Iscriversi all’AIRE, quando e perché

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Sono sempre più numerosi gli italiani che scelgono di trasferirsi all’estero, per i motivi più disparati. C’è chi non ha potuto dir di no ad un’allettante proposta di lavoro, chi sceglie di star vicino alla persona amata e chi è rimasto affascinato dalla cultura e dallo stile di vita di un paese straniero. Tra i doveri civici di un cittadino italiano che ha scelto di emigrare e risiedere all’estero c’è quello di regolarizzare la propria posizione, anagrafica e fiscale, iscrivendosi all’AIRE, acronimo di “Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero”.

L’AIRE è un archivio contenente i dati di tutti i cittadini italiani che vivono fuori dai confini nazionali per un periodo di tempo superiore ai 12 mesi, e consente di accertare gli spostamenti anagrafici effettuati all’estero e in Italia degli stessi. Non devono invece iscriversi all’AIRE i cittadini italiani che si recano all’estero per periodi non superi ai dodici mesi oppure i cittadini che si recano all’estero per lavori stagionali. Comunque l’iscrizione all’AIRE è obbligatoria ed avviene in due modi: o il cittadino dichiara spontaneamente la sua intenzione di risiedere all’estero per il suddetto periodo o la sua residenza all’estero viene accertata d’ufficio, nel caso in cui le autorità competenti si rendano conto che sussistono le condizioni per essere registrati all’AIRE.

Secondo la legge, la dichiarazione di trasferimento di residenza all’estero deve essere resa dall’interessato all’ufficio consolare competente entro 90 giorni dalla data dell’espatrio. Ci si può iscrivere all’AIRE sia prima di espatriare, sia una volta arrivati nel paese estero di residenza. Se ci si vuole iscrivere prima della partenza, bisogna presentare la domanda nell’ultimo comune di residenza nel quale si è vissuto. Bisognerà dichiarare l’intenzione di vivere fuori dai confini italiani per un periodo superiore ai dodici mesi. Il comune prenderà nota del nominativo del cittadino e del suo futuro indirizzo di residenza nel registro delle cancellazioni anagrafiche e in quello dell’AIRE, a quel punto, il comune attenderà di ricevere dall’ufficio consolare del nuovo paese di residenza del cittadino il documento che attesti l’avvenuta iscrizione in loco. Soltanto allora il cittadino risulterà iscritto a tutti gli effetti all’AIRE.

AIREPer coloro che invece desiderassero iscriversi all’AIRE nel paese estero di residenza, sarà sufficiente recarsi all’ufficio consolare abilitato e compilare l’apposito modulo di iscrizione, accompagnato da un documento d’identità valido (passaporto, carta d’identità, patente di guida) e da un documento che attesti la propria residenza. Alcuni consolati richiedono ulteriori tipi di garanzie, per comprovare il fatto che il cittadino risiede effettivamente all’estero: vi potrebbero quindi essere richieste una dichiarazione del datore di lavoro in loco o un certificato di matrimonio. La maggior parte dei siti web delle ambasciate e dei consolati consentono di scaricare il modulo online. Si tratta di un documento di semplice compilazione, che contiene anche la registrazione di eventuali membri della famiglia che accompagnano il cittadino all’estero. Il consolato invia questo modulo all’ultimo comune di residenza del cittadino, che ne registra l’avvenuta iscrizione all’AIRE, e ne informa l’AIRE nazionale.

Per iscriversi all’AIRE in Polonia, nello specifico, bisognerà recarsi presso la Cancelleria Consolare di Varsavia, che si trova in ulica Jasna 19. È anche possibile l’iscrizione per mezzo di lettera o fax: in questo caso, assieme al modulo compilato della domanda di iscrizione e alla copia del documento di identità, bisognerà presentare una copia del proprio certificato di nascita e una copia del permesso di soggiorno rilasciato dall’Ufficio di competenza.

Con l’iscrizione all’AIRE un cittadino può beneficiare di alcuni vantaggi. Per cominciare, si ha diritto di voto per corrispondenza, all’esenzione dall’IVA sulle merci acquistate in Italia e portate all’estero e all’esenzione dei dazi doganali sulle merci al momento del rimpatrio; inoltre, il consolato garantisce agli iscritti l’assistenza per espletare le normali pratiche burocratiche che tipicamente si fanno in Italia (rilascio di certificati anagrafici, fornitura del certificato di residenza, rinnovo del passaporto).

C’è però da sottolineare che, iscrivendosi all’AIRE, il cittadino perderà il diritto alla copertura sanitaria in Italia: questo significa che non avrà più diritto ad usufruire del medico di base, dell’assistenza ospedaliera tramite mutua e dell’acquisto dei medicinali dietro pagamento del solo ticket.

Iscrivendosi all’AIRE cambierà conseguentemente anche la residenza fiscale: dove pagherà le tasse il cittadino italiano residente all’estero? Il cittadino italiano iscritto all’AIRE pagherà le tasse nel paese estero in cui vive se ha la residenza all’estero e lavora per un’azienda estera che versa il suo stipendio all’estero, oppure se è un libero professionista che lavora esclusivamente per enti esteri che lo pagano su un conto bancario all’estero. Il cittadino italiano iscritto all’AIRE pagherà le tasse in Italia se ha la residenza all’estero e lavora per una compagnia italiana, che lo ha mandato all’estero con un contratto diretto con la casa madre in Italia. Il tema della Fiscalità Comunitaria e Internazionale è molto complesso ma ulteriori informazioni potranno essere trovate sul sito del ministero delle Finanze: LINK