych”, partecipando attivamente alla famosa Rivolta di Varsavia. Catturato dai nazisti, è stato internato in un campo di prigionia con il numero 47489. Dopo la guerra si è laureato in giornalismo alla Columbia University e ha lavorato per diverse testate. Autore di sei libri, attualmente vive a Cipro con sua moglie Juliet.
Polonia in UE da 10 anni, boom economico e peso politico
Adam Hanzelewicz
L’adesione della Polonia all’Unione Europea ha avuto una ricaduta positiva sia sul piano economico che quello politico: a partire dal 1 maggio 2004 il Pil è raddoppiato (48,7%), sono stati creati due milioni di nuovi posti di lavoro, le esportazioni verso i Paesi dell’Ue sono triplicate, mentre i fondi ottenuti nel corso del decennio di adesione hanno avuto un saldo positivo di 61,4 miliardi di euro rispetto ai contributi versati; sul piano politico la Polonia è diventata un componente forte e influente della Comunità europea, capace di difendere i propri interessi, ma anche di operare responsabilmente a favore del processo di integrazione.
Il quadro emerge in un rapporto del Ministero degli Esteri polacco sui dieci anni di appartenenza all’Ue.
L’economia polacca ha superato anche l’esame più importante, la crisi economica globale: nel 2009 la Polonia, l’unico paese Ue, non ha subito un collasso dell’economia. Negli anni 2008-2013 la crescita cumulativa del Pil polacco ha superato il 20% raggiungendo il risultato migliore fra tutti i Paesi Ue. Una crescita più veloce rispetto ad altri paesi ha fatto sì che la Polonia ha già oggi raggiunto i due terzi dell’indice di sviluppo economico medio dei paesi Ue. Ancora nel 2003 il Pil polacco pro capite a parità del potere d’acquisto ammontava al 48,8% della media UE27. Nel 2013 era pari al 66,9% il che significa una crescita di 18,1 punti percentuale.
Lo sviluppo economico della Polonia era accompagnato da importanti cambiamenti del mercato di lavoro. Nell’arco dei dieci anni dall’adesione sono stati creati due milioni di nuovi posti di lavoro: hanno trovato occupazione dei rappresentanti di tutti i gruppi sociali, compreso mezzo milione di inattivi. La crescita economica ha migliorato in modo significativo la situazione della società polacca: dal 2005 al 2012 il numero delle persone a rischio povertà o esclusione sociale è diminuito di sette milioni, mentre 1,3 milioni di persone sono uscite dallo stato di indigenza.
La Polonia ha saputo approfittare bene delle possibilità offerte dal mercato unico che prevede il libero flusso dei beni, persone, servizi, e capitale, diventando parte della maggiore zona di libero scambio nel mondo che comprende 500 milioni di consumatori e 20 milioni di aziende. Nel corso dell’ultima decade la partecipazione delle esportazioni polacche verso l’Ue è raddoppiata raggiungendo il 4%: si tratta della maggiore crescita tra i paesi dell’Europa centro-orientale (Peco), e la seconda in tutta l’Ue dopo l’Olanda; nel 2013 la Polonia ha quasi triplicato le esportazioni in Ue rispetto al periodo pre-adesione. Le aziende polacche hanno esportato nell’Ue merci per un valore di quasi 3,5 miliardi di zloty, una cifra doppia rispetto al Pil polacco, e hanno raggiunto un reddito totale di circa 550 miliardi di zloty (135 miliardi di euro) grazie all’esportazione di servizi (principalmente trasporti e turismo) verso l’Ue, con un saldo positivo totale superiore a 37 miliardi di zloty, che corrispondono a oltre nove miliardi di euro. L’adesione all’Ue ha decisamente migliorato l’attrattiva della Polonia come paese da investire. A partire dal 2004, il valore complessivo degli investimenti esteri diretti in Polonia ha superato i 405 miliardi di zloty, all’incirca 100 miliardi di euro. Nell’ultimo decennio proprio la Polonia – tra tutti gli stati Peco – è stata scelta dal maggior numero di investitori esteri, principalmente da altri paesi Ue, che hanno deciso di investire lì 1 euro su 3. Gli investimenti polacchi diretti verso gli stati Ue sono invece aumentati di qualche decina di volte, dai 4,6 miliardi di zloty nel 2003 sino ai 137 miliardi di zloty nel 2012.
Nonostante nel 2005 il presidente di una delle compagnie aeree low cost abbia detto che nessuno sarebbe voluto andare a Danzica poiché “lì sono da vedere solo i cantieri navali”, negli ultimi dieci anni, gli stranieri hanno compiuto oltre 630 milioni di viaggi verso la Polonia, di cui oltre 140 milioni a scopo turistico. Durante queste visite è stato speso in Polonia un totale di 284,3 miliardi di zloty. Al 2014, a godere di un collegamento aereo diretto con Varsavia sono ben cento città al mondo, vale a dire quattro volte in più rispetto al periodo antecedente all’adesione all’Ue. (ANSA)
Concorso Internazionale “Echi di poesia dialettale” 2015
Il Centro di ricerca tradizioni popolari “La Grande Madre” indice il Concorso Internazionale “Echi di poesia dialettale” 2015
Il dialetto costituisce la “specificità immateriale di un’etnia, la sua perdita porta verso l’omologazione culturale, il recupero è un atto di salvataggio”.
Attraverso questo concorso intendiamo raccogliere gli echi che giungono dalla cultura popolare, le voci che vivono ancora di storia, tradizioni, natura e che riconoscono, nell’idioma locale, un vincolo di appartenenza. Il concorso non è stato concepito a scopo di lucro ma solo ed esclusivamente per il recupero dei dialetti attraverso il componimento poetico. Non prevede alcuna quota di partecipazione. Inoltre, teniamo a sottolineare che, pur partecipando a un concorso, non è importante arrivare primi, ma operare il recupero con diligenza e passione, è questo il reale servigio che si rende alla ricerca.
Regolamento e MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Ogni concorrente può partecipare inviando tre poesie in dialetto, a tema libero, inedite, con relativa traduzione, specificando il luogo di provenienza e rispettando le regole della parlata scelta. La lunghezza dei componimenti non dovrà superare trenta versi.
Le opere dovranno essere trasmesse, a pena di inammissibilità al concorso, nel rispetto delle modalità sotto indicate: invio in busta chiusa all’indirizzo “Molinaro Franca, Via Piano Rose 1, 82018 Calvi (BN), di:
1)Una copia cartacea dell’opera, firmata in originale sul frontespizio, con traduzione e specificazione del dialetto utilizzato.
2) Modulo di partecipazione correttamente compilato in tutte le sue parti. Conterrà obbligatoriamente le seguenti informazioni: Nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza e recapiti (telefono, fax, e-mail).
3) Brevi note biografiche sull’autore.
4) Dichiarazione del partecipante attestante che l’opera presentata è autentica.
5) Copia di documento di riconoscimentoLe poesie corredate di traduzione vanno inviate anche tramite posta elettronica all’indirizzo: molinarofranca@gmail.com in formato word e non pdf o jpg. Inoltre preghiamo i poeti di non inserire caselle nei file delle poesie e delle traduzioni.
Tutto il materiale può essere inviato anche esclusivamente via mail all’indirizzo mail sopraindicato ma deve contenere tutti i documenti richiesti.
Le stesse regole vanno rispettate anche dagli Italiani all’estero.
Gli autori, per il fatto di partecipare al concorso, cedono il diritto di pubblicazione cartaceo e digitale senza aver nulla a pretendere come diritto d’autore.
I diritti rimangono comunque di proprietà dell’autore.
Si chiede cortesemente agli autori di non attendere l’approssimarsi della scadenza del premio ma di anticipare, se possibile, l’invio delle opere in modo tale da agevolare il lavoro della segreteria.
All’atto del ricevimento, ogni opera sarà consegnata alla giuria con numero e senza nome per evitare qualsiasi favoritismo. Non saranno considerate valide le poesie inviate in forma anonima.
La partecipazione al concorso implica l’accettazione integrale del presente bando.
I componimenti premiati riceveranno una valutazione scritta dai membri della giuria, il cui giudizio è insindacabile e inappellabile. I nomi dei consulenti, provenienti dal mondo della cultura e dell’arte, da diverse regioni italiane, saranno resi noti a selezione conclusa.
Gli esperti che andranno a costituire la giuria lo faranno a titolo gratuito come atto d’amore per la scrittura e per la propria terra, così il presidente, tutto lo staff interno e quanti si prodigheranno per la diffusione del premio. Tutte le opere dovranno essere inviate entro e non oltre il 30 marzo 2015 (farà fede la data presente sul timbro postale di spedizione).
Per qualsiasi informazione scrivere all’indirizzo mail: molinarofranca@gmail.com o rivolgersi al 339 7475004,
Le poesie premiate e quelle ritenute valide dalla giuria, andranno a costituire l’antologia del premio. La giuria si riserva di istituire premi speciali ed effettuare ulteriori segnalazioni.
La premiazione avverrà in luogo e in data da stabilirsi. Gli autori assenti durante la giornata di premiazione potranno ricevere l’attestato e l’antologia, a casa tramite posta facendosi carico delle relative spese.
Per quanto concerne gli autori premiati gli stessi dovranno confermare la presenza alla serata di premiazione entro e non oltre 7 giorni dalla comunicazione.
Il Centro organizzatore si riserva di dare comunicazione ai concorrenti e di apportare eventuali variazioni delle presenti disposizioni dandone tempestiva comunicazione sul blog lagrandemadre.wordpress.com
PREMI
La cerimonia di premiazione dei vincitori è prevista entro il mese di agosto. In tale data sarà pubblicato sul blog lagrandemadre.wordpress.com, l’elenco delle opere vincitrici e di quelle segnalate.
Premi:
1° classificato: l premio, pergamena e un’opera d’arte.
2° classificato: ll premio, pergamena e un’opera d’arte.
3° classificato: lll premio, pergamena e un’opera d’arte.
Premi per gli Italiani all’estero:
1° classificato: l premio, pergamena e un’opera d’arte.
2° classificato: ll premio, pergamena e un’opera d’arte.
3° classificato: lll premio, pergamena e un’opera d’arte.
Il premio alla memoria sarà assegnato a un poeta o a uno studioso della tradizione popolare, scomparso, ritenuto particolarmente attivo nel recupero del dialetto.
Gli autori delle poesie selezionate per l’antologia riceveranno un attestato di merito.
La giuria si riserva di istituire premi speciali al momento ed effettuare segnalazioni.
Info
Tel 339 7475004
Mail molinarofranca@gmail.com
Centro di ricerca tradizioni popolari “La Grande Madre”
Concorso Internazionale “Echi di poesia dialettale” 2015
Gas di scisto, altre aziende abbandonano la ricerca
Sono ormai cinque le società di perforazione gas e petrolio che hanno abbandonato la Polonia. Solo l’anno scorso hanno lasciato la Polonia la Vabush del gruppo irlandese San Leon Energy, l’americana Marathon Oil, i canadesi di Talisman Energy ed anche gli italiani di Eni. Le motivazioni principali di questi abbandoni sono gli scarsi risultati ottenuti durante le operazioni di perforazione. Invece secondo gli esperti polacchi l’estrazione darà i suoi frutti fra cinque anni, quando si riusciranno a dare in gestione i sottosuoli in cui è già stata dimostrata la presenza delle materie prime. Un altro grosso problema che sicuramente frena le società di perforazione è la burocrazia polacca secondo loro troppo lenta; bisogna aspettare fino a 20 mesi per avere il permesso di perforazione da parte delle istituzioni. (Polonia Oggi)
Presa diretta a Varsavia, si parla di fondi europei
Dal minuto 38 si parla di fondi europei in Polonia.
L’Italia non ha ancora utilizzato una parte dei Fondi assegnati dall’Europa. Si tratta di 15 miliardi di euro che andranno persi se non verranno spesi entro la fine del 2015. Come è possibile? E quali sono le occasioni di sviluppo, di ammodernamento del nostro Paese e di creazione di nuovi posti di lavoro che si stanno perdendo per colpa dell’inefficienza delle Regioni e delle Amministrazioni Pubbliche? Le telecamere di PRESADIRETTA hanno seguito e raccontato questo fiume di denaro arrivato in Italia e disperso in mille iniziative, progetti, manifestazioni spesso inutili. Non basta. Anche quando i progetti validi ci sono rischiano di fallire per colpa delle lungaggini e dell’inefficienza della burocrazia. Che fine faranno i grandi progetti per la messa in sicurezza di Pompei, il recupero del centro storico di Napoli o la riqualificazione del porto partenopeo? PRESADIRETTA è stata a Bruxelles, per cercare di capire perché l’Italia è così indietro nell’utilizzo dei Fondi europei. PRESADIRETTA è andata anche in Polonia, uno dei paesi europei più virtuosi e capaci nel progettare e spendere i Fondi comunitari. Un paese che ha saputo investire e creare ricchezza, infrastrutture, tecnologia e molti posti di lavoro “FONDI EUROPEI” è un racconto di Riccardo Iacona, con Alessandro Macina, Raffaella Pusceddu, Elisabetta Camilleri ed Elena Marzano.
Il matrimonio di George Clooney a Venezia (VIDEO)
La televisione Polsat ha intervistato Sebastiano Giorgi, Capo Redattore di Gazzetta Italia per il matrimonio di George Clooney a Venezia.
Łukasz Skorupski
?ukasz Skorupski è il terzo portiere della squadra italiana AS ROMA, ex giocatore del Górnik Zabrze, e anche se si trova a Roma da meno di un anno ha già dimostrato il suo valore. Questo ragazzo di 23 anni, molto alto (1,90 m) e di talento, durante l’intervista condotta a Roma sorprende per la sua modestia e determinazione, come dice, il suo ruolo è quello di migliorare continuamente e su questo si concentra. Non dice tanto, è concreto e completamente assorbito dalla carriera internazionale. Gli manca la Polonia ma la bellezza della Città Eterna compensa questa mancanza. Lodato da tutti, tra cui dall’ex giocatore della Roma e attuale Presidente della Federcalcio Polacca, Zbigniew Boniek, in futuro ha grosse possibilità di diventare il portiere titolare della squadra. Tutta la Polonia con Gazzetta Italia tengono le dita incrociate per ?ukasz!
Dal gennaio del 2014 sei il terzo portiere della Roma, subito dopo Bogdan Lobont e Morgan De Sanctis. Riuscite a comunicare?
Sì, non abbiamo alcun problema, inoltre, i miei vecchi compagni mi sostengono veramente.
Quando sei stato notato dagli emissari della Roma?
Non so precisamente, i miei manager facevano tutto. Sono stato notato durante le partite di Górnik Zabrze.
Si dice nel gruppo dei calciatori che presto comincerai ad essere il portiere principale perché hai grande talento, lo assicura anche Zbigniew Boniek. Quali sono le tue aspettative?
Intendo lavorare duramente per ottenere questa opportunità e se succedesse farei di tutto per ripagare la fiducia concessa.
Giocare nella squadra di Roma significa anche la vita in valigia. In quale modo influisce su di te? Ti manca la Polonia?
All’inizio tutto è stato difficile per me, nuovo club, nuova città, barriera linguistica, ma ogni giorno mi sentivo meglio, adesso sono molto contento di essere parte della Roma e di abitare in una città così bella. Ogni tanto mi manca la famiglia, ma restiamo costantemente in contatto ed è ok.
Finora, come hai già menzionato, hai giocato nella squadra di G?rnik Zabrze in cui non sei stato solo il leader ma anche sei diventato il proprietario. In quale modo potresti riassumere il periodo ‘polacco’ della tua carriera?
Devo tutto a Górnik, ho ottenuto l’opportunità e ho potuto sviluppare costantemente le mia tecnica, è stato un momento molto buono per me.
Che cosa pensi della rosa della Roma in quest’anno?
Il gruppo è molto forte ed è stato ulteriormente rafforzato con giocatori molto bravi. Inoltre, c’è un’atmosfera positiva che aiuta a raggiungere successi. Penso che ci batteremo per gli obiettivi più alti.
La Roma, gestita da James Pallotta, acquista calciatori giovani e di talento in tutto il mondo, come nel tuo caso, e li integra con i compagni esperti (per esempio Totti o De Rossi), com’è il dialogo tra di voi?
Il mio ruolo è quello di migliorare continuamente e di concentrarmi su questo, non valuto la politica e il calciomercato della società. Come si vede, lo fanno persone che conoscono bene questo settore. È bello che ci siano alcuni calciatori come Totti o De Rossi, simboli della squadra e modelli di riferimento.
Con chi riesci a comunicare meglio nella squadra di Roma? Chi è il tuo punto di riferimento?
Dall’inizio del mio soggiorno a Roma, Bogdan Lobont è un grande sostegno per me, gli altri colleghi sono anche molto gentili con me.
Che cosa si prova ad essere nella squadra di Francesco Totti?
È un grande onore.
Come commenteresti la grande sconfitta di spagnoli, italiani e brasiliani ai Mondiali in quest’anno in Brasile?
Il calcio cambia rapidamente, durante tutti gli ultimi mondiali ci sono state grandi sorprese ed a volte un colpo di fortuna può cambiare tutto.
Quando non giochi come passi il tuo tempo libero? Hai altri hobby o il calcio è tutta la tua vita?
Adesso quando sono a Roma cerco di conoscere nuovi posti, nel tempo libero mi piace viaggiare e guardare film interessanti.
Chi ammiri di più nel mondo del calcio?
Ci sono molti calciatori che ammiro, ma nell’ultimo tempo Manuel Neuer ha fatto su di me una grande impressione con il suo coraggio e con un ottimo gioco di gambe.
Floriana Serani:
Floriana, consacrata “la regina del web” dal Roma Web Fest (I edizione 2013), è una giovane donna romana piena di risorse, una blogger di successo e una talentuosa imprenditrice, ideatrice della linea di abbigliamento e accessori, raffinata e tagliente, che riscuote grandi interessi in Italia e all’estero, BlackBlessed. La designer ha pelle chiara, cappelli lunghi neri e si veste sempre in nero; è il suo colore preferito. Ha anche una larga esperienza come buyer. In più, non solo parla benissimo cinese ma con il continente asiatico sente una forte connessione che ha portato, come dice nella nostra intervista registrata nella sua città di nascita, sicuramente un valore aggiunto alla sua vita. È decisa, piena di energia, unica, una vera diva di creatività e sperimentazione, anche se a lei piace chiamarsi “strega moderna femminile e misteriosa”.
Da quanti anni lavori nel mondo della moda?
Lavoro nella moda da 12 anni circa anche se questa mia passione risale all’infanzia. Ho iniziato a disegnare figurini sin da piccola, sui fogli ma anche sui muri di casa. Avrei infatti voluto perseguire studi artistici, ma i miei genitori mi hanno portato a scegliere un altro tipo di percorso, che però nel tempo si è rivelato fondamentale nel mio inserimento lavorativo vero e proprio nel mondo della moda. Alla fine dei miei studi di lingue, prima Liceo Linguistico e poi la laurea in Lingue Orientali sia a Roma che a Pechino, mi trovavo infatti già a lavorare come freelancer sia da intermediaria che buyer per produzioni di abbigliamento ed accessori per conto di marchi italiani in Cina. La conoscenza della lingua cinese e delle dinamiche di produzione su larga scala hanno contribuito notevolmente alla formazione del mio background professionale, che insieme ad un innato senso estetico e fiuto per le nuove tendenze, mi ha permesso di trovare il mio spazio in questo settore anche senza aver seguito studi tecnici, ma facendo esperienza diretta sul campo.
Tutto è cominciato da un blog…
La mia avventura imprenditoriale personale si può dire che sì, è decisamente iniziata da un blog. Già appunto lavoravo nel mondo della moda ma non ero presente sul mercato con un mio brand, mi limitavo a produrre collezioni per altri o a curare gli acquisti per i clienti; il mio gusto e la mia creatività avevano ben poco spazio. Ero riuscita per vie traverse a lavorare nel mondo che avevo sempre amato, ma il mio sogno nel cassetto restava ancora incompiuto: quello di avere un mio brand. Nel 2008 quando ancora in Italia non c’erano molti fashion blog, ne ho aperto uno mio, quasi per gioco, dove postavo gli editoriali di moda che mi colpivano, le mie collezioni preferite dalle sfilate, trend del momento, curiosità di vario genere che mi intrigavano. All’inizio erano solo gli amici del mio giro a leggerlo, poi con il passare dei mesi le visite aumentarono notevolmente e costantemente fino ad arrivare con quello stesso blog a lavorare con inserzionisti pubblicitari, grandi brand, ecc. Visto il suo grande riscontro di pubblico mi cercavano per pubblicizzarsi sulla mia piattaforma. Fu in quel momento quando mi resi conto di avere un bacino d’utenza vero e proprio che mi si accese una lampadina nel cervello dicendomi: se ogni giorno ci sono migliaia di persone che visitano il mio blog per leggere i miei post, perché non provare a vendergli qualcosa? Visto poi che il mio lavoro al momento era proprio quello di produrre vestiti ed accessori? Detto, fatto!
Cosa ti ha spinto a creare la tua linea di vestiti Blackblessed?
Sicuramente prima di tutto una grande passione ed una grande forza di volontà. Sapevo che non sarebbe stata la via lavorativa più facile, ma era quello che avevo sempre voluto. Ho voluto rischiare perché il fatto di partire avendo già un pubblico sul web mi ha fatto pensare che non sarei passata del tutto inosservata, avevo già dei seguaci che apprezzavano il mio stile. Ho scelto questo nome perchè prediligo vestirmi di nero ed ho costruito l’estetica della mia linea proprio intorno a questo colore, mettendo insieme un immaginario dark con linee minimali.
Quando è nato l’amore per il nero?
Non c’è una data precisa, ad un certo punto mi sono ritrovata a vestirmi solo in questo colore, per una scelta estetica più che altro, non ci sono dietro troppi legami con generi musicali o movimenti particolari. Quando si parla di moda il mio immaginario è sicuramente quello dark e gotico ma stemperato da linee molto pulite. Prima di tutto piace proprio a me vestirmi così, diciamo come una strega moderna femminile e misteriosa ma abituata a vivere in metropoli che, quindi, predilige un abbigliamento funzionale e moderno.
Cosa secondo te è rilevante nel lavoro di stilista/designer?
Secondo me una caratteristica fondamentale per un designer è quello di riuscire a portare un po’ di se stessi dentro ogni creazione, rendere il proprio tocco sempre visibile e riconoscibile. Un’identità ben definita è necessaria affinchè una linea abbia successo e quindi la figura dello stilista è importantissima, per questo spingo sempre i giovani che cercano di farsi strada in questo mondo a non aver paura di seguire le proprie idee ed il proprio gusto, anche se vanno controcorrente, sarà proprio quello a renderli unici.
Che tipo di vestiti proponi nella tua collezione Autunno-Inverno 14/15?
Volumi maxi su tagli classici per un design elegante ma moderno, ampia varietà di textures, trasparenze e linee fluide molto femminili, le streghe metropolitane di Blackblessed vi ammalieranno anche questo inverno!
Esiste una cosa senza quale non potresti vivere?
Ad oggi credo il mio computer ed il mio telefono perché, si, il mio lavoro è la passione della mia vita, però vuol dire anche tanta fatica, orari sfiancanti, poche vacanze, reperibilità 24/24. Il lato oscuro del sogno che si realizza! Se invece vogliamo andare su un altro piano direi di sicuro la mia famiglia, che mi ha sempre seguito e supportato in questa mia avventura e che oggi è anche parte integrante della mia azienda portando contributi chiave in vari ambiti.
Come hai detto prima, parli molto bene cinese, è una lingua difficilissima anche per chi la studia…
L’ho imparato grazie ai miei studi di lingue, in particolare durante il mio soggiorno in Cina di 2 anni per completare i miei studi, che poi è continuato negli ultimi 10 anni fino a pochissimo tempo fa, portandomi a stare li per buona parte dell’anno. L’esperienza di lavoro diretto li sul campo e quindi un uso giornaliero del cinese insieme alle amicizie con cinesi hanno portato sicuramente poi a perfezionare la mia conoscenza della lingua.
C’è qualcos’altro che ti lega con l’Asia?
Mi sono innamorata di questo continente dalla prima volta che ci ho messo piede. Ero già affascinata dalla loro cultura ma il viverla in prima persona mi ha proprio cambiato la vita. Ad oggi mi sento sicuramente a mio agio li, quasi come a casa, in particolare in Cina. Il fatto di viaggiare avanti ed indietro molto spesso attraverso Europa ed Asia mi ha portato a rendermi conto di quanto poi abbia fatto mie alcune cose tipiche della cultura cinese, da abitudini culinarie ad atteggiamenti sul lavoro, l’Asia ha portato sicuramente un valore aggiunto alla mia vita. Inoltre in Cina ho legato con alcune persone, grandi amicizie che ormai fanno parte integrante della mia vita e sono per me dei punti di riferimento.
A luglio 2014 è finito Rome Fashion Week – Alta Moda a Roma. L’hai seguito?
Purtroppo non ho avuto modo di seguire la manifestazione perché non mi trovavo a Roma per motivi di lavoro. Ho notato tuttavia che negli ultimi anni AltaRoma sta cercando di rinnovarsi e soprattutto di dare sempre più spazio ai nuovi designer ed ai nuovi progetti legati all’ambito della moda e lo apprezzo molto, sicuramente rispetto ad altre fashion week, a Roma un giovane emergente ha la possibilità ed i mezzi messi a disposizione per farsi notare.
Marsala, gemellaggio con la Polonia: operatori polacchi a Marsala ricevuti dal Commissario straordinario
Il gemellaggio fra la nostra Città e la provincia polacca di Nysa comincia a produrre i suoi effetti. Grazie a questo accordo tre importanti importatori polacchi e due imprenditori del settore vinicolo e agro-alimentare sono attualmente in visita a Marsala dove hanno già incontrato i titolari di diverse aziende enologiche e del comparto agricolo e biologico. Ieri la visita istituzionale al palazzo Municipale dove sono stati ricevuti dal Commissario Straordinario Giovanni Bologna.
“E’ importante – ha dichiarato il Commissario Bologna – che importatori esteri si interessino ai nostri prodotti. Da parte delle istituzioni locali e regionali l’azione è rivolta a fare in modo che vengano abbattuti i costi di trasporto che spesso sono insostenibili e che dirottano l’attenzione degli importatori verso altre nazioni. Ma c’è di più. Le nostre produzioni sia enologiche che agro-alimentari e biologiche sono di grande qualità e hanno dei costi non competitivi rispetto a quelli di altri paesi in cui si fa più quantità non badano alla bontà del prodotto, come avviene da noi, con un notevole abbattimento dei costi”.
A tal riguardo sono arrivate indicazioni specifiche dalla delegazione polacca guidata da Nino Galfano delle Città del Bio e composta da Dorota Labusga, procuratore Italiain (Importatore polacco di vini italiani), Boguslaw Kurek, buyer responsabile acquisti alcool “Avita, (Gruppo d’Acquisto Cracovia), Piotr Pokrywka, direttore responsabile acquisti “Chiro” (Distributore Alimentari ed Alcool Cracovia), Gian Piero Marini, marcketing italiain (Importatore polacco di vini italiani – Wroclaw – Nysa – Cracovia), Olga Kurek, assistente buyer “Avita” (Gruppo d’Acquisto Cracovia), che hanno rassicurato il Capo dell’Amministrazione sulle potenzialità del mercato polacco nell’acquisizione di prodotti di qualità italiani a prezzo alto o medio-alto.
La presenza del gruppo di importatori polacchi che nel pomeriggio saranno in visita all’Assessorato regionale alle attività produttive a Palermo è successiva alla missione polacca della delegazione marsalese che in Polonia, nel giugno scorso, ha firmato l’accordo di gemellaggio fra l’Amministrazione provinciale di Nysa rappresentata dal Presidente Adam Fujarczuk e quella di Marsala presente, allora, in Polonia, allora, il vice sindaco Antonio Vinci.
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