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Polonia Oggi: In corso a Katowice il 10° Congresso economico europeo

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

E’ iniziato ieri a Katowice il 10° Congresso economico europeo, aperto da un panel intitolato “La nostra nuova Europa”, al quale hanno preso parte il ministro degli affari esteri Jacek Czaputowicz ed ex capi di governo di Polonia, Grecia, Slovacchia, Belgio e Finlandia. Al congresso parteciperanno protagonisti del mondo degli affari, della politica, dell’amministrazione pubblica, delle autonomie locali ed esperti vari. Il congresso durerà tre giorni, durante i quali avranno luogo 150 dibattiti ai quali parteciperanno 900 ospiti. E’ prevista la presenza di circa 10 mila persone. Uno degli eventi maggiori in programma è “European Start-Up Days”, che inizia proprio oggi ed è destinato alla presentazione di nuove tecnologie e idee innovative per gli affari.

Fonte: forsal.pl

Polonia Oggi: Polonia nella top 20 del ranking ICCA

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ICCA (International Congress and Convention Association) è un’associazione fondata nel 1963 allo scopo di favorire la cooperazione e lo scambio di informazioni tra il settore turistico e quello degli eventi internazionali. All’ICCA, che ha sede ad Amsterdam, partecipano i maggiori specialisti del mercato dei servizi, dei trasporti e dell’organizzazione di eventi internazionali. Dal 2002 ne fa parte anche l’Organizzazione Turistica Polacca (POT), dopo l’assorbimento del Poland Convention Bureau, che è responsabile di fornire all’ICCA relazioni sugli eventi che si svolgono in Polonia. Secondo la classifica pubblicata la scorsa settimana da ICCA, la Polonia è al 18° posto per numero di eventi. In testa stanno saldamente gli Stati Uniti, seguiti da Germania, Regno Unito, Spagna e Italia. Il ranking delle città è invece guidato da Barcellona, che ha scalzato Parigi. Tra le città polacche, le meglio piazzate sono Varsavia (23° posizione) e Cracovia (54°).

Fonte: rp.pl

Polonia Oggi: Czaputowicz contrario ai limiti nel bilancio UE per chi non rispetta lo stato di diritto

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La settimana scorsa il ministro degli esteri Jacek Czaputowicz è stato in visita in Lettonia, dove ha incontrato il suo omologo Edgars Rinkēvičs. Sui rapporti tra i due paesi, Czaputowicz ha detto che la loro politica estera è convergente: “Il rafforzamento dell’Alleanza atlantica, il mantenimento di una difesa pronta, questi sono i nostri obiettivi comuni per il prossimo vertice NATO di luglio a Bruxelles”. Sia la Polonia che la Lettonia osservano da vicino l’evoluzione della situazione all’interno dell’UE. “Il fondo di cooperazione e la politica agricola comunitaria sono voci del budget europeo per le quali lotteremo, affinché vengano mantenute a un alto livello”, ha detto Czaputowicz. Sul collegamento che si vuole introdurre tra la questione della salvaguardia dello stato di diritto e l’assegnazione dei fondi UE, il ministro degli esteri ha dichiarato che la Polonia intende opporvisi, perché lo considera una forma di pressione politica sui paesi più deboli dell’Unione.

Fonte: pap.pl

Polonia Oggi: Cioccolato fuso sull’autostrada Poznan-Varsavia

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Lo scorso 9 maggio, lungo l’autostrada che collega Poznań a Varsavia, numerosi conducenti sono stati testimoni di una scena abbastanza inconsueta. Un camion-cisterna si è ribaltato, rovesciando sull’asfalto 12 tonnellate di cioccolato liquido. Tutte e quattro le corsie dell’autostrada sono state inondate. Le cause dell’incidente non sono chiare. Il mite sole primaverile non ha impedito al cioccolato di solidificarsi, complicando le operazioni di pulizia. Marlena Kukawka, portavoce della polizia di Slupca, nei pressi del tratto coinvolto, ha dichiarato in un’intervista che i vigili del fuoco sono stati costretti a usare getti di acqua bollente per fondere il cioccolato e rimuoverlo. Il veicolo appartiene a una compagnia polacca al momento imprecisata. Il camionista è stato portato in ospedale per ferite non serie. Nelle ore immediatamente successive, il singolare incidente ha fatto il giro del mondo, arrivando persino sulle pagine del New York Times.

Fonte: wiadomosci.gazeta.pl

Polonia Oggi: Ovazione per “Cold War” a Cannes

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Cold War” (tit. orig. “Zimna Wojna”) racconta la storia di un uomo e una donna, interpretati da Tomasz Kot e Joanna Kulig, che non riescono a stare insieme ma non possono vivere l’uno senza l’altra nella Polonia degli anni Cinquanta e Sessanta. Un aspetto caratterizzante della pellicola è la sua colonna sonora, una combinazione di musica polacca popolare, jazz e musica parigina. Giovedì, dopo l’anteprima, il pubblico del Festival di Cannes ha accolto il film con un’ovazione durata quasi venti minuti. I critici hanno condiviso il giudizio degli spettatori: la rivista “Variety” vi ha visto una somiglianza con “La La Land” e “New York, New York” e Joanna Kulig è stata paragonata da alcuni alla leggenda del cinema Jeanne Moreau e definita “la risposta europea a Jennifer Lawrence”. Il regista Paweł Pawlikowski ha dichiarato di essersi ispirato allo stile di Milos Forman e Ivan Passer e al cinema di Wojciech Jerzy Hasa. Per restituire le atmosfere dell’epoca si è servito del nastro ORWO, utilizzato durante il periodo della Polonia popolare. Voleva ottenere un effetto diverso rispetto al suo film precedente, “Ida”, aumentare il contrasto guadagnando in vivacità. Si è concentrato sull’immagine, cercando di non sacrificarla al dialogo. Il film sarà disponibile nei cinema polacchi dall’8 giugno.

Polonia Oggi: “Microcosmos” – Mostra fotografica all’Istituto Italiano di Cultura a Varsavia

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Si è aperta ieri, lunedì 7 maggio, all’Istituto Italiano di Cultura a Varsavia la mostra fotografica “Microcosmos” di Luciano Del Castillo, fotoreporter ANSA diventato poeta dell’obiettivo. Le foto della mostra catturano scene quotidiane nella città di Roma, rivelandone l’atmosfera fascinosa e al contempo attirando l’attenzione sulla presenza dell’uomo nel passare del tempo. Roma è qui un microcosmo, un ambiente naturale, un luogo di passaggio e di scambio quotidiano di un tempo condiviso. In questo microcosmo l’artista ci conduce attraverso l’incertezza, la sorpresa, la storia, la sproporzione, l’immaginario insospettato di diversi personaggi. Per il direttore dell’Istituto Roberto Cincotta, “oggi con molta allegria, con molta simpatia, abbiamo sentito parlare un fotogiornalista che ha molte cose da raccontare. Ci ha raccontato la storia della sua carriera e al tempo stesso ha saputo mostrare come con gli occhi del fotografo si riescano a vedere molte cose apparentemente nascoste o che normalmente non notiamo: è stata una bella lezione di arte e di cultura italiana”. La mostra proseguirà fino a sabato 26 maggio presso la sede dell’Istituto in via Marszałkowska 72 a Varsavia.

Beatificata a Cracovia l’infermiera laica amica di Wojtyła

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Hanna Chrzanowska, infermiera che è stata precursore nell’assistenza domiciliare ai malati, è stata beatificata durante una messa tenuta lo scorso sabato 31 aprile nella Basilica della Misericordia Divina a Cracovia. La messa è stata officiata dal prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il cardinale Angelo Amato, che ha letto una lettera apostolica di papa Francesco. Il pontefice, giustificando la beatificazione, ha descritto Hanna Chrzanowska come una buona samaritana che “guidata dall’amore di Gesù, ha sacrificato la propria vita per aiutare i sofferenti nel corpo e nello spirito”. Il cardinale Amato l’ha definita “una luce nell’oscurità del dolore umano”. Il papa ha disposto che la memoria della Chrzanowska venga celebrata il 28 aprile secondo le norme di diritto canonico.

Hanna Chrzanowska nacque a Varsavia nel 1902. Quando era ancora una bambina, la famiglia si trasferì a Cracovia, dove il padre divenne professore universitario di letteratura polacca. La prima guerra mondiale ebbe un impatto profondo sulla giovane Chrzanowska, che al suo scoppio aveva solo undici anni. Verso la fine del conflitto ebbe la sua prima esposizione all’attività di infermiera, occupandosi dei feriti presso la stazione ferroviaria di Cracovia. Nel primo dopoguerra studiò infermieristica a Varsavia, per poi continuare gli studi a Parigi e a Davos grazie a una borsa di studio. Come il padre, anche Hanna aveva un talento per le lettere. Nel 1929 divenne redattrice presso la rivista dell’Associazione Polacca delle Infermiere Professioniste e pubblicò anche poesie e un romanzo.

La seconda guerra mondiale fu una tragedia collettiva e insieme personale per Chrzanowska. Il padre fu internato in un campo di concentramento, dove morì nel gennaio del 1940, mentre il fratello fu ucciso durante una retata qualche mese dopo. Chrzanowska non desistette comunque dall’offrire assistenza ai più bisognosi.

Tornata in Polonia dopo un ulteriore periodo di studio in America, divenne direttrice della Scuola di Infermieristica di Cracovia nel 1951 e poi della Scuola di Infermieristica Psichiatrica di Kobierzyn nel 1957. Non aveva però buoni rapporti con il regime e ciò la costrinse a un pensionamento anticipato. Fu amica intima di Karol Wojtyła, con il quale collaborò per offrire cure nelle parrocchie a coloro che erano lasciati da parte dal sistema nazionale statale. Il futuro papa Giovanni Paolo II celebrò i suoi funerali nel 1973, dopo che Chrzanowska morì di cancro.

La causa di canonizzazione è iniziata nel 1998. Papa Francesco l’ha dichiarata venerabile nel 2015 e ha confermato un miracolo attribuitole nel 2017, preparando la strada alla sua beatificazione.

Majówka: un “super-ponte” del Primo Maggio

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Una gita fuori porta, il barbecue, passeggiate e soprattutto qualche giorno lontano dall’ufficio. Questo è majówka, una sorta di ponte del primo maggio, ma con un bonus rispetto a quello italiano. In Polonia l’inizio del mese è infatti caratterizzato dal susseguirsi di un numero maggiore di ricorrenze: la festa dei lavoratori, che cade il 1 del mese come in Italia e altrove, la festa della bandiera polacca del 2 maggio e la festa della costituzione del 3 maggio. Quest’anno il calendario è stato eccezionalmente favorevole ai polacchi: coloro che non lavorano il 30 aprile e il 2 e il 4 maggio godranno infatti di un lungo ponte di ben 9 giorni.

La festa del popolo dei lavoratori”, “Evviva l’unità del popolo” sono solo alcuni degli slogan che avremmo potuto leggere ai tempi della Polonia popolare (PRL), durante i cortei del primo maggio. Sebbene la festa dei lavoratori nasca negli Stati Uniti, dove venne festeggiata la prima volta nel 1889, sono stati i regimi comunisti a farne un proprio vessillo. In Polonia il primo maggio è festa nazionale dal 1950.

Dal 2004 si celebra anche la festa della bandiera nazionale, una ricorrenza che mira a promuovere l’identità polacca e i suoi simboli. Si tratta però di un giorno lavorativo, almeno per coloro che non fanno il ponte. Molti polacchi indossano spille con i colori della bandiera, il bianco e il rosso, colori di cui si tingono un po’ tutte le città, per le bandiere esibite alle finestre e gli eventi di ispirazione patriottica. La celebrazione della festa della costituzione del 3 maggio 1791 risale invece al 1919, all’indomani della riconquista dell’indipendenza della Polonia l’anno precedente, e poi nuovamente al 1990.

I polacchi approfittano di questi lunga pausa per trascorrere qualche giorno al mare, se le previsioni lo consentono, o per fare escursioni in montagna. In ogni caso, majówka segna spesso l’inizio della bella stagione, delle gite fuori porta e dei pasti consumati all’aperto. Diffusa è l’abitudine di cuocere carne alla griglia. Siccome quest’anno il 3 maggio cade di venerdì e molti cattolici polacchi osservano ancora l’astinenza dal consumo della carne tutti i venerdì dell’anno e non solo quelli di Quaresima, l’arcivescovo di Poznań Stanisław Gądecki ha dispensato i fedeli della sua diocesi da tale digiuno.

Bieszczady: natura e cultura nel cuore della Mitteleuropa

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I monti Bieszczady si trovano nell’estremo Sud-Est della Polonia, nella regione della Precarpazia. Si tratta di due catene appartenenti ai monti Beschidi Est che sono parte del sistema montuoso dei Carpazi Orientali Esterni. Si dividono in Bieszczady Ovest, situati in territorio polacco, slovacco e ucraino, e Bieszczady Est situati in Ucraina. È un territorio estremamente interessante dal punto di vista naturalistico e storico.

Nel 1854 sul territorio di Bieszczady, all’epoca facente parte della Galizia governata dall’Impero Austro-ungarico, è nato il primo sito dell’estrazione di petrolio. Durante la seconda guerra mondiale invece Bieszczady è stato teatro di violenti combattimenti tra gli eserciti tedeschi, slovacchi, l’armata rossa, l’esercito insurrezionale ucraino e Armia Krajowa (l’esercito nazionale polacco). I monti Bieszczady sono il maggiore polmone verde della Polonia in cui ci si può sbizzarrire tra tante escursioni a piedi, a cavalo e in bici, immersi nella natura del Parco Nazionale di Bieszczady. I sentieri più frequentati sono Połonina Wetlińska e Caryńska, Mała e Wielka Rawka, Tarnica (1346m), il monte più alto dalla parte polacca della catena, oppure Krzemieniec (1221m), il picco dove si incontrano tre confini: ucraino, slovacco e polacco. I paesaggi delle dolci colline con le infinite sfumature di verde e l’aria fresca sono il miglior rifugio dal traffico e dall’inquinamento delle grandi città.

Tra le altre attrazioni della zona ci sono la ferrovia a scartamento ridotto che porta in gita tra i boschi, per gli amanti dell’acqua sul lago Solina si possono fare uscite in barca o in kayak. Non mancano le proposte per gli appasionati dell’arte. Non tutti sanno che in Slovacchia, a Medzilaborce poco dopo aver lasciato il confine polacco, si trova il primo museo interamente dedicato al re della pop art Andy Warhol. L’artista nacque negli Stati Uniti ma i suoi genitori erano emigrati lemchi, un popolo etno-linguistico di origine ucraina diffuso nelle aree carpatiche della Polonia, e originari di Miková, paese situato nell’odierna Slovacchia nord-orientale. Il museo è stato fondato, tra l’altro, grazie all’iniziativa dei fratelli di Warhol, John e Paul. A 150 chilometri a est, attraversando il confine ucraino ci troveremo a Leopoli, la città del leone, con il bellissimo centro storico inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Allontanandosi dal territorio di Bieszczady verso Nord ci si può fermare a visitare il Castello Krasiczyn sul fiume San dove correva il confine Ribbentrop-Molotov. Il castello finì nel lato dell’armata rossa e fu semidevastato. Adesso è ricostruito nel suo originario stile rinascimentale-manieristico. Spostandosi ancora di 10 chilometri si arriva a Przemyśl, ritenuta la seconda più antica città polacca dopo Cracovia. Esistono resti di un insediamento monastico che risalgono al nono secolo. È chiamata anche la città delle chiese visto che è un punto di incontro delle tre religioni: cattolica, ortodossa e ebraica. Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale vi risediavano circa 16.500 ebrei. Con l’invasione della Polonia da parte della Germania e dell’Unione Sovietica, la città si ritrovò tagliata in due dal confine, lungo il fiume San, che divideva le zone d’occupazione dei due eserciti.

I monti Bieszczady e i dintorni, sia dalla parte polacca, sia dalla parte dei paesi confinanti, sono una zona un po’ selvaggia e non così nota tra i turisti stranieri come invece lo sono altre parti della Polonia. Una buona base di partenza può essere la zona vicino a Polańczyk al lago di Solina. La nostra esperienza personale ci ha portato alla struttura “Zielona Żabka” il cui proprietario è un appassionato dei luoghi e capace di soddisfare ogni curiosità e domanda che abbiate. È un posto perfetto per scappare dalla frenesia della vita quotidiana e tuffarsi nella natura e nella storia.

A Danzica il primo concorso culinario “La Cucina Italiana”

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Due ore di tempo per sfornare un prelibato piatto di pasta fatta completamente a mano. Questo il tempo concesso agli otto studenti di varie scuole alberghiere, sette polacchi e un italiano, per sfidarsi a suon di aromi e gusti e conquistare i tre posti del podio con i relativi premi. Un concorso svoltosi lo scorso 24 aprile nella Scuola culinario-alberghiera di Danzica con il patrocinio ed il supporto di Mieczysław Struk, presidente della provincia della Pomerania, di Monika Kończyk, sovrintendente delle scuole della Pomerania, e poi di Claudia Filippi- Khodorkovsky, console onorario della Repubblica d’Italia, di Giancarlo Russo, presidente dell’Associazione Cuochi Italiani in Polonia, di Krzysztof Szulborski, presidente dell’Associazione dei Cuochi Polacchi, di Sebastiano Giorgi, caporedattore di “Gazzetta Italia”, e di Roberto Polce, presidente della Fondazione “Ital-Gedania”.

Ad imporsi, secondo pronostico, è stato l’unico italiano in gara, il palermitano Salvatore Guardi, studente dell’Istituto per i Servizi enogastronomici e l’Ospitalità Alberghiera Pietro Piazza, ma a contendergli fino all’ultimo la vittoria sono stati Kacper Serafińczuk del Complesso Gastronomico e Alberghiero di Danzica, giunto secondo, e Aleksander Kopras del Powiatowy Zespół Szkół nr 1 di Kościerzyna.

Una bella iniziativa che è stata l’occasione per promuovere e diffondere la cultura del mangiare italiano tra gli studenti che hanno partecipato al concorso discutendone insieme a molti rinomati cuochi italiani e polacchi tra cui: Giancarlo Russo, Krzysztof Szulborski, Marco Bernardi, chef del Ristorante San Marco, Andrzej Ławniczak, presidente dell’Accademia Culinaria della Pomerania, Andrea Checcarelli, chef del Ristorante I Pazzi, Grzegorz Nakrajnik, chef del Ristorante La Cucina, Łukasz Ciesiński, chef del Ristorante Mon Balzac, Piotr Sawczenko, chef del Ristorante Dziki Gon. Un ringraziamento particolare va anche alle aziende che hanno sostenuto il premio: Masiar Majer, la città di Danzica, Liberum Hotel, ristorante Elephant, ristorante Mon Balzac, Społem Kielce, ristorante San Marco, Ristorante La Cucina, Dom Wypoczynkowy U Jędrka e Hania Zakopane.