Apple vola in Borsa: sale la febbre per il nuovo iPhone

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Mario Tama/Getty Images

In casa Apple si continuano a registrare record. Questa volta a far sorridere la società di Cupertino è il mercato azionario: il titolo della mela martedì 19 agosto ha toccato quota cento dollari, per la prima volta da quando è avvenuto l’ultimo split azionario lo scorso 9 giugno. Con i 100,53 dollari ad azione Apple ha superato anche il valore più alto mai registrato, quello del settembre 2012 attestatosi a 100,30 dollari. Oltre alle buone previsioni effettuate dai principali analisti finanziari mondiali, secondo gli esperti l’andamento positivo del titolo AAPL è dovuto principalmente alle grandi aspettative riposte nei nuovi dispositivi in arrivo nei prossimi mesi.

Ci si aspetta infatti vendite milionarie per i nuovi iWatch, iPad e soprattutto per il prossimo iPhone. Lo smartphone di Cupertino, ormai elemento di punta della mela, dovrebbe essere messo sul mercato a metà settembre, e secondo gli analisti scatenerà una vera e propria psicosi di acquisto tra gli utenti. A leggere i numeri si capisce di cosa stiamo parlando: prospettive di vendita di 75 milioni di pezzi in poco più di tre mesi, 10 milioni di unità solo nel primo week end. A questi si aggiungerebbero poi altri 65 milioni di device, venduti nell’ultimo trimestre del 2014, che consentirebbero ad Apple di superare la quota più alta di vendite registrata fino ad ora, quella ottenuta tra ottobre e dicembre 2013, quando furono venduti 51 milioni di iPhone.

A convincere gli utenti ad acquistare il nuovo smartphone della mela dovrebbe essere l’aumento della grandezza degli schermi, caratteristica che spesso ha indirizzato chi acquista verso altri marchi, ma anche il materiale con cui questi verranno realizzato. Il cristallo zaffiro, altamente resistente, degli schermi dovrebbe essere la caratteristica peculiare dei nuovi iPhone. Tuttavia c’è anche chi sostiene che questo potrebbe rappresentare un fattore limitante, perché pare che lo zaffiro avrebbe portato a problemi di produzione che farebbero slittare al 2015 il lancio di iPhone 6 (anche sul nome però ancora non c’è assoluta certezza, ndr).

Tale successo però che va anche attribuito alla sapienza manageriale di Tim Cook e del suo team, su tutti l’ex capo di Burberry e nuovo responsabile del settore vendite di Apple Angela Ahrendts. Tante sono state le manovre, negli ultimi mesi, che hanno permesso ad Apple di non smettere di crescere: ad esempio la già citata scelta di effettuare uno split delle azioni con un rapporto di 7 a 1, dove in pratica chi aveva acquistato un’azione di Apple se ne sarebbe ritrovate sette con un valore nominale ridotto ma con un valore complessivo identico. Oltre all’intenzione di un programma di buy-back (riacquisto di azioni proprie) per 90 miliardi di dollari entro il 2015.

Appena qualche mese fa lo stesso Cook, commentando i risultati di una trimestrale oltre le attese, affermava con entusiasmo il fatto di «non vedere l’ora di introdurre nuovi prodotti che solo Apple può portare sul mercato». A lui, a cui troppo spesso si pone davanti il confronto talvolta ingombrante con il suo predecessore Steve Jobs, basta far parlare i numeri. E se questi poi raccontano di record battuti, di vendite in aumento e di crescita costante, allora è il caso di dire che il timone della nave è in mano a un degno capitano. A questo punto non rimane che aspettare l’uscita dell’attesissimo nuovo iPhone, e capire se sarà in grado di onorare le aspettative, superando magari gli ostacoli di quella saturazione di smartphone in Usa e Europa di cui tanto si parla.

Autore: Fabrizio Marino 

(fonte: www.linkiesta.it)

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