Perché conviene investire in Polonia? Questioni fiscali e non solo

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Condurre degli affari in diversi stati membri dell’Unione Europea può complicare la dichiarazione fiscale. Questo dà però anche la possibilità di ridurre il carico fiscale in maniera sostanziale. Vale la pena notare che in Polonia l’imposta sul reddito da persone giuridiche e l’imposta sul reddito da persone fisiche che svolgono un’attività economica ammontano al 19% e sono tra le più basse nell’UE. L’aliquota della tassa pari al 19% è vigente anche nell’ambito dei dividendi e gli altri proventi (ricavi) a titolo di partecipazione agli utili delle persone giuridiche che hanno la sede sul territorio polacco. Tuttavia, nel caso dei contribuenti degli altri Paesi membri dell’UE viene applicata l’esenzione dall’imposta sul reddito alla fonte, rispetto ai redditi provenienti dai dividendi pagati dalle aziende polacche.

La aziende italiane che svolgono un’attività di produzione o di servizio, anche se gestiscono la sede in un altro paese dell’UE (ad esempio in Italia), possono sottoporre una parte significativa del loro reddito alla tassazione in Polonia attraverso un’adeguata struttura fiscale. Ulteriori vantaggi finanziari derivanti da tale azione possono risultare anche dall’applicazione di varie esenzioni fiscali che sono vigenti in Polonia. Una cosa particolarmente favorevole dal punto di vista fiscale potrebbe essere operare nelle Zone Economiche Speciali, ovvero nelle zone della Polonia in cui le attività non sono de facto tassate. Inoltre i contribuenti possono scegliere un sistema semplificato del pagamento di acconti d’imposta che consiste nel fatto che l’importo dei contributi mensili corrisponde a 1/12 dei redditi del precedente esercizio. Esiste anche la possibilità di detrarre dal reddito il 50% delle spese per l’acquisto di nuove tecnologie, ovvero di tutte quelle conoscenze tecnologiche utilizzate da non più di 5 anni, dalle istituzioni scientifiche.

ferretti bebenekI cosiddetti “piccoli imprenditori”, che iniziano la loro attività economica, possono beneficiare di un prestito fiscale. Esso consiste nell’esenzione dall’obbligo di pagare gli acconti d’imposta e nel pagamento posticipato della tassa. Il pagamento viene diviso in 5 rate annue di uguale importo contate a partire dall’anno che segue dopo quello per il quale viene pagata l’imposta.

Oltre ai vantaggi fiscali non ci si può dimenticare dei prossimi stanziamenti comunitari che in futuro saranno erogati alla Polonia nell’ambito del nuovo bilancio dell’UE. Si prevede un particolare sviluppo nel settore dell’energia rinnovabile, in relazione agli obiettivi del pacchetto climatico che in Polonia sono entrati in vigore da metà luglio 2013. Questo è un momento particolarmente opportuno per investire in Polonia; una cosa importante è che sta crescendo il numero degli imprenditori, in particolare quelli italiani, che cominciano a rendersi conto di questi vantaggi e iniziano ad agire proprio in questa direzione.

Di Pawe? B?benek, consulente legale presso lo studio legale „Ferretti & B?benek” specializzato nel servizio alla clientela internazionale}