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Finale Europa League a Danzica aperta al pubblico

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Stadion Narodowy
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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Il primo ministro Mateusz Morawiecki ha annunciato l’allentamento delle restrizioni a partire dal 4 maggio. Riaprono palestre e sarà consentito lo sport all’aria aperta fino a 50 persone. Dal 15/05 il 25% del pubblico potrà partecipare a eventi sportivi all’aperto. 6 mesi fa i fan hanno visto le partite di Ekstraklasa allo stadio per l’ultima volta, prima del lockdown del 17/10/2020. Inoltre il primo giugno sarà possibile guardare l’incontro amichevole di calcio tra Polonia e Russia a Breslavia, una settimana dopo tra Polonia e Islanda a Poznan. Anche la finale dell’Europa League che si giocherà il 26 maggio 2021 a Danzica, sarà con il pubblico.

https://polskieradio24.pl/5/4147/Artykul/2724229,Kibice-wracaja-na-stadiony-Final-Ekstraklasy-mecze-kadry-Polski-i-Liga-Europy-z-fanami-na-trybunach

LOT annuncia nuove rotte da Cracovia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

La compagnia aerea polacca LOT ha annunciato per l’estate nuove rotte da Cracovia per Tirana, Dubrovnik, Rodi e Corfù attive a partire dalla fine di giugno (un volo a settimana) fino a settembre-ottobre. Michał Fijoł di PLL LOT ha detto che grazie al veloce ritmo della vaccinazione e all’allenamento delle restrizioni la stagione delle vacanze sarà fortunata sia per i turisti individuali che per i touroperator. L’aeroporto di Cracovia è il secondo aeroporto polacco per numero di passeggeri. L’anno scorso a causa della pandemia ha servito circa 2,6 mln di passeggeri, ovvero il 69% di meno rispetto all’anno prima.

https://forsal.pl/transport/lotnictwo/artykuly/8150860,pll-lot-wakacje-loty-do-tirany-dubrownika-na-rodos-i-korfu.html

Alfabeto fraseologico degli animali

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Lo studio delle espressioni idiomatiche rientra all’interno di quell’interessante fi lone di ricerca, appartenente alla Linguistica contrastiva, con cui ho avuto l’opportunità di entrare in contatto durante i miei anni di studio presso l’Università di Bologna.

Spesso considerate come anomalie linguistiche e di conseguenza poco analizzate dagli studiosi, le unità fraseologiche hanno assistito a una vera e propria rivincita personale nel corso degli anni Ottanta del secolo scorso grazie a una nuova corrente di studi chiamata Construction Grammar. Secondo gli esperti di tale branca, le unità fraseologiche sarebbero infatti unità fondamentali di una lingua, capaci di tradurre non soltanto il parlare, ma anche il pensare di un popolo: queste espressioni risultano essere di conseguenza molto importanti all’interno della didattica di una lingua e per questo devono essere rianalizzate e riorganizzate.

Chiunque studi una lingua straniera arriva a un determinato momento del proprio corso di formazione a doversi scontrare con quel muro – che a prima vista sembra essere insormontabile – costituito dalla fraseologia. Molto spesso gli studenti si sentono dire dai docenti “un polacco non parlerebbe in questo modo” oppure “il tuo livello di italiano è buono, ma si sente che sei straniero” e questi commenti, che possono frenare lo slancio degli studenti, sono spesso legati alla diffi coltà di apprendimento di quelle strutture tipiche dei parlanti nativi. Nei miei anni universitari ho molte volte sentito necessaria l’esistenza di un dizionario fraseologico in grado di aiutare anche i miei colleghi tanto nella comprensione e nello studio di tali espressioni, quanto nella pratica in fase di traduzione. Pensate che in Italia è abbastanza diffi cile trovare un dizionario italiano-polacco completo in tutte le sue parti e quindi gli studenti sono costretti a utilizzare dizionari compatti oppure dizionari monolingue online, i quali richiedono tuttavia una buona padronanza linguistica e sono quindi difficili da usare. Lo scopo della mia tesi di laurea era dunque quello di creare qualcosa di utile per gli altri e non una semplice opera destinata a morire su qualche scaffale impolverato; volevo creare qualcosa che non solo aiutasse i miei colleghi e i futuri studenti di polonistica, ma che spingesse anche altri ad affrontare questo tema e ad ampliare questo lavoro.

In ambito fraseografico – ovvero in quella branca di studi che si dedica alla ricerca e alla creazione dei dizionari – le unità fraseologiche presentano tuttavia numerose problematiche. Poiché lingua e cultura procedono di pari passo e ogni giorno nascono e muoiono diversi modi di dire, risulta estremamente difficile decidere che cosa presentare ai fruitori di un dizionario e cosa no: nulla esclude che un’espressione scelta possa diventare fuorimoda con il semplice passaggio di una generazione. Se enunciati come POL “dostać łabędzia” oppure ITA “prendere un granchio” sono infatti conosciuti da una determinata fascia della popolazione, gli stessi possono invece risultare strani o addirittura sconosciuti a una fascia più giovane.

Un altro problema riguarda il ritrovamento di fonti citazionali – in generale di tipo letterario – che avvalorino l’esistenza dell’unità fraseologica presa in esame. Molto spesso risulta difficile trovare fonti concrete non soltanto che certifichino l’esistenza di un determinato enunciato, ma che siano allo stesso tempo in grado di chiarirne il corretto utilizzo al lettore: i fraseologismi sono infatti usati in letteratura secondo un accurato gioco di richiami nel testo e quindi estrapolarli dal loro contesto non è la scelta migliore. Compito del curatore del dizionario è quindi quello di farsi garante dell’esistenza di un bagaglio linguistico-culturale di notevoli dimensioni.

Infine, bisogna considerare il fattore della frequenza d’uso: due espressioni a prima vista equivalenti tra loro possono non essere conosciute o utilizzate allo stesso modo in due sistemi culturali diversi. Propongo al lettore il seguente proverbio polacco “na świętego Ludwika koń na grudzie utyka” che può trovare una corrispondenza nel modo di dire italiano “i giorni della merla”, poiché entrambi si riferiscono all’inizio del periodo più freddo dell’inverno, solitamente a cavallo tra il mese di gennaio e quello di febbraio. Sebbene il modo di dire italiano sia usato correntemente da tutti i parlanti italofoni, che conoscono la favola della merla e il significato di tale espressione, il proverbio polacco non è usato con la stessa frequenza e molti non sono nemmeno a conoscenza del suo significato.

Un aspetto interessante del mio lavoro è stato quello inerente all’uso appellativo dei nomi di animali per richiamare l’attenzione degli interlocutori in situazioni di dialogo diretto, reale o fittizio e per esprimere le proprie emozioni tanto positivamente quanto più spesso negativamente. Questo argomento di ricerca si basa su quella che il teorico Zdzisław Kempf definì “zezwierzęcenie”, ovvero animalizzazione della lingua: un argomento così tipico del linguaggio umano, seppur difficile da fissare su carta a causa della creatività con cui anche singoli gruppi di individui possono creare collegamenti semantici, è spesso escluso dalla didattica a causa della sua forte connotazione volgare. All’interno della didattica sono infatti presenti ancora molti tabù linguistici che non permettono una piena conoscenza della lingua straniera tanto formale quanto colloquiale, con il risultato che spesso ci si ritrova immersi in una realtà abbastanza diversa da quella studiata e si ha difficoltà a capire la lingua parlata tutti i giorni per la strada. Un esempio interessante può essere fornito dal termine italiano “canarino”, che nel gergo della prigione indica colui che fa la spia e che passa informazioni ai sorveglianti sperando in una riduzione della pena (curiosamente, in italiano “cantare” è anche sinonimo di “fare la spia”). A Varsavia il termine “kanar” viene utilizzato per indicare il controllore dei biglietti sui mezzi pubblici: negli anni della PRL veniva utilizzata una divisa con una linea gialla che ricordava appunto il colore del piumaggio dell’animale. Sull’uso appellativo tanti altri sarebbero gli esempi interessanti da trattare!

Il risultato finale del mio lavoro contiene un grandissimo numero di unità fraseologiche a tema animale, l’esistenza delle quali si è rivelata essere una sorpresa anche per me. Certo, il lavoro presenta alcune mancanze, eppure si spera di aver costruito i primi gradini di quella scala in grado di aiutare a superare il muro della fraseologia linguistica: una volta in cima, vi assicuro, godrete di una vista mozzafiato: linguisticamente parlando.

Ottimismo dei consumatori, cresce il tasso di vendite al dettaglio

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Gli esperti affermano che i buoni risultati riguardanti l’incremento delle vendite al dettaglio a marzo mostrano che i polacchi si sono adattati alle difficili condizioni della pandemia e inoltre con ottimismo guardano alla situazione economica e lavorativa nei prossimi mesi. Come risulta dall’ultimo sondaggio di GUS (Ufficio Generale di Statistica) la vendita al dettaglio a marzo è aumentata del 15, 2% di anno in anno, ovvero è arrivata alla cifra molto superiore alle previsioni che indicavano la crescita di circa il 9,7%. Marzo è infatti il primo mese da settembre 2020 in cui questo tasso registra un aumento. Secondo le analisi di Polski Instytut Ekonomiczny (Istituto economici polacco) la crescita delle vendite ad aprile supererà il 20%. Il redattore di PulsBiznenu Ignacy Morawski ha inoltre sottolineato che i consumatori hanno iniziato a utilizzare ancora più spesso i canali di vendita online; solo tra febbraio e marzo la vendita online è salita del 30%. Un altro esperto Jarosław Sadowski ha invece indicato che cresce anche la concessione di crediti ai consumatori.

https://www.polskieradio24.pl/130/5894/Artykul/2722796,Eksperci-optymizm-konsumentow-wplywa-na-nadspodziewanie-wysoki-wzrost-sprzedazy

Alla Polonia rimborsi record con fondi europei

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Il Ministero dei Fondi e della Politica regionale (MFiPR) ha riportato che la Polonia ha conseguito nel rimborso con i fondi europei la posizione più elevata dalla sua adesione all’Unione europea. Il ministero di MFiPR Waldemar Buda ha sottolineato che l’aumento della spesa, tra cui in particolare lo stanziamento destinato alla lotta con la pandemia, ha reso la Polonia il leader per quanto riguarda il rimborso delle spese sostenute con il risultato del 57,4%, ovvero la quota di circa 44,2 mld euro. In Polonia con il sostegno del finanziamento europeo vengono realizzati oltre di 89mila investimenti per un valore totale di quasi 522 mld zl, in cui la quota dei fondi UE è pari a 317,3 mld zl, cioè arriva in totale al 91% di tutti i fondi disponibili per la Polonia. Il tempo dedicato all’investimento dei fondi europei per gli anni 2014-2020 si concluderà entro la fine di 2023.

https://polskieradio24.pl/42/259/Artykul/2721726

 

Ossobuco alla milanese (òssbus)

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Questa ricetta è un classico della cucina milanese, conosciuta in tutto il mondo.

Ingredienti:

4 ossobuco di vitello da c.a 300 g
150 g. vino bianco
50 g burro
Sale q.b.
Cipolle: 1 piccola
40 g olio di oliva

50 g farina
500 g brodo di carne
Aglio 1 spicchio
1 mazzetto di prezzemolo, buccia di
limone, uno spicchio d’aglio,
(2 acciughe facoltativo)

Procedura:

In una padella capiente mettete il burro e l’olio, unite la cipolla tritata finemente e lasciatela appassire a fuoco lento, non deve caramellare. Nel frattempo preparate gli ossibuchi, incidete i bordi degli ossibuchi. Infarinate i quattro ossibuchi. Quando la cipolla sarà diventata trasparente (ci vorranno circa 15 minuti), unite in padella gli ossibuchi e fateli rosolare bene. Poi bagnateli con un bicchiere di vino bianco. Lasciate evaporare, aggiustate di sale e pepe, quindi aggiungete il brodo.

Lasciate cuocere a fuoco lento per almeno un’ora e mezza, coprendo con un coperchio, muovete la padella, facendola ondeggiare, di tanto in tanto per non fare attaccare gli ossibuchi e aggiungete un po’ di brodo quando serve. Nel frattempo preparate la famosa gremolada, ovvero un trito di prezzemolo, buccia grattugiata di mezzo limone e uno spicchio d’aglio, che aggiungerete a cinque minuti dalla fine della cottura. Potete aggiungere alla gremolada 1/2 acciughe sottolio. (facoltativo)

L’accompagnamento ideale per l’ossobuco è il risotto allo zafferano.

Per 2 persone:

180 g riso Carnaroli o Arborio
35 g di cipolla gialla
1/2 gr. zafferano

30 g vino bianco secco
c.a 600 gr. di brodo vegetale o di pesce
30 g di burro
30 grana padano

Scaldare il brodo. In una pentola capiente mettere le cipolle tagliate sottili, l’aglio tritato con un po’ di olio, cuocere a fuoco basso per 10 min. Aggiungere il riso e farlo scottare per qualche minuto a fuoco alto poi sfumare con il vino bianco senza farlo evaporare tutto. Mescolare di continuo aggiungendo un po’ alla volta il brodo. 5 minuti prima della fine della cottura aggiungere lo zafferano. A fine cottura spegnere il fuoco e aggiungere del burro, un po’ di pepe e mescolare energicamente per renderlo cremoso.

Buon appetito!

Corsa ai tamponi per viaggiare nel ponte del primo maggio

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Prima del ponte del primo maggio in Polonia cresce l’interesse dei tamponi a pagamento per coronavirus. I più popolari sono i testi molecolari (PCR) richiesti nella maggior parte dei paesi. I polacchi non sono spaventati dal prezzo dei tamponi che ammonta a circa 400 di złoty, inoltre, i pazienti richiedono la traduzione in inglese per poter andare all’estero. Si deve presentare un tampone molecolare con risultato negativo fatto 48-72 ore prima di partire, ma il problema è che uno deve aspettare tra 24 e 36 ore per ottenere i risultati. Tutto ciò è causato dalle restrizioni in Polonia: alberghi e ristoranti rimangono chiusi. Tra le destinazioni più popolari sono la Turchia e L’Egitto dove è garantito il bel tempo.

https://www.money.pl/gospodarka/polacy-spedza-majowke-za-granica-w-punktach-wymazowych-juz-to-widac-6631785203112896a.html

 

[Aggiornamento 22.04.2021] Situazione attuale in Polonia rispetto all’epidemia di COVID-19

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In Polonia questa settimana si sono registrati ancora nuovi casi, con il numero dei malati attivi in calo, ma con terapie intensive ancora sotto pressione e un alto numero decessi, anche se in calo rispetto alla scorsa settimana.

Il numero complessivo dei casi attivi è sceso a 286.301 (settimana scorsa 342.992), di cui in gravi condizioni 3.229 (settimana scorsa 3.443), ovvero circa l’ 1% del totale.

Gli ultimi dati mostrano un numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore di 12.762 nuove infezioni registrate su 71.700 test effettuati e 694 morti. Il numero delle vittime nell’ultima settimana è stato alto, ovvero 3.556 morti (nella settimana precedente si erano registrati 3.953 morti).

Il Voivodato della Slesia (2.123), la Masovia (1.397), la Bassa Slesia (1.376), la Grande Polonia (1.286), e la Piccola Polonia (1.075) sono i Voivodati maggiormente interessati da nuovi casi.

Le strutture sanitarie polacche rimangono ancora sotto pressione, con occupazione dei posti letto in ospedale intorno al 65%, le terapie intensive sono al 71% della capacità totale. Sono attualmente occupati 29.831 letti da pazienti COVID-19 su 45.814, mentre sono 3.229 le terapie intensive attualmente occupate su 4.546.

Prosegue la campagna vaccinale, attualmente aperta alle persone con più di quarant’anni, che conta attualmente 9.495.317 vaccinazioni per COVID-19 in Polonia, di cui 7.079.324 prima dose (18,7%) e 2.415.993 seconda dose (6,4%).

Dato il numero ancora rilevante di casi attivi sono state confermate in cinque voivodati le restrizioni attualmente in vigore almeno fino al 3 maggio, con alleggerimento solo per i voivodati con meno casi, in cui saranno riaperte alcune attività e la didattica in presenza per le classi scolastiche 1-3. Tutto il territorio polacco rimane in zona rossa con obbligo di mascherine nei luoghi pubblici, anche all’aperto.

Sono chiusi bar, ristoranti, palestre, centri commerciali, hotel, teatri, musei, piscine e aree sportive salvo eccezioni in casi particolari. Ristoranti, bar e caffetterie possono effettuare il solo servizio con consegna a domicilio o da asporto.

Per quanto riguarda gli sposamenti, resta in vigore l’obbligo di quarantena di 10 giorni per gli ingressi in Polonia, anche da paesi europei salvo presentazione di test COVDI-19 negativo PCR molecolare o test antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti l’ingresso.

Per gli ingressi in Polonia da paesi al di fuori dell’area Schengen è prevista la quarantena automatica obbligatoria, fino alla presentazione di un test negativo effettuato in Polonia successivamente all’ingresso, ad esclusione delle persone vaccinate per il COVID-19.

Si raccomanda di limitare gli spostamenti e monitorare i dati epidemiologici nel caso di viaggi programmati da e verso la Polonia.

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Informazioni per i cittadini italiani in rientro dall’estero e cittadini stranieri in Italia tra cui le risposte alle domande:

  • Ci sono Paesi dai quali l’ingresso in Italia è vietato?
  • Sono entrato/a in Italia dall’estero, devo stare 14 giorni in isolamento fiduciario a casa?
  • Quali sono le eccezioni all’obbligo di isolamento fiduciario per chi entra dall’estero?
  • E’ consentito il turismo da e per l’estero?

Per gli spostamenti da e per l’Italia a questo link le informazioni del Ministero degli Esteri:
https://www.esteri.it/mae/it/ministero/normativaonline/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti/

La situazione Polonia verrà aggiornata all’indirizzo: www.icpartners.it/polonia-situazione-coronavirus/

Per maggiori informazioni:
E-mail: info@icpartnerspoland.pl
Telefono: +48 22 828 39 49
Facebook: www.facebook.com/ICPPoland
LinkedIn: www.linkedin.com/company/icpartners/

Migliora lo standard di lettura tra i polacchi

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La Biblioteca nazionale polacca ha pubblicato il rapporto riguardo la condizione della lettura in Polonia nel 2020. Agli intervistati è stato chiesto se leggono completamente o in parte almeno uno libro nel corso dell’anno, il 42% ha risposto “sì”, il che è il miglior risultato da 6 anni a questa parte. La Biblioteca nazionale ha indicato che il risultato mostra l’aumento dei lettori del 3% per anno. Dal rapporto emerge che i lettori preferiscono i libri cartacei più degli ebook. Il genere dei libri letti più frequentemente sono i romanzi gialli (letti dal 24% degli intervistati). Il ministro della Cultura, del Patrimonio Nazionale e dello sport Piotr Gliński ha informato, che tanti programmi condotti dal governo supportano la crescita della lettura in Polonia. Nel 2019 per esempio è stato formato l’Istituto della letteratura, il cui obiettivo è supportare le case editrici della letteratura non commerciale.

https://www.pap.pl/aktualnosci/news%2C856705%2Cstan-czytelnictwa-w-polsce-w-2020-roku-najlepszy-wynik-od-6-lat.html

 

Faenza, cuore della ceramica italiana

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Nel cuore della Romagna sorge Faenza, città di origine romana, ricca di storia e tradizioni culturali, artistiche e commerciali, collocata sull’asse della Via Emilia all’incrocio con l’antichissima via che congiunge il porto di Ravenna con la Toscana e il mar Tirreno; questa posizione ha consentito, nei secoli, di allacciare rapporti significativi con Firenze anche grazie ai legami che fin dal XIV secolo la locale signoria dei Manfredi seppe instaurare con la Firenze dei Medici.

Il più famoso personaggio che molti secoli fa percorse il cammino da Firenze a Ravenna, passando per Faenza, è Dante Alighieri, sommo poeta italiano, di cui, proprio nel 2021 si celebrano i 700 anni. Faenza è parte del grande progetto Le Vie di Dante, un itinerario che ripercorre il viaggio di Dante da Firenze a Ravenna, dalla Toscana alla Romagna, attraversando l’Appennino – in treno, a piedi, in bicicletta – proponendo un modello di turismo slow, percorso turistico e culturale individuato da Lonely Planet come unica meta italiana tra i luoghi Best in Travel 2021 – Sostenibilità.

La città di Faenza è un piccolo gioiello italiano, una città estremamente smart e vivibile per i suoi 60mila abitanti, che vanta un centro storico ricco di proposte per il visitatore e un territorio vocato alla valorizzazione delle tipicità locali, sempre nell’ottica di un turismo sostenibile.

Faenza è in primis città d’arte, come ben testimoniano i suoi musei. Conosciuta a livello mondiale come una delle capitali della ceramica, la città è sede del Museo Internazionale delle Ceramiche-MIC, raccolta unica al mondo per la vastità delle sue collezioni che accolgono, a fianco della produzione rinascimentale faentina e dei famosi “bianchi di Faenza”, la ceramica italiana ed internazionale di tutte le epoche, con particolari spazi dedicati ai maggiori artisti del Novecento e della contemporaneità ed uno speciale focus dedicato a Picasso e Faenza. La rilevanza internazionale del MIC, la sua storia inscindibile dalla città, il dialogo tra le diverse forme d’arte hanno fatto sì che l’UNESCO lo annoverasse fra i siti promotori di culture di pace come “MIC espressione dell’arte ceramica nel Mondo”.

La Pinacoteca Comunale è il più antico istituto museale faentino e conserva una delle più preziose collezioni dell’intera Regione Emilia-Romagna, soprattutto per quanto riguarda  le opere della sezione antica, veri e propri gioielli che narrano la storia dell’arte locale e nazionale attraverso l’evoluzione delle tecniche e degli stili compositivi.

La Cattedrale rinascimentale, edificata su progetto dell’architetto di formazione brunelleschiana Giuliano da Maiano, accoglie l’immagine della B.V. delle Grazie, Patrona di Faenza, il cui culto si diffuse anche a Varsavia. Nel 1653, come ex-voto per la cessazione della peste, fu inviato a Faenza lo stendardo detto “Votum Varsaviae,” tuttora appeso al centro della cupola.

Il percorso artistico architettonico trova a Faenza un suo ulteriore apice nell’itinerario neoclassico urbano che accompagna il visitatore alla scoperta di questa affascinante epoca, di cui il Teatro Comunale Masini, inaugurato prima della Rivoluzione Francese e miracolosamente preservato nella sua originale architettura teatrale e nei suoi decori, rappresenta la più preziosa testimonianza in città. In ragione del suo particolare pregio, il Teatro fa parte della Strada Europea dei Teatri Storici (European Route of Historical Theaters), network che riunisce oltre 120 teatri storici selezionati tra i più antichi e preziosi d’Europa con l’obiettivo di valorizzare e tramandare i gioielli dell’architettura e della cultura teatrale europea, dal Rinascimento al XIX secolo.

L’itinerario neoclassico di Faenza trova completamento nelle moltissime facciate e interni di palazzi e residenze privati del centro ed in particolare con Palazzo Milzetti, Museo Nazionale dell’Età Neoclassica in Romagna, splendido esempio di dimora aristocratica settecentesca, completamente visitabile, in cui struttura e decorazione rappresentano meravigliosamente il gusto dell’epoca.

Faenza è un centro dinamico e vivace, cuore pulsante di attività che attraverso la valorizzazione dei molteplici aspetti della ceramica consentono di rappresentare al meglio la contemporaneità artistica e la ricerca innovativa alla base della produzione artigianale, ben rappresentata dalle oltre 60 botteghe ceramiche in città. Tutto ciò fa sì che Faenza ed il suo territorio vengano identificati come una pregiata meta turistica di nicchia, portatrice di un’offerta di alta qualità e fortemente orientata alla sostenibilità, basata sullo sviluppo culturale e sociale della produzione artistica ceramica.

Tale concetto trova realizzazione nello studio e nell’organizzazione delle manifestazioni di grande pregio internazionale quali il Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea – Premio Faenza, il Festival Internazionale della Ceramica Argillà Italia, mostra-mercato biennale della ceramica, ulteriormente animata da eventi tra cui il Mondial Tornianti (campionato mondiale di tornio), così come nell’estrema attualità delle azioni realizzate dai musei legati alla ceramica contemporanea quali il Museo Carlo Zauli, che ospita con regolarità residenze d’artista e workshop internazionali e la Fondazione Tramonti. La forte rappresentanza internazionale di Faenza in ambito ceramico è ulteriormente supportata dal ruolo di guida che la municipalità svolge nella Strada Europea della Ceramica (European Route of Ceramics), Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa che mira a valorizzare il patrimonio culturale legato alla produzione e alla tradizione della ceramica e a cui ha recentemente aderito anche la città polacca di Boleslawiec.

Quello faentino è un territorio ricco, espressione di un sistema fiorente, che si distingue per i suoi prodotti culturali e materiali di eccellenza, in un contesto paesaggistico di grande suggestione. Un territorio che si evolve e rafforza tramite di progetti legati alla sostenibilità e all’apertura internazionale, integrati alle peculiarità di una città profondamente radicata nella sua storia.