Angolo linguistico

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Salve a tutti. Eccoci nel nostro “Angolo del Linguista”. Intanto vorrei ringraziare le persone che mi hanno scritto rivolgendomi delle domande interessanti, non vi preoccupate della forma, siate coraggiosi nel fare le domande, comunque al limite potete scrivere anche in polacco. Ricordo a tutti che l’indirizzo al quale inviare i vostri dubbi linguistici è: lingua@gazzettaitalia.pl

La prima domanda è quella di Kasia. Lei ci scrive che qualche volta ha sentito, e che nell’ultimo numero di Gazzetta Italia, in una intervista ha letto la frase: “(…) sono sicuro che molti turisti polacchi siano arrivati anche indipendentemente.”

A questo punto dice: non ci hanno sempre insegnato che il congiuntivo è il modo dell’incertezza? Allora perché mai dopo “sono sicuro che…” dovremmo usare il congiuntivo?

La domanda è molto interessante. Prima di tutto, in questi particolari casi, sarebbe opportuno analizzare il contesto nel quale la frase è stata espressa. Spesso, facendo dei semplici esercizi di grammatica, non abbiamo il contesto linguistico nel quale calare la nostra frase.

Facciamo un doppio esempio:

  1. Ero sicuro che aveva preso il treno.
  2. Ero sicuro che avesse preso il treno.

Immaginiamo un contesto: siamo alla stazione, stiamo aspettando una nostra amica.

Ora due scenari: nel primo l’amica scende dal treno, nel secondo il treno va via ma noi non vediamo ancora la nostra amica, forse non è neanche arrivata.

Nel primo diremo: ero sicuro che aveva preso il treno… (infatti eccola là che scende)

Nel secondo diremo: (dove è la mia amica?) … ero sicuro che avesse preso il treno … (ma ora ho dei dubbi, visto che non la vedo). In questo caso, allora, il contesto mi ha portato a dubitare della mia sicurezza, ecco che uso il congiuntivo.

In un’altra e-mail, Ania si complimenta per la mia spiegazione, nel box linguistico del mese di marzo, per la parola “anzi”. Mi chiede di fare la stessa cosa per altre parole italiane. Tuttavia le parole da lei elencate sono molto particolari e hanno innumerevoli sfaccettature. Allora le prometto di scrivere un intero articolo sull’uso di queste due parole.

Infine un’interessante domanda sul vocabolario: Hania ci chiede se c’è una differenza fra le parole tavolo e tavola.

Certamente:

Il tavolo è l’oggetto in sé. Il tavolo di legno, un tavolo grande, ecc. La tavola invece è il tavolo apparecchiato pronto per il pranzo o la cena; quindi con tovaglia, posate, bicchieri e tutto quello che rende una tavola invitante e che trasmette il calore della famiglia. La mamma dice ai suoi bambini: “È pronto, a tavola”.