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Home Blog Page 298

Angolo linguistico

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Salve a tutti. Eccoci nel nostro “Angolo del Linguista”. Intanto vorrei ringraziare le persone che mi hanno scritto rivolgendomi delle domande interessanti, non vi preoccupate della forma, siate coraggiosi nel fare le domande, comunque al limite potete scrivere anche in polacco. Ricordo a tutti che l’indirizzo al quale inviare i vostri dubbi linguistici è: lingua@gazzettaitalia.pl

La prima domanda è quella di Kasia. Lei ci scrive che qualche volta ha sentito, e che nell’ultimo numero di Gazzetta Italia, in una intervista ha letto la frase: “(…) sono sicuro che molti turisti polacchi siano arrivati anche indipendentemente.”

A questo punto dice: non ci hanno sempre insegnato che il congiuntivo è il modo dell’incertezza? Allora perché mai dopo “sono sicuro che…” dovremmo usare il congiuntivo?

La domanda è molto interessante. Prima di tutto, in questi particolari casi, sarebbe opportuno analizzare il contesto nel quale la frase è stata espressa. Spesso, facendo dei semplici esercizi di grammatica, non abbiamo il contesto linguistico nel quale calare la nostra frase.

Facciamo un doppio esempio:

  1. Ero sicuro che aveva preso il treno.
  2. Ero sicuro che avesse preso il treno.

Immaginiamo un contesto: siamo alla stazione, stiamo aspettando una nostra amica.

Ora due scenari: nel primo l’amica scende dal treno, nel secondo il treno va via ma noi non vediamo ancora la nostra amica, forse non è neanche arrivata.

Nel primo diremo: ero sicuro che aveva preso il treno… (infatti eccola là che scende)

Nel secondo diremo: (dove è la mia amica?) … ero sicuro che avesse preso il treno … (ma ora ho dei dubbi, visto che non la vedo). In questo caso, allora, il contesto mi ha portato a dubitare della mia sicurezza, ecco che uso il congiuntivo.

In un’altra e-mail, Ania si complimenta per la mia spiegazione, nel box linguistico del mese di marzo, per la parola “anzi”. Mi chiede di fare la stessa cosa per altre parole italiane. Tuttavia le parole da lei elencate sono molto particolari e hanno innumerevoli sfaccettature. Allora le prometto di scrivere un intero articolo sull’uso di queste due parole.

Infine un’interessante domanda sul vocabolario: Hania ci chiede se c’è una differenza fra le parole tavolo e tavola.

Certamente:

Il tavolo è l’oggetto in sé. Il tavolo di legno, un tavolo grande, ecc. La tavola invece è il tavolo apparecchiato pronto per il pranzo o la cena; quindi con tovaglia, posate, bicchieri e tutto quello che rende una tavola invitante e che trasmette il calore della famiglia. La mamma dice ai suoi bambini: “È pronto, a tavola”.

La sorpresa “The Goob” prima dello sguardo nostalgico sul cinema polacco impegnato

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Liam Walpole, protagonista di "The Goob"

Nostalgia di Wajda. L’anno scorso di questi tempi sulla terrazza del leggendario Hotel Excelsior intervistavo il maestro polacco il giorno dopo aver visto la premier del film su Wa??sa. Tra le domande che gli feci anche quella sul grande gap di impegno culturale tra la stagione del grande cinema polacco e la contemporaneità delle commedie alla “Testosteron”. “Siamo in un’epoca diversa, oggi non mancano solo i film di impegno, manca proprio l’impegno a 360° in tutte le arti, viviamo una stagione in cui la Polonia è libera e corre economicamente ma sembra aver smesso di pensare alla cultura”, la risposta di Andrzej Wajda. E così oggi preso da un moto di nostalgia sono andato a vedermi “Bez ko?ca” di Kie?lowski. Un film che mi ha rifatto respirare le atmosfere della Polonia impegnata e combattente negli ultimi anni del comunismo. Ma la domanda sorge spontanea: quando il cinema polacco contemporaneo tornerà a svolgere un ruolo da protagonista? Anche se a dire il vero opere come “Ida” fanno ben sperare per il futuro. Il primo impatto con i film della Mostra l’ho avuto però stamattina con  “The Goob”, l’opera prima di Guy Myhill, regista che ha proposto un bel film asciutto e intenso incentrato sulla rude vita della countryside inglese, una ventata di cruda autenticità sui rapporti darwiniani che regolano la società inglese, quella vera delle periferie e della campagna e non quella dorata dei pochi fortunati che vivono ai piani alti di Londra. Al termine della proiezione l’incontro in sala con regista e attori del cast, quasi tutti alle prime armi e molto felici degli applausi scroscianti profusi dal pubblico in sala. Ma in questo meraviglioso angolo di mondo che è il Lido le sale cinematografiche distano circa 100 metri dal bagnasciuga dell’Adriatico e quindi come non approfittarne? Quindi pausa dalla cinefilia, con bagno in mare e oretta sulla sdraio a scegliere dal programma quale film guardare stasera.

Nella foto Liam Walpole, protagonista di “The Goob”.

 

La costruzione del grattacielo di Zlota 44 non rispetterà i termini previsti

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Il grattacielo di ul. Z?ota 44 progettato da Daniel Libeskind e costruito dalla INSO, un’azienda italiana, è stato venduto. I nuovi investitore della “Vela” sono il fondo immobiliare americano Amstar e la società polacca BBI Developmnet. Secondo informazioni non ufficiali, per l’edificio sono stati spesi da parte del precedente investitore circa 700 mln di PLN. Attualmente l’immobile è stato venduto per 260 mnl di PLN. Gli americani rappresentano il maggiore investitore dell’edificio di Z?ota 44. La BBI Developmnet, conosciuta per aver realizzato i progetti come l’ex-fabbrica di vodka “Koneser” su ul. Z?bkowska o il centro commerciale “Sezam” a Plac Uni Lubelskiej, otterrà il pacchetto di minoranza. La costruzione, realizzata dagli italiani di INSO, è iniziata nel 2008 e un anno dopo erano stati già costruiti 17 piani, ma in seguito sono stati bloccati i lavori a causa di un problema riguardante la licenza edilizia, riscontrato dal Tribunale amministrativo. Il Tribunale ha dimostrato l’inaffidabilità dei documenti emessi dal voivodato di Masovia. I lavori sono stati ripresi nel gennaio 2011. L’edificio doveva essere ultimato nel 2014, ma la società Orco ha dichiarato di non riuscire a rispettare il termine previsto. “Il lussuoso progetto di Z?ota 44 è stato decisamente un fallimento finanziario per tutto il gruppo”: dichiarano gli investitori.

(Polonia Oggi)

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Pronti… via! Iniziata la 71^ mostra del Cinema di Venezia, in arrivo Al Pacino, Naomi Watts, Willem Dafoe

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Ci siamo! Oggi comincia la 71^ edizione del festival del cinema più antico al mondo! Io in realtà al Lido ci arriverò fisicamente domani, oggi è giorno di “check in” e voli tra Varsavia-Francoforte e Venezia, visto che nel terzo millennio nessuna compagnia aerea offre un volo diretto tra Varsavia e Venezia, anche se per la precisione vorrei un collegamento tra ?oliborz e il Lido, basterebbe solo fare una piccola pista d’atterraggio a ?oliborz visto che l’aeroporto Nicelli del Lido, primo aeroporto civile d’Italia (1926), c’è già. Ok ok, parliamo di cinema e allora ovvio dire che è “tutto pronto” per la 71^ edizione (in programma dal 27 agosto al 6 settembre) della Mostra. Ad aprire le proiezioni, oggi, sarà Birdman di Alejandro Iñárritu, con un curriculum di 12 nomination all’Oscar e un cast del nuovo film di assoluto richiamo (Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts).

Tra i registi in concorso al Festival spiccano nomi di peso come Andrei Konchalovsky, Amos Gitai, Peter Bogdanovich, ma anche Shinya Tsukamoto, David Gordon Green, Abel Ferrara e Roy Andersson. Per il secondo anno consecutivo in gara c’è inoltre un atteso documentario, The Look of Silence, di Joshua Oppenheimer, fuori concorso Salvatores e Lars Von Trier. E i film italiani? Il direttore Alberto Barbera ne ha visionati parecchi, tra questi 3 sono in lizza per il Leone D’Oro, si tratta de Il Giovane Favoloso di Mario Martone, con Elio Germano nei panni di Leopardi; Anime Nere di Francesco Munzi, girato (in dialetto calabrese) in un paesino dell’Aspromonte; Hungry Hearts di Saverio Costanzo che invece è stato girato a New York, interpretato da Alba Rohrwacher e Adam Driver. Ma ogni Festival che si ripeti ha la sua quota di glamour e allora ecco che sul tappetto rosso del Lido sfileranno grandi star come: Al Pacino, Michael Keaton, Willem Dafoe, Ethan Hawke, Bill Murray, Edward Norton, e le attrici, naturalmente, a cominciare dalle francesi Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni, Charlotte Gainsbourg, ma anche le hollywoodiane Emma Stone e Naomi Watts. La madrina sarà quest’anno una bruna mediterranea: Luisa Ranieri, un’attrice di cinema e di teatro. La giuria è composta da Carlo Verdone, Tim Roth, Sandy Powell, Joan Chen, Philip Gröning, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri ed Elia Suleiman. A capo del panel di giurati: Alexandre Desplat, pluripremiato compositore di musiche per il cinema. Tra i maggiori successi, le saghe di Twilight e Harry Potter, ma anche i film di Wes Anderson.

 

Gemellaggio tra Santa Marina-Policastro Bussentino e Niegowi? in Polonia

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Un gemellaggio tra Santa Marina-Policastro Bussentino e Niegowi? in Polonia nel Comune di Gdów, a 25 km a sud-est di Cracovia. Questo è quello che si sono ripromessi i sindaci dei due paesi ieri sera nel corso della presentazione del film “Curato Don Wojty?a a Niegowi?”.

Una proposta che è nata spontaneamente e reciprocamente tra padre Jaroslaw Jarek Cielecki, il Sindaco di Santa marina Dionigi Fortunato e il Presidente del Consiglio Comunale on. Giovanni Fortunato.

Il  progetto è stata accettata subito da entrambe le parti, tanto che padre Jarek ha chiamato immediatamente  il sindaco di Niegowi? che, in viva voce, ha salutato i presenti ed ha accettato di buon grado l’idea del gemellaggio.

La proposta sarà presto formalizzata nel prossimo Consigli Comunale e saranno avviate le procedure  necessarie per prendere accordi e  per avviare il patto di fratellanza. Così Santa Marina sarà il primo Comune italiano ad essere gemellato con il paese dove  Karol Wojty?a, il futuro papa Giovanni Paolo II, fu  inviato per il primo incarico da vice parroco.

Il film, presentato ieri sera, racconta proprio l’esperienza del giovane parroco Wojty?a al suo primo incarico. prende spunto dall’omonimo libro di padre Jaroslaw Jarek Cielecki, letto e approvato in vita da Papa Wojty?a. Girato interamente in Polonia, tra Wadowice, Pierzchow, Gdów, Kaly e Niegowi?: luoghi molto amati da Karol,  ripercorre la vita di “Don Karol Wojty?a”, narrata attraverso i ricordi di Eleonora Mardosz, una donna di ottantasette anni che fu la perpetua del futuro Papa nella parrocchia di Niegowi?. La storia è incentrata sul viaggio di Leucadia (Eleonora Mardosz), che, da Cracovia, attraverserà in autobus la campagna polacca fino a Niegowi?, la parrocchia dove Karol Wojty?a, il futuro Papa Giovanni Paolo II, fu  inviato come vice parroco al suo primo incarico: rimase qui per circa un anno, dal luglio del 1948 all’agosto del 1949.

Grazie ai ricordi della donna, ripercorreremo le tappe fondamentali della vita di  San Giovanni Paolo II e conosceremo meglio l’uomo, il suo pensiero e gli episodi inediti sulla sua vita quotidiana. Alcuni oggetti di scena sono appartenuti realmente al Papa, come la stola e la tunica , che il protagonista , Karol Dudek,  indossa durante la scena del matrimonio, girato proprio nella chiesa di legno di Metkow , dove don Karol Wojty?a celebrò le sue Sante Messe. La colonna sonora, pubblicata da edizioni musicali Bixio Sam, è composta da brani originali di Giulio del Prato.

Presenti alla manifestazione: il Sindaco di Santa Marina Dionigi Fortunato, l’on. Giovanni Fortunato, Presidente del Consiglio Comunale, don Antonio Savino, Parroco di Policastro Bussentino, il dott. Tonino Luppino, promoter del film nel sud italia e  Mons. Jarek Cielecki, regista del film e direttore dell’ Agenzia televisiva ” Vatican Service News”.

(fonte: www.salernonotizie.it)

Oggi 14:45 Radiowa Czwórka, caporedattore di GI parla la petizione contro il grande canale

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Oggi alle 14:45 su radio Czwórka intervista a Sebastiano Giorgi, caporedattore di Gazzetta Italia sul tema della petizione all’Europa contro la costruzione del nuovo grande canale in Laguna di Venezia.

link alla radio:
http://www.polskieradio.pl/10,Czworka

ulteriori informazioni:
https://www.gazzettaitalia.pl/it/venezia-chiama-bruxelles/

Sebastiano Giorgi parla la petizione

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Nauczanie włoskiego w Polsce. Porady dotyczące wyboru nauczyciela i problemy językowe

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1. Dlaczego wybiera się zawód nauczyciela?

Moja kariera nauczyciela włoskiego jako języka obcego rozpoczęła się we Włoszech w 1998 roku. Wydaje mi się ważne podkreślenie tego faktu, aby uświadomić wam, że nie jest to zawód, który rozpocząć można nagle, bez przygotowania (tak jak to robi wiele osób przyjeżdżających za granicę) i że istnieją specjalistyczne studia, których ukończenie pozwala na zdobycie niezbędnych umiejętności do poważnego i satysfakcjonującego dla uczniów wykonywania tego zawodu. Jednak prawdą jest również, że aby jak najlepiej przekazać innym nasz rodzimy język konieczna jest pasja i motywacja, a więc cechy charakteru, których nie można nauczyć się w uniwersyteckich ławach i które stanowią część naszej osobowości, ale które zarazem nie wystarczą nauczycielowi nieposiadającemu dobrego przygotowania dydaktycznego. Kiedy zdecydowałem się zostać nauczycielem włoskiego byłem przekonany, że będzie to dla mnie misja. Chciałem entuzjastycznie przekazywać innym swoją „włoskość” oraz miłość do mojej Ojczyzny. Najlepiej dokonać tego za pośrednictwem języka, który dla ucznia stanowi najlepsze narzędzie do zrozumienia myśli obcokrajowca. Nauczyciel uczący swego rodzimego języka posiada wszystkie powyższe cechy. Zajęcia z nauczycielem „przygotowanym jedynie pod względem dydaktycznym” mogą okazać się bardzo nudne, choć zawsze będą to jednak lekcje. Z drugiej strony lekcja z nauczycielem „posiadającym jedynie pasję i miłość do swojej narodowości” może być miłą i ciekawą rozmową, ale niestety niczym więcej. Podsumowując, jeżeli bolą nas zęby wybierając dentystę kierujemy się przede wszystkim jego profesjonalizmem, a dopiero w dalszej kolejności zwracamy uwagę na to, czy jest sympatyczny. Nie zmienia to jednak faktu, że każdy z was przy wyborze może brać pod uwagę inne kryteria.

2. Czy są jakieś różnice w nauczaniu uczniów różnych narodowości?

Kiedy uczyłem we Włoszech, a dokładnie na Uniwersytecie dla Obcokrajowców w Perugii, miałem studentów, którzy pochodzili z całego świata. Każda nacja napotyka na odmienne problemy ucząc się języka włoskiego. Na wstępie obalmy jeden z powszechnych mitów, z którym ja zupełnie się nie zgadzam: włoski NIE jest łatwym językiem. Jeśli chcemy go dobrze opanować, musimy się uczyć. Nawet we Włoszech mieszka wiele osób, które powinny ponownie zacząć uczyć się włoskiego, rozpoczynając od poziomu średniozaawansowanego. Nauka języka obcego to dziedzina, którą doskonalimy przez całe życie. Również i ja, nawet dziś, prowadząc zajęcia na poziomie zaawansowanym korzystam z pomocy słownika, ponieważ zdarza mi się napotkać słownictwo, które do tej pory ignorowałem. Oczywiście, predyspozycje do nauki języków obcych oraz silna motywacja bez wątpienia pomagają w nauce.

3. Co sprawia największe problemy w nauczaniu Polaków?

Pierwszą barierę napotyka się próbując wytłumaczyć rodzajniki określone: il, lo, la, gli, etc. Jak dobrze wiecie, we włoskim nie istnieją przypadki ani końcówki fleksyjne rzeczowników, a różne dopełnienia tworzy się przy pomocy rodzajników oraz przyimków prostych i złożonych. Jeszcze trudniejszą kwestią jest opanowanie poprawnego użycia tych przyimków. W tym miejscu chciałbym zapewnić studentów, że z pewnością poczują się zniechęceni nie będąc w stanie używać poprawnie tej struktury gramatycznej. Przyimki są bowiem jednym z najtrudniejszych zagadnień gramatycznych. Istnieje mało reguł, a prawidłowe ich użycie przychodzi z czasem, kiedy już dobrze osłuchamy się z językiem. Nawet kiedy prowadzę kursy na poziomie C2, albo przygotowuję do egzaminów CELI, zawsze zachęcam uczniów do robienia wielu ćwiczeń, nawet tych podstawowych, na użycie przyimków prostych i złożonych. Jest to więc przede wszystkim kwestia pewnego osłuchania i wyczucia, co sprawia, że zupełnie zrozumiałe są często popełniane w tej dziedzinie błędy. Należy również podzielić włoską gramatykę na dwie części. Pierwsza część, powiedzmy do poziomu B1, zawiera struktury niezbędne do komunikowania się, do bycia zrozumianym, do spędzenia wakacji we Włoszech czy do zamówienia pizzy w restauracji. Uczeń, który chciałby jednak poprawić jakość swojego języka i mówić w poprawnym włoskim, musi kontynuować naukę drugiej części, od poziomu B2 do C2. Tu rozpoczyna się nauka trybu łączącego oraz prawidłowego stosowania trybów warunkowych. Abyście dobrze zrozumieli, podam taki przykład: „Gdybym wczoraj uczył się trochę więcej, zdałbym egzamin na 100%”. Idealne tłumaczenie na włoski brzmiałoby „Se ieri avessi studiato un po’ di più, avrei superato l’esame al 100%”. Ładnie, prawda? Dla przeciętnego Włocha ta struktura jest jednak zbyt skomplikowana. Zaakceptowano więc uproszczoną lingwistycznie strukturę imperfetto + imperfetto, która brzmi, a raczej razi w ten sposób: „Se ieri studiavo di più, passavo l’esame al 100%”. To tak jakbyśmy po polsku powiedzieli: “Jeśli wczoraj uczyłem się trochę więcej, zdałem egzamin na 100%”. To zbrodnia dla moich uszu. A Wy, na jakim poziomie chcecie mówić? Od Waszej odpowiedzi zależą cele, które postawicie sobie w nauce języka obcego i w wyborze nauczyciela.

4. Nad czym pracujesz obecnie?

Po czterech latach ciężkiej pracy mogę powiedzieć, że moja szkoła językowa Włoski Klucz wystartowała na dobre i ciągle utrzymuje wysoki poziom nauczania języka i kultury włoskiej. Mam świetnych nauczycieli, którzy pracują praktycznie wyłącznie dla mnie. Osobiście nie lubię zatrudniać dziesięciu nauczycieli, którzy pracowaliby po dwie godziny tygodniowo. Bardziej pasuje mi praca ze zgraną ekipą czterech, pięciu osób, które czują się jak rodzina. W ten sposób pracuje się lepiej a uczniowie czują bardziej swobodną, a zarazem i profesjonalną atmosferę. Czują się po prostu przyjemniej pośród twarzy, które są im już znane.

Podsumowując, mam wiadomość dla wszystkich zainteresowanych. Udało mi się nawiązać współpracę z Uniwersytetem dla Obcokrajowców w Perugii. Od tego roku Włoski Klucz jest jedyną instytucją w Warszawie, gdzie przeprowadzane są egzaminy CELI. Tak więc, od ostatniej sesji, 16 stycznia 2014, egzaminy CELI zdaje się u nas.

Na koniec mam jedną propozycję dla osób mających smykałkę do języków. Jeżeli mielibyście jakiekolwiek pytanie lub ciekawostki dotyczące języka włoskiego, prześlijcie je na adres: lingua@gazzettaitalia.pl . Stworzymy specjalną rubrykę, w której w kolejnych numerach będę odpowiadał na Wasze pytania!

Le elezioni per il rinnovo dei Comites. Presentare subito la domanda per votare

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Finalmente i Comites saranno rinnovati, dopo cinque anni di attesa dalla scadenza. Ma per poter partecipare al voto è necessario iscriversi subito nell’elenco degli elettori del proprio consolato. Nella Gazzetta Ufficiale n. 179 del 4 agosto 2014, infatti, è stato pubblicato il decreto-legge 1 agosto 2014, n. 109 che, all’art. 10, contiene disposizioni urgenti per il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’estero (Com.It.Es.).

La norma che ci interessa prevede che, in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es., il diritto di voto venga esercitato per corrispondenza, come previsto dalla Legge 286/2003.

Il plico elettorale verrà inviato ai SOLI elettori in possesso dei requisiti di legge, che ne abbiano fatta espressa richiesta all’Ufficio consolare di riferimento almeno cinquanta giorni prima della data stabilita per le votazioni.

Entro la fine di ottobre, dunque, chi desidera partecipare al voto deve registrarsi compilando un apposito modulo che può essere scaricato dal sito del proprio consolato di riferimento. Chi ha difficoltà a reperire il modulo, può contattare direttamente il proprio Consolato.

Il modulo d’iscrizione, compilato e sottoscritto, con allegata copia di un documento di identità, deve essere trasmesso al Consolato di riferimento entro il 23 ottobre. La data è indicativa e potrà subire modifiche a seconda della data di indizione delle elezioni.

Infatti il citato provvedimento, benché avente forza di legge dalla sua pubblicazione, è soggetto a conversione parlamentare e quindi potrà subire delle modifiche, anche se non è probabile che avvenga.

Si suggerisce, comunque, di presentare fin d’ora le domande di iscrizione nell’elenco elettorale per l’ammissione al voto per corrispondenza per l’elezione dei Com.It.Es. e si prega di diffondere la notizia anche ai propri conoscenti.

Questo può avvenire con le seguenti modalità:

  1. Consegna personale all’Ufficio consolare di riferimento;
  2. Invio all’Ufficio consolare di riferimento per posta, posta elettronica o posta elettronica certificata, allegando copia non autenticata del documento di identità del richiedente, comprensiva della firma del titolare.

Per scaricare il modulo della domanda di iscrizione o richiedere informazioni, si prega di consultare i siti di riferimento della propria Circoscrizione consolare.

(fonte: www.americaoggi.info)

“Venezia chiama Bruxelles”, campagna d’opinione contro lo scavo di un nuovo maxi-canale per le grandi navi

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COMUNICATO STAMPA: “Venezia chiama Bruxelles”

Bruxelles, 22 agosto 2014

Dopo aver raccolto 550 firme a Venezia e 1.600 firme online (in soli 4 giorni), la campagna di opinione contro lo scavo del maxi-canale Contorta a Venezia si sposta oggi a Bruxelles, con il duplice obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni europee e raccogliere adesioni anche fra i funzionari delle istituzioni internazionali e la folta comunità italiana di Bruxelles (stimata in 80.000 persone) tramite l’appello qui allegato (“Venezia chiama Bruxelles”) in versione word e PDF.

Nei primi giorni di sottoscrizione, fra le centinaia di veneziani che hanno aderito alla campagna di opinione si contano fra gli altri, a titolo di esempio:

i giornalisti Francesco Da Mosto, Sebastiano Giorgi, Manfredi Manera, Silvio Testa,  Maristella Tagliaferro, Pieralvise Zorzi;

il Prof. Carlo Beltrame, Docente di archeologia marittima e archeologia preventiva all’università di Venezia (Ca’ Foscari);

l’attrice Ottavia Piccolo, gli scrittori Alessandro Marzo Magno e Alberto Toso Fei; gli imprenditori Marco e Massimo Vidal, i Maestri artigiani del remo Saverio Pastor e Paolo Brandolisio e ancora (fra gli altri):

due ex assessori, 4 consiglieri comunali uscenti e noti esponenti delle famiglie Talamini (fondatore del Gazzettino), Gianquinto (primo Sindaco di Venezia dopo la liberazione), Grimani e Zorzi (che a Venezia hanno dato Dogi e capitani da mar).

Per saperne di più:

Il sito internet della campagna, con la lista dei primi firmatari e tutte le informazioni utili:

http://gruppo25aprile.org/

La petizione, versione italiana:

https://www.change.org/p/matteo-renzi-fermate-lo-scavo-del-maxi-canale-contorta-prima-che-sia-troppo-tardi

La petizione, versione inglese:

http://www.change.org/p/stop-the-plan-to-dredge-the-maxi-canal-contorta-in-venice-before-it-s-too-late

Il gruppo Facebook appositamente costituito (e che già conta 1.045 iscritti):

https://www.facebook.com/groups/271896219684184/

Twitter hashtags: #DURIIBANCHI #LAGOONCALLING

Portavoce a Bruxelles, per il gruppo25aprile:

Marco Gasparinetti

+32.488.293098 (Bruxelles)

+39.345.3459663 (Venezia)

25aprile2015@gmail.com

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