Polonia, ora lo sviluppo è legato alla ricerca di manodopera

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Antonino Mafodda, direttore dell’ufficio ICE di Varsavia, fa il quadro delle relazioni e delle prospettive economiche tra Italia e Polonia.

Nella visione di sviluppo economico della Polonia recentemente si palesa l’ombra di scelte politiche che sembrano avviare il paese verso un’economia più nazionalista, cosa ne pensa?

“Come è noto, il compito degli Uffici dell’Ice-Agenzia è un compito di analisi tecnico-settoriale basata su statistiche, dati macro e micro economici, richieste di assistenza da parte delle aziende italiane e polacche. Fare previsioni di carattere politico, anche se in senso lato, non fa parte dei nostri compiti istituzionali. Operando comunque a stretto contatto con le aziende non mi è sembrato di cogliere preoccupazioni in questo senso né abbiamo ricevuto segnalazioni in merito da parte delle numerose aziende che assistiamo di “discriminazioni” basate sul fatto di venire da un paese estero. Certo sarei più contento di non leggere dei dissidi tra la Polonia e l’Unione Europea su temi importanti e così credo che la pensino i tanti operatori che fanno business con la Polonia, ma, ripeto, non percepiamo delle discriminazioni, né ne abbiamo notizia e ovviamente ci auguriamo che ciò non accada in futuro.”

Crede che il governo italiano, visto l’ingente relazione economica tra i due paesi, dovrebbe avviare maggiori consultazioni e collaborazioni con la Polonia nell’ottica di costruire un rapporto privilegiato con un paese geograficamente così strategico?

“Italia e Polonia fanno parte dell’Unione Europea e quindi continuamente coinvolti, insieme a tutti gli altri Paesi, in tutti i tavoli tecnici e politici che riguardano pressoché tutti i campi di azione e di interesse degli Stati. Quello che si dovrebbe fare e che le istituzioni pubbliche operanti in Polonia fanno con grande scrupolo, è capire quali possono essere le sinergie da rafforzare ed i settori dove la Polonia potrebbe crescere ancora o avrebbe interesse a sviluppare più intensamente i rapporti sia a livello istituzionale che fra singole aziende, con l’Italia. Penso alle nuove tecnologie, alla farmaceutica, alla cosiddetta industria 4.0, ai rapporti tra l’imprenditoria giovanile (start-up) solo per menzionare alcuni campi di azione. Fra un anno la Gran Bretagna uscirà a tutti gli effetti dalla UE ed è noto quale sia l’importanza di questo paese per la Polonia e le migliaia di aziende polacche, che hanno sede in Regno Unito. Questo quadro cambierà dopo la Brexit? Probabilmente sì, ma in che modo, con quali caratteristiche e quali settori riguarderà più e prima di altri? È presto per dirlo, ma va monitorato attentamente. Credo che il continuo scambio di informazioni e dialogo, che consenta di capire quale direzione stiano prendendo gli avvenimenti, in particolare quelli che hanno a che fare con l’economia, sia di vitale importanza e valga molto di più di protocolli formali, avendo sempre in mente che condividiamo una legislazione, quella della UE, che è un vincolo fondamentale e unisce profondamente i nostri due paesi e le nostre economie, come dimostra il crescente interscambio che nel 2017 ha superato i 20 miliardi di Euro e testimonia di rapporti economico-commerciali intensi e di reciproco vantaggio.”

Anche alla luce dei numerosi eventi organizzati da Ice Varsavia quali sono i settori produttivi e merceologici in cui negli ultimi sei mesi ha notato maggiore crescita dei rapporti tra Italia e Polonia, e quali sono quelli con maggiore potenziale di sviluppo?

“I 2/3 dell’interscambio fra i due paesi avviene nell’ambito di prodotti e tecnologie finalizzati alla produzione e parte della “catena del valore” dei vari settori industriali. Credo che l’evoluzione dei molti settori produttivi sia, ancora, la maggior opportunità per le aziende sia italiane che polacche. In particolare le tecnologie ed i macchinari di ultima generazione, legati ai processi di automazione industriale, cui cominciano ad essere molto attenti i produttori polacchi, sono i settori in cui vi sono maggiori opportunità. La Polonia sta crescendo molto, per esempio nel settore aeronautico, legato, con quello della costruzione delle imbarcazioni da diporto, all’evoluzione dei nuovi materiali. Altresì sta aumentando la produzione e la qualità nell’industria dell’arredamento, oltre che in molti beni di consumo che sono legati all’evoluzione dei vari tipi di imballaggio e l’Italia è un importantissimo fornitore di know how e macchinari per tutti i settori che ho appena citato ai quali se ne potrebbero aggiungere altri.”

La bassissima disoccupazione unita ad una crescente richiesta di personale qualificato e ai continui investimenti crede che farà alzare in modo significativo il costo della manodopera in Polonia?

“La difficoltà di reperire manodopera e quadri tecnici è la maggiore delle preoccupazioni sia fra le aziende già presenti che fra quelle che pensano di stabilirsi in Polonia ed ha implicazioni, già visibili, non solo nel costo del lavoro che sta registrando un’accelerazione importante, ma sulla possibilità di organizzare uno dei principali fattori della produzione, vale a dire il lavoro. Tutti lamentano la veloce turnazione dei dipendenti, attirati da salari sempre maggiori offerti da “nuovi entranti” o da importanti multinazionali che hanno da questo punto di vista una possibilità di gestione maggiore del fenomeno agendo su grandi numeri e su un orizzonte temporale più ampio. La preoccupazione c’è e riguarda nel suo complesso il “vantaggio competitivo” della Polonia, che dovrà puntare su settori sempre più evoluti non legati, in modo fondamentale, al costo della manodopera. Nel medio termine credo sia questa la sfida più importante che la Polonia ha davanti ma ci sono molti segnali che possa vincerla, basti vedere quale sforzo le autorità stiano facendo per incoraggiare l’innovazione nelle aziende con crediti e fiscalità agevolata e nell’attirare investimenti nell’information technology. Nell’occasione mi permetto di ricordare che Ice Varsavia sta dialogando molto con le istituzioni polacche che “gestiscono” questi fenomeni per creare progetti comuni fra aziende innovative italiane e polacche e fra la rete dei Parchi Tecnologi polacchi e quelli italiani. Nei prossimi giorni un’importante delegazione composta da imprenditori, Centri di Ricerca e Università polacche parteciperà alla 4^ “Borsa dell’Innovazione” che si terrà a Napoli, così come un’importante presentazione sui macchinari utensili italiani verrà fatta in occasione della prossima Fiera di Poznan dedicata a questo settore. Ricordo anche che per avere informazioni sulle nostre attività basta inviare una mail al nostro indirizzo varsavia@ice.it o consultare il nostro sito www.ice.it che dà notizie sulle nostre attività riguardanti non solo la Polonia ma tutti i 70 mercati nei quali l’Ice è presente con la sua rete di uffici.”