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Le modifiche al diritto tributario introdotte il 1° gennaio 2017

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A partire dal 1° gennaio 2017 sono entrate in vigore significative modifiche in ambito tributario, in particolare per ciò che riguarda: CIT, PIT e VAT. Nella presente analisi presentiamo le modifiche più importanti.

Modifiche in ambito di imposte sul reddito

Nuove disposizioni sui prezzi di trasferimento, in particolare:

  • aumentata la soglia dei legami patrimoniali che definisce i soggetti connessi dal 5% al 25%;
  • obbligo di redigere la documentazione per i soggetti i cui ricavi o costi di bilancio abbiano superato nell’esercizio finanziario precedente l’equivalente di 2 milioni di euro;
  • obbligo di effettuare l’analisi dei dati comparativi (benchmarking) per alcune categorie di contribuenti;
  • nuova forma di documentazione, i.e. triplice obbligo di documentazione (local file, master file e domestic file);
  • obblighi di reportistica, i.e. introduzione dell’obbligo di deposito della dichiarazione sulla redazione della documentazione e del rapporto semplificato CIT-TP.

Nell’alveo delle modifiche sulle imposte sui redditi, le nuove disposizioni escludono la possibilità di conteggiare tra i costi deducibili i pagamenti effettuati senza il tramite di un conto di pagamento, in quelle transazioni il cui valore superi i 15.000 złoty. La novella ha esteso, altresì, l’ambito di applicazione della tassazione dei conferimenti in natura alle società di capitali. Le nuove disposizioni prevedono che per ricavo si intende il valore del conferimento cosi come determinato nel contratto o nello statuto della società (e non il valore nominale delle quote o delle azioni).

A partire sempre dal 1 gennaio 2017 è stata abbassata l’aliquota CIT dal 19% al 15% per alcune categorie di contribuenti, i.e.:

  • quelli aventi lo status di “piccolo contribuente” (ossia quei contribuenti il cui valore annuale dei ricavi dalle vendite non superi 1,2 milioni di euro) e
  • quelli che iniziano la propria attività – per l’esercizio finanziario nel quale hanno iniziato l’attività.

Attenzione! Per contribuente che inizi l’attività non si intende in questo caso il soggetto che si è venuto a creare a seguito di una trasformazione.

Della nuova aliquota non potranno usufruire in alcun caso i gruppi di società.

Modifiche in ambito VAT

Il principale obiettivo della c.d. “grande” riforma della legge sul VAT è quello di rafforzare il sistema di imposizione di tale imposta, nonché quello di ridurre gli abusi, connessi con le frodi dei rimborsi non dovuti a favore dei contribuenti.

Da questo momento in poi la maggior parte dei lavori edili, per quanto essi siano eseguiti da parte di subappaltatori, saranno sottoposti al regime dell’inversione contabile. Per i subappaltatori che prestano servizi, di regola già non c’è più l’obbligo di versare il VAT, in quanto a seguito dell’introduzione del reverse charge, è l’acquirente dei servizi ad essere considerato il contribuente, ossia l’appaltatore principale. Il fine della riforma è quello di fare un freno alla creazione di subappaltatori fittizi con l’intento di realizzare frodi fiscali.

Sono state, altresì, inasprite le norme che consentono la comminazione di sanzioni fiscali da parte dello Stato nei casi in cui il contribuente nella propria dichiarazione indichi un importo non veritiero delle imposte da versare o delle eccedenze sul dovuto ovvero se in generale non depositi prove e non paghi le tasse. In alcuni casi la sanzione ammonta al 100% (ad es. quanto le fatture sono state emesse da parte di soggetti non esistenti).

Atelier Pietro Longhi

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L’abito, da secoli il più veritiero degli status symbol

“Il vestito è l’oggetto che più in assoluto è in grado di rappresentare un’epoca. Così quando mi chiedono perché è importante studiare la moda e la storia dei costumi rispondo che lo è per lo stesso motivo per cui si studiano latino e greco antico. Devi conoscere le tue origini se vuoi capire chi sei e costruire un futuro coerente.”

A parlare così è Raffaele Dessì, sardo trapiantato a Venezia, che da anni lavora all’Atelier Pietro Longhi fianco a fianco con il noto sarto-costumista Francesco Briggi. Una coppia di artigiani, profondamente preparati sulla storia dei costumi civili e militari europei, protagonisti con le loro creazioni del Carnevale di Venezia e coinvolti per consulenze e allestimenti in molti musei italiani tra cui: Forte di Bard (Val d’Aosta), Castello di Malconsiglio (Miglionico), il Museo diffuso delle Grotte di Valstagna che include il museo della carta di Oliero, Castelbrando (Cison di Valmarino, Treviso), Museo della Grande Guerra a San Michele di Piave, Museo “Casa Goldoni” a Venezia, senza dimenticare l’abito esposto a Pitti durante la mostra “I tesori della fondazione Buccellati”.

Il Carnevale di Venezia è la manifestazione al mondo che maggiormente sollecita l’uso di costumi d’epoca, mascherarsi per celarsi o per svelarsi?

A Venezia, diversamente da altri carnevali, la maschera sul volto ha oggi una importanza relativa, la si usa poco e perlopiù per strada ma una volta entrati ad una festa la si toglie e si è un tutt’uno con il costume scelto. Diciamo che si vuole essere autenticamente la persona che l’abito rappresenta: una dama del Settecento, un soldato napoleonico, la regina Sissi o il Doge! E per soddisfare questa richiesta di impersonificazione di un personaggio, che esprime spesso la nostra vera anima, noi costumisti dobbiamo rispondere dando abiti veritieri, filologici. Lurex, plastica o paillettes incollate a caldo li posso usare per una festa anni Settanta o futurista, ma se si tratta di un abito del Cinquecento devo cercare materiali coerenti. Oggi come duemila anni fa, il valore del vestire è dato dalla qualità dei tessuti e delle finiture, sia per un abito filologico sia per uno di fantasia, che hanno comunque pari dignità, l’importante è la sincerità del lavoro e alla fine l’impatto visivo premia questo tipo di approccio. Per esempio se una ragazza vuole essere Sissi deve decidere se intende la fanciulla con l’abitone bianco e centinaia di fiorellini di seta a attaccati a mano, o la principessa con l’abito col “cul postiche”, così se un uomo ci chiede un fine Settecento deve specificare se veneziano, parigino o londinese, quest’ultimo ad esempio era già esteticamente emancipato ed iniziava ad usare un tipo di giacca informale, la “riding coat” francesizzata in “redingote”, più comoda e di colori naturali. Abito che nella stessa epoca a Vienna o Firenze sarebbe stato considerato da poveri.

Avete mai avuto richieste particolari?

Diciamo che serviamo ogni tipo di cliente, italiani e internazionali, di tutte le classi sociali fino a chi si può permettere un pizzo originale in filo d’oro del Settecento o di dire io non vesto cristalli ma solo diamanti, e ci dà brillanti veri da cucire sui vestiti. Riguardo richieste di tagli o linee pruriginose invece direi di no, anche perché un vero decoltè del Cinquecento lascia già ben poco spazio all’immaginazione ed il bustino aiuta ad avere una postura perfetta, senza contare che l’uomo rinascimentale aveva le gambe coperte solo da una calza. Certe persone si vestono provocanti tutti i giorni, non serve farlo a carnevale.

I vestiti nascono su richiesta o su vostre curiosità?

In genere sono il frutto dell’ispirazione di Francesco Briggi, un sarto che ha una straordinaria cultura iconografica e dei materiali oltre ad una sconfinata creatività. A volte è davanti ad un quadro o camminando nel magazzino di una grande casa di tessuti come Rubelli che gli viene l’ispirazione. Vede un colore o un dettaglio stilistico che gli scatena l’immaginazione e il piacere di riprodurlo. Divertente è ad esempio la serie di tableau vivant realizzati riproducendo scene e abiti di quadri d’epoca. Fortunatamente esistono molte fonti per realizzare abiti filologici, quadri ma anche abiti originali conservati nei musei – tra cui la magnifica collezione Pitti, accessibile solo a studiosi muniti di guanti – e collezioni private. É poco noto ma ci sono frequenti aste di abiti originali di tutte le epoche, per un particolare bustino si è arrivati a pagare 60 mila euro! Bustino che naturalmente sarà tenuto in casa come un quadro di Tiziano e non sarà mai indossato, anche perché i fisici di oggi sono ben diversi da quelli di 300 anni fa. Le uniformi sono invece un capitolo a parte. Ci sono trattati che definiscono ogni dettaglio di una divisa militare, ma sono pochi i sarti in grado di spendere ore a decifrare testi in veneziano o francese sette-ottocentesco, e anche per questo a volte vedo divise che più che da ussaro mi sembrano da domatore di leoni.

Ci sono molti atelier in Europa che lavorano con un approccio così filologico?

Non molti. Ne conosco uno buono al sud della Francia ed uno in Inghilterra, poi naturalmente ci sono tantissimi privati che dedicano anni per realizzare in maniera filologica il loro vestito, ma qui si tratta di appassionati individuali e non di atelier. A Venezia abbiamo la fortuna che con coraggio e ostinazione sono rimaste, proprio qui tra calli e campielli, una serie di realtà assolutamente uniche sul panorama mondiale, tipo i tessuti Bevilacqua che hanno i telai del Settecento. Ovvero è sopravvissuta fino ad oggi quella conoscenza veneziana che per secoli fu garanzia di buona manifattura. Telai salvati dall’invasione napoleonica e dalla volontà di cancellare la produzione veneziana a favore di quella nascente lionese.

I costi per realizzare un abito o noleggiarlo per una festa dipendono dalla complessità delle lavorazioni e dai tessuti?

Certo. Abbiamo il prezziario del noleggio online (www.pietrolonghi.com) e per quanto riguarda la realizzazione di un vestito ex novo spieghiamo al cliente nel dettaglio i diversi costi di tessuti e lavorazioni.

Qual sono gli abiti che amate di più?

A livello personale io adoro vestirmi da veneziano dei primi del Seicento mentre Francesco preferisce la moda parigina del breve periodo che va dalla rivoluzione francese al triunvirato, periodo in cui la nobiltà temeva di ostentare e usava abiti meno preziosi come tessuti ma d’alto livello sartoriale. Poi naturalmente amiamo gli abiti realizzati a Carnevale per il Volo dell’Aquila, ovvero per il Volo dal Campanile di San Marco di una persona che impersona una diversa vitalità e forza rispetto al Volo dell’Angelo. Sono abiti che hai prima studiato e cucito per mesi, che escono dalle tue mani, e d’improvviso li vedi portati da un personaggio famoso che scende dal Campanile della Piazza più bella del mondo… sono emozionato solo a parlarne. Ogni anno è poi affascinante seguire le 12 Marie del Carnevale che si contendono la palma di più bella. Una antica tradizione che al di là della ricostruzione filologica ha il merito di far provare a delle giovani ragazze l’esperienza unica di girare tra i palazzi più esclusivi della città trattate come delle regine. Ragazze che per la prima volta vengono attentamente seguite nella vestizione, nell’acconciatura e perfino nel modo di muoversi con lezioni di buone maniere.

Possiamo dire con un certo orgoglio che nella moda, contemporanea o rievocativa, sartoriale o di massa, il nostro Paese – che recentemente ha perso una figura come la Sozzani, geniale direttrice di Vogue Italia – continua a giocare un ruolo importante?

La Sozzani è stata una grande perdita. Una donna dotata di cultura e coraggio, anticonvenzionale e onesta nel voler far capire la differenza tra moda e marketing. Indimenticabili le sue campagne sull’anoressia e sull’inquinamento, ed è stata l’inventrice delle fashion night per raccogliere fondi contro l’AIDS. Ha segnato un’epoca e sono veramente curioso di vedere il documentario su di lei. L’Italia rimane comunque da secoli la patria della moda, in passato era la sfida tra la seta veneziana e il panno fiorentino, oggi non dimentichiamo che, oltre a firme come Valentino, Armani, Versace, le maggiori case francesi hanno perlopiù stilisti italiani. E la più importante scuola di moda, l’Istituto Marangoni, è italiana.

Polonia Oggi: Il direttore Massimiliano Caldi in concerto a Varsavia

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Questa sera Massimiliano Caldi dirigerà a Varsavia l’Orchestra Sinfonica dell’Università Musicale “F. Chopin” nella Sala da Concerti dell’istituto. Il programma include il Capriccio Italiano di Čajkovskij, il Divertimento per 2 pianoforti e orchestra di Spisak, con le soliste Agnieszka Kozło e Katarzyna Ewa Sokołowska, e la Sinfonia n.1 di Šostakovič. Sarà di nuovo in città il 6 aprile per dirigere La Rondine di Puccini alla Sala della Filarmonica Nazionale di Varsavia, in occasione del Ludwig van Beethoven Easter Festival.

 

Polonia Oggi: Nuovo centro logistico Amazon in Polonia

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Il gigante del commercio online Amazon ha annunciato l’apertura a Sosnowiec di un quinto centro logistico. Dal 2014 a oggi Amazon ha investito in Polonia circa 3 miliardi di złoty. Ancora non è chiaro quanti posti di lavoro saranno disponibili. Il nuovo centro logistico dovrebbe servire innanzitutto i clienti che acquistano calzature e abbigliamento. Ad oggi Amazon ha creato oltre 7.000 posti di lavoro stabili. L’ultimo anno 2.500 persone hanno iniziato a lavorare con l’azienda americana (a Poznań, Breslavia, Danzica e Varsavia). Amazon ha anche annunciato che creerà nel 2017 oltre 15.000 nuovi posti di lavoro in tutta Europa.

wp.pl

 

Polonia Oggi: Berlinale: Premio Bauer a Agnieszka Holland. Orso d’oro alla carriera alla costumista Milena Canonero

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Agnieszka Holland ha vinto il Premio Alfred Bauer al Festival del cinema di Berlino per il suo film “Pokot”. La storia si basa su un romanzo di Olga Tokarczuk e racconta le vicende della pensionata Janina Duszejko. Il Premio Alfred Bauer è assegnato al film che “apre nuove prospettive”. La regista ha dichiarato sabato che questo premio ha un grande significato per lei, perché in passato la stessa statuetta era stata vinta dal suo mentore e amico, Andrzej Wajda. “Il fatto che abbiamo vinto lo stesso premio è molto importante per me e mi spinge a proseguire il mio lavoro”, ha detto Holland. La regista polacca ha aggiunto che, in passato, i produttori di film vivevano in condizioni di sicurezza, rassicurati dalla presenza di un pubblico ben definito. “La maggior parte dei registi aveva paura di sperimentare e lasciare questa zona di sicurezza. Io ci sono riuscita ed è ottimo che questo sia stato apprezzato dal pubblico, dai critici e dalla giuria”, ha spiegato Holland. L’autrice di Pokot ha anche ricordato i grandi registi polacchi: oltre a Wajda, ha menzionato Krzysztof Kieslowski, Roman Polanski, Jerzy Skolimowski e Krzysztof Zanussi. Da segnalare anche l’assegnazione dell’Orso d’Oro alla Carriera alla costumista Milena Canonero, già vincitrice di 4 premi Oscar e storica collaboratrice di Kubrick: “Devo tutto a Stanley – ha dichiarato – È stato il mio grande maestro, un grande artista, un uomo straordinario, che aveva una visione più ampia degli altri. Io gli devo tutto”.

pap.pl

 

Polonia Oggi: Il tenore Beczała alla Met Opera di New York

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Peter Gelb, direttore generale della Metropolitan Opera House di New York, ha annunciato il programma per la stagione 2017-2018. Sono previste 5 nuove produzioni e 20 riprese per un totale di 220 rappresentazioni. Continua anche la trasmissione nei cinema del ciclo MET Live in HD, che permetterà la visione di 10 spettacoli. Il 14 aprile sarà possibile ammirare il tenore polacco Piotr Beczała, che si esibirà nel ruolo di Rudolf nell’opera “Luisa Miller” di Giuseppe Verdi. Si potrà assistere al MET Live in 71 paesi; in Polonia il programma sarà visibile in 36 sale.

rp.pl

 

 

Polonia Oggi: Caso Corte Costituzionale: a Bruxelles manca l’unanimità per sanzionare la Polonia

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Il portale online Politico Europe ha scritto ieri che la Commissione Europea non riuscirà a prevalere nella disputa con la Polonia sullo stato di diritto. All’interno dell’Unione Europea non c’è sufficiente consenso per proseguire con la procedura d’infrazione e sanzionare Varsavia, poiché serve l’unanimità e alcuni Stati membri non vorrebbero mettersi contro la Polonia in questo momento di grave difficoltà per l’UE. La procedura d’infrazione è stata avviata da Bruxelles nel gennaio 2016 in merito alla crisi intorno alla Corte Costituzionale. Alla fine di questo mese scade il termine entro il quale la Polonia dovrà rispondere alle raccomandazioni di Bruxelles per risolvere la crisi. L’eventuale tappa successiva consisterebbe nell’imposizione di sanzioni alla Polonia, ma è necessario il voto unanime dei membri della Commissione Europea per stabilire che la legalità è stata violata.

forsal.pl

Polonia Oggi: Sondaggio CBOS: PiS stacca tutti col 40% dei consensi

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CBOS ha presentato i risultati del sondaggio mensile sulle intenzioni di voto dei polacchi per le prossime elezioni politiche. Dall’indagine risulta che il 40% degli intervistati voterebbe per PiS, mentre gli altri partiti sarebbero fortemente distanziati. Il restante consenso sarebbe così suddiviso: il 17% per PO, il 9% per Nowoczesna, l’8% per Kukiz’15 e il 5% per SLD. Con le attuali intenzioni di voto, i partiti PSL, Wolność e Partia Razem non riuscirebbero a entrare in Parlamento. Rispetto al sondaggio di gennaio, il partito di governo PiS ha guadagnato tre punti percentuali, PO ha aumentato il suo sostegno di un punto percentuale, mentre Nowoczesna e Kukiz’15 non hanno visto cambiare il loro grado di approvazione. Il 66% degli intervistati ha dichiarato che intende partecipare alle prossime elezioni, il 19% sostiene che invece non voterebbe, mentre il 15% è indeciso se partecipare o meno. L’indagine di CBOS è stata condotta tra 1016 persone tra il 2 e il 9 febbraio.

wiadomosci.gazeta.pl

GAZZETTA ITALIA 61 (febbraio-marzo 2017)

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Con Sophia Loren inizia il ciclo delle grandi donne italiane su Gazzetta Italia! La foto magnifica di copertina è del noto fotografo Graziano Arici che vanta uno straordinario archivio di immagini di personaggi famosi. Un numero 61, che dedica molto spazio alle donne italiane oltre alla Loren, troveremo infatti l’articolo su Franca Sozzani, la straordinaria direttrice di Vogue Italia recentemente scomparsa, e l’intervista alla designer arredatrice Maria Rosaria Boccuni, che vive in Polonia. Chi ama moda, costumi e Carnevale potrà poi scoprire il raffinato lavoro dell’Atelier Pietro Longhi, una delle sartorie di abiti d’epoca più famose d’Europa. Come sempre non mancheranno i suggerimenti di viaggio in Italia con tante mete, da “Cartoline da Roma”, spezzoni della città eterna raccontati dal regista romano Enrico Carretta, alla festaiola Jesolo sulla costa Adriatica, fino alla splendida città bianca di Ostuni. E poi ancora si va alla scoperta di due meravigliosi borghi: Bosa, la città sarda dalle case color pastello, e Asolo, elegante secolare meta di letterati e artisti. Per l’economia spicca l’intervista al direttore dell’ICE Antonino Mafodda che dichiara: “La Polonia paese ideale per investire”. Ampio spazio alla cucina italiana con un paio di ottime ricette e un approfondimento sul Parmigiano Reggiano. Non mancano le apprezzate rubriche sul mangiar sano, il vino, la lingua italiana. E poi ancora il reportage del grande evento Kochaj AMAtrice, recensioni di libri, storia e aneddoti tra Italia e Polonia, i Paesi che amiamo!

Polonia Oggi: European Best Destination 2017: anche Danzica tra le 20 candidate

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L’organizzazione europea con sede a Bruxelles “European Best Destination” ha indetto il suo annuale concorso per stabilire la destinazione più popolare in Europa del 2017. Nella lista della competizione sono inserite 20 città europee, tra cui Amsterdam, Milano, Parigi, Vienna, Londra e Madrid. Al concorso è presente anche Danzica, in qualità di unica rappresentante della Polonia. Per decretare il vincitore, si può votare online fino a venerdì sulla seguente pagina web: http://www.europeanbestdestinations.com/best-of-europe/european-best-destinations-2017/.

European Best Destination organizza annualmente una serie di concorsi: oltre alla migliore destinazione, ci sono gare per il miglior mercato di Natale, per la località sciistica più popolare e per le più apprezzate mete culinarie del continente.