Tifosi della Lazio fermati a Varsavia, alcuni già rilasciati da autorità polacche

0
1746

Varsavia – Sono 149 i fermati. Secondo le forze dell’ordine polacche, i biancocelesti, alcuni dei quali con il passamontagna, hanno attaccato i poliziotti nel centro della capitale lanciando pietre e bottiglie. L’ambasciatore italiano a Varsavia all’Adnkronos: ”Processi celebrati con rito abbreviato”

Le autorità polacche stanno rilasciando alcuni dei 149 tifosi laziali fermati in seguito ai disordini avvenuti giovedì sera prima della sfida dei biancocelesti sul campo del Legia in Europa League. Si tratterebbe, al momento, di ventuno persone, ma il loro numero è destinato ad aumentare. Lo riferisce all’Adnkronos l’ambasciatore d’Italia in Polonia, Riccardo Guariglia, spiegando che il rilascio sta avvenendo a seguito dei processi che “vengono celebrati con rito abbreviato”.

La maggior parte dei tifosi biancocelesti fermati, spiega ancora il diplomatico, “non ha commesso reati da codice penale” e “tutto sta avvenendo abbastanza velocemente”. Guariglia spiega inoltre che l’ambasciata e il consolato d’Italia, presso i quali è stata istituita una ‘unità di crisi’ per seguire l’evolversi della vicenda, “sono in grado fornire assistenza per il rimpatrio in caso di necessità”.

Come si legge in una nota pubblicata sul sito ufficiale della S.S. Lazio, non c’è “ancora certezza sui numeri definitivi, ma sappiamo che 21 tifosi sono stati rilasciati”. ”Un numero minore di tifosi, sui quali pendeva l’aggravante di reati penali, è già stato liberato dietro patteggiamento e pagamento di una sanzione amministrativa – si legge ancora -. Tutti gli altri tifosi ancora reclusi e sui quali pendono capi d’accusa di minore entità” saranno giudicati tra venerdì e sabato ”con rito accelerato”.

Secondo le forze dell’ordine polacche, i tifosi biancocelesti, alcuni dei quali con il passamontagna, hanno attaccato i poliziotti nel centro della capitale lanciando pietre e bottiglie. Le persone fermate sono state portate in questura per essere identificate.

varsavia tifosi lazioPer il direttore sportivo della Lazio Igli Tare, ”i nostri tifosi non hanno fatto niente, sono venuti a Varsavia solo per vedere una partita di calcio” dice ai microfoni di Sky. Giovedì mattina, spiega, “abbiamo ricevuto un gruppo di nostri tifosi, erano preoccupati per la loro sicurezza. Abbiamo avuto dei contatti con la polizia polacca a cui abbiamo chiesto la possibilità di scortare i tifosi allo stadio e ci hanno garantito che lo avrebbero fatto. Il punto di raccolta era in un noto caffé di Varsavia, ma quando si sono radunati per andare allo stadio purtroppo, invece di scortarli, li hanno caricati sui blindati e portati nei vari commissariati”. Tare ribadisce che, secondo le informazioni in suo possesso, non ci sono stati atti di violenza.

”Dobbiamo accertare come sono avvenuti i fatti altrimenti rischiamo di criminalizzare le persone – ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito-. Dalle notizie che avevamo noi i nostri tifosi erano in albergo e sono stati aggrediti da quelli della squadra avversaria. Poi se altri si sono attrezzati con mezzi di offesa, secondo quanto appreso dai giornali, credo li avranno reperiti sul posto perché immagino che abbiano superato dei controlli in aeroporto”. ”Tra l’altro – ha sottolineato il numero uno della Lazio – mi pare che anche il comportamento a Roma dei tifosi polacchi non sia stato all’insegna della correttezza”. ”Noi della Lazio non siamo responsabili perché non conosciamo i tifosi uno a uno e più che lanciare moniti e allarmi e fare forme di prevenzione non possiamo. Ci dispiace che, come al solito – ha concluso Lotito -, in questa trasferta siano accadute delle situazioni che non fanno bene al calcio italiano, anche se bisogna verificare le responsabilità”.  Adnkronos