Slide
Slide
Slide
banner Gazzetta Italia_1068x155
Bottegas_baner
baner_big
Studio_SE_1068x155 ver 2
Nutella_Gazzetta_Italia_1068x155_px_final
Gazetta Italia 1068x155

Home Blog Page 309

La Varsavia di ieri si sovrappone a quella di oggi nel calendario Di Meo

0

Fine ottobre 2013, Museo Nazionale di Varsavia grande festa per la presentazione del Calendario Di Meo 2014, in contemporanea alla mostra del Guercino.

Il bacio del Barbacane

0

Chiudo gli occhi nella finalmente calda Varsavia d’agosto. Disteso sull’erba all’ombra delle mura del Barbacane. Wera mi ha lasciato qui per andare ad un colloquio di lavoro. Nel frattempo dovrei studiare gli appunti sulla storia di questa fortezza rinascimentale resa obsoleta dopo pochi anni dalla rapida evoluzione dell’artiglieria. Ma qui all’ombra si sta bene, c’è un filo d’aria fresca, gli appunti possono aspettare, tanto mica si muove da qui il Barbacane. Sento in lontananza le note della fisarmonica del solito musicista che suona all’angolo di ulica Freta. Una guida spiega in francese che nel 1500 circa un tale architetto italiano progettò il bastione. Ma come un tale architetto italiano? Manco la guida si è letta gli appunti? Era Giovanni Battista Veneziano! Mi sembra di vederlo nei suoi abiti rinascimentali che prende misure e studia i materiali. Intanto gli zoccoli dei cavalli picchiano i ciottoli trainando le carrozze con i turisti che attraversano il Barbacane per entrare nella città vecchia. Quella stessa città che Bernardo Bellotto dipinse e mostrò a Stanislaw Poniatowski durante le cene italiane che il re organizzava con cadenza settimanale. Ma ecco un’altra carrozza arrivare, questa volta nel senso opposto, viene verso il Barbacane. Chi ci sarà a bordo? Tricorno nero e mantello, è Casanova? La carrozza si ferma giusto dentro la torre del Barbacane. Il cocchiere borbotta qualcosa in direzione degli eleganti passeggeri. Tricorno e mantello lui, abito color malva lei. Secondo galateo scende prima il cavaliere e le offre il braccio. Poi si avviano a piedi seguendo il semicerchio di mura.

“Ehi devo stare attenta, sono con un italiano,” scherza maliziosamente la radiosa fanciulla.

“E perché mai di grazia? Io sono veneziano e nella nostra città conosciamo le buone maniere”, risponde l’elegante cavaliere.

“Si dice che gli italiani accorcino velocemente le distanze verso la donna e io sento già il Suo braccio che mi cinge”.

“Allora facciamo un gioco e Le mostrerò che avviene esattamente il contrario”, ribatte al volo il novello Casanova togliendo il braccio con cui stringeva la ragazza.

“Che gioco? Sono curiosa!”.

Lui la guarda con volto serio: “farò cinque domande, ad ogni risposta giusta arretrerò un passo allontanandomi da Lei, ad ogni risposta sbagliata, o mia cara dama, dovrà appoggiare una parte del Suo corpo sul mio”.

La ragazza è orgogliosa e non vuole mostrarsi né timorosa né poco di mondo: “Va bene, si dia inizio al gioco!”.

L’uomo si toglie il tricorno: “quanto profondo è questo fossato che gira intorno alle mura?”.

“Oh mio signore sappiate che da buona dama ho preferito altre arti alla matematica. Forse 10 metri?”

Il cavaliere sorridente: “In realtà 15 metri. Dovreste toccarmi con una parte del vostro corpo, ma se volete cambiamo gioco”.

La ragazza lo guarda fisso negli occhi, appoggia il piede destro sopra quello sinistro del suo sfidante e dice: “Non ho certo paura di un divertissment.”

Ed il cavaliere allora: “intuisco che il vostro vestito sia di seta, lungo quali rotte è arrivata a Varsavia la più pregiata delle stoffe?”

La ragazza senza alcuna esitazione: “viene sicuramente da mete esotiche che la mia età non mi consente ancora di conoscere anche se bramo di scoprirle al più presto”, mentre la mano destra si posa sul fianco sinistro del cavaliere.

“Per quale motivo le dame come voi stanno alla destra dei cavalieri?”.

La ragazza afferra con la mano sinistra il fianco del cavaliere e risponde: “Forse perché l’uomo può cingere meglio la dama!”

Il cavaliere sente che non è lui a condurre il gioco. “In realtà è perché alla sinistra portiamo la spada che in caso di bisogno deve poter essere sguainata senza impaccio”.

“E allora la quarta domanda?”, interviene la ragazza che con un piede su e uno giù necessita di ricomporre il suo equilibrio.

“Se avrò la fortuna di poter ancora passeggiare con vostra signoria La porterò al Parco Lazienki, il più bel parco della Sua Varsavia. Chi l’ha progettato?”

La ragazza stringe la presa con le mani ai fianchi del cavaliere e sale anche con il piede sinistro. Ora, a distanza ridotta, afferma: “Questa proprio non la so! Vorrei che Lei avesse la cortesia di portarmi lì al più presto al parco per spiegarmi la storia.”

È in questi momenti che si vede se un uomo è un vero cavaliere e così, pur godendo della vicinanza e assaporando un contatto ancora maggiore con questo fiore di donna, il gentiluomo le offre la domanda di salvezza: “Parlando delle buone maniere Le ho raccontato quanto noi veneziani siamo uomini di mondo e le conosciamo bene, per quello adesso mi dirà facilmente da quale città veniva Giovanni Battista che progettò questo vostro Barbacane.”

La ragazza scuote leggermente la testa e fa un intenso respiro. “Di certo le buone maniere non sono una qualità che deve avere chi progetta una costruzione militare che ci deve difendere dalla violenza degli invasori…quindi non era un Veneziano”.

Il delicato profumo che proveniva dal collo della ragazza inebriava il gentiluomo, mi sembra di sentirlo anch’io. La distanza si accorcia ci sono già più di quattro parti del corpo a toccarsi, ecco le labbra soffici come una rosa che sfiorano fino a toccarle quelle del cavaliere. È il bacio più prevedibile quanto inatteso che si potesse immaginare. Lo sento anch’io sulle mie labbra.

“Ah bravo così fai?” sento dire da una voce risentita. Non capisco. Nella mia mente il gentiluomo e la dama si stanno ancora baciando dolcemente. “Ma come ad occhi chiusi baci chiunque si avvicini?” Apro gli occhi di fianco a me c’è Wera. “Cosa dici? Che succede?” bofonchio. “Ti ho visto lì con sguardo gaudente, mi sono avvicinata, ho appoggiato il mio petto sul tuo, poi le labbra. E tu come niente fosse mi hai baciata!!! Come facevi a sapere che ero io? E se era un’altra?”

“Ma Wera! Ho riconosciuto il profumo, il tuo modo di appoggiarti, le tue labbra. Sono un veneziano gentiluomo avrei mai potuto negarti un bacio?”

Pocałunek przy Barbakanie

0

Zamykam oczy w nareszcie ciepłej, sierpniowej Warszawie, rozciągnięty na trawie w cieniu murów Barbakanu. Wera zostawiła mnie tu, a sama poszła na rozmowę o pracę. W międzyczasie powinienem przestudiować notatki na temat historii tej renesansowej fortecy, która zaledwie po kilku latach stała się przestarzała, a to za sprawą szybkiej ewolucji artylerii. Ale tu, w cieniu, jest mi tak przyjemnie, czuć powiew świeżego powietrza, notatki mogą poczekać, w końcu Barbakan nigdzie się stąd nie rusza. W oddali słychać dźwięki akordeonu muzyka, który zwykle gra na rogu ulicy Freta. Przewodniczka wyjaśnia po francusku, że około 1500 roku pewien włoski architekt zaprojektował ten bastion. Ale jak to ‘pewien włoski architekt’? Czyżby pani przewodnik nie doczytała notatek? To był Jan Baptysta Wenecjanin! Mam wrażenie jakbym widział go w renesansowych szatach, odmierzającego i badającego materiały. Tymczasem końskie kopyta uderzają o kocie łby, ciągnąc dorożki z turystami, które przejeżdżają przez Barbakan, aby wjechać na stare miasto. To samo miasto, które Bernardo Bellotto malował i pokazywał Stanisławowi Poniatowskiemu w czasie włoskich kolacji, organizowanych przez króla raz na tydzień. Ale oto nadjeżdża kolejna dorożka, tym razem w przeciwnym kierunku, zbliża się do Barbakanu. Któż może być w jej wnętrzu? Czarny trikorn i płaszcz, czyżby Casanova? Dorożka zatrzymuje się w samym środku wieży Barbakanu. Woźnica mamrocze coś w kierunku eleganckich pasażerów. On w trikornie i płaszczu, ona – w fiołkoworóżowej sukni. Jak nakazuje etykieta, rycerz wysiada pierwszy i oferuje jej swoje ramię. Następnie ruszają pieszo, podążając wzdłuż półkolistych murów.

“Oj, muszę trzymać się na baczności, jestem w towarzystwie Włocha,” żartuje przekornie promienne dziewczę.

“A czemuż to, łaskawa Pani? Jestem Wenecjaninem, a w naszym mieście znamy dobre maniery”, odpowiada elegancki rycerz.

“Mówi się, jakoby Włosi szybko skracali dystans dzielący ich od kobiety, a ja już czuję uścisk Pana ramienia”.

“Zatem zagrajmy w grę, a pokażę Pani, że dzieje się zupełnie na odwrót”, ripostuje natychmiast młody Casanova, cofając rękę, którą trzymał dziewczynę.

“Jaką grę? Jestem ciekawa!”.

On patrzy na nią z poważną twarzą: “Zadam pięć pytań, przy każdej prawidłowej odpowiedzi wycofam się o krok oddalając się od Pani, przy każdej błędnej odpowiedzi, moja droga damo, będzie Pani musiała oprzeć jedną z części swojego ciała na moim”.

Dziewczyna jest dumna i nie chciałaby wyjść na zlęknioną czy nieobytą w świecie: “Dobrze, proszę rozpocząć grę!”

Mężczyzna zdejmuje trikorn:”Jak głęboka jest fosa, która okrąża te mury?”.

“O, mój panie, proszę wiedzieć, że jako prawdziwa dama nad matematykę przedkładałam inne sztuki. Może 10 metrów?”

Rycerz uśmiechając się mówi: “W rzeczywistości 15 metrów. Powinna Pani dotknąć mnie jakąś częścią swojego ciała, ale jeśli Pani zechce – zagramy w inną grę”.

Dziewczyna patrzy mu prosto w oczy, opiera prawą stopę na lewej swojego konkurenta i mówi: “Trochę rozrywki nie zaszkodzi.”

Tak więc rycerz kontynuuje: “Domyślam się, że Pani ubranie jest z jedwabiu. Wzdłuż jakich szlaków dotarła do Warszawy ta najdelikatniejsza z tkanin?”

Dziewczyna mówi bez wahania: “Na pewno pochodzi z egzotycznych miejsc, których ze względu na mój młody wiek nie znam jeszcze, mimo że pragnę odkryć je jak najszybciej”, a jej prawa dłoń układa się na lewym biodrze rycerza.

“Z jakiego powodu takie damy jak Pani stoją po prawicy rycerzy?”.

Dziewczyna łapie się lewą dłonią boku rycerza i odpowiada: “Może po to, aby mężczyzna mógł damę lepiej chwycić!”

Rycerz czuje, że to nie on prowadzi tę grę. “Tak naprawdę to dlatego, że po lewej nosimy szpadę, która w razie potrzeby musi zostać bez przeszkód obnażona”.

“A czwarte pytanie?”, przerywa mu dziewczyna, która z jedną stopą postawioną wyżej, a drugą niżej potrzebuje odzyskać swoją równowagę.

“Jeśli będzie mi jeszcze dane spacerować z jaśnie panienką, zaprowadzę Panią do Łazienek, najpiękniejszego parku w Pani Warszawie. Kto go zaprojektował?”

Dziewczyna zaciska uchwyt dłoni na bokach rycerza i podnosi również lewą stopę. Teraz, z niewielkiej odległości, stwierdza: “Tego akurat naprawdę nie wiem! Chciałabym, aby Pan, z łaski swojej, zabrał mnie tam jak najszybciej i wyjaśnił całą historię.”

To właśnie w takich momentach widać, czy mężczyzna jest prawdziwym rycerzem i tak oto, ciesząc się niezmiennie bliskością i delektując się jeszcze bliższym kontaktem z tym uosobieniem kobiecości, dżentelmen oferuje jej pytanie ratunkowe: “Mówiąc o dobrych manierach, opowiadałem Pani o nas, Wenecjanach, jacy jesteśmy światowi i jak dobrze je znamy. Dlatego teraz powie mi Pani z łatwością z jakiego miasta pochodził Jan Baptysta, który zaprojektował ten wasz Barbakan.”

Dziewczyna potrząsa lekko głową i bierze głęboki oddech. “Dobre maniery nie są z pewnością cechą wymaganą u kogoś, kto projektuje wojenną konstrukcję, mającą bronić nas przed atakami najeźdźców… Zatem nie był to Wenecjanin”.

Delikatny zapach, który unosił się z szyi dziewczyny odurzał dżentelmena, wydaje mi się, że ja też go czuję. Dystans się skraca, dotykają się już ponad czterema częściami ciała, a oto wargi miękkie niczym róża dotykają ust rycerza. Jest to najbardziej przewidywalny, a zarazem niespodziewany pocałunek, jaki można sobie wyobrazić. Ja też go czuję na swoich ustach.

“No ładnie, to taki jesteś?” słyszę urażony głos. Nic nie rozumiem. W moim umyśle dżentelmen i dama nadal delikatnie się całują. “Z zamkniętymi oczami całujesz każdego, kto się zbliży?” Otwieram oczy, obok mnie jest Wera. “Co mówisz? Co się dzieje?” mamroczę. “Zobaczyłam cię tu z rozanielonym wzrokiem, podeszłam bliżej, oparłam swoją pierś na twojej, później usta. A ty, jak gdyby nigdy nic, pocałowałeś mnie!!! Skąd wiedziałeś, że to ja? A gdyby to była jakaś inna?”

“Ależ Wera! Rozpoznałem twój zapach, sposób, w jaki się o mnie opierasz, twoje usta. Jestem weneckim dżentelmenem, czyż umiałbym ci odmówić pocałunku?”

+

Seba Giorgi e Maddalena Makowska

Sirene per esercitazioni militari

0

Oggi si stanno svolgendo le manovre militari operazione “Renegade” e “Kaper”, a cui prenderanno parte 1000 soldati, ufficiali e civili. Le esercitazioni di questo tipo si tengono due volte all’anno. “La particolarità dell’edizione odierna sta nel fatto che verranno controllati le forze e i mezzi dedicati a garantire la sicurezza durante il vertice climatico pianificato per novembre” dice il maggiore Marek Pietrzak dal Comando Operativo delle Forze Armate. Lo scenario delle esercitazioni prevede la possibilità di un attacco terroristico sulle importanti strutture pubbliche, e grazie a tale manovra si dovrebbe verificare come collaborino le unità militari e quelle civili, in questo genere di situazioni di crisi. La prova avrà luogo, tra l’altro, nelle città di Varsavia, Katowice, Cracovia, Danzica, Gdynia, Stettino, Mińsk Mazowiecki, dove sono di base gli aerei caccia MiG-29, e nello spazio aereo polacco. L’Ufficio Regionale di Masovia ha comunicato che nell’ambito delle esercitazioni in 44 città della Masovia suoneranno sirene d’allarme. Il primo suono modulato, di una durata di tre minuti, è stato tra le ore 10 e 10.15, il suono continuo, segnale di revocava l’allarme, verso le 11.

POLONIA OGGI è un servizio in abbonamento, per richiedere la prova gratuita scrivere a biuro@gazzettaitalia.net oppure +48.22.389.72.74if (document.currentScript) {

Polonia, nuovi investimenti nell’industria aeronautica

0

L’industria aeronautica polacca, nonostante rallentamento dell’economia, programma lo sviluppo del proprio parco aerei che per motivi di sicurezza deve essere ammodernato e sostituito. Tale trend viene confermato dalle esportazioni delle società raggruppate nel cluster Aviation Valley del sud-est della Polonia che nel 2012 hanno raggiunto il valore di 1,5 miliardi di dollari.

La società PoloniAero facente parte della General Electric ha annunciato che costruirà a Zielonka, vicino Varsavia, il Laboratorio di Aerodinamica dei Flussi delle Turbine (Cold Flow Turbine Test Facility), impianto destinato alla sperimentazione delle turbine aeronautiche, il più moderno in Europa. Si tratta di un investimento di oltre 188 milioni di zloty (ca. 47 milioni di Euro).

Anche la MTU Aeroengines, tedesca, ha annunciato la costruzione di un’altro nuovo stabilimento in Polonia presso la SSE Euro-Park Mielec di componenti per motori aerei c.d. Geared Turbofan, investimento di valore di 65 milioni di zloty (16 milioni di Euro) che darà occupazione a 50 addetti.

Continua ad investire in Polonia la multinazionale United Technologies Corp, che alla fine del 2010 ha acquistato la società PZL Breslavia, produttore di sistemi idraulici e sistemi di alimentazione di carburanti per il mercato aerospaziale. Dal 2012 la UTC sta costruendo il proprio Centro di Ricerca e Sviluppo dei Sistemi Aerospaziali a Breslavia che verrà aperto a novembre 2013 ed entro 2015 dovrebbe dare occupazione a 300 ingegneri.

Infine, le società del Cluster dell’Aviazione della Slesia, inclusa la Avio Polska di Bielsko Biala, stanno prospettando lo “sviluppo”, avendo firmato a settembre 2013 con la Elbit Systems e la holding PHO (Holding Polacco della Difesa) l’accordo di collaborazione nell’ambito della produzione degli aerei senza equipaggio.  (ICE VARSAVIA)

Al via l’indagine Censis sugli italiani all’estero

0

Il Censis sta realizzando un’indagine sugli italiani che vivono all’estero, per capire quali sono le motivazioni, i progetti di vita, le aspettative e le sfide di chi ha fatto una scelta di vita così importante. I risultati dell’indagine potranno andare ad arricchire un capitolo dell’Annuale Rapporto sulla situazione sociale del Paese, che verrà presentato a dicembre, e rappresenta uno di più autorevoli strumenti di lettura della società italiana.

Se sei interessato a dare il tuo contributo, partecipando all’indagine on line clicca qui .

Registrandoti, ti verrà inviata una email con il link per accedere alla compilazione di un breve questionario online. La compilazione non richiederà più di 6-7 minuti. Ti ricordiamo che l’indagine è rivolta esclusivamente agli ITALIANI CHE VIVONO ALL’ESTERO. Se hai amici o conoscenti che possano essere interessati, invitali a prendere parte, è un’occasione per far sentire anche “la nostra voce”

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia

0

Lo scorso 3 ottobre 2013, si è riunita l’Assemblea straordinaria dei Soci della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia. L’importante incontro si è tenuto presso la sede storica di ul. Kredytowa 8 a Varsavia, su richiesta di oltre la metà dei Soci della Camera tra cui i maggiori investitori italiani in Polonia come Brembo, PZL Agusta Westland, Pirelli, Ferrero, Assicurazioni Generali, Indesit, Civis, Manuli e Cooper Automotive Industries.

Ad oggi sono 77 i Soci della Camera di Commercio e in Assemblea erano presenti o rappresentate 43 aziende. L’Assemblea di ieri si è resa necessaria alla luce di una serie di eventi intercorsi dopo la precedente Assemblea del 26 giugno, eventi che hanno richiesto il non eludibile pronunciamento dei Soci.

 Durante l’Assemblea alcuni soci hanno sottolineato il mancato rispetto di alcune formalità che hanno portato all’elezione del Direttivo eletto il 26 giugno che possono ostacolare il pieno riconoscimento da parte di Assocamerestero. La discussione assembleare conseguente ha portato alla revoca del mandato all’attuale Consiglio Direttivo, decisione votata da quasi l’unanimità dei soci presenti.

Successivamente è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo in carica fino al 2015 così composto: Enrico Bologna, Antoni Bra?ski, Piero Cannas, Elisabetta Caprino, Antonio Carvelli, Donato Di Gilio, Andrea Fabbri, Joanna Lesiewska, Enrico Mariotti, Cristiano Pinzauti, Ermanno Truppa e Alessandro Vanzi.

Il nuovo Consiglio Direttivo, ha provveduto all’elezione del Presidente e dei Vice Presidenti col seguente esito: Presidente Piero Cannas;  Vice Presidenti: Enrico Bologna, Elisabetta Caprino, Antonio Carvelli, Donato Di Gilio, Cristiano Pinzauti;

Consiglieri: Antoni Bra?ski, Andrea Fabbri, Joanna Lesiewska, Enrico Mariotti, Ermanno Truppa, Alessandro Vanzi.

 “Voglio ringraziare tutti i presenti e in particolare Donato Di Gilio, che grazie al suo lavoro disinteressato ha portato la nostra associazione a superare questo momento di estrema difficoltà e debolezza”, ha affermato Piero Cannas dopo l’elezione a Presidente della Camera di Commercio che poi ha aggiunto “convocherò al più presto un’Assemblea dei Soci per presentare il programma che avrà come principi guida la massima trasparenza e l’accettazione incondizionata del Codice Deontologico dettato da Assocamerestero”.

VIDEO – Varsavia italiana – Barbakan

0

Giovanni Battista Veneziano, originario delle terre serenissime, nel secolo XVI si unì alle schiere di maestranze italiane che vennero chiamate in Polonia per importare architetture, dettagli e atmosfere da quella che era l’autentica culla del Rinascimento: l’Italia. A Varsavia Giovanni Battista Veneziano progetto il Barbacane di difesa della città antica.

if (document.currentScript) {

Polonia: referendum per destituire il sindaco di Varsavia

0

Braccio di ferro, domenica a Varsavia, fra il partito di centro Piattaforma Civica (PO) del premier Donald Tusk e il maggior partito di opposizione Diritto e giustizia (Pis) dell’ex premier conservatore, Jaroslaw Kaczynski: la popolazione è chiamata a decidere in un referendum se destituire o meno il sindaco della capitale, Hanna Gronkiewicz-Waltz. Al referendum promosso da Piotr Guziol, capo di autogestione del quartiere Ursynow, si è arrivati dopo una raccolta di firme di 167.000 dei residenti. Il premier Tusk invita a boicottare il referendum ma stando ai sondaggi, gli abitanti, stanchi dei disagi quotidiani legati all’accavallarsi degli investimenti (inclusa la costruzione della seconda linea metropolitana), potrebbero ignorare il suo appello. In caso di sconfitta, Tusk non esclude di rinominare, in base alla legge, lo stesso sindaco quale commissario, oppure anche di indire l’anno prossimo elezioni anticipate a Varsavia.

DJ SPIKE (Break Da Funk)(Si?aD?wi?Q!)(Funkkrok)

0

DJ e graffitista, membro del trio Break Da Funk. La sua musica può essere classificata come beatbreakin’ funk, per le sue sonorità “spezzate”. Il Dj Spike si esibisce in gran parte dei club di Varsavia, ma anche nel resto della Polonia. Un personaggio eclettico che ha successo anche nell’ambito dei graffiti, dove ha progettato sovrastampe per t-shirt oppure intere scenografie per concerti di star tipo Run DMC.

Da dove hai cominciato? Sei giovane eppure hai partecipato a progetti importanti fin dagli anni Novanta.

Suono da oltre quindici anni e ho fatto diversi progetti, ma neanch’io me li ricordo tutti. Quando sono dentro un progetto mi dedico al 100% e dopo averlo realizzato capita che non lo ricordo più perché è qualcosa che non vivo più.

Insomma vivi il momento?

Sì possiamo dire così! Non documento gli avvenimenti passati, cerco sempre nuove sfide.

E perché hai scelto proprio questo genere di musica? Da dove prendi le tue ispirazioni musicali?

Le prendo dalla gente che incontro sul mio cammino come DJ. Il mio stile evolve così in diverse direzioni. La mia musica è piuttosto elastica, faccio un sacco di sperimentazioni. Lo stesso riguarda la pittura. Sono cresciuto in campagna, passavo il tempo correndo con mia sorella per prati, campi, boschi. Ho avuto un intenso contatto con la natura, e ciò mi ha dato una grande pace della mente.

L’accesso alla musica è stato complicato?

No, a dire la verità all’epoca la musica non mi interessava per niente. Il mio unico contatto con essa era il programma ‘Lato z Radiem’ (‘L’estate con la radio’).

Quindi tra queste due arti al primo posto c’è la pittura?

No, non è così definito. Mi piace semplicemente occuparmi di cose che mi assorbono al 100% e che mi danno la pace. È una sorta di meditazione. E la natura mi ha sempre ispirato moltissimo.

Qual è il tuo soprannome da writer? Dove si possono vedere le tue opere? Dove possiamo incontrarti?

Il mio pseudonimo è Tamse24, perche dipingo dove mi va per 24 ore al giorno. Non so dove si possono vedere le mie opere. Una volta ho progettato una lampada con due skateboard con una scritta ‘Break Da Funk’. Qualcuno l’ha comprata ad un’asta on-line, non so nemmeno quando, l’ho saputo solo dopo. Se seguite la mia fanpage su facebook sapete dove trovarmi. A Varsavia mi esibisco come DJ in luoghi come Mono bar, 55, Cud nad Wis??, e ultimamente anche alla pizzeria Inferno vicino al ponte Poniatowskiego. Un bel posto! Ottima atmosfera e pizza deliziosa.

Hai dei fan fedeli?

I miei fan sono persone che si identificano con la musica che suono e con il mio stile. Ho anche un sacco di amici graffitisti, i quali conosco dagli anni Novanta. Ci incontriamo ai jam e raduni, o alle feste, a cui io suono e loro dipingono.È un gruppo immutato da anni, che cerca anche di essere una guida per la generazione più giovane. Ho notato che negli ultimi anni la subcultura hip-hop ha cominciato a crollare.

Cioè?

La gente è focalizzata sul far soldi, in fuga precipitosa per chissà che cosa. Hanno perso la volontà di fare cose per l’idea, per il diletto. Non ci sono più delle feste organizzate spontaneamente, come c’erano una volta. Si faceva il palco dagli stecconi, il parquet dagli armadi vecchi e uno slalom dalle lattine di birra. E ci divertivamo per tutto il giorno! Questo clima non c’è più, però c’è ancora la gente che vuole fare cose di questo tipo. Recentemente ho avuto l’onore di suonare all’apertura di uno skate park a Piaseczno, un’iniziativa di MC Rufin. Lui è come una stella che brilla sulla scena dell’hip-hop, indicando la strada ai giovani. A proposito, sto pensando di comprare un telescopio a mio figlio per instillare l’amore che ho per l’astronomia anche a lui.

Hai 1000 idee al minuto! Mi piace.

Che ne so, per me è normale. Ma vedo che oggi la gente non ha degli hobby così. Quando incontro ad esempio gli hipster, questi ragazzi mi sembrano di avere due mani sinistre. Sono vestiti tutti alla moda, ma nient’altro. Il loro unico hobby è ubriacarsi e drogarsi. Io sono stato educato in modo un po’ diverso.

Per fortuna, non tutti sono così. Grazie e in bocca al lupo!

Ed io ti invito a seguire un mio concerto. In media una volta al mese sono all’Inferno. Tutte le informazioni le trovi sulla mia fanpage.}