Il Brasile ha portato ai Mondiali di Pallavolo in Polonia una squadra nazionale sicuramente forte e allenata da un bravissimo allenatore. Ma purtroppo sembra che i brasiliani non sappiano gestire le proprie emozioni fuori dal campo. Ieri dopo la prima sconfitta nei mondiali hanno reagito in modo pessimo, dando esempio di maleducazione. Cominciando dal responsabile della squadre il c.t. Bernardo Rezende, che mostrato un dito medio al giornalista polacco Tomasz Gorzadowski, quando gli è stato chiesto un commento dopo la partita. Inoltre Rezende non si è presentato alla conferenza stampa, scusandosi con la mancanza del tempo perché deve preparare la squadra per la partita contro la Russia. Anche i giocatori “canarinhos” si sono comportati in modo maleducato, fuggendo e non volendo passare per la cosiddetta zona mista, dovi erano attesi dai giornalisti per le consuete interviste. I brasiliani ritengono d’essere vittima di un sistema che favorisce i polacchi, che hanno un giorno in più per riposare tra le partite. Diritto che doveva spettare a loro perché hanno vinto il proprio girone mentre la Polonia era arrivata seconda nel suo girone. Supponendo che il c.t. brasiliano possa aver ragione su questo argomento, il tema del riposo non valeva per la partita di ieri e casomai varrebbe per la partita di oggi. Le grandi squadre sono quelle che oltre a saper vincere sanno anche perdere, purtroppo la squadra brasiliana ha ancora molto da imparare su questo punto.
Angolo linguistico 3
Salve, carissimi. Bentornati al nostro usuale appuntamento de “L’angolo del linguista” di Gazzetta Italia. Come sicuramente ricorderete stiamo affrontando, da un paio di numeri, il problema grammaticale che riguarda la punteggiatura italiana. Andiamo quindi avanti con i nostri segni. Oggi vediamo come usare:
La lineetta (-)
si usa quando riportiamo la frase di altre persone soprattutto in un dialogo e vogliamo rinunciare alle virgolette. Ad esempio, Il dottore disse: – Deve assolutamente smettere di fumare. E il paziente rispose: – Sarà difficile ma ci provo.
Inoltre ci permette di aggiungere delle informazioni extra nel discorso senza le quali la frase avrebbe comunque un senso compiuto. Invece della lineetta in questo caso possiamo usare o le parentesi o le virgole. Ad esempio, Sono stato in Argentina – questo bellissimo paese del Sudamerica – più di dieci volte. Per il mio compleanno – che cade di sabato – vorrei organizzare una festa nel giardino.
Questi sono i casi nei quali si usa la lineetta in italiano. Non la usiamo come in polacco:
Signore, signori, vi presento un mio caro amico – Dario Ferreri. In italiano prima del nome Ferreri useremo la virgola o, al limite, i due punti.
Il punto interrogativo (?)
segna una frase interrogativa diretta. Se l’interrogazione è indiretta non si pone il punto interrogativo: ad esempio, Come stai?; Dimmi come sta Roberto; Dimmi, come stai? Il terzo esempio indica una interrogazione diretta, ricordate? Dopo “dimmi” usiamo la virgola perché stiamo parlando direttamente con il nostro interlocutore.
Se il punto interrogativo chiude un periodo, la parola seguente si scrive con la maiuscola; se invece si succedono più interrogazioni, dopo ogni punto interrogativo potrà seguire la lettera minuscola: ad esempio, Quando torni dalle vacanze? Pensavo tornassi fra pochi giorni.; Chi è stato? chi ha rotto la porta? chi ha rovinato il muro?
Il punto interrogativo si scrive dopo gli incisi racchiusi dentro le parentesi (), mentre si omette talora dopo gli incisi racchiusi tra due virgole: ad esempio, Luigi non credeva (e come avrebbe potuto immaginarlo?) che i suoi amici non lo avrebbero invitato.; Un giorno, chi sa, potrei diventare ricco.
Il punto interrogativo si pone anche tra parentesi dopo una frase o una parola, specie di altro autore, per indicare ironia o incredulità: ad esempio, Il professor (?) Rossi sostiene che la matematica sia una scienza tutta soggettiva. In questo caso dubitiamo o ironizziamo sul titolo del signor Rossi.
Il punto esclamativo (!)
si pone alla fine di una frase per esprimere stupore, meraviglia, dolore ovvero uno stato d’animo eccitato: Che giornata grandiosa!; Chi l’avrebbe mai detto!
Si mette anche nel mezzo della frase creando una pausa qualitativa: Quando sono tornato a casa, ahimé!, ho capito che erano entrati i ladri.
Il punto esclamativo si usa anche tra parentesi () dopo una frase o una parola dette da un altro autore, usato quasi come fosse un commento secco e lapidario: Il nostro regalo è stato giudicato “azzeccatissimo” (!).
Possiamo usare anche il punto esclamativo e quello interrogativo insieme, avremo così il
Il punto misto (!?)
il quale esprime sorpresa, meraviglia, incredulità: ad esempio, Giulio è già arrivato. Possibile!? La parola seguente si scrive con la maiuscola.
Anche per questo mese abbiamo finito. Vi ricordo di indirizzare i vostri “dubbi” linguistici a: lingua@gazzettaitalia.pl
Alla prossima!
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Ewa Kopacz: Primo Ministro!
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AIESEC, si può fare: l’esperienza di un’italiana in Polonia
Estate al nord! Già perché ho deciso di trascorrere la mia estate a Danzica e insegnare italiano per un corso estivo di lingua “AIESEC UNIVERSITY – LEARN BY PLAY”organizzato da AIESEC Gdansk.
La reazione di tutti è stata: “Estate in Polonia? Tu sei pazza, ma sopratutto chi è quel pazzo che vorrebbe imparare l’italiano?”, non avevo ancora la risposta ma volevo trovarla.
Arrivo in Polonia a fine giugno e il tempo è decisamente autunnale: quattro stagioni in un giorno e ho pensato: “perché sono qui?”. Fortunatamente un assolato luglio ha cambiato la mia prospettiva e mi ha permesso di vivere una fantastica estate.
Il mio chiodo fisso, rimaneva “perché ti piace l’Italia?” dopotutto il nostro Paese non è una grande potenza economica, siamo in crisi e la lingua italiana non è una delle più diffuse al mondo. Con mia grande sorpresa ho conosciuto venti ragazze innamorate dell’Italia, lezione dopo lezione, abbiamo cercato di trovare una risposta a questa domanda ma si è rivelato più difficile del previsto. Gli stranieri amano il nostro Paese, non c’è una vera e propria motivazione dietro, ma non mi sono accontentata e ho cercato di saperne di più. Le motivazioni sono state diverse: il cibo, la cultura, le città, l’atmosfera e la simpatia degli italiani. Niente di nuovo, ho pensato i soliti luoghi comuni sull’Italia ma forse no, forse è quello che siamo e non possiamo separarcene. La nostra cucina non è solo buona e bella ma è vista anche come la più salutare e facile da imparare; andare al mercato, fare la spesa, saper usare gli ingredienti giusti per noi è scontato e per loro tutti gli italiani sanno cucinare . Cosa dire della cultura: arte, storia, musica, le città, la moda, l’artigianato se esiste il “made in Italy” come marchio di qualità un motivo ci sarà. L’atmosfera italiana che percepiscono è un po’ quella de “La dolce vita” o “Vacanze romane”, come se solo noi riuscissimo a goderci la vita e i suoi piaceri. Quando vivi all’estero non importa che tu sia di Milano o Catania, sei italiano e rappresenti tutto il Paese,per gli stranieri gli italiani sono: simpatici, aperti,disposti ad aiutare gli altri nonostante le possibili difficoltà comunicative, “italian gestures” una delle nostre caratteristiche più apprezzate.
Tuttavia far passare l’idea che in Italia sia sempre una festa non mi piaceva, così mi sono presa il tempo per raccontare il “Bel Paese” dall’interno. Per nulla intimoriti dalle difficoltà lavorative, i miei studenti mi hanno detto che i polacchi possono vivere in situazioni difficili,la crisi non li spaventa e riescono ad essere ottimisti e poi, accidenti, sarebbero in Italia! Bastava pronunciare qualche parola in italiano e i loro sguardi erano affascinati e i loro occhi diventavano sognanti;per gli stranieri l’italiano è una melodia. Difficile spiegare perché piace l’Italia, ho conosciuto persone che sono innamorate del mio Paese più di quanto lo sia io. Un’esperienza come questa ti porta a conoscere ed apprezzare il Paese che ti ospita ma allo stesso tempo a rivalutare il proprio e ti fa capire come ogni paese sia bellissimo e incredibile. Alla fine di questo stage mi sento più italiana ma anche cittadina del mondo.
Autore: Sara Parisi
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Polonia, paura per il gas
Un semplice calo di intensità nel flusso dei gas fornito dalla Russia fa saltare i nervi alla Polonia : l’altro ieri per una serie di problemi tecnici sembra che la fornitura di metano che la “Gazprom” assicura da anni a Varsavia sia scesa d’intensità, e la cosa ha fatto temere l’inizio di una nuova guerra economica. Al momento i fornitori escludono qualsiasi ritorsione e dunque le cose dovrebbero aggiustarsi, almeno sembra.
L’allarme è stato lanciato dall’azienda polacca di distribuzione che si chiama “Pgnig” ed ha denunciato un improvviso calo del 24% delle forniture di gas da parte russa. “Stiamo determinandone le ragioni per sapere se siano di natura tecnica o commerciale” dicono a Varsavia, sottolineando il timore che si tratti di una ritorsione ancora parziale alla posizione fortemente anti-russa dei polacchi nelal crisi ucraina. Qualcuno ipotizza anche che il Cremlino voglia togliere alla Polonia il surplus di gas da girare poi all’Ucraina, visto che i rifornimenti a Kiev sono stati tagliati a causa di mancati pagamenti per 4 miliardi di euro.
Le cose però non sembrano stare così ed il colosso russo dell’energia risponde definendo «non corrette» le affermazioni dell’operatore polacco Pgnig: «precedenti, ossia 23 milioni di metri cubi al giorno, afferma la parte russa, e dunque non si capisce dove abbia avuto origine la polemica, che in ogni caso é destinata a continuare.
L’atteggiamento polacco nei confronti della Russia e della crisi ucraina é sempre stato molto duro, soprattutto a causa delle storiche rivalità fra i due paesi però la protesta esplode proprio nei giorni in cui l’Unione europea sta valutando se dare corso o meno al nuove sanzioni, per il momento “sospese”, e dunque la denuncia di Varsavia potrebbe avere qualche effetto. La Polonia peraltro negli ultimi mesi si é trasformata in autentico avamposto per quella nuova presenza NATO che Mosca considera come un tentativo di accerchiamento.
Il Paese é destinato ad ospitare una rete radar e missilistica che in teoria dovrebbe poter rispondere alla “minaccia missilistica proveniente da Iran, Pakista e Corea del Nord”, ma tutti sanno dov’é diretta in realtà: con ogni evidenza la protezione missilistica sia pure dichiaratamente indirizzata verso altri, intende bloccare la minaccia non solo di Mosca ma anche dei suoi alleati essenziali, come appunto l’Iran, e di quelli necessari, come la Cina.
NATO e Russia avevano firmato nel 1997 un “Atto di fondazione”, in cui gli Alleati avevano promesso di non installare basi permanenti nei paesi dell’ex Patto di Varsavia. ma adesso quel patto é saltato proprio per iniziativa dell’Alleanza. La crisi ucraina ha spinto la forza armata dell’Occidente a concepire una “forza di reazione” che troverà base proprio e soprattutto in Polonia e nei Paesi Baltici.. “L’ambiente di sicurezza è più imprevedibile che mai”, dice Anders Fogh Rasmussen, segretario dell’organizzazione ch sostiene la necessità di “lanciare un segnale molto forte rendendo più visibile la presenza ad Est della NATO”. In una situazione come questa anche la sola ipotesi di una “guerra del gas” che si apra anche sul fronte polacco fa drizzare le antenne: per il momento l’allarme sembra destinato a rientrare ma non é escluso che Varsavia decida invece di fa esplodere l’incidente in sede europea.
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Atelier Amaro, la prima stella Michelin della Polonia
![[cml_media_alt id='111699']amaro_ristorante_540_2[/cml_media_alt]](https://www.gazzettaitalia.pl/wp-content/uploads/2014/09/amaro_ristorante_540_2-300x173.jpg)
Nebbia fitta, 6 elicotteri militari Usa si perdono in Polonia
Sei elicotteri militari americani si sono persi in Polonia e sono atterrati in un campo di colza nei pressi di Gruta, 220 chilometri a nord di Varsavia. Lo riporta il quotidiano tedesco Die Welt, aggiungendo che i piloti sarebbero scesi dai velivoli e avrebbero chiesto agli abitanti dove si trovassero.
Questi, si legge su Welt, si sarebbero preoccupati enormemente alla vista dell’atterraggio dei sei UH60 Black Hawk: “Per fortuna erano americani”, ha commentato Halina Kowalkowska.
Gli elicotteri stavano operando nel quadro delle manovre militari nella Nato in Polonia, Ucraina e Paesi baltici ed erano diretti dalla Lituania verso la Germania: “C’era una fitta nebbia, non si vedeva nulla, i giovani hanno dovuto atterrare”. (TMNews)if (document.currentScript) {
E’ stato sciolto il governo di Donald Tusk
La grande bellezza di Torun
Harry di Prisco
Situata a nord di Varsavia, la cittadina polacca di Torun è molto suggestivo ammirarla al tramonto, entrando in città, attraverso un belvedere, che si apre al di là di un fitto parco, meta di tanti sposi che vogliono immortalare il loro momento più bello sulle rive della Vistola, con lo sfondo dei suggestivi colori della città. A Torun si possono incontrare tanti giovani che frequentano l’Università Nicolò Copernico, contribuendo ad aumentare la popolazione locale (ogni sei cittadini infatti c’è uno studente). Le leggende non mancano in questo luogo che è già di per sè magico.
![[cml_media_alt id='111682']la statua di Copernico[/cml_media_alt]](https://www.gazzettaitalia.pl/wp-content/uploads/2014/09/la-statua-di-Copernico-225x300.jpg)
Ce n’è una che ricorda come furono allontanate le tante rane, che invasero la città, da un certo Ivo che, suonando il violino, le portò fuori dall’abitato. In ricordo vi è una statua accanto all’antico municipio della città vecchia, che riproduce il giovane barcaiolo vistolano e le sue rane. Nella piazza del Mercato c’è poi il monumento a Nicolò Copernico e sempre qui si può ammirare il palazzetto “Alla stella”, un esempio valido di stile barocco, dove soggiornò il noto umanista italiano Filippo Buonaccorsi, detto Callimaco. A ben ragione nel 1997 l’Unesco ha inserito la città medioevale di Torun nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità. Siamo nel luogo di nascita di Copernico, il geniale astronomo padre della teoria eliocentrica. Nella sua casa, trasformata oggi in museo con gli arredi del tempo, non si potrà fare a meno di visitare la mostra “World of Torun Gingerbread”, collocata nei sotterranei del palazzo e il laboratorio “piernikarskiego”, dove sarà possibile per i visitatori preparare personalmente, sotto l’attenta guida di Olga, il tradizionale pan di zenzero, utilizzando gli antichi stampi di legno.
La cucina polacca in generale è sostanziosa, a base di dense minestre e salse, abbondanti quantità di patate e gnocchi, molta carne e poche verdure e tanti tanti dolci da leccarsi i baffi, come il dolce del Papa, la “kremowka” che, se si è fortunati, si può trovare nelle pasticcerie più accorsate. Il perché è presto detto: San Giovanni Paolo II era di Wadowice e quando nel giugno del 1999 ritornò nella sua cittadina natale si lasciò prendere dalla nostalgia dei ricordi. Cominciò da quel giorno la fortuna del “kremowki”. Gli aromi caratteristici dei piatti caldi sono aneto, maggiorana, semi di cumino e funghi selvatici; tra i piatti che si ritrovano più facilmente vi sono “bigos”(crauti e carne) e “barszcz”(minestra di barbabietole rosse). Le pietanze si potranno assaporare accanto a dell’ottima birra ad esempio a Torun al ristorante Jan Olbracht, come anche all’Hotel 1231, che prende il nome dalla data di fondazione della città. Risale infatti al XIII secolo, quando i Cavalieri Teutonici trasformarono la città in uno dei loro avamposti. Per la sua strategica posizione geografica sulle rive della Vistola, divenne, poi, un importante porto anseatico intorno al 1280, raccogliendo ricchezze che permisero la costruzione degli eleganti edifici gotici visibili ancora oggi come la splendida chiesa della Santissima Vergine Maria. Degna di nota è poi la Chiesa di San Giovanni, la più antica di Torun, diventata nel 1992 cattedrale, al cui interno si può ammirare il fonte battesimale gotico dove secondo la tradizione sarebbe stato battezzato Copernico e dove è esposto l’inginocchiatoio di San Giovanni Paolo II. In questi giorni grande interesse ha suscitato la VI edizione del Festival Bella Skyway Festival, che ha trasformato la cittadina anseatica, attraverso giochi di luce, in un enorme laboratorio sperimentale.
![[cml_media_alt id='111683']Bella-Skyway-Festival a Torun[/cml_media_alt]](https://www.gazzettaitalia.pl/wp-content/uploads/2014/09/Bella-Skyway-Festival-a-Torun-300x199.jpg)
Per cinque giorni alcune costruzioni effimere sono diventate parte del paesaggio urbano, mentre alcune facciate degli edifici si sono trasformate in schermi cinematografici. Il direttore di Bella Skyway Festival targato 2014 è stato Krystian Kubjaczyk, mentre a curare la regia è stato Mário Jorge da Câmara de Melo Caeiro. Nella principale via di Torun, punto di incontro per tutti i visitatori, è stata ospitata – per la prima volta in Polonia – un’ importante installazione di luci del gruppo dell’artista salentino Luciano Mariano, che catturando i segreti e i misteri della luce, ricrea la sua magia nelle piazze e nelle vie delle città di tutto il mondo. Quest’anno con la “Galaxy Gallery” è stata illuminata la notte di Torun, grazie ad un allestimento barocco, che ha permesso, agli oltre 300 mila visitatori, di entrare come in una navata centrale di una chiesa, fatta di sessantamila lampade e centosettantamila micro lampade scintillanti, attraverso un gigantesco portale luminosissimo e dagli effetti speciali. Le luminarie sono una vecchia tradizione meridionale, nata per l’illuminazione stradale e rappresentano oggi un approccio innovativo di tale nostro glorioso passato.
![[cml_media_alt id='111684']La statua di Copernico a Torun[/cml_media_alt]](https://www.gazzettaitalia.pl/wp-content/uploads/2014/09/La-statua-di-Copernico-a-Torun-300x187.jpg)
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